L’ultima speranza dell’élite italiana è andata (e con lui l’euro)

Dopo la netta ed inequivocabile sconfitta referendaria, un 60-40 reso ancora più doloroso dall’affluenza record, Matteo Renzi ha annunciato l’intenzione di dimettersi. Molti commentari ragionano sulle cause circostanziali del voto referendario: la disfatta del premier era in realtà una “necessità storica” e si inquadra nel più ampio disfacimento della Seconda Repubblica che ha traghettato l’Italia nella moneta unica. La relativa calma con cui è stata accolta la vittoria del “no” ed il boom di Piazza Affari del 6 dicembre indicano che lo scenario di un governo che termini la legislatura, scongiurando così le elezioni anticipate, è sempre più concreto: i problemi che erano sul tavolo il 3 dicembre, sono però ancora lì. Il momento della verità si avvicina.

L’epilogo di Renzi era scontato. Quello dell’euro, pure.

Antipatico; saccente; arrogante; spocchioso; vacuo. Le ragioni della sconfitta di Renzi devono essere cercate nel suo carattere? Troppo legato alla sua cerchia di amicizie toscane; troppo intimo delle banche, dei salotti buoni, della Confindustria. È la gestione elitaria dell’esecutivo, la causa della disfatta di Renzi? Troppo distante dalla realtà del Paese; troppo legato alla favola “dell’Italia che riparte”; troppo ossessionato dai “segni più” all’economia. È un’errata “narrazione” (termine che rimarrà per sempre legato all’epoca renziana) il motivo della sua batosta elettorale? Divisivo; indebolito dalle beghe di partito; dimezzato dalle faide interne. Sono i malumori interni al Partito Democratico l’origine della sua debacle?

Le analisi, dopo l’inequivocabile 60-40 che ha affondato la riforma Boschi, reso ancora più pesante dall’affluenza record, abbondano.

Giornalisti, commentatori, politici discutono sul perché “il rottamatore” è andata a schiantarsi contro il muro del voto, al primo, vero, appuntamento elettorale che ha affrontato. E sono analisi accompagnate da un certezza e da un invito: Renzi non uscirà dalla scena politica, anzi, potrebbe anche restare, come se nulla fosse. Già l’ex-premier Mario Monti, ben introdotto negli ambienti “cosmopoliti”, aveva sollecitato Renzi a non abbandonare in ogni caso Palazzo Chigi. Oggi tocca a Ferruccio De Bortoli che, nella veste di ex-direttore del Corriere della Sera è stato ed è tuttora intimo dei salotti “illuminati”: “la sconfitta è bruciante ma il buon senso suggerisce che Renzi non lasci subito.” 1 “Non è successo nulla! Non fare pazzie, resta con noi…” è il messaggio lanciato dai poteri forti.

In passato abbiamo già scritto diverse analisi sulla parabola discente di Matteo Renzi, quando i maggiori media e commentatori politici ne tessevano ancora le lodi: cominciammo nell’aprile 2015 con l’articolo “Parabola di un falso capo carismatico”; proseguimmo a distanza di un anno con “Renzi a vuoto. L’ultimo colpo in canna: l’M5S”; siamo tornati sull’argomento un mese fa con il pezzo “L’Italia dopo Trump: l’establishment attende inquieto la fine”. La sua caduta era così certa che, una settimana prima del voto, abbiamo persino previsto nell’articolo “Il No supererà qualsiasi sondaggio” l’entità della sconfitta cui il premier andava incontro: quel 60-40 poi uscito dalle urne.

Avevamo così a lungo studiato il logoramento del premier, inquadrandolo soprattutto in contesto storico-politico più ampio, da non avere nessun dubbio che Matteo Renzi sarebbe uscito perdente dalla consultazione del 4 dicembre: la sua sconfitta era, in un certo senso, una “necessità storica”. Doveva verificarsi e, in caso contrario, avrebbe rappresentato una stonatura nello spartito, una pagina mancante nel libro. La disfatta del premier Renzi si inquadra, infatti, nel più vasto movimento di ribellione dei popoli contro le élite, della classe media contro l’1% della popolazione, delle Nazioni contro le entità sovranazionali: è il sommovimento che, nell’arco di soli sei mesi, ha mietuto illustri vittime come Barack Obama, Hillary Clinton, David Cameron, François Hollande, etc. etc.

Calata nella realtà italiana, questa dinamica internazionale si sta concretizzando nel disfacimento sotto i colpi del “populismo” della Seconda Repubblica, quella che dal 1992 in avanti ha indissolubilmente legato le sue fortune alla moneta unica ed al processo d’integrazione europea.

Matteo Renzi, venduto all’opinione pubblica come “rottamatore”, homo novus” estraneo alle vecchie logiche di potere, altro non è stato che l’estremo tentativo della Seconda Repubblica di scongiurare il drammatico (ed inevitabile) esito finale: il dissesto finanziario e l’uscita dall’eurozona. Coltivato in provetta come quasi tutti i leader europei di questo ultimo decennio, sponsorizzato da Israele e dagli Stati Uniti (e di riflesso dalla cancelliera Angela Merkel), gradito ai potentati locali (gli Agnelli-Elkann, i Berlusconi, i De Benedetti, etc. etc.), l’ex-sindaco di Firenze è stato  l’incarnazione del celebre motto del Gattopardo: “tutto deve cambiare, perché tutto resti come prima”.

Si installa a Palazzo Chigi un graffiante e giovane premier che grida ai quattro venti di volere abolire le province, il CNEL e tagliare i costi della politica, ma intanto attua politiche di svalutazione interna (“le riforme strutturali”) e privatizzazioni, indispensabili per tenere l’Italia agganciata alla moneta unica. Non a caso, il Financial Times lo definisce già nel 2015 come “l’ultima speranza delle élite italiane”, perché dal suo successo “riformatore”, ossia dall’attuazione di quelle politiche lato offerta caldeggiate dalla Troika, dipende la permanenza dell’Italia nell’eurozona: ciò spiega perché l’intero establishment italiano, dalla Confindustria alla Chiesa Cattolica, dal Corriere della Sera a La Repubblica, si è stretto attorno al premier. La posta in gioco era la salvaguardia di interessi e di assetti consolidati da decenni.

Come l’eurozona è inevitabilmente vocata all’implosione, così era però inevitabile che l’esperienza di Matteo Renzi terminasse con un clamoroso fallimento. È tutto, tranne che casuale, che il premier sia caduto nel vano tentativo di approvare una riforma costituzionale “suggerita” dal trio BCE-UE-FMI. La disfatta di Matteo Renzi era in certo senso scritta nelle stelle: la spocchia del premier, le sue amicizie con miliardari e banchieri, le faide interne al PD, sono accidenti, elementi cioè legati alla situazione contingente. La sostanza della sua disfatta deve essere cercata nel fallimento della moneta unica, dell’Unione Europea e dell’economia neoliberista sottostante: mille giorni di governo “europeista” hanno logorato Renzi a tal punto da rendere scontato il rigetto da parte dell’elettorato.

Tutto l’establishment euro-atlantico si è speso per il referendum costituzionale: Romano Prodi, Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari, Barack Obama, Jean-Claude Juncker, Wolfgang Schäuble, etc. etc., hanno unanimemente espresso il loro sostegno alla riforma Boschi. È difficile dire quanti però scommettessero sulla sua effettiva approvazione alle urne: l’editoriale del The Economist del 26 novembre, “Why Italy should vote no in its referendum”, si può collocare ad esempio nell’ottica di una sconfitta preannunciata e certa.

La City e Wall Street, avendo a disposizione buoni sondaggi, sapevano che il 4 dicembre avrebbe trionfato il “no” e, per nulla allarmate dalla prospettiva, hanno promesso l’immunità all’Italia sui mercati finanziari, in cambio della formazione di un docile e malleabile esecutivo che traghetti il Paese sino alle elezioni del 2018, senza disturbare così le fondamentali elezioni politiche che si svolgeranno in Francia e Germania tra la primavera e la tarda estate:

“What, then, of the risk of disaster should the referendum fail? Mr Renzi’s resignation may not be the catastrophe many in Europe fear. Italy could cobble together a technocratic caretaker government, as it has many times in the past. If, though, a lost referendum really were to trigger the collapse of the euro, then it would be a sign that the single currency was so fragile that its destruction was only a matter of time.”

Ciò spiega la relativa calma a Piazza Affari cui si è assistito lunedì 5 dicembre: appena resi i noti i risultati del referendum, l’euro è affondato nelle borse asiatiche. Quando però è entrata in azione Londra, la moneta unica ha velocemente riacquistato il terreno perduto e gli indici azionari italiani hanno chiuso con danni limitati. Il boom sui listini cui è assistito il 6 dicembre (Piazza Affari ha chiuso in rialzo del 4%), indica che i “mercati” hanno ormai la certezza che lo scenario delle elezioni anticipate è scongiurato e si va verso un governo tecnico o politico che porterà a termine, senza gesti inconsulti e brividi elettorali, la legislatura.

Ne deriva che i presunti propositi del premier di ottenere il prima possibile l’approvazione della legge di bilancio, così da indire le elezioni già a febbraio 2017, saranno frustrati: gli inviti di Ferruccio De Bortoli a comportarsi responsabilmente ed a non rovesciare il tavolo, le indiscrezioni circolate nella mattina del 6 dicembre circa i progetti di Renzi per un “anno sabbatico” negli Stati Uniti2, ed infine l’esclusiva apparsa nel tardo pomeriggio sull’Huffington Post, secondo cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella considererebbe “inconcepibili le elezioni anticipate3, indicano che, nonostante le dichiarazioni del premier dimissionario, i preparativi per un governo che termini la legislatura sono in stato avanzato.

Tutto fila liscio quindi? I listini azionari potranno inanellare nuovi rialzi, grazie ad un governo Padoan, Gentiloni, Grasso o Franceschini?

No, perché i problemi di fondo dell’Italia, quelli che hanno bruciato nell’arco di mille giorni l’enorme capitale politico iniziale di Matteo Renzi (enorme, perché media e governi stranieri lo hanno costantemente alimentato sin dall’inizio) sono ancora sul tavolo: si tratta delle folli ricette per cercare di tenere l’Italia agganciata all’eurozona. Come abbiamo sovente sottolineato nei nostri articoli, anni di recessione economica e di austerità hanno minato alle fondamenta il sistema bancario italiano, afflitto oggi da 200 €mld di sofferenze e da una cronica carenza di capitale: Monte dei Paschi di Siena ed Unicredit sono, in particolare, i dossier più bollenti di queste settimane.

I dilemmi del prossimo governo sono quindi gli stessi che avrebbe dovuto affrontare l’esecutivo Renzi e pochi analisti seri possono affermare che una nuova costituzione avrebbe facilitato la loro soluzione: applicare il bail-in, come previsto dalle normative europee entrate in vigore il primo gennaio 2016 ed aggravare così la recessione, o entrare con denaro pubblico nel capitale delle banche, dimostrando così per l’ennesima volta che le regole di Bruxelles, che si tratti di bilanci statali o di salvataggi bancari, non reggono alla prova dei fatti?

È una questione impellente, perché l’operazione per l’aumento di capitale di Monte dei Paschi, quei 5 €mld di cui l’istituto ha disperatamente bisogno, sta volgendo al peggio: la conversione volontaria delle obbligazioni in capitale si è rivelata un fiasco (1 €mld), il fondo sovrano del Qatar si è sfilato e con lui il “Consorzio” di banche private che avrebbero dovuto garantire l’aumento. Si vocifera in questi giorni di un possibile salvataggio pubblico in base alla normativa in vigore fino al 31 dicembre 2015 (il cosiddetto “burden sharing”), in aperta violazione4 quindi del bail-in, attivo da gennaio e già applicato in Austria sulla Heta Asset Resolution AG. Come reagirebbero la commissione europea ed i falchi tedeschi?

Senza contare che il quadro macroeconomico, dalla crescita anemica alla disoccupazione a dure cifre, dall’impoverimento della famiglie al debito pubblico record, è sempre più fosco e non è difficile immaginare cosa accadrà quando i tassi delle banche centrali (a metà dicembre la FED, a marzo la BCE) dovessero iniziare a salire: il denaro facile defluirebbe dai titoli di Stato, facendo esplodere in poche ore i differenziali tra Bund e Btp.

Il prossimo governo italiano ha quindi dinnanzi a sé tutte le criticità già note il 3 dicembre: “Volker Wieland, consigliere di Angela Merkel: l‘Italia chieda aiuto all’Esm5 si può leggere a distanza di due giorni dalla bocciatura del referendum costituzionale. Arrivati al 6 dicembre, il governo tedesco non ha più nessuna necessità di tacere sulle condizioni economiche dell’Italia per assecondare Renzi; come l’Eurogruppo, superato il referendum, non si è più fatto scrupoli a chiedere una manovra aggiuntiva a Roma per rientrare nei parametri del Patto di Stabilità6. Altre tasse, altri tagli alla sanità, altre privatizzazioni? Od un commissariamento tout court da parte della Troika UE-BCE-FMI? E poi perché? Per allungare di qualche altro anno ancora le sofferenze di una società già stremata e (pericolosamente) insofferente?

È quasi certo che le dimissioni di Matteo Renzi non comporteranno le elezioni in primavera e si vada, per la felicità del The Economist e dei mercati finanziari, verso un governo tecnico o “politico” che traghetti l’Italia sino al 2018: ciononostante, la resa dei conti si avvicina e lo scenario di un’implosione dell’eurozona è ormai apertamente contemplato nel mondo finanziario e politico. Quando il premier-cazzaro tornerà dal suo anno sabbatico negli Stati Uniti, difficilmente cambierà i dollari in euro.

 

2018

1http://www.huffingtonpost.it/2016/12/06/de-bortoli-renzi_n_13451008.html

2https://www.lastampa.it/2016/12/06/italia/speciali/referendum-2016/renzi-adesso-tentato-dallanno-sabbatico-voglio-togliermi-di-torno-kATY6fBnabLNA3whmz5BoN/pagina.html

3http://www.huffingtonpost.it/2016/12/06/sergio-mattarella_n_13458774.html?utm_hp_ref=italy

4https://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2016/d-e-r-quattro-banche/#faq8761-13

5http://www.huffingtonpost.it/2016/12/06/volker-wieland-esm_n_13453694.html

6http://www.repubblica.it/economia/2016/12/05/news/referendum_la_via_al_posto_di_padoan_a_bruxelles-153486764/

137 Risposte a “L’ultima speranza dell’élite italiana è andata (e con lui l’euro)”

  1. Federico,solo una domanda..Trump in che modo potrebbe intervenire per accellerare l’implosione da noi attesa? Il primo politico che ha incontrato e’ stato Farage questo e’ un grande segnale sulle sue intenzioni.
    Grazie e complimenti per tutto.

    1. Alla prossimo rigurgito di eurocrisi, Trump non farebbe più nessuna pressione per tenere unita l’eurozona. Vedi, ad esempio, la Grecia o l’Italia nel caso di crisi bancaria.

  2. In buona sostanza: se tutto va bene, siamo rovinati.
    Possibile che non si riesca ad uscire dalla dittatura del capitale?
    Possibile che l’1% della popolazione continui ad arricchirsi ai danni del restante 99%?
    Per non parlare della miseria nel pianeta, di fronte alla quale noi italiani stiamo ancora bene.
    Eppure non è detto che, se negli ultimi cinque millenni l’umanità non è riuscita a realizzare uno straccio di giustizia economica, non vi possa riuscire in quelli a venire.
    Noi non ci saremo ma fa niente, perché nell’attesa Federico I il Grande ci offre la possibilità di leggere qualcosa d’intelligente e di scriverne, volenterosi di certo, saggi si spera.

    1. Il problema è che dietro a quel 1% di potentati gira tutto un sistema ben oleato che, grazie ad una fitta rete di collusioni per la gestione di interessi personalistici, diffonde anche una propaganda capillare che va ad incidere su una cospicua massa di disciplinati esecutori del rigore di bilancio (chicago boys, bocconiani, “austriaci” ecc.) per i quali la gestione dello Stato deve essere necessariamente speculare a quella di un azienda ed il suo intervento deve essere ridotto al minimo indispensabile.
      Tutto ciò crea il brodo di coltura per una netta spaccatura ideologica fra globalisti liberisti e sovranisti statalisti che ha superato già da diverso tempo la distinzione fra destre e sinistre.
      Questa vecchia definizione del quadro politico è rimasta soltanto per bollare e delegittimare un avversario, definendolo comunista quando assume le difese del salariato o fascista quando esprime un certo “fastidio” contro l’immigrazione incontrollata.
      Nel caso della tua affermazione “Possibile che l’1% della popolazione continui ad arricchirsi ai danni del restante 99%”, che personalmente condivido pienamente, saresti placidamente bollato da questi figuri come rigurgito socialista, ben lontani dal capire che oggi avremmo tanto bisogno di una maggiore uguaglianza sociale.

  3. Ma come, si chiedono ancora a Zurigo i suoi Dante causa che ve lo inviarono. Lo mandammo con la corona di fiori da gettare a mare. Gli abbiamo messo su una flotta di navi che gratis giorno e notte gli portano migliaia di africani e arabi da noi accuratamente demonetizzati da sempre. Gli abbiamo costruito, non gratis: ma pagando tutti ogni giorno con le nostre banconote colorate, questi ottimi centri di accoglienza. Ne abbiamo fatto invitare il sindaco alla Casa bianca. E questi cosa fanno? 72% per il No. E con loro pure tutti gli altri. E pure nell’altra isola che da sempre lasciamo in mano a 3 famiglie da cui a turno scegliamo i vostri presidenti della (nostra) repubblica. Oltre il 70%. Per sostenere i corsi azionari non ci servono nemmeno le banconote colorate. Basterebbero i click sui nostri computer a Zurigo e al suo cuore finanziario, nel centro di Londonia. Ma quello che ci perde, come dicevo sempre a Parvus, è questo, volere sempre e comunque indebitarvi. ‘Noi dare cartine colorate. Voi dare oro’. Indigeni o italiani non fa alcuna differenza. I 200 euromilardi di cui parla Tacito, in realtà già molti di più, Parvus e i suoi li vogliono damognuna delle famiglie e aziende italiane, fatte salve le pochissime con sede in Svizzera.

  4. Buongiorno e grazie! Mi può indicare dove posso trovare dettagli e spiegazioni semplici su “ma intanto RENZI attua politiche di svalutazione interna (“le riforme strutturali”) e privatizzazioni, indispensabili per tenere l’Italia agganciata alla moneta unica.”? In realtà il job acts ha dato ossigeno e fatto assumere qualcosina ( con tutti quegli sgravi fiscali in realtà troppo poco: il che significa che siamo oltre la frutta ). Perché i miei amici pensionati che io e lei manteniamo, danno la colpa al cattivo padrone che sfrutta i dipendenti! E io non sono capace di spiegar loro la situazione. e POI COSA HA PRIVATIZZATO? … Ho votato no e ne ho le palle piene di ricevere ogni giorno mail su come devo lavorare e cambiare , e studiare come scrivere le etichette dei miei prodotti e come mi devo comportare sul lavoro. La mia è solo una domanda da ignorante, assorbito dal lavoro e dalla famiglia.
    P.S. Ma il CNEL non si può abolire con voto parlamentare? Serve referendum?

    Grazie ancora e complimenti.

    1. Precariato esploso + boom licenziamenti = retribuzioni in calo = deflazione = svalutazione interna.

      1. dette anche ‘ riforme Hartz’, che in Germania hanno messo sul lastrico un tot di persone, che ora campano con lo stato sociale che la Germania degli usurai dilapida all’ Italia e all’ europeriferi, dopo che gli usurai l’ hanno costretta a distruggere il sistema renano per poterle far distruggere gli altri modelli di welfare europeo che DA SECOLI ci tiriamo dietro ( certe cose già dall’ Impero Romano, per dire… )

  5. Complimenti, come sempre, Federico per l’analisi.

    Una domanda :” Se è vero, come è vero, che l’elite masso-euro-atlantica, che ha comandato in Europa, dal dopoguerra ad oggi è al capolinea….chi la sostituirà ?

    Voglio dire, chi o cosa intravedi all’orizzonte e che andrà a sostituirsi all’elite attuale morente ?

      1. Si e no….
        Nel senso che anche li c’è la globalizzazione.
        Quando mi sento dire o leggo che la Russia e la Cina sono per la libera circolazione delle merci e dei capitali, la cosa non mi piace in quanto la globalizzazione, la stiamo già vivendo sulle nostre spalle.

  6. http://www.corriere.it/referendum-costituzionale-2016/notizie/referendum-costituzionale-2016-tra-fine-marzo-inizio-aprile-ff35bb12-bbf9-11e6-a857-3c2e3af6f0b6.shtml
    A giudicare invece da questo articolo, invece, pare che si andrà a votare in marzo-aprile (cioè prima delle presidenziali francesi del 23 aprile-7 maggio), con un governo di “unità nazionale”: così vogliono quasi tutti i partiti, ma soprattutto Renzi. Il quale Renzi proprio non ci sta a fare come nel 2011, quando sia Berlusconi che Bersani si rassegnarono al diktat di “re” Giorgio Napolitano su Monti “salvatore del la patria”.
    Del resto, caro Dezzani, lei stesso aveva avanzato l’ipotesi “elezioni anticipate” appena una settimana fa, in coda alla sua azzeccatissima previsione del risultato del referendum (“un netto ed inequivocabile 60-40 che sconquasserà governo e Parlamento, obbligando Sergio Mattarella, quasi certamente, ad indire elezioni anticipate, nonostante i consigli dell’illuminato Mario Monti ed i moniti dell’Economist” … “Mattarella non ha lo stomaco per reggere [cioè per imporsi come fece Napolitano] e non reggerà.”)
    D’altra parte, se così fosse, il provinciale “Bomba” di Rignano sull’Arno si rivelerebbe meno “cazzaro” e più astuto (florentin, come dicono i francesi) di quel che pensavamo: un governo di unità nazionale come se lo immagina Renzi, infatti, lo si è visto solo nel secondo dopoguerra, ai tempi di… Parri e De Gasperi.

    1. A fine gennaio la Consulta si pronuncia sulla legge elettorale, poi c’è da fare la legge. Se va bene votiamo nell’autunno 2017, dopo Francia e Germania.
      Il mio scenario di basava su un Renzi che avrebbe fatto pressioni per le elezioni. E’ più probabile che invece sia fatto fuori in questi giorni.
      E poi guardi……il mercato la sa SEMPRE prima…

      1. Oggi Juncer ha ammesso la possibiità di ‘ un eruo a due velocitò’, e di riscrivere i trattati per il Sud Europa ( ma leggasi per l’ Italia )

        siamo già in fase Italexit, non si vede perché si debbano aspettare GER e FRA. E’ un’ inutile formalità.

  7. Complimenti a DEZZANI per il sondaggio azzeccato e che ho condiviso il più possibile… ha portato bene… una domanda : chi può intimare o costringere o suggerire fortemente la consulta ad anticipare l’esito sull’italicum? possibile che dobbiamo aspettare il 24 gennaio? uno schifo… e aggiustate sto cavolo di codice captcha….

  8. Condivido tutto, complimenti ancora!
    Ma una cosa non mi è chiara:
    “…lo scenario di un’implosione dell’eurozona è ormai apertamente contemplato nel mondo finanziario e politico.” Magari si farà… “un commissariamento tout court da parte della Troika UE-BCE-FMI? E poi perché? Per allungare di qualche altro anno ancora le sofferenze di una società già stremata e (pericolosamente) insofferente?”
    Appunto, perchè? Tenendo conto delle novità di Trump e della Brexit, perchè i nostri politici si rifiutano di prendere il “toro per le corna” e, anzichè aspettare inerti l’implosione dell’euro, non anticipano il caos e programmano velocemente l’uscita dall’euro, magari utilizzando una delle varie strategie suggerite da diversi esperti? Arrivati a questo punto, i nostri politici sono contro il proprio Paese e si piegano ai diktat della troika che, comunque, si sa che porteranno al fallimento?
    Forse solo la protesta generalizzata dei cittadini costringerebbe a ciò i politici. Ma questa protesta chi potrebbe guidarla? Potrebbe essere il M5S? Ma se il M5S è stato creato per “contenere” la protesta? Tutto ineluttabile? Allora, se è proprio tutto ineluttabile,….si diverta chi può!

  9. Sui risultati del referendum ho raccolto svariatissime tesi.
    Ne è venuto fuori un quadro inquietante.
    In questo contesto sono molto avvilito ad ammettere la validità
    dei sostenitori del “non cambierà nulla”.
    Confido-come sempre-sulla provvidenza estera.
    Sulle forze endogene ho un grande scetticismo( Grillo in primis ).
    Il tutto in vista delle elezioni politiche.
    Cordialità

  10. “… hanno minato alle fondamenta il sistema bancario italiano, afflitto oggi da 200 €mld di sofferenze e da una cronica carenza di capitale”.
    Scusa l’ignoranza, ma 200 mld di sofferenze, in concreto, di che si tratta? Crediti inesigibili, cattivi investimenti o cosa?

        1. A me sta bene: esercitiamo l’opt-out dalla UE su economia, politica estera ed immigrazione. Se vogliono ancora decidere sulle misure delle banane, si può fare!

    1. Sono minusvalenze generate da anni ed anni di crisi economica. Facciamo un esempio. Chiude una ditta per bancarotta. A rimetterci sono i creditori, TRA CUI le banche. Chiude un’altra ditta, a rimetterci sono ALTRI creditori E magari le stesse banche. Terza ditta: altri creditori e le stesse banche. E dàgli oggi e dàgli domani alla fine le banche non gliela fanno più. Hanno trattato l’Italia da sgabuzzino per decenni e adesso ce lo ritroviamo.

  11. Buongiorno Dezzani,
    mi complemento con Lei per l’articolo, come al solito ben scritto e dettagliato, Lei un “guru” dell’informazione ed è impressionante come riesce ad attingere notizie di ogni tipo e a metterle insieme con precisione chirurgica e ordine cronologico. Tuttavia, non la prenda come offesa, anzi la consideri un’affermazione nel pieno significato di un’espressione di arte, io La considero un fantastico “illusionista prospettico” moderno. La Sua visione dei fatti artefatta, annichilisce il lettore, compreso me che sono di una corrente di pensiero diversa dalla Sua.
    Come Le ho già detto altre volte, i poteri forti esistono da sempre e non si distruggono; l’uomo per sua natura e un’animale dominante “pensante” devoto alla ricchezza ed il potere e, chi ce l’ha, le garantisco, non lascerà sfuggirselo. Cambieranno gli attori di questo patetico film, ma la trama sarà sempre la stessa. L’implosione dell’Euro da Lei sperata non ci sarà, la fine della santa alleanza anglo-americana/UE e dell’ establishment tanto meno (tra qualche mese saranno solo cambiati alcuni volti della politica internazionale, ma tutto resterà come prima e noi poveri illusi ad illuderci che il mondo stia cambiando ).
    Vede Sig. Dezzani, io credo che, tra i tanti volti che ci offre il panorama politico nazionale e mondiale, bisogna solo saper scegliere il meglio, il meno devoto al potere e al denaro, colui che lentamente ci porterà fuori da questa crisi epocale che ha distrutto un intero tessuto socio-economico (io, con le dovute proporzioni, la paragonerei alla peste “nera” del XXI secolo); le crisi economiche sono sempre esistite, sono cicliche, questa ha assunto proporzioni bibliche per via di un’intreccio di fatturi concatenati tra loro. Qualche anno fa, all’inizio della crisi, alcuni economisti del panorama nazionale ed internazionale, avevano addirittura previsto che per uscire da questo ciclone economico-finanziario, ci sarebbero voluti almeno vent’anni e qualcuno, più catastrofico, oltre cinquant’anni (tanto per intenderci).
    Ritornando a Renzi, anche lui è un lobbista della finanza italiana, questo è fuori di dubbio, ma se non altro, guidato da un senso di responsibilità e di dovere nei confronti di una convergenza di politica internazionale, ci ha messo tra le mani la possibilità di cambiare in parte questo paese e di avviare un processo evolutivo necessario, ma noi l’abbiamo rifiutata in nome della rivolta popolare contro le istituzioni e l’establishment.
    Lei, in un’articolo di qualche settimana fa, aveva osannato la vittoria di TRUMP alle presidenziali americane, dipingendola come la vittoria del popolo. Bene, risponda a queste mie domande allora.
    Come già detto ieri, STEVEN MNUCHIN, accreditato di dover coprire il ruolo di ministro delle Finanze americane, non mi sembra una scelta contro il vecchio potere finanziario.
    Notizia sempre di ieri, IVANKA TRUMP (a proposito, capisco perchè il ns. caro Silvio vuole ricandidarsi alle politiche, spera che accompagni il papà al prossimo G7; mi permetta anche un po’ di sano umorismo), figlia del presidente neo eletto, che sta curando l’inserimento del padre alla “casa bianca”, incontrerà nei prossimi giorni AL GORE, attivista, fondatore di una associazione no-profit, sensibilissimo ai temi del cambiamento climatico e surriscaldamento globale.
    Ma come? TRUMP, che aveva sempre sostenuto fortemente che il cambiamento climatico era una “bufala” invenzione di mediocri scienziati e che sarebbe venuto meno agli accordi di PARIGI, ora cambia idea? E’ stato astuto nelle sue dichiarazioni per attirarsi le simpatie della lobby petrolifera america e raccattare qualche voto qua e là, o forse, come credo, la Sua campagna elettorale è stata finanziata dai poteri forti dell'”oro nero”, nonchè della finanza? Ed ora che succede, come mai questo passo indietro, forse l’establishment repubblicano lo ha invitato a rivedere le sue posizioni e ad avere un approccio più moderato in politica internazionale? Siamo sicuro che TRUMP abbia davvero rappresentato la voce del popolo e la rivolta al potere massonico? O forse (ricordiamoci che è stato uno dei venti uomini più ricchi d’america) è riuscito solo a comprare più voti della Sua rivale?
    Attendo Sue risposte e come al solito grazie.

    1. Gliela do io una risposta. Ho letto i suoi interventi ed ho buone ragioni per ritenere che lei sia un debunker, probabilmente iscritto a qualche loggia locale. Adios !

    2. LE NUBI SONO SVANITE E UN PETO S’E’ FATTO SENTIRE

      Non so se Dezzani avrà il tempo e la voglia di risponderle. Nell’attesa ho qualcosa da dirle io. L’ho già incrociata nel post precedente e già un’idea sulla sua persona me l’ero fatta. Il solito presuntuoso, la cui arroganza è pari solo alla sua ignoranza (nel senso latino di non sapere). Mi auguro che lei non sia un troll, in effetti di solito se li scelgono un po’ più preparati.

      Nel suo elementare bislinguaggio, prima ci fa sapere … che i poteri forti ci sono sempre stati (già, e dopo il tramonto viene l’alba) e poi lancia il suo pensiero, “chi ha il potere se lo tiene” (mamma mia, non l’avrei mai detto) e trae la sua conclusione: “l’implosione dell’euro da lei sperata non ci sarà”.

      Come al solito … e le prove dove sono? E le pezze d’appoggio? Dove sono i pareri accademici o quelli di noti e stimati politologi indipendenti (o non troppo collusi) ai quali lei si appoggia nelle sue conclusioni? Niente, bisogna fidarsi della sua intuizione (veramente alto, seppur ignoto, il pulpito dal quale lei parla).

      Io l’aiuterei ponendole una questione piccola piccola: mi sa dire quale Unione Monetaria fra AVO (Area Valutaria Ottimale, lo dico in senso scolastico, che bisogno ci sarebbe, in questo caso, di Unioni Monetarie?) o non-AVO, sia durata nel tempo, a meno che i paesi interessati non si siano trasformati in Stato unitario (USA, la stessa Italia)? Le do io il risultato? NESSUNO.

      Lo sa perché l’euro ancora esiste? Perché il capitale politico che è stato riversato su questo progetto è immenso, forse come mai prima nella storia. Sa perché l’eurozona finirà? Ce l‘ha detto Kaldor, fra gli altri: perché in questi sistemi la ricchezza tende a concentrarsi nelle aree più ricche fino a quando nelle zone più povere la situazione diventa insostenibile e scoppia la rivolta (o le aree più ricche decidono che non c’è più niente da mungere e le lasciano andare).

      Il link? Eccolo qui: http://www.concertedaction.com/2012/08/16/nicholas-kaldor-on-the-common-market/ Se vuole, ho la traduzione in italiano. Se non basta, nel prossimo commento (che spero non debba esserci) pubblicherò decine e decine di pareri di noti economisti indipendenti, premi Nobel etc., che forse sull’argomento ne sanno un po’ più di noi due.

      Non è vero, continuando, che non cambia mai niente. Ci sono momenti, nella storia, in cui le cose sono cambiate. Come si è usciti dalla crisi del ’29? C’è voluta una guerra ma poi, memori di quello che era successo, c’è stato un periodo felice per l’umanità. L’Italia, ad esempio, appoggiandosi alla sua Costituzione Keynesiana, da paese di emigranti si è trasformata nel 4° paese al mondo per produzione industriale. Applicando le teorie di Keynes, sa? Economia mista stato/privato, nell’ambito di un’autonomia che al 100% non c’è mai stata (Moro, Mattei etc.), ma che comunque è stata sufficiente a creare ricchezza per la popolazione italiana.

      Per me, a differenza sua, il mondo è in una fase di grossi cambiamenti. Gli Stati Uniti hanno perso il ruolo di potenza egemone e passeranno al ruolo di “primus inter pares”, ma non più di unica potenza globale (sarà sufficiente un giro su internet per trovare tutti i riscontri che vuole). E del progetto Eurasia? Secondo me, quando ci libereremo della zavorra dell’euro, potrebbe aprirsi per l’Italia un’importante finestra d’opportunità (numerosi gli articoli al riguardo).

      I volti sono già cambiati. I Sergenti Hartman uno alla volta stanno sparendo (Clinton, Obama, Hollande, Sarkozy, Cameron, Renzi, Merkel fra un po’), …

      Quello che, andando avanti nel suo commento, lascia ancor più perplessi, è il suo sostenere da un lato che l’euro non imploderà, dall’altro che bisognerà scegliere un personaggio che ci porterà fuori dalla crisi.

      Vivaddio, ma come è possibile uscire dalla crisi, ora o fra 50 anni, se la nostra economia ha un deficit di competitività del 25% in crescita (rispetto alla Germania), e che se noi deflazioniamo i tedeschi lo fanno ancor di più (a supporto di quanto ho sostenuto, lo sa perché la Merkel voleva accogliere un milione di Siriani? Per avere manodopera disposta a lavorare a 1-2 euro l’ora, in particolare nei servizi).

      Ed allora, non si esce dalla crisi, né oggi né mai, se prima non ci liberiamo dell’euro, condizione necessaria seppur non sufficiente.

      Ma lei fa tutto un panegirico per dirci quanto Renzi sia bravo e quanto noi siamo ingrati. Ma guardi che Renzi le leggi liberiste le ha fatte e gli italiani le hanno “accettate” (subite). E cos’è il Job Act? Cos’è la riforma delle pensioni (la migliore d’Europa, lo dicono tutti. Nel senso della più penalizzante per la popolazione)?

      Lei li conosce i risultati? 1 italiano su 4 a rischio povertà, 2 italiani su 4 nel meridione. La disoccupazione reale (compresi gli scoraggiati) ad oltre il 25% ed oltre 100.000 italiani che ogni anno emigrano. E la crescita? E il deficit pubblico? E la crisi bancaria? Ma che ci prende per i fondelli? E sa cosa aggiungo? Che chiunque andrà al potere farà la stessa fine, perché la politica si fa in Germania e non in Italia.
      Adesso vogliono prendersi Telecom, Generali ed Unicredit, poi cercheranno di prendersi le municipalizzate, poi cercheranno di rastrellare tutto quello che possono e poi ….

      Però siamo noi italiani che non abbiamo compreso la grandezza del Sergente Hartman (pardon, di Matteo Renzi).

      Ma lei fa un riferimento anche a Trump. Guardi che il nuovo Presidente NON è mai stato un isolato. La sua elezione è dovuta ad una spaccatura fra le super-logge anglosassoni (le UR-Lodges, Magaldi docet). Una parte di queste s’è resa conto che la situazione statunitense e mondiale non era più sostenibile e che, seguendo la Clinton, si andava sparati verso la guerra. Trump è stato certamente eletto da una parte della massoneria (sa? Solo 3 Presidenti statunitensi non erano Massoni), ma anche dagli operai, dagli impiegati, dalla classe media. Non può negarlo, premessa la sua buona fede.

      Continuando, guardi che nessuno si aspetta un rivoluzione, ma un passo importante verso accordi adeguati con la Russia in Medio Oriente ed Ucraina, con la Cina nel Sud Est asiatico (ha visto come Kissinger s’è precipitato a Pechino?). Ci si aspetta un freno alla globalizzazione e agli accordi TTIP, TPP, TISA, NAFTA, CETA etc, una maggiore sensibilità verso il mondo del lavoro statunitense, un freno al liberismo ed una rispolverata a Keynes. In Europa ci si aspetta che, a fronte di una crisi tipo Grecia, stavolta Trump ci lasci stare e non imponga al paese che vuole uscire di restare a forza (o a chi vuol mandarlo via, di recedere dal pensiero).

      Poi, se a fronte di tutto questo, lei mi parla della nomina di Mnuchin (chi si aspettava? Che Guevara?), se a fronte di tutti questi progetti lei fa domande sul riscaldamento globale, ignorando che anche Trump ha dovuto e dovrà fare compromessi (e vedrà che si adeguerà agli accordi di Parigi. Concediamogli un po’ di tatticismo. Ha appena fatto una campagna elettorale!), significa una sola cosa. Per educazione, non glie la dico.

      Non è necessario replicare ma, se lo farà, non sarò un lettore silente.

      1. “non so’ con quali armi si combatterà la III guerra mondiale, ma la IV sarà con pietre e bastoni”.

        Guardi Piceno, rispondo a Lei ma anche a tanti altri di questo blog: ogni pensiero di un libero cittadino, può essere poesia per qualcuno ed eresia per altri.
        Non mi soffermerò troppo a commentare le disparate filosofie di più o meno bravi economisti, ma, Le dico, che non esiste quella giusta ed ognuna di esse va valutata nel contesto storico, sociale ed economico in cui si vive (mi trovi Lei un solo economista che, se pur favorevole ad un’eventuale uscita dell’Italia dall’Euro, non abbia comunque prospettive immediate catastrofiche; di quelli che credono che sarebbe la fine ce ne sono a bizzeffe; la nostra domanda interna e la nostra attuale situazione socio-economica non sarà in grado di reggere l’impatto devastante).
        Per quanto riguarda gli scenari internazionali dipinti da Lei ed altri di questo blog, la mia speranza è, che il cambiamento epocale si sia avuto settant’anni fa (dopo quasi 5000 anni di guerre e devastazione) e che, i “vecchi” e “nuovi” potenti del mondo sappiano proseguire la strada allora intrapresa, altrimenti, per ns. sfortuna e con tutto il rispetto per coloro che hanno vissuto il dramma della seconda guerra mondiale, quella sarà stata a confronto solo un fantastico gioco alla playstation….

        P.S.
        Questo sarà il mio ultimo commento, aspetterò silente ed inquieto l’evolversi della situazione nella speranza di poter postare un giorno il seguente commento: “ha visto Dezzani, avevo ragione io, il mondo ha scelto la strada tortuosa ed irta di ostacoli ad un fantastico salto nel buio”.

        1. Non avevo bisogno di dimostrare cià che non si sapeva, solo di affermare ciò che già si vedeva.

    3. Lei Nico nelle sue argomentazioni trascura un fatto importante. E’ vero che non saremo noi a distruggere le elites massonico anglofone, questo e’ verissimo. Non e’ altrettanto vero che tutto continuera’ sempre cosi’ per un motivo che lei trascura. Le elites non sono affatto compatte. Le sue argomentazioni sui membri del governo Trump non reggono. Mi dica, chi inferse un colpo quasi mortale alla mafia negli anni 80? Si, Falcone e Borsellino, ma la pietra dello scandalo fu Tommaso Buscetta, mafiosissimo padrino scippato del suo futuro potere in quanto erede di Stefano Bontate. La guerra di mafia tra questi ed i corleonesi apri’ degli spazi in cui si insinuarono i due eroici magistrati. Il fatto che dei membri del governo Trump siano membri o ex membri delle elites non significa che Trump non adempira’ il suo programma elettorale. Certo siamo in molti a temere per la sua incolumita, ma realizzare quello che ha promesso dipende da lui. Lei non puo’ accusare il Dezzani di “illusionismo prospettico” e nello stesso tempo affogarsi in bicchieri d’acqua come questi. Invece di pontificare giudizi generali sul Dezzani la invito a discutere singoli aspetti delle sue analisi che risultano essere un costruttivo complemento ai suoi articoli. Altrimenti meglio trovare un altro blog che proponga una visione del mondo piu’ vicina alle sue vedute, ma non per sostenere una epurazione ideologica dei partecipanti, solo perche’ credo sia meglio utilizzare le proprie energie creative in dibattimenti da cui possa scaturire una visione completa del mondo.

      1. So, per averci avuto a che fare direttamente, che in blog di nicchia in cui avvengono discussioni specializzate (ma che hanno peso da influencer in Rete), vengono inviati troll altrettanto specializzati. La tecnica è la seguente: un commento ogni post, estrema cortesia, inoculazione di idee contrarie sotto forma di discorso articolato e apparentemente complesso, ed educato ma pressante invito alla risposta da parte del blogger. Lo scopo è sempre quello: buttarla in caciara, attirare i commentatori abituali a rispondere deviando il discorso, instillare il dubbio in lettori casuali.

        Bagnai ha risolto bannando senza pietà questi soggetti, e ne ha visto i frutti. Se vogliamo incidere, dobbiamo cominciare distruggendo il “politically correct” del “Non sei democraticooo!”: uno dei tanti begli ideali usati come un manganello. Consiglio a Dezzani, che comincia ad avere un peso notevole in Rete, di fare altrettanto.

  12. Signor Dezzani in primo luogo mi complimento con lei, non so perchè ma ogni suo articolo emana una certa energia. Tuttavia ho paura che non sia tutt’oro ciò che luccica. Personalmente inizio a temere che la “sconfitta di Renzi” sia stata quasi voluta, dato che questo potrebbe regalarci un governo Padoan o chi per lui che ci svenderà al MES (anche se inizio a dubitare di questa mia ipotesi, oppure sottovaluto il loro potere di isolamento informatico, insomma possono nascondere ciò che fa l’UE a Cipro e in Grecia o addirittura in Ucraina ma dubito che ci riusciranno in Italia, almeno spero). Comunque sia può darsi che stiano premendo per (sotto il terrore dei “populisti”, dei russi, degli immigrati clandestini e degli omini di marzapane) catalizzare il processo d’integrazione europeo, sia dal punto di vista politico ma anche e soprattutto militare (quello economico/monetario più o meno esiste già). Sotto quest’ultimo aspetto Trump mi si presenta sotto un’altra luce, e se la sua minaccia di alienare la NATO dagli Stati Uniti non sia una scusa per obbligare gli stati europei ad accellerare l’integrazione militare con la creazione di una difesa comune convenzionale e nucleare per poi aggregare il nuovo super stato UE agli Stati Uniti o a un secondo super stato nord Americano. Queste naturalmente sono solo le ipotesi di un povero ignorante, tuttavia ho imparato che Babbo Natale non esiste e che le elezioni non servono mai a niente. Spero vivamente di sbagliarmi e che lei signor Dezzani abbia ragione sulla veridicità dell’uragano Trump.

      1. Non per nulla oggi la Germania tramite sua bocca ha fatto marcia indietro:

        “Non credo che possiamo limitarci alle norme che abbiamo attualmente”, ha detto il politico lussemburghese, sottolineando che, per esempio, si dovrebbe creare una nuova “orbita” per tutti quei Paesi che non desiderano cooperare in modo così stretto in tutti gli ambiti come gli altri Paesi.

        “Non sarebbe affatto una tragedia né una crisi: sarebbe un’opportunità – ha aggiunto – dobbiamo adattare i trattati al mondo attuale”.

        http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2016/12/09/juncker-trattati-vanno-cambiati-adattati-mondo-attuale_lY7RlGYZwXqQbP5rCUy2iJ.html

  13. Carissimo Federico,
    i tuoi scritti prevedevano anche l’implosione del M5S assieme a Matteo Renzi, in quanto trattasi (sempre secondo te) di due facce della stessa medaglia coniata da Obama. Invece si va dritti spediti a un governo che non potrà essere altro che a guida M5S. Analisi errata oppure il M5S è un barattolo vuoto che può essere usato all’occorrenza ora dall’una ora dall’altra èlite? Vedasi Brigate Rosse. Saluti
    GP

  14. ti sbagli. Non ci sarà nessuna implosione dell’euro e non ci sarà nessuna uscita dell’italia.
    L’italia resterà nell’area euro, sarà la germania ad uscire.
    Avremo così un euro un pò più debole (ma mai quanto la lira e mai in grado di permettere all’italia di tornare competitiva) e un marco un pò più forte.
    Chi pensa che i ricchi rinunceranno al loro euro per tornare alla liretta non ha capito un tubo. All’estero non ci si va con le lirette. E la nostra classe dirigente è fatta da cosmopoliti.

    1. Va bene: non siamo noi ad uscire ed i tedeschi a restare, ma noi a restare ed i tedeschi ad uscire. L’ultimo comunque spenga la luce!!!

    2. Che sia la Germania ad uscire dall’euro è pura fantasia. La Germania sta avendo troppi benefici dall’euro. La sua economia esportatrice beneficia di una competitività estrema e di una moneta forte, un binomio da favola, e farà di tutto per far continuare ad esistere la prigione dell’euro. Essa rappresenta inoltre la rivincita tedesca alle sconfitte militari del secolo scorso. Di conseguenza con americani e tedeschi che vogliono trarre benefici politici ed economici finché possibile, ad uscire dall’euro saranno solo nazioni esasperate che non avranno altra scelta. Come l’Italia.

  15. Se non erro, lei è stato l’unico a “indovinare” il risultato del referendum: 60 a 40.
    Mi complimento per questo.

    La sconfitta del Sì al referendum costituzionale/su Renzi sarà un ottimo pretesto per esasperare le difficoltà dell’Italia, nella camicia di forza dell’euro e dei “trattati europei”, e arrivare a quello che io chiamo (e attendo ormai da qualche tempo) il “governo-troika commissariale definitivo”, ultimo stadio dell’occupazione e del saccheggio del paese dopo la sequenza dei governi-Quisling.

    Cari saluti

    Eugenio Orso

  16. ciao Federico, tanto di cappello, sul NO hai fatto centro, però sull’euro sarei molto molto più cauto, sulla sua fine non scommetterei nemmeno 50 lire… teniamo conto che qui da noi a causa della propaganada dei media gli euristi sono molti di più (un altro 60 / 40)

    se poi hai ragione tu anche questa volta, buon per noi (:

    alla prossima

    p.s.

    qualche volta passa a trovarci su Come Sancho Panza, saresti ospite assai gradito

    1. L’euro è un aereo in avvitamento. La questione non è SE si schianta, ma QUANDO si schianta.

  17. Caro Dezzani,

    In questo panorama politico-economico da te descritto e da me percepito come effettivo, come collocheresti Salvini e il suo economista di fiducia Borghi?
    Pur essendo troppo a sud per non esser terun ai loro occhi, credo di votare lega quando ci sarà finalmente data la possibilità di sceglierci un governo, non foss’altro che per la loro indole anti-europeista. Approvi?

      1. Penso di condividere il pensiero di Orso, dicendo che prima dell’ipotetica implosione del sistema, arriverà tramite il MES, la troika e il F.M.I.
        Questo vuol dire che siamo in corsa per la distruzione…
        Ovvero o noi distruggiamo l’italia e le “sue” banche con la politica italiana servo MASSONE-CRISTIANA-ATLANTICA, per poi riprenderne il controllo oppure siamo fritti con questi bell’imbusti che entreranno in modo pesante nel sistema politico-economico italiano.

        1. Dubito che il Parlamento chiami la Troika. I loro nomi sono noti a tutti e i rischi di finire davanti ad un tribunale rivoluzionario sono concreti.

        2. Perché Federico, pensi che gliene importi qualche cosa?
          Un reato in + o uno in – cambia qualche cosa?
          Sono tutti legati a filo doppio e sanno che solamente uniti riusciranno in un qualche modo a frenare, non certamente a bloccare la liberazione.
          Dobbiamo diciamo attaccare gli anelli deboli della catena… rotti questi il meccanismo si sfalda + velocemente.

  18. Renziani e alfaniani puntano ad elezioni anticipate in tempi brevi…idem M5s, Lega, Fd’I.
    I berlusconiani sembrano meno frettolosi ma hanno detto che non daranno la fiducia a nessun governo dovesse sostituire quello di renzi.
    A frenare sulle “elezioni subito” sono invece la minoranza del PD, l’UDC (credevo, evidentemente sbagliando, che non esistessero più!) e, forse, il Sel troppo preso dai problemi genitoriali di vendola per pensare a ravvicinate campagne elettorali…un po’ poco per consentire a mattarella di varare qualcosa di più di un governo di breve respiro destinato solo a fare una nuova legge elettorale (e, forse, qualche altra cosuccia) per poi andare alle elezioni.
    Perciò, a meno di ripensamenti di tizio o caio, sembra che davvero si andrà a nuove elezioni entro tempi brevi, tutt’al più dopo la sentenza della consulta.
    Il demagogo e cazzaro (renzi) spera , assieme ad alfano, di capitalizzare quel 40% di voti per il “Si” che si è manifestato nel recente referendum e, quindi, di prendersi la rivincita.
    Ma penso che lui e alfano stanno facendo di nuovo calcoli sbagliati e subiranno un’altra disfatta…dopo le nuove elezioni probabilmente ci sarà il caos e probabilmente davvero per la UE suoneranno le trombe dell’apocalisse.

  19. Ve lo dico io com’è andata, spero di sbagliarmi. Abbiamo fatto una grande cretinata, ci siamo cascati tutti, dalla padella alla brace. Questi signori avevano disegnato tutto dall’inizio, con la complicità di Renzi, un referendum impossibile, incomprensibile per il popolo, un referendum che servisse a mandare via Renzi, sì, Renzi voleva andare via, non se la sentiva, non era adatto a quel lavoro del massacro, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo, troppo vanitoso per lasciare tutto così. Allora meglio mettere il popolo a firmare la propria condanna. L’ha voluto il popolo, possono dire ora. Dall’inizio mi era sembrato strano che un primo ministro, non votato dal popolo, odiato dalla maggioranza, potesse indire un referendum mettendoci la propria persona, “se tutto fallisce do le dimissioni”, non riuscivo a capire il perché di questa follia, era logico, fin d’allora, che tutti gli avrebbero votato contro, e allora perché, mi chiedevo. Sentivo puzza di bruciato, ma tante cose poi mi hanno portato a sfiduciarlo, quando invece, la vera sorpresa, per il potere, sarebbe stata la netta vittoria del Sì, questo li avrebbe destabilizzati o almeno messo qualche bastone fra le ruote delle loro intenzioni. Ripeto, spero di sbagliarmi, ma resta il fatto che questo referendum ha dell’assurdo pazzesco. Renzi non è affatto infelice di essersi lavato le mani, è evidente…

    1. suvvia , mica avrai pensato che bastasse un voto referendario a”salvare il paese”. La nostra “macellezione “e’ inevitabile e votando NO gli hanno semplicemente negato il nostro “consenso” , il che è un fondamentale “piccolo passo” .
      E comunque anche andandosene ” in sabbatical” in U$A ( il suo piano B) renzi non salverbbe ne se stesso ne tantomeno il suo partito

      1. “…La nostra “macellezione “e’ inevitabile e votando NO gli hanno semplicemente negato il nostro “consenso”…”

        io eviterei profezie tanto nere.
        La partita è aperta e non sempre le cose vanno secondo i progetti delle elite.

    2. Non sarei d’accordissimo. Il referendum verteva ufficialmente sulla ristrutturazione del Parlamento italiano, ma in realtà serviva a consegnarlo nelle mani della Commissione Europea (organo, val sempre la pena ribadirlo, non elettivo), nei cui riguardi sarebbe stato un mero organo ratificante (si può far riferimento a diversi articoli di Orizzonte 48). Renzi, quindi, da un lato ha dovuto accettarlo, dall’altro è stato ben lieto di farlo, perché il suo successo ne avrebbe migliorato il prestigio presso le oligarchie economiche dominanti. Inoltre, quando fu deciso il referendum, Renzi era sulla cresta dell’onda, era sicurissimo di vincere e mai avrebbe pensato alla debacle cui è andato incontro. La metafora del “puzzo di bruciato” che lei evoca mi sembra quindi che poco abbia a che fare con i fatti. Che sono da interpretare esattamente per come si presentano (ovviamente a mio modesto parere).

  20. Dando per assodata la fine dell’euro non sarebbe male un samizdat sulle possibili dinamiche e conseguenze. Molte info sono state date in vari articoli, ma uno che li metta insieme e dia un’idea dei possibili eventi non sarebbe proprio male. Ce lo possiamo aspettare?

  21. salve, cosa ne pensa del piano BCE iarato oggi da Draghi? E’ un calcio al barattolo o un avvertimento che prima o poi il QE finirà?

  22. una commentatrice ha scritto:”Abbiamo fatto una grande cretinata, ci siamo cascati tutti, dalla padella alla brace. Questi signori avevano disegnato tutto dall’inizio, con la complicità di Renzi, un referendum impossibile, incomprensibile per il popolo, un referendum che servisse a mandare via Renzi…..”

    Qualcuno ha detto sostanzialmente la stessa cosa riguardo all’imprevista (anche per molti di noi) elezione di Trump il quale sarebbe stato apparentemente osteggiato dall’elite proprio allo scopo di farlo eleggere … e meglio fregare gli americani.
    Anche riguardo a renzi ora si ipotizza che tutto quanto accaduto sarebbe frutto solo di un altro piano delle elite al cui confronto machiavelli sembra essere solo un dilettante.
    Credo che queste ipotesi siano infondate sia riguardo a Trump che riguardo a renzi.
    Le elite amano la Clinton e Renzi e il problema per loro è ora come rimediare ai calcoli sbagliati che hanno fatto.
    Il piano “B” predisposto (in anticipo) dalle elite americane è quello di ammorbidire con le buone o con le cattive Trump mettendolo in condizione di non nuocere troppo.
    Il piano “B” predisposto riguardo a Renzi è quello di creare per il momento un governo debole facilmente manipolabile dalle elite salvo poi, probabilmente, cercare di rimettere in sella lo stesso renzi dopo elezioni piuttosto ravvicinate.
    Ma in entrambi i casi (cioè sia per trump che per renzi) si tratta di piani di ripiego (probabilmente, però, predisposti fin dall’inizio) e non di machiavelliche strategie elaborate a tavolino fin dal principio per meglio fregare la gente.
    Riguardo in particolare a Renzi il sospetto che volesse “perdere” è contraddetto sia dall’impegno che ha messo nella campagna referendaria sia dal carattere specifico del soggetto poco incline a “perdere” e poco incline alla stessa “democrazia”…tutti elementi che condivide appieno con le elite che lo usano.

    1. Ma io non credo siano state le elite a mandare via Renzi, io penso che lui diabolicamente ha fatto in modo (forse con l’accordo di altri, all’interno del paese) di andare via. Renzi non voleva finire la sua carriera politica così; se continuava si bruciava come Monti, o se andava contro l’Europa avrebbe fatto la fine di Berlusconi. Allora è uscito nel momento nero, come un buono, per poi ritornare con un partito suo alla grande, come salvatore della patria, in fondo i suoi affezionati li ha, non dimentichiamo quel netto 40 per cento. Cmq è tutto in gioco e la verità la sapremo vedendo gli sviluppi.

      1. Ipotesi interessante, ma presume che Renzi oltre a governare perfettamente gli eventi sia in realtà il figlio di Mefisto incarnato. Non lo metterei a certe “altezze”…:-)

      2. ma Renzi è parte di una qualche elite si o no? io credo di si come lo era monti, lo stesso berlusconi e chiunque altro negli ultimi anni si è succeduto al governo.
        Se Renzi – come lei sostiene – ha deciso di sgusciare via è perché così ha deciso l’elite di cui fa parte.
        Che questa elite, e quindi renzi, abbiano deciso di farlo in base a un furbesco piano di inganno è un’ipotesi suggerita da una sopravvalutazione di quella elite e di renzi stesso.
        Renzi è un piccolo demagogo, un grande buffone e un arrogante che da semplice caporale (sindaco di firenze) ha potuto inserirsi nell’ alta politica solo perché voleva svolgere il ruolo di rottamatore sia all’interno del suo partito, sia – soprattutto – contro l’italia.
        I suoi piani , e quelli dell’elite di riferimento, sono falliti così come sono falliti quelli di chi voleva eleggere la Clinton e di quegli altri che volevano evitare la brexit.
        Ora cercheranno di rimediare ai loro sbagli andando di nuovo alle elezioni nella speranza di capitalizzare il 40% di votanti per il “si” emerso nel recente referendum.
        Secondo me topperanno per l’ennesima volta e finalmente il loro buffoncello un po’ bullo finalmente sparirà dalla scena politica.
        Che, poi, i nuovi scenari saranno migliori o peggiori è un’altra storia tutta da scrivere…sebbene temo che ci sarà un periodo di grande convulsione politica e sociale che potrebbe anche sfociare in una fuoriuscita dell’italia dalla UE.

  23. La consapevolezza di dove stiamo andando su questa strada buia, mette i brividi. Federico è come se avesse, a differenza degli altri, dei fari abbaglianti che gli consentono di vedere un pò più in là. Eppure di tutto quello che ho letto su questo blog, c’era una cosa che mi lasciava perplesso:” Padre Bergoglio”. Credere che questo pontefice, fosse colluso con la cricca masso-euro-atlantica internazionale, era troppo arduo ed “incredibile” per i miei gusti. Oggi mi sono dovuto ricredere. Non sò quanti di voi hanno visto il TG delle ore 13 (credo fosse il TG2 ma non ne sono sicuro, in quanto la TV la odio e non la guardo mai; la tengono accesa in famiglia ed io l’ascolto di sfuggita così come chi sente piovere). Dalla storica finestra in piazza di San Pietro, il Papa ha fatto un discorso che apparentemente poteva sembrare innocente, ma per chi mastica un po’ di comunicazione, la lettura sottesa era fin troppo chiara. Lo ripeto a grandi linee, anche perchè non sono riuscito a trovarlo su internet, almeno finora:” Il buon cristiano deve andare verso il SI. Il SI è l’oggi, il nuovo, mentre il NO rappresenta il peccato originale”. Ovviamente si riferiva ad altro, ma la contro-lettura era evidente.

    Se a questo associ le sue omelie, intrise di stranezze, come ad esempio la “difesa comprensiva di Giuda” con il suo “Povero Giuda, quanto ha sofferto” http://www.riscossacristiana.it/questa-ci-mancava-povero-giuda-quanto-ha-sofferto-di-paolo-deotto/ capite bene che il dubbio diventa certezza.

    1. Capire come e perché è stato eletto Bergoglio e come e perché ha dato le dimissioni Ratzinger sarebbe interessante.
      Dopo quanto riferito da WEIGEL (sul progetto di destabilizzazione preparato dalla clinton ai tempi del segretariato di stato) e da BLONDET (sul blocco dei conti) la curiosità è normale.
      Se il buon DEZZANI volesse cimentarsi …. noi apprezzeremo molto

        1. Ecco, ho trovato l’omelia di Papa Francesco. Alla fine qualcuno l’ha pubblicata. Ne riporto i passi salienti ed il link. P.s. Considerate che anche l’incisività dell’esposizione, ha poi il suo peso:

          Papa Bergoglio:

          ” Il SI di Maria ha aperto la strada a Dio fra noi“, ha ricordato Papa Francesco durante l’Angelus di oggi: “è un grande sì“, “è un SI pieno, totale, per tutta la vita, senza condizioni” che ci ricorda che “anche per ciascuno di noi c’è una storia di salvezza”

          “A volte, però, siamo esperti nei mezzi SI: siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe e la coscienza ci suggerisce“, ha commentato Bergoglio, “Siamo anche furbi e per non dire un no vero e proprio a Dio diciamo: “Scusami, non posso”, “non oggi, penso domani”; “Domani sarò migliore, domani pregherò, farò del bene, domani”. E questa furbizia ci allontana dal SI, ci allontana da Dio e ci porta al no, al no del peccato, al no della mediocrità“.

          Link: http://www.papafrancesco.net/il-peccato-ci-invecchia-dentro-ci-invecchia-presto/#more-12068

        2. La mattina del 4 Dicembre, una bella mattina serena, sono andato al caffè. Il barista, gentile e solerte, continuava a chiedere ai suoi avventori: “cappuccino, signore?” E quelli continuavano a rispondere “SI”. Ora capisco di essere caduto in una trappola di comunicazione subliminale: erano tutti agenti provocatori che cercavano di influenzare il mio voto. Grazie al signor Uriele per avermi aperto gli occhi…

  24. Secondo me l’ultima speranza dell’ elite italiana e dell’Euro non è andata. Si chiama Mario Draghi che oggi ha prolungato il QE. Il problema per l’Euro e quindi per l’Europa sarà quando nel 2019 sarà sostituito probabilmente da Jens Weidmann. Saluti

    1. Bravo, Corto! Compra anche un bond MPS già che ci sei! Rende tanto e fai un affarone…

  25. Provo a guardare il problema da un’altra prospettiva: chi, in Italia, potrebbe risollevarci dal disastro economico degli ultimi venticinque anni di tirannia della burocrazia europea?
    Forse i 5 stelle? Oggi Di Battista ha detto che vorrebbe un referendum sull’euro, Di Maio, di nascosto delle telecamere, sussurra invece che loro non considerano nemmeno l’ipotesi di un’uscita dall’euro! Tsipras in confronto è uno coerente!!
    La Lega e gli altri partiti di destra? Anche in questo caso mi pare che non si brilli per coerenza per univocità di intenti. Poi la Lega è un partito regionale e non riesce a uscire da quella dimensione territoriale, senza contare le posizioni eccessivamente dure nei confronti degli emigrati.
    A sinistra c’é il vuoto spinto (in senso fisico); ce ne fosse almeno uno con qualche barlume di idea per un futuro fuori dalla prigione eurista.

    In altre parole ci vorrebbe una formazione politica, coerente nei principi (al contrario dei 5 stelle), moderata e trasversale al centrodx ed al centrosx che riuscisse, forte e chiaro, a proporre un progetto di alternativa vera e definitiva al sistema economico europeo, sovranista, nazionale in modo da ridare fiato al sano orgoglio che aiuta a superare le inevitabili grandi difficoltà che inizialmente si dovrebbero affrontare per uscire da questo incubo economico. Avremmo bisogno di un forte supporto dell’Eurasia (Russia -Cina) e l’alleanza seria con qualche Paese europeo che soffre i nostri stessi problemi.
    Ripeto, chi è in grado di portare avanti un simile progetto? Sono in pochi, Ali per esempio di Nino Galloni e Rinaldi, ma come osservò giustamente Dezzani qualche tempo fa: questi non sono in grado di raggiungere la massa critica del Paese. Dunque che si fa? Ci facciamo annichilire, o speriamo nei 5 stelle sapendo che ci faranno fare la stessa fine della Grecia con Tsipras?
    Il nostro futuro non è poi così roseo!

    1. I cinque stelle sono nati con lo stesso scopo di Tsipras:” Fungere da decompressione della rabbia del popolo ed impedire rivolte e “traghettare” il paese nelle mani dei predatori della finanza internazionale”.

      Guarda adesso. Potrebbero portare un paese in piazza ed invece fanno melina. Vedrai che giocheranno di sponda e lasceranno trascorrere ancora del tempo. Quando la predazione del paese sarà compiuta, ci porteranno fuori dall’euro e dall’eurozona, abbandonandoci al nostro destino.

      1. In tal caso si spera che, per quel momento, ci siano abbastanza corda ed alberi anche per loro.

  26. Il parlamento inglese ha votato a grande maggioranza a favore del piano del governo per la Brexit.
    La mozione e’ passata con 461 si e solo 89 voti contrari.
    Quindi il parere della corte suprema sara’ ininfluente.
    Da notare che buona parte dei laburisti ha votato pro Brexit!!!

    1. e l’ultimo spenga la luce, scriveva Federico.

      La ‘Battaglia di Berlino’ sarà l’ultima del globalismo
      dicembre 8, 2016 Lascia un commento
      Wayne Madsen Foundation Strategic Culture 02/12/2016angela-merkel-martin-schulz-1-770x561Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha smesso di lavorare a Strasburgo e punta a una carica più alta a Berlino. Schulz, che nel 2003 fu paragonato dal Primo ministro italiano Silvio Berlusconi a una guardia di campo di concentramento nazista, sembra pronto a prendere il timone del partito socialdemocratico (SPD) per impedire alla Germania di entrare nei ranghi della nazioni anti-Unione europea. Schulz, intuendo che Angela Merkel, capo dell’Unione Democratica Cristiana (CDU) e cancelliera eurofila della Germania, in difficoltà mentre annuncia l’intenzione di concorrere al quarto mandato nel 2017, cerca di prendere finalmente da Sigmar Gabriel le redini della SPD, partner della coalizione della Merkel. Per il momento, Schulz sarà felice di divenire ministro degli Esteri al posto di Walter Steinmeier del SPD, che ha deciso di divenire presidente della Germania. Schulz torna a Berlino politicamente ferito. Il Parlamento dell’UE respinge Schulz dal terzo mandato come suo presidente. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, campione spesso alticcio di un’Europa federale e dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, minacciava di dimettersi se Schulz veniva respinto dall’assemblea di Strasburgo. Schulz, sconfitto, decideva di continuare la lotta per l’Europa unita al Bundestag tedesco e nella “grande coalizione” della Merkel tra CDU e SPD. Tuttavia, il tiepido sostenitore della coalizione della Merkel, il Primo ministro bavarese Horst Seehofer, avanzava l’intenzione di sfidare la Merkel a cancelliere. Seehofer è un feroce critico della politica dei migranti della Merkel, che ha aperto i confini della Germania a oltre un milione di rifugiati musulmani principalmente dalle zone di guerra di Siria, Iraq, Afghanistan e Africa. Merkel, Schulz e Gabriel continuano a sostenere la politica migratoria della porta aperta, anche da elettori. Seehofer ha realizzato un’alleanza anti-migrazione con i leader dei Paesi alpini limitrofi, in particolare l’Austria. Il candidato presidenziale del Partito della Libertà (OVP) austriaco Norbert Hofer, che si oppone a UE e politica migratoria della Merkel, ha recentemente espresso le sue idee sulla Merkel nel corso di un dibattito con l’avversario pro-UE dei Verdi. Hofer ha detto che Merkel “ha inflitto danni considerevoli all’Europa aprendo i confini ai rifugiati e, di conseguenza, centinaia di migliaia di profughi, tra cui terroristi, sono passati dall’Austria”. Seehofer ha più in comune con il Partito Liberale austriaco di Hofer e il suo leader Heinz-Christian Strache, che la presunta alleata Merkel. L’unica cosa che continua a legare Seehofer alla campionessa delle frontiere aperte Merkel è l’avanzata della controparte tedesca dell’OVP, Alternativa per la Germania (AfD). L’anti-migranti AfD ha sottratto il supporto a CDU-CSU in Germania, con la notevole eccezione della Baviera. L’AfD ha vinto seggi in dieci assemblee statali ed ha il 15 per cento nei sondaggi di opinione. Questo “matrimonio di convenienza” tra Seehofer e Merkel volgerebbe al termine mentre il Primo ministro della Baviera vede l’opportunità di sfidare Merkel per la leadership della CDU-CSU, alla guida di una coalizione conservatrice anti-migranti che sfida l’euro-fanatico Schulz sul palcoscenico nazionale.
      TV duel of Schulz, Juncker for EU electionsI rapporti tra gli “alleati” CDU e CSU si ruppero nel 1976, quando il capo della CSU Franz-Josef Strauss recise l’alleanza del partito bavarese con la CDU di Helmut Kohl. Seehofer sa che ha più forza politica di Merkel poiché nei sondaggi i sostenitori dell’AfD indicano che il leader bavarese è più popolare della leader dell’AfD Frauke Petry. La CSU di Seehofer ha, quindi, adottato la dura politica sulla migrazione dell’AfD per corteggiarne i sostenitori. La retorica di Seehofer sui migranti corrisponde a quella dell’AfD. Nel gennaio 2016, Seehofer disse al congresso della CSU che tre milioni di migranti in Germania creeranno un “Paese diverso”, aggiungendo che “la gente non vuole che la Germania o la Baviera diventino un Paese diverso”. Con la CSU e l’AfD Seehofer può estromettere Merkel dalla leadership dell’Unione CDU-CSU. Non solo Seehofer crea un’alleanza operativa con il Partito della Libertà austriaco, ma ha anche raggiunto l’anti-migranti Primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban. Seehofer si recò a Budapest a marzo per sostenere l’opposizione di Orban al piano dell’UE di Juncker, Schulz e Merkel per ridistribuire i migranti tra i 28 Stati membri dell’UE, oltre ai quattro membri del trattato di libero scambio di Schengen (Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda) sulla base del sistema delle quote. Seehofer ha anche stretti legami con l’anti-UE e anti-migranti Partito del Popolo svizzero (SVP), arrivato al 29,5 per cento nelle elezioni del 2015 per la camera del Parlamento svizzero. Seehofer ha raggiunto anche il neo-Presidente degli USA Donald Trump, che ha definito la politica dei migranti della Merkel un “disastro” che ha solo aumentato la criminalità in Germania. Seehofer ha invitato Trump in Baviera, nella possibilità che il primo viaggio all’estero di Trump presidente sia per la conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera nel febbraio 2017. Ciò che preoccupa di più globalisti e atlantisti è un’Europa dominata da leader nazionalisti in Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Austria, Svizzera, Ungheria e altri Paesi, che cooperi con Trump a Washington e il Presidente Vladimir Putin a Mosca per districare l’Europa da UE, confini aperti, NATO e politica globalista. Quando Seehofer visitò Mosca l’anno scorso incontrando Putin, l’SPD fu aspramente critico verso la politica estera parallela di Seehofer. Un funzionario dell’SPD tuonò, “La politica estera è fatta a Berlino, non a Monaco di Baviera”. La CSU e Seehofer hanno rifiutato tale premessa. La Baviera, dalla lunga storia d’indipendenza da Berlino, vede il governo della CSU creare stretti legami con i partiti affini alpini, tra cui l’UDC in Svizzera, OVP in Austria e il piccolo partito irredentista del Sud Tirolo SVP nel nord Italia. Seehofer ha portato il minuscolo Liechtenstein nell’alleanza alpina. Nel viaggio del 2015 a Monaco, per visitare Seehofer, il primo ministro del Liechtenstein Adrian Hasler affermò “Vorremmo continuare a coltivare l’ottimo clima con la “Baviera libera” in senso positivo. Sono quindi lieto di vedere la continuazione dei buoni rapporti tra Baviera e Liechtenstein”. Seehofer ha anche più in comune con l’anti-migranti presidente socialdemocratico della Repubblica Ceca Milos Zeman e l’alleato partito comunista ceco, che con i partner dell’SPD tedesca. Seehofer può anche contare sul sostegno anti-migranti dei Quattro di Visegrad (V4); Polonia, Slovacchia, Ungheria e Cechia. L’austriaco Hofer vede anche una causa comune tra Austria e V4 sui temi dei migranti e l’UE.
      schulzSeehofer coincide su Trump con la leader del Fronte Nazionale e candidata presidenziale francese Marine Le Pen, che definisce l’elezione di Trump “rivoluzione politica”. Le Pen e altri leader nazionalisti europei vedono nascere la “rivoluzione” nel giugno 2016 con il “sì” a sorpresa per la Brexit, con il Regno Unito che lascia l’UE, seguita dalla vittoria a sorpresa di Trump nelle elezioni presidenziali degli USA e la previsione della vittoria della Le Pen nelle elezioni presidenziali francesi del prossimo anno. Le Pen ha promesso di tenere il referendum per la “Frexit” sull’adesione francese all’UE. Con i sogni euro-atlantisti dei globalisti in frantumi Seehofer vede, ovviamente, la possibilità di prendere il timone della Germania da una Merkel sempre più impopolare e guidare la Germania verso l’“atterraggio morbido” sulla scia della dissoluzione dell’UE. Il primo compito di Seehofer a capo della Germania sarebbe scartare con cura l’euro e reintrodurre il marco in una forma che possa essere utilizzata anche da Austria, Benelux e Stati dell’Europa orientale che scelgano di optare per un comune sistema monetario a guida tedesca. Se Seehofer assumesse il cancellierato della Germania dalla screditata Merkel, ci sarà la battaglia finale contro la globalizzazione e l’UE nelle sale del potere a Berlino. Tale battaglia vedrà Seehofer e i suoi alleati anti-immigrati e anti-UE contro le forze guidate dal “kapò” Schulz. Una lotta politica che deciderà non solo il futuro dell’Europa, ma del mondo intero.
      La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Foundation Strategic Culture.
      Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

      tic tac tic tac,… appunto

  27. Buongiorno a tutti.

    Chiaramente siamo tutti a chiederci: “E ora che succede?”; E se fosse stato tutto preordinato?”; “E se il NO era proprio ciò che volevano i burocrati per liberarsi di Renzi?”

    Due miei pensieri in rapida successione….

    Se ci fate caso queste “domande”, i primi ad averle instillate sono quei media e quai personaggi che bisogna ascoltare solo per capire cosa si dice dalle parti di Bruxelles, cosa vogliono farci sapere.
    Intendo, Repubblica, Huffington Post, Corriere, La7 alle otto e mezzo (e oltre), Severgnini, Sorgi, Scalfari e altri noti figuri. Diciamo inoltre che l’Economist ha fatto da apri pista e Monti ha collaborato in fare pre referendum.

    In questi giorni mi sono divertito a sentire ciò che dicono e il messaggio mi sembra abbastanza chiaro,
    Essi, in buona sostanza, dicono che è vero che Renzi ha tirato troppo la corda. Ma, attenzione, essi fanno in realtà salva la bontà delle sue riforme (Jobs Act, La buona scuola ecc), ma accusano Renzi di essere stato troppo divisivo, saccente e avventato.
    Severgni è stato il più esplicito dicendo che il Si ha vinto nelle città dove c’è più ottimismo e voglia di rischiare, il No dove ci sono troppi problemi che hanno finito per travolgere Renzi e il suo governo. E che Renzi ultimamente stava finendo per spendere troppo e ciò non piace.
    Subito dopo aver passato questa loro analisi nel cervello degli italiani, con in bocca la loro pipa fumante in salotto davanti al caminetto mentre discutono da buoni amici, questi figuri aggiungono che però, è vero che la Germania un pò rompe con i suoi diktat, ma l’Italia è una vita che promette di salvare i conti e poi non lo fa mai. Aggiungono pure che la crisi delle banche ecc.
    Insomma, i loschi figuri, diciamo che vorrebbero preparare gli italiani (stavolta senza coltello alla gola) alla ineluttabilità di un governo tecnico (o chiamatelo come vi pare) che metta in ordine i conti e che faccia una buona volta i compiti a casa.
    Parlando così, sottilmente, ci vorrebbero fare passare quindi la vittoria del NO come una cosa voluta proprio dai burocrati o dai nemici interni ed esterni a Renzi.

    Io dico….calma e gesso.

    Personalmente io, prima di giorno 4 dicembre, parlavo di guerra in corso dove noi italiani erravamo chiamati a scegliere lo schieramento di battaglia.
    Ho anche scritto che, essendo una guerra, chiaramente non era il NO (o l’elezione di Trump) a porre fine alla guerra. Il NO è stata solo una risposta, gli italiani hanno puntato il loro fucile in una determinata direzione.
    Adesso chiaramente, quelli che combattono nel campo avverso (e che hanno ancora gli armamenti più sofisticati e più avanzati) faranno la loro mossa, che credo ci spaventerà pure.
    Ci imporranno un governo, ci punteranno addosso i “missili”, non lo so…..qualcosa faranno.
    Certamente non staranno fermi, non faranno spallucce dicendo…..e vabbè, l’Italia è persa ora pensiamo alla Francia.
    Quelli volevano il SI, sarebbe stato un voto che avrebbe dato loro respiro in vista dello scontro che prosegue in tutto il mondo. L’ulteriore “stretta” sarebbe arrivata comunque, forse col SI sarebbe arrivata dopo e con più calma.
    Ma il botto, quello che tutto il mondo vedrà, ancora deve venire.
    Ma magari finisse tutto con delle semplici elezioni!

    Le elezioni che ci sono state negli USA, così come i referendum, dobbiamo vederle come l’immagine di un aguzzino che tiene il suo schiavo con una pistola alla tempia e sotto minaccia. Lo schiavo esegue per paura delle conseguenze della minaccia. Con le elezioni di Trump e con i referendum invece lo schiavo ha smesso di obbedire ed ha deciso di vedere il gioco, il bluff.
    L’aguzzino sparerà?
    Probabilmente, sicuro non resterà inerme.

    1. Una buona analisi- Aggiungerei che sicuramente le potenze occupanti avrebbero desiderato la vittoria del SI, ma quando hanno capito da che parti tirava il vento hanno provveduto a prendere le contromisure.
      CHE FARE? Qui occorre non smobilitare e intervenire non tanto per difendere “la piu’ bella del mondo” -definizione che non considera i difetti enormi della nostra carta e che fa tanto comodo a chi voleva la schiforma- ma per riformarla in senso libertario e, quindi, cominciando ogni riferimento alla UE cioe’ in senso contrario alla schiforma che inseriva ceppi definitivi per sottometterci alla UE.

      1. Buone considerazioni, allora dovremmo dire che Renzi si è auto dimissionato, perchè per fare le riforme (quelle che vuole l’Europa), dovrebbe privatizzare tutte le municipalizzate, (stessa cosa che chiedono alla Francia), solo che nessuno lo fa perchè sono il bacino dei voti del partito, quindi non distruggono il partito, ma si suicidano da soli….
        Francamente se fosse così, sarei ben contento che venisse la troika a fere le riforme, per vedere l’effetto che fa….
        Vengo anch’io… no tu no… vengo anch’io… no tu no…. ma perchè? Perchè no….

  28. un commentatore (Cinà), riferendosi alla Lega, ha scritto fra l’altro :” …. senza contare le posizioni eccessivamente dure nei confronti degli emigrati.”
    Premesso che non sono un votante della Lega, prego , quali sarebbero queste posizioni “eccessivamente dure”? E’ eccessivamente duro pretendere che non continuino sbarchi di migliaia di questi finti migranti che oggi, dopo aver pagato il biglietto alle varie mafie (ma chi glieli dà tutti quei soldi ai “poveri migranti”?) , vengono addirittura imbarcati da navi di tristemente famose ONG sotto gli occhi delle navi italiane che poi li imbarcano gentilmente per scaricarli , sempre gentilmente, sulle coste italiane?
    A roma ultimamente si è mobilitato un quartiere a difesa di un italiano indigente (forse anche più indigente dei “poveri migranti”) a cui il comune (diretto da una sindaco del m5s) voleva sottrarre un appartamento occupato dallo stesso italiano per darlo a una famiglia di “marocchini”… non mi risulta che il marocco sia in guerra eppure quella famiglia marocchina è stata definita come famiglia di “profughi”.
    Un mio familiare, nonostante sia malato di una grave forma di tumore, non ha potuto essere ricoverato in un ospedale per mancanza di posti (mi domando se per caso molti posti di quell’ospedale non siano occupati da altri marocchini finti perseguitati) e ha dovuto essere ricoverato in una clinica privata solo grazie all’aiuto di un altro familiare che ha pagato coi propri risparmi 1000€ al giorno + onorario di medici vari.
    Quanti milioni anzi miliardi di euro vengono utilizzati, non per costruire ospedali, ma per accogliere e mantenere i “poveri migranti”?
    E lei viene a parlarci di “posizioni troppo dure” della Lega nei confronti dei migranti!!
    Ma lei e quelli come lei dal cuore tenero vogliono capirlo o no che il fenomeno dei migranti è voluto da mafie varie? Mafie politiche, mafie religiose, mafie comuni.
    Oggi questo papa – mischiando il santo col profano – se n’è uscito dicendo che “il dolore dei migranti è simile a quello di Gesù”!!!
    Io non li vedo doloranti ma sorridenti e ben pasciuti quando sbarcano dai barconi o dai gommoni!
    E ammesso che siano “doloranti” dove sta scritto che la povera Italia, anzi i poveri italiani devono farsi carico dei problemi del mondo intero spesso, anzi sempre, causati dagli Obama, dalle Clinton, dai Soros, dalle Merkel, Schulz e via dicendo?
    Sarà sempre troppo tardi quando finalmente la finiremo di essere così fessi da sorbirci la propaganda buonista delle mafiose elite politiche e religiose? propaganda sempre però fatta a spese nostre e di tutti gli altri poveracci!

    1. Stefano, per quanto lei scrive credo che stiamo, più o meno, dalla stessa parte della barricata.
      Tuttavia mi permetta di sottilineare che lei non ha compreso fino in fondo il senso del mio ragionamento riferito alla ricerca di una forza politica nazionale che possa tirarci fuori dalle secche di questa deriva autoritaria europeista: riferendomi alla Lega ho sinteticamente scritto che “è un partito regionale e non riesce a uscire da quella dimensione territoriale, senza contare le posizioni eccessivamente dure nei confronti degli emigrati”. In altre parole, può la Lega proporsi come forza nazionale in maniera convincente per la maggioranza degli italiani? Ritornano due limiti forti: 1 – Quanti voti prenderebbe la Lega a Napoli o a Palermo, o anche a Roma? 2 – Quando sento parlare Salvini si parla di felpe, di ruspe, di zingari e di immigrati, ma lei pensa che siano esclusivamente questi i problemi dell’Italia? Lei crede che per riportare la nostra economia a numeri decenti (allora sì che poi potremo pretendere una sanità di livello e case popolari per tutti) bisogna iniziare dai campi nomadi e dagli sbarchi? Qualsiasi progetto politico che voglia affrontare e risolvere i problemi, di cui lei giustamente scrive, non può prescindere dal riportare l’Italia nell’alveo economico che le spetta, ossia tra le prime dieci potenze economiche del Pianeta. Per fare questo occorre che ci riprendiamo la nostra sovranità economica e monetaria, occorre cambiare la nostra strategia di politica estera economica rafforzando i legami con Russia, Cina e India, nel contempo senza farsi stritolare dal sistema atlantista. Ma lei pensa che il Salvini che si fa inseguire nei campi nomadi a pietrate abbia l’autorevolezza adatta a farci compiere questo cammino?
      Suvvia Stefano, si fermi un attimo a riflettere prima di dare sfogo alla sua giusta rabbia per le angherie che stiamo subendo a causa di questo processo di immigrazione pianificata. Ci vuole altro per risollevarci.

      1. insomma in conclusione non ci resterebbe che “aspettare il messia”, una cosa certamente ben giustificabile se non fosse che NEL FRATTEMPO il paese MUORE

        1. Nessun Messia! Ci vorebbero delle persone come Dezzani, Galloni, Bagnai (magari un po più umile), che riuscissero a mettere insieme una forza politica di cui si sente drammaticamente il bisogno ma non si profila all’orizzonte. Una forza politica nazionale che prenda le redini a Roma e ci faccia tornare a essere una Nazione anziché una piccola colonia insignificante a mollo nel mezzo del Mediterraneo.
          Aggiungo solo che il momento è propizio e forse irripetibile (la congiuntura internazionale) perché vi è un vuoto pazzesco da colmare, ma se si continua a perdere tempo ed a litigare sui segnaposto il nostro futuro sarà ineluttabilmente quello della Grecia!

      2. Sig. Cinà io capito benissimo il suo discorso che in gran parte condivido pure.
        Mi sono solo voluto soffermare su quella sua frase riguardo alla presunta “durezza” di Salvini riguardo agli immigrati.
        Credo che Salvini è fin troppo “buono” e, quindi, inadatto a fare quello che sarebbe necessario fare riguardo al fenomeno mafioso dell’immigrazione…e quando parlo di fenomeno “mafioso” intendo riferirmi non solo alla mafia in senso stretto – che ha solo una funzione “operativa” – ma mi riferisco anche ad ampi settori politici nazionali e internazionali nonché a settori “ecclesiatici” (e solo per quieto vivere evito di fare nomi).
        Poi, per tornare a Salvini e ai suoi toni o programmi, credo che abbia parlato di ruspe non riguardo agli immigrati ma allo scempio dei campi nomadi (o zingari)…pulizie a suon di ruspa che, se non ricordo male, sono state fatte anche in democraticissimi e civilissimi paesi (almeno così si definiscono) tipo la francia
        Quanto agli immigrati clandestini sarebbero da fermare anche a suon di cannonate (vede, sono anche peggio di Salvini) prima che lascino le coste libiche.
        Ma oramai questi sono solo sfoghi perché sono convinto che il fenomeno oramai non solo è inarrestabile ma irreversibile, nel senso che oramai questi “poveri immigrati” ce li abbiamo sul groppone e ce li dovremo tenere in eterno…oramai sono già troppi, chi mai riuscirà a risbatterli fuori? Anche se non ci fossero i papi e i politici a schierarsi dalla loro parte, immagino che in caso di ventilate espulsioni si organizzerebbero con manifestazioni di piazza e anche con violenze per impedire la loro espulsione.
        Oramai i buoi, come si suole dire, sono già usciti dalle stalle e non c’è niente e nessuno che li riporterà nei loro paesi.

        1. non c’è niente e nessuno che li riporterà nei loro paesi.

          e nemmeno una “coalizione di messia” .😈
          Ormai il problema e’ talmente canceroso che non puo’ essere risolto con i ” pannicelli caldi” della democrazia”. In altri tempi ( che pero’ torneranno presto) lo risolverebbe uno ” gengis khan”, ma a parte che simili soggetti da noi non nascono, nemmeno sono da augurarsi le loro “cure” .

  29. I commenti stanno diventando più interessanti degli articoli di Dezzani.
    Consiglio quindi Federico di non scrivere più niente, pubblicando solo il titolo.
    All’articolo ci pensiamo noi…

    Grazie a tutti…!

    PS. Federico, Poliziano sta scherzando. Come attesta il nickname, è toscano (di Montepulciano) e gli piace lo scherzo.
    Non gli piace, invece, più della metà dei toscani (palloni gonfiati) e, si capisce, il fiorentinissimo Renzi, la crescita esponenziale del pallone gonfiato, una mongolfiera.
    (“Ovvia, Poliziano, ’un fa’ ’l bischero”, già li sento i miei corregionali).

    1. Chiaramente Poliziano scherza.

      Allacciandomi a quanto detto, io trovo che questo blog ha veramente una marcia in più rispetto a molti altri che trattano temi simili.
      Ovviamente il merito è esclusivamente di Federico Dezzani.
      A parte la sua capacità d’analisi che non credo di esagerare nel definirla eccezionale, a parte la sua capacità di unire pezzi di puzzle di notizie che fa pensare ad un cervello elettronico, a parte la sua chiarezza espositiva che non è da tutti, ma riservata a pochi (a proposito questo è un dono Federico che puoi vantare insieme a pochissimi, anche se non faccio nomi), a parte queste cose, Dezzani scrive in modo tale che fa sentire chi frequenta il suo blog come a casa.
      Voglio dire…..tutti noi nutriamo ovviamente un vivo interesse per gli avvenimenti che fanno la storia del mondo. Siamo spettatori probabilmente di un cambiamento epocale come mai c’è stato. Io ne sono convinto, altri penseranno che cambiamenti epocali simili ci sono stati nella storia e questo che viviamo è solo uno di questi. Per me è il più grande (dopo la nascita, vita, morte e resurrezione di Gesù Cristo…..).
      Ad ogni modo, dicevo, tutti noi siamo appassionati alla verità e sentiamo il bisogno di parlare, di discutere di questo. Cosa che spesso non possiamo fare con parenti, amici, colleghi.
      Seguo tanti blog, ma in nessuno riesco a esprimermi. O mi sento intimidito dall’autore, o dai commentatori che spesso cadono nel sarcasmo facile o nella saccenza di chi sa tutto lui, o non mi stimola al punto di scrivere.
      Dezzani invece molto semplicemente stimola alla discussione (per me di ottimo livello) e con il suo stile sembra aver riunito un gruppo di persone nel suo blog che automaticamente gli “somiglia”.
      Per me questo è un altro grandissimo merito di Federico Dezzani.
      Spero che il blog avrà vita lunga (altrimenti mi sentirei orfano) e che non sia invaso dalle cavallette devastatrici che spesso hanno infestato i blog.

      Ad ogni modo, grande Federico. Chapeau!

  30. ” FUMATA BIANCA ! ”
    ” HABEMUS BURATTINUM ! ”

    “Gentiloni nuovo Presidente del Consiglio. A lui l’incarico di formare nuovo governo !”

    (Grazie ! Vado a piangere e vomitare, contemporaneamente ! )

  31. Ale’ eletto Gentiloni …

    E come disse Enea al figlio Iulo
    anche stavolta l’abbiamo presa in culo

    1. @Tenerone Dolcissimo
      ..anche stavolta l’abbiamo presa in culo.

      Ma in fondo siamo solo dei prendinculi. Dove pensavi che ce l’avrebbero messo i mettinculi?

      1. Ah guarda che non avevo molti dubbi di dove l’avremmo preso.
        Il guaio è che a forza di prenderlo comincia a piacermi.

  32. A quanto pare aveva ragioni Dezzani quando riteneva improbabili le elezioni in primavera…ora tirano in ballo anche “il mezzogiorno” pur di stiracchiare la legislatura fino alla sua fine naturale.
    “l’Italia ha bisogno di un governo con pieni poteri”, ha detto l’esimio presidente … è chiaro cari cittadini italiani? il Vostro parere e il vostro voto referendario (in realtà un plebiscito contro Renzi) conta quanto il due di picche!…ed è già andata bene che il caro presidente non abbia dato il reincarico a renzi … ma ce lo ha risparmiato solo la cocciutaggine (devo dire abbastanza furbesca) di renzi di non farsi logorare da qui a quando deciderà di farsi incoronare nuovamente napoleone d’italia.
    Adesso, dopo il vomito, resta da sperare almeno che le forze politiche d’opposizione (indipendentemente dalla loro collocazione) riempino le piazze al grido di “mattarella, tu non sei il mio presidente!”

    1. Senza offesa, ma sono sorpreso della Sua ingenuità sul mancato voto in tempi brevi. Juncker aveva chiaramente detto che non si deve votare e quindi non si vota, perché in Europa comanda Juncker. Certo, il simpatico etilista ha parlato di evitare i voti referendari, ma sono sicuro che i suoi lacché interpreteranno estensivamente il divieto, intuendo quel che voleva effettivamente dire e cioè che va evitato ogni votazione che crei grattacapi all’unione europea. E questo anche perché da Juncker non si può certo pretendere la precisione soprattutto dopo mezzogiorno.
      Ho poi letto che solamente il primo settembre i nostri onorevoli maturerebbero il vitalizio e, qualora cio’ sia vero, darebbe forza alla mia tesi.
      Quindi si voterà nel 2018 ….. forse. Non mi meraviglierei, infatti, se si trovasse un escamotage per evitare questa fastidiosa incombenza elettorale. Il clima quello è.

      1. Sig. Tenerone, la mia parziale sorpresa dipende solo dal fatto che notavo esserci troppi contrari a un prolungamento della legislatura: innanzitutto lo stesso renzi coi suoi fedeli, poi quell’altro pagliaccio di alfano che, dopo essersi pronunciato con una certa verve contro “l’accanimento terapeutico” , ha presto cambiato posizione, poi il m5s, la lega, FdI , la stessa FI (sebbene con qualche ambiguità) e altre forze minori.
        Preso atto che questo presidente della repubblica è simile al precedente nel derubare gli italiani del diritto di voto, speravo che il gran numero di voci contrarie lo costringessero a migliori propositi.
        Invece niente!
        Ora, anche se con una certa dose di pessimismo, spero che le forze politiche che coerentemente chiedono nuove elezioni, mobilitino le piazze per protestare contro questo presidente e tutti i suoi fedeli esecutori che si spendono per esaltarne la “pacatezza” che è solo un altro modo per dare un’ulteriore “fregatura” agli italiani.
        Comunque, se mi permette un’altra piccola dose di “ingenuità”, voglio sperare che questo nuovo governicchio abbia vita più breve di quella che vogliono assegnargli i mattarella, i junker e il corriere della sera.
        saluti

  33. Sig. Dezzani, nel mio ultimo commento (rivolto al sig. Cinnà) mi sono accorto tardivamente di aver erroneamente ripetuto alcune parti…La prego di pubblicare solo questa parte che riporto qui: “Sig. Cinà io capito benissimo il suo discorso che in gran parte condivido pure.
    Mi sono solo voluto soffermare su quella sua frase riguardo alla presunta “durezza” di Salvini riguardo agli immigrati.
    Credo che Salvini è fin troppo “buono” e, quindi, inadatto a fare quello che sarebbe necessario fare riguardo al fenomeno mafioso dell’immigrazione…e quando parlo di fenomeno “mafioso” intendo riferirmi non solo alla mafia in senso stretto – che ha solo una funzione “operativa” – ma mi riferisco anche ad ampi settori politici nazionali e internazionali nonché a settori “ecclesiatici” (e solo per quieto vivere evito di fare nomi).
    Poi, per tornare a Salvini e ai suoi toni o programmi, credo che abbia parlato di ruspe non riguardo agli immigrati ma allo scempio dei campi nomadi (o zingari)…pulizie a suon di ruspa che, se non ricordo male, sono state fatte anche in democraticissimi e civilissimi paesi (almeno così si definiscono) tipo la francia
    Quanto agli immigrati clandestini sarebbero da fermare anche a suon di cannonate (vede, sono anche peggio di Salvini) prima che lascino le coste libiche.
    Ma oramai questi sono solo sfoghi perché sono convinto che il fenomeno oramai non solo è inarrestabile ma irreversibile, nel senso che oramai questi “poveri immigrati” ce li abbiamo sul groppone e ce li dovremo tenere in eterno…oramai sono già troppi, chi mai riuscirà a risbatterli fuori? Anche se non ci fossero i papi e i politici a schierarsi dalla loro parte, immagino che in caso di ventilate espulsioni si organizzerebbero con manifestazioni di piazza e anche con violenze per impedire la loro espulsione.
    Oramai i buoi, come si suole dire, sono già usciti dalle stalle e non c’è niente e nessuno che li riporterà nei loro paesi. ”

    Mi scuso per l’errore e la ringrazio

    1. Ma a cacciarli via, senza se e senza ma, non ci andrebbe molto.
      Siamo 50/60 milioni? Quanti sono armati… pochi ma sufficienti. la polizia e la benemerita, potrebbero darci una mano. Sempre se imparano che a seguire un governo fantoccio e criminale, non va bene ne a noi che a loro…

  34. Tra le due ipotesi sul tappeto – “Renzi bis” o “governo tecnico” – si è infine concretizzata la prima, appena mascherata dall’uso dell’uomo di paglia di turno. Tutto liscio come l’olio, ora avanti con i “salvataggi”.
    Non sono sicuro che il dott. Dezzani si riferisse a questo quando affermava che ne vedremo delle belle… comunque sono d’accordo. Il tutto naturalmente, con un governo “nel pieno delle sue funzioni”, ci mancherebbe…

    1. ne vedremo delle belle un po’ dappertutto. Franza, Germania,… entro il vitalizio dei Nostri a scadenza 2018.
      ma non solo: copio+incollo dall’Innominato di Pescara

      giovedì 8 dicembre 2016
      Lettera agli elettori del PD
      (…da Anton Bruno Cleriti ricevo e pubblico decorsa…)
      Abbiamo provato a comunicare con voi di persona, sulle vostre pagine Facebook, sui vostri siti, sui vostri mezzi d’informazione. Abbiamo tentato di farvi capire cosa era realmente la riforma criminale e devastante che vi accingevate ad approvare con irresponsabile leggerezza, dettata da JP Morgan per levarci ogni residuo di sovranità popolare. Abbiamo postato decine, centinaia di video, articoli, dati dei più importanti economisti e costituzionalisti che, articoli della rifoma alla mano, la smontavano punto per punto. Vi abbiamo chiesto di riflettere, di pensarci, di rendervi conto della deriva autoritaria e fascistoide che il vostro partito, il Partito Democratico, persegue con accanita ostinazione. Vi abbiamo mostrato, al di là di ogni possibile dubbio, i legami, ormai molto più che trentennali, che i vostri vertici intrecciavano con la finanza internazionale ultraliberista che ne dirigeva le mosse. Vi abbiamo scongiurato di opporvi alle politiche deflattive e generatrici di disoccupazione, travestite da politiche a vantaggio dei cittadini, che da lungo tempo sono il marchio del vostro partito.
      Ma niente.
      Da voi solo risposte sarcastiche, arroganti, a volte pesanti insulti. Tranne qualche sparuta eccezione, tutti compatti al seguito del Pifferaio Tragico. Tutti convinti di essere superiori, di sapere tutto solo perché vi informate su Repubblica, l’Unità, RAI3 o su veline di partito consimili. Che giudicate sprezzantemente quelli che non pensano come voi, che chiamate populisti. Bene. Anche noi siamo populisti. Ma solo perché stiamo con il popolo, perché SIAMO il popolo. Voi credete di essere una élite. Siete quelli che CREDONO di sapere. E non avete capito niente.
      E questo ha portato il vostro partito, e tutta la sinistra, a una sconfitta epocale senza appello, pari alla sfrontatezza del vostro goffo segretario.
      Ora abbiamo solo una cosa da dirvi: STUDIATE. E lasciate perdere l’idea di Europa, feticcio allo sbando che disperatamente difendete, visto che alle idee progressiste avete rinunciato da tempo. Riappropriatevi, se ci riuscite, di voi stessi. E forse ritroverete la strada perduta.
      Anton Bruno Cleriti

      sommovimenti in corso anche all’interno della maggioranza relativa.
      grazie Dezzani

  35. Comunque sia, una delle cose che ha messo in risalto la vittoria del No è la mancanza di veri partiti populisti in Italia, Lega e 5 stelle partiti fintissimi, mi dispiace per chi ancora ci crede, sarebbe successo il casino se così fosse. Il problema è che li voteranno a probabili elezioni, così il voto sarà ancora diviso in micro partitucoli inutili (mettiamo anche il futuro partito di Renzi, se la cosa è vera…)

    Ciao Federico, chissà cosa stai preparando…

  36. Peronalmente ritengo che le chances di votare a breve non siano sfumate. Il perchè riguarda il nodo MPS. Sembra che occorrono 30 Miliardi di Euro che lo Sato deve trovare. Le ricette PD prevedono in genere aumenti di tasse. Non riesco ad immaginare un partito (il PD) che decide di affrontare le elezioni dopo una manovra lacrime e sangue per salvare “la sua” Banca. Per cui la Banca verrà salvata ma il problema dell’aumento delle tasse verrà scaricato sull’esecutivo successivo.

  37. Federico probabilmente adesso (ciao Francesca) ha l’ingrato compito di esaminare i cadaveri di quei poveri cristi (sunniti, laici, altri poveri fratelli) morti sulla cerniera tra oriente ed occidente e sul fiume (copti in maggioranza, bytheway) dove cresce la mezzaluna della Civiltà che ha portato (anche) agricoltura allevamento e Civiltà, appunto, allovertheworld.
    Fuochino, Dezzani? Lo so, 1 lavoraccio fare il “CSI” vero e non televisivo.
    Buon lavoro e grazie.
    DNFTT. IST

  38. Per tacere del Corno d’Africa.
    16 morti 9 feriti han fatto quei altri criminali.
    25 anni di guerra civile, in Somalia…

  39. Federico

    mentre ci sono i giri di walzer del governicchio uguale a prima, intanto la Russia si avvicina all’ Italia

    ENI cede un 30% di Shoruk ( nell’ Offshore di Zohr ) a Rosneft

    cambi geopolitici in corso

    1. Guardi Lara,
      credo che i cambiamenti geopolitici stiano avvenendo a piani molto più alti di quelli da Lei indicati. La nomina di TILLERSON a segretario di stato USA mi inquieta non poco.
      TILLERSON è amministratore delegato della EXXON MOBIL (la più grande compagnia petrolifera nel mondo) ed è stato sempre fortemente contrario alle sanzioni contro la RUSSIA per l’invasione in UCRAINA; inoltre pare che abbia un discreto rapporto di amicizia e stima con PUTIN e che con lui abbia in piedi un’affare da quasi 500 miliardi per nuovi investimenti nella RUSSIA siberiana….
      La telefonata di poco conto con la presidente del TAIWAN (resa pubblica volutamente), la presa di distanza dal vecchio establishment UE da parte del sig. TRUMP, mi lasciano pensare che siamo non solo di fronte alla fine della guerra fredda, ma che RUSSIA e USA vogliano dare scacco a CINA e UE.

      1. Caro Nico, e’ essenziale che la cricca dei criminali europei sia eliminata al piu’ presto.Stanno attuando politiche criminali per quanto riguarda l’economia e la gestione dei clandestini.Sono anni che lo stanno facendo ed e’ sotto gli occhi di tutti.
        Tu dove vivi? Ti rendi conto di quello che stanno facendo?
        Il nuovo governo italiano e’ l’emblema di uno schifo che prima o poi sara’ spazzato via magari con l’aiuto di Trump e Putin.
        Tic Tac……

        1. Tranquillo Keith,
          non vivo nel BURUNDI (con tutto il rispetto per questo povero stato dell’AFRICA), sono un normale cittadino seviziato dalla crisi pandemica come tanti altri (mi creda). Quello che non capisco è perchè una persona che ha un’opinione diversa, debba essere necessariamente apostrofato come buracrate, ignorante, demagogo e affiliato a qualche loggia massonica (BAGNAI docet).
          Credo solo, per quelle poche leggi di macroeconomia che conosco e per i disparati commenti che ho ascoltato o letto di più o meno bravi economisti, che uscire dalla protezione o dittatura UE, a seconda dei punti di vista, in questo momento storico particolare, sia azzardato almeno quanto lo è stato il fantomatico progetto UE post trattato MAASTRICHT.
          Per ricollegarmi a qualche commento precedente, non vorrei che da “mucca da mungere” diventiamo “carne da macello”.
          Se dopo, come dice il DEZZANI, sara l’Unione Europea ad implodere, me ne farò una ragione e spero che non sia solo l’innesco ad un escalation pericolosa.

        2. non vorrei che da “mucca da mungere” diventiamo “carne da macello”.

          ma questa e’ l’ ovvia essenza dell’ €uroprogetto; daltronde avviene sempre che le mucche vengono macellate quando smettono di dare latte.

      2. Credo invece un delinearsi sempre più marcato di un mondo multipolare con nuovi equilibri geopolitici e geostrategici. Con la classe dirigente attuale EU, senza visione tranne che uno strampalato federalismo chiamato USE, credo sia meglio per tutti il non delegare più la propria politica estera alla UE (quindi agli USA), ma concordare direttamente con le potenze economiche / energetiche quali Cina Russia ed USA. Comprendendo bene che con Alfano agli esteri ciò sia pura utopia.

        1. Sinceramente comincio davvero a non capirci più nulla.
          Questa mattina JUNKER ha ribadito che le spese per i migranti non potranno essere considerate al di fuori della legge di bilancio (questo o è co…… o ci fa).
          Dannazione il “fiscal compact” e coloro che ci hanno trascinato in questa situazione di merda.
          Mi chiedo allora, siamo finiti in un vincolo cieco senza possibilità di uscita e non ci resta che attendere inermi la ns. fine?
          Euro si o euro no questo paese ha bisogno di profonde riforme e abbiamo un deficit che pende come una mannaia sulle ns. teste e che ingessa lo stato nell’attuazione di una politica più espansiva e di riforme strutturali necessarie a far ripartire l’economia. Che facciamo allora? Congeliamo il debito pubblico che è per nostra fortuna per il 70% nelle mani d’investitori nazionali (e comunque a pagare saranno sempre i poveri investitori) e ripartiamo da zero?
          Certo non possiamo continuare a camminare con la merda al collo sperando di non affondare con la testa sotto la linea di galleggiamento….
          Per dirla alla DALAI LAMA, per pensare al futuro di questo paese sto perdendo anche il presente….
          Dezzani, so che Lei non ha la bacchetta magica, ma almeno mi dica chi ci traghetterà fuori da questo marciume e quale futuro attende l’Italia una volta fuori dall’UE? Perchè sinceramente io non intravedo prospettive rosee….

  40. Mi sembra non sia irragionevole prevedere che il Governo Gentiloni, ricorrerà al MES, con conseguenze per l’Italia non molto dissimili a quelle che abbiamo già visto sperimentare in Grecia.

    Non sarà il parlamento a prendere questa decisione, ma un governo fantoccio, destinato a sparire nel giro di 18 mesi. Lo strumento del decreto legge verrà applicato sistematicamente. Da quel momento in avanti l’esecutivo ed il parlamento si troveranno ad operare all’interno dei vincoli MES e dovranno sottoporre i propri provvedimenti alla sorveglianza amministrativa dell’Unione Europea.

    Il dott. Renzi si terrà lontano dalla ribalta, limitandosi a manovrare dietro le quinte per poi ripresentarsi – miles gloriosus – alle prossime elezioni.

    Sarebbe utile cercare di prevedere le conseguenze che tale possibile situazioni avrebbe sull’uomo della strada. In tal senso l’opinione del dott. Dezzani sarebbe d’aiuto. Facendo rifierimento all'”esperimento greco” mi attenderei un drastico aumento delle imposte patrimoniali (in particolare sugli immobili), poi interventi sulla sanità pubblica e sulle pensioni.

    Ci vorrà un parlamento fortissimo per tracciare e percorrere una via alternativa. Soprattutto ci vorranno nuove formazioni in grado di rappresentare gli interessi dell’Italia. Gli Italiani hanno fatto benissimo a salvare la Costituzione del 1948. Ma la prossima legge elettorale sarà altrettanto importante.

  41. Permettetemi qualche considerazione in materia “costituzionale” …sto ascoltando in Tv che si sta preparando, per il sig. gentiloni, nuovo presidente del consiglio, “la cerimonia della campanella”!
    non solo i ministri giurano al capo dello stato prima ancora di ricevere la fiducia parlamentare, ma addirittura “la cerimonia della campanella” (che il nuovo presidente del consiglio riceve da quello dimissionario) avviene anch’essa prima ancora che il nuovo governo si presenti in parlamento.
    In pratica un governo viene insediato dal presidente della repubblica prima ancora che si esprimano i rappresentanti del popolo!
    In queste semplici e apparentemente insignificanti storture “costituzionali” stanno tutte le premesse dei “GOVERNI DEL PRESIDENTE” .
    Ecco una deformazione della sovranità popolare che dovrebbe essere abolita…ma che renzi si è guardato bene dal fare.
    Qui c’è da ricostruire la sovranità popolare in tutti gli ambiti, a cominciare da quelli costituzionali.

  42. Dezzani aggiornamenti? Cosa si fa con MPS? E Gentiloni? Non mi sembra a proprio agio nel fare il presidente. Una bella analisi delle tue su quanto durerà questo governo senza Verdini e quanto manca all’Italia nell’euro. In giro, per le strade sento una palpabile tensione nell’aria anche se tutto è mascherato dalle luci di natale. Un saluto

    1. Verdini… chi?
      Ma si rende conto che tale squallido personaggio, può cambiare parere in una frazione di secondo, basta dargli un osso da spolpare… e lui è bello felice di votare

  43. Fino a quando, non nascerà un Governo coraggioso, che avrà il coraggio di legiferare ed imporre per legge, la trasparenza di tutte le logge massoniche e dei suoi iscritti, ci ritroveremo sempre in queste situazioni.

    Serve un Governo che imponga la “trasparenza” nel paese. Chiunque potrà candidarsi e fare politica, per l’amor del cielo, però che lo faccia alla luce del sole e senza nascondersi dietro trame ed intrighi di palazzo.

    1. Uriele, ma il potere è MASSONICO.
      Si ci vorrebbe non la trasparenza ma l’espulsione di tutti i massoni, paramassoni e affiliati.
      Sono da tre secoli che tramano per il potere… non vederlo è da pazzi o da collusi.

      1. Si ! Oggi il potere è massonico ma non è stato sempre così in passato.
        Questo ti fa capire e ti ricorda, che le cose cambiano, con il tempo.

        Riguardo ai tempi odierni, nello specifico, credo sia in atto un cambiamento di mentalità fortissimo verso questo fenomeno. Il popolo ha cominciato a capire e ad avere un moto di repulsione, verso la Massoneria e le sue trame. Il tempo, quindi, sta nuovamente cambiando le cose.

        La “trasparenza” è la chiave. Nessuna espulsione sociale è necessaria, anche perchè, dubito che tutti i massoni siano colpevoli ( Anche se a detta di questo chirurgo pediatrico lo sono tutti https://www.youtube.com/watch?v=5XDCstYCY2g ). C’è anche chi persegue, esclusivamente, obbiettivi di crescita interiore e personale, svincolandosi dalla massoneria speculativa. La trasparenza, invece, quella si è necessaria e non solo nei confronti dei massoni, ma di tutte quelle associazioni o gruppi che già oggi “per il nostro ordinamento giuridico” dovrebbero essere trasparenti, considerato che la “segretezza associativa” è, di fatto, vietata.

        Pensa che se t’iscrivi ad un ordine professionale, in Italia, il tuo nome compare, con tanto di dati personali, nell’elenco dei professionisti nazionali ed è consultabile da chiunque. Non vedo quindi, perchè non si possa pretendere lo stesso, con qualunque tipo di altra associazione, Massoneria inclusa.

        La TRASPARENZA è la chiave. Come diceva un famoso spot pubblicitario: ” Se li conosci, li eviti “.

  44. vista la mole di commenti che vengono fatti in questo blog verrebbe voglia di consigliare a Dezzani di presentarsi alle prossime elezioni…ci sarebbe bisogno di gente del suo stampo per sperar di cambiare qualcosa in questo paese.

    tornando al governicchio gentiloni appena partorito dal sig. mattarella, emulo del suo predecessore napolitano, mi risulta che Verdini s’è sfilato e negherà la fiducia (perché non ha ricevuto nessuna poltrona).
    Questo sarà un ulteriore elemento di debolezza di questo governo.
    M5s e lega non hanno neppure partecipato al dibattito sulla fiducia mentre i Fd’I, sebbene non aventiniani come i primi, sicuramente negherà la fiducia.
    Penso che farà lo stesso anche il vigliaccone Berlusconi sebbene sono altrettanto sicuro che giocherà poi sotto banco per consentire a questo governo di andare avanti in cambio di qualche favore per le sue aziende o per i suoi processi.
    M5s e lega promettono anche di indire manifestazioni di protesta in piazza ma, sebbene la cosa sia encomiabile, non credo che otterranno grandi risultati.
    Perciò, allo scopo di andare a votare al più presto, non ci rimane che sperare proprio nel cazzaro renzi che, invece, sembra essere animato dalla voglia di capitalizzare quel 40% di elettori del “si” e che lui pensa di usare per ritornare in sella alla grande dopo le prossime elezioni.
    Forse l’arroganza del cazzaro ci aiuterà per andare alle elezioni almeno verso giugno o giù di li.

  45. Forse è opportuno qualche aggiornamento della situazione:
    La lega ha detto che “scenderà in piazza” per raccogliere firme contro questo governo e per “elezioni subito”!
    Il m5s ha dichiarato che “scenderà in piazza” il 24 gennaio!
    I Fd’I hanno dichiarato niente ma probabilmente faranno anche loro una qualche raccolta di firme!
    Di Berlusconi e FI non vale neppure la pena di parlare!
    Se queste sono le forme di opposizione contro il governicchio del conte gentiloni allora stiamo freschi!
    Queste opposizioni sembrano essere bravi solo a sfoderare toni bellicosi senza costrutto.
    Non ci resta che sperare in renzi per andare a nuove elezioni!
    Il quale renzi probabilmente per un po’ lascerà marcire questo governo salvo poi, quando lo riterrà opportuno, suonare le trombe della riscossa per andare a nuove elezioni , incassare almeno buona parte di quel 40% che ha votato “SI” nel referendum, tagliare le gambe a tutti (opposizione interne ed esterne) e farsi eleggere “dittatore d’italia”!
    Speriamo che mi sbaglio!

    1. ti sbagli solo su renzi, il “bel tempo” suo ( e del PD) e’ finito perche’ non recupereranno di certo trincerandosi in parlamento per conto de l’ “alleato occupante”.
      Noto comunque che renzi e’ un “fortunello” come berlusconi, nel senso che entrambi hanno avuto la fortuna di poter uscir di scena senza dover pagar gabella; ma se poi sappiano o vogliano cogliere questa fortuna e’ un altro discorso.

      1. Che Berlusconi non abbia pagato gabella mi pare esagerato: è stato espulso dal parlamento con l’applicazione retroattiva della legge Severino, è stato licenziato con un golpe ,orbido da poteri sovrannazionali, è stato sputtanato come nessun uomo politico lo è mai stato nella storia recente d’Italia, ed in ultimo, stanno per soffiargli le tanto amate aziende (vedere vicenda Vivendi – Bollorè).
        La sua vera colpa è che non ha mai avuto gli attributi per difendere gli interessi del Paese, si è accontentato delle sue aziende e, adesso, gli toglieranno anche quelle come era prevedibile che fosse! (in Sicilia dicono “curnutu e mazziatu”).

        1. Dimentica Sig. Cina che Berlusconi è un massone… e che è stato fuori dalla parte massonica avversa…
          Ma sempre massone è …. o la P2 non se la ricorda più nessuno?

        2. Visto che adesso non riesce a difendersi dai suoi ” colleghi” Berlusconi quantomeno oltre che un pavido con tutte le sue ultime vergognose “mosse” ( gheddafi , monti , napoletano , renzi-alfano ect )se non e’ stato un traditore e’ stato un imbecille .
          Ma ovviamente lui non e’ stupido, semplicemente ha scelto nel 2011 di salvare la sua fortuna alla faccia degli italiani , sperando di aver davanti a se diversi anni da “collaborazionista”prima di essere inevitabilmente sbranato come nel suo “ambiente” succede a tutti i perdenti.
          Ma adesso le “belve” sono state sciolte dal suo “padrone” perche’ non c’e’ mai nessuna pieta’ per i traditori , nemmeno da chi se li e’ comprati

      2. Mi piacerebbe ma non sarei così sicuro che renzi è finito, tanto meno che sia finito il Pd.
        Oggi cercavo di trovare su internet qualche notizia sui partiti che hanno votato la fiducia a gentiloni, ho trovato qualcosa solo riguardo al senato scoprendo che gliel’ hanno data anche partitucoli tipo una parte del “Gal” , un agglomerato del tutto sconosciuto (almeno per me), poi un partito delle “autonomie” (partito semisconosciuto) poi, naturalmente il “gruppo misto” dove c’è di tutto e di più.
        Insomma mi sembra che al senato (e, presumo, anche alla camera) c’è tanta melma in cui renzi e il Pd possono pescare per formare maggioranze qualora riuscissero ad ottenere almeno un 30% alle prossime elezioni mentre sul fronte opposto, purtroppo, c’è una frantumazione da far paura.
        Renzi è un bullo ma non è scemo e se spinge per elezioni è perché pensa di riuscire a sfondare e, con almeno un 30% di voti a suo favore, quasi sicuramente riuscirebbe a pescare nella melma di cui ho detto per formare un nuovo governo.
        I timori di uno Speranza o di Cupierlo riguardo all’esito di nuove elezioni sono solo ipotesi di una minoranza del Pd vogliosa di rivincita e che ha tutto l’interesse a frenare sulle elezioni per meglio organizzarsi.
        Comunque, più tempo passa e più il Pd può recuperare consensi specie se le opposizioni non sono in grado o addirittura rinunciano a mantenere viva la tensione con manifestazioni di piazza e quant’altro.
        Peraltro ora tutte queste opposizioni si scagliano contro renzi e gentiloni ma non si sente nessuno tirare in ballo il vero artefice di questo governo: il signore del quirinale.
        Sembra che oramai sia preso per scontato che i governi li decidono i presidenti della repubblica e non il popolo.
        Appena il quirinale ha detto che era contrario a scioglimenti, quel pagliaccio di alfano si è immediatamente allineato a tale volere e forse lo stesso renzi si è dovuto adeguare, quanto a quelli dell’opposizione si sono messi paura di contraddire direttamente il quirinale.
        Sembra di stare ai tempi della monarchia sabauda!

    2. Non credo che Renzi abbia un futuro nel Pd, dal momento che con la sua direzione ha subito solo sconfitte e che il “40%” al referendum lo vede solo lui. In realtà i 13 milioni che hanno votato “SI” corrispondono circa al 26.4% degli aventi diritto (50.773.284, estero compreso). E non sta scritto da nessuna parte che siano interamente ascrivibili al Pd.
      Dalle interviste tv agli elettori del Pd emerge un certo smarrimento: non riescono a convincersi di aver preso talmente sul serio quel tipo buffo fino al punto da consentirgli di dare la “scalata” ai vertici del partito, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
      Dal canto suo Renzi continua ad atteggiarsi a fenomeno, facendo sorgere il dubbio che sia molto meno scaltro di quel che vuole dare ad intendere.
      L’altro giorno, ad esempio, ha chiuso la direzione del Pd citando una poesia:

      “Di tutto restano tre cose: la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire. Pertanto, dobbiamo fare: dell’interruzione, un nuovo cammino, della caduta un passo di danza, della paura una scala, del sogno un ponte, del bisogno un incontro. Questo è il Pd”.

      Seduto alla sua sinistra Orfini dava l’impressione di essere pronto a strangolarlo.
      Ieri sera, a 8 e ½ (La7), Roberto Speranza ha insistito sulla “discontinuità” rispetto all’attuale gestione, mostrando di aver compreso a che punto è il Pd grazie a Renzi: “continuando così andiamo a sbattere”. Concetto già espresso in precedenza da Cuperlo in riferimento alle future elezioni: “Non ho paura del voto, ma del risultato”.
      L’impressione è che nel Pd non vedano l’ora di toglierselo dai piedi al fine di evitare una disastrosa débâcle, ma gli italiani non dimenticheranno tanto facilmente l’ennesimo scherzo da prete che gli hanno fatto con il governo Gentiloni, ed è assai probabile che alle prossime elezioni amministrative del 2017 faranno sentire il loro marcato dissenso.
      Purtroppo, il problema, non irrilevante, è che non esiste una forza politica di opposizione degna di tale nome. Ovvero un partito che metta al centro del programma la riconquista della sovranità sotto tutti gli aspetti – dalla moneta al controllo delle frontiere, passando per la radicale inversione di tendenza nella dissennata gestione del fenomeno della migrazione, ormai palesemente fuori controllo -, e che voglia riconoscere che i lavoratori debbono essere pagati in misura da restituire loro un potere d’acquisto che gli consenta di condurre una vita dignitosa, come, del resto, indica anche la Costituzione.
      Per il momento dobbiamo accontentarci del fatto che ora Renzi ha meno occasioni per rintronare di chiacchiere la popolazione e tace da qualche ora. Circostanza notevole, dal momento che ha parlato senza interruzione per tre anni.

      roberto r

  46. Ora tutti che si schierano a difesa di mediaset …. gentiloni, i sindacati stessi e quant’altri.
    Quasi quasi spererei invece che i francesi la spuntassero perché forse sarebbe l’unico modo di liberarsi di quel vigliaccone di Berlusconi che, dopo aver appoggiato addirittura monti-loden, ora si appresta sostanzialmente ad appoggiare anche il governicchio di gentiloni.
    Nel frattempo apprendo che grillo ha sospeso il “flash mob” a Siena….ma che accidenti è un flash mob? boh! Immagino solo che volesse essere una qualche manifestazione contro MPS.
    Comunque anche su questo, grillo ha ordinato il “fermi tutti”…forse troppo preoccupato piuttosto dei problemi della Raggi a Roma.
    Intanto il conte renzi, pardon il conte gentiloni, dice che non cambierà niente…non avevamo dubbi.
    Un burattino non può cambiare niente salvo quello che fa comodo ai suoi pupari che, naturalmente non sono solo i renzi quanto gli stessi pupari (massoni o mafiosi che siano) di renzi che siedono nella ue, nella nato e a Washington.
    Non solo non cambierà il cosiddetto job act (ancora con questi maledetti inglesismi tanto di modo nel linguaggio dei burattini) ma non cambierà neppure la politica di totale “sbrago” sull’ immigrazione clandestina riguardo alla quale il conte gentiloni , dato che è una persona pacata ed elegante (proprio come il suo professore Monti di qualche anno fa), sarà incapace anche solo di fingere di battere i pugni sui tavoli della Ue come qualche volta ha finto di fare il cazzaro renzi.
    Il corriere dei padroni (pardon, della sera), i presidenti del quirinale, gli esperti commentatori delle Tv ci hanno informato che in base alla costituzione, nessun governo può nascere a tempo ma dura finché ha la fiducia del parlamento…peccato che dimenticano che proprio il loro ex (o non ex?) pupillo renzi, con le sue dimissioni (date non certo per coerenza fine a se stessa ma per futuri rilanci) nonostante avesse ancora la maggioranza e la fiducia in parlamento, ha dimostrato la falsità del loro assunto.
    Quindi, signori vari, si può eccome mettere termine a un governo anche quando non sfiduciato….semplicemente non vi conveniva farlo!
    Quanto all’incostituzionalità di un governo “a termine”, in passato abbiamo avuto più di un caso di governo formalmente senza limiti ma di fatto “balneare” senza che nessuno di voi avesse niente da ridire…adesso è diverso solo perché così vi conviene!
    Bastava indicare un programma minimo (es. legge elettorale da fare però in poco tempo) e nessun giudice avrebbe mandato al conte gentiloni un avviso di garanzia, ma ai suoi pupari non conveniva farlo!
    Escluse modifiche al job act, escluse politiche di contenimento della marea di africani clandestini, escluso il contenimento delle spese per questi stessi o per gli aerei F35 americani da acquistare o per i vari contingenti di militari sparpagliati in mezzo mondo per i comodi degli ammerecani e dei loro maggiordomi della Ue, escluso la fine delle sanzioni contro la russia appena rinnovate per altri 6 mesi e, quindi, con la perdita di altri miliardi per far contenti anche i russofobi neonazisti ucraini, ora il problema dei nostri campioni è quello di racimolare un po’ di miliardi per mantenere in piedi la baracca e per farlo quale sistema migliore di attaccare di nuovo le pensioni?
    Sembra che a questo proposito quel signore (un certo boeri) a capo dell’inps non perde tempo – naturalmente in nome dell'”equità” – per invogliare i “politici” a ridurre le pensioni superiori (udite udite!) a 2000 o 2500 euro “lordi” al mese.
    Se non sbaglio i calcoli, tolte le tasse che minimo sono al 33%, si tratta di pensioni di circa 1340 nette (per quelle di 2000€ lordi) o 1675 nette (per quelle di 2500€ lorde).
    Avete capito cari pensionati – che spesso avete votato per il “si ” all’ultimo referendum – queste sarebbero le “pensioni d’oro” che vorrebbero sfoltire forse per darvi un aumento di 5 o 10 euro al mese?
    Cioè i boeri e company (da bravi demagoghi e servi dei peggiori servi europei) vogliono colpire di nuovo alcuni ceti medi nient’affatto ricchi per ridurli allo stato di povertà.
    In compenso si continuerà a spendere miliardi per gli africani che sbarcano, per gli F35 ammerecani, per i soldati italiani mandati in giro per il mondo dalla Pinotti e, naturalmente, per gli stipendi dei boeri !

    P.s. a proposito di quel boeri, sembra che questo signore, nonostante qualche autoriduzione che dice di essersi fatto, guadagni ancora non meno d 100 mila euro mensili! (ma secondo me in realtà guadagna almeno il doppio) …mai che, in nome dell’equità a cui è tanto sensibile, proponesse di ridurre gli stipendi suoi e dei suoi pari!

  47. Devo correggere qualcosa del mio ultimo commento: nel P.S. finale del mio ultimo commento lo stipendio di 100 mila euro percepito dal barone dell’Inps è annuale e non mensile come erroneamente scritto.

  48. Questa volta sembra un Dezzani minore , il fratellino che sta in prima media . Intanto delude il mancato riconoscimento e la mancata simpatia tra persone di talento . Che potrebbero fare un “partito” alternativo . Parole come “vacuo” e “antipatico”…sono infantilismi meschini…Altro che “allevato” , Renzi , non sarebbe mai stato ammesso al club , se non per un progetto idealista , difficile , condivisibile , come la riformina costituzionale . Per questo ha fatto kara kiri su di essa . Renzi non e’ arrivato da padrone , per fare LE SUE politiche…E’ arrivato come mediatore , in una mission impossible , tra imperialisti ingordi e plebe stizzosa .Sperava di mediare , ma la realta’ gli ha offerto un solo interlocutore . Certo che sarebbe bello uscire da euro , o , meglio , monetarismo e finanza…MA CON IL MANDATO DI CHI ?? Ci sono 3 spezzoni , nel PD , gli sfruttatori sopravvissuti dai tempi d’oro dei sindacati….i nuovi dell’ondata massone….e un uomo intelligente , del tutto incongruo al PD , ma che e’ riuscito a diventare il piuì’ giovane capo di governo Italiano .

  49. li talia non uscirà mai dall’euro. Uscirà la germania che tornerà al marco, moneta che verrà adottata anche da alcuni paesi satelliti vicini. Li talia come la spagna resterà nell’euro. Un euro svalutato, sfigato di serie B, ma un euro + forte della lira, un euro le cui politiche monetarie saranno decise da francoforte cioè dalla germania. Toglietevi dalla mente che torneremo alla lira non accadrà mai.

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