Il “no” supererà qualsiasi sondaggio

Il voto sulla riforma Boschi si avvicina ed il mondo politico, premier in testa, è totalmente assorbito dalla campagna referendaria. Non spenderemo neppure una parola nel tentativo di influenzare o mobilitare gli italiani: abituati a giocare d’anticipo, diremo soltanto che il “no” alla riforma Boschi vincerà, e lo farà con un margine superiore a quello previsto da qualsiasi sondaggio: 60% contro il 40% per il “sì”. Alla base del nostro ragionamento c’è il referendum abrogativo dell’aprile 2016, che portò alle urne 16 milioni di persone, espressesi all’85% contro il governo: per Matteo Renzi, “il fuoriclasse” della politica (De Benedetti dixit) che ha trasformato il referendum in un plebiscito sulla sua persona, è impossibile anche solo pareggiare quella cifra.

Il “no”? Vincerà col 60%

Vaga, il premier Renzi, inquieto e spaesato, aspettando il fatidico 4 dicembre: l’errore di aver trasformato il referendum sulla riforma Boschi in un plebiscito, un sì o un no sull’azione di governo, gli ha tolto ormai da mesi il sonno. La sconfitta di Hillary Clinton, la candidata per cui il presidente del Consiglio (unico in Europa) si era speso pubblicamente, gli sottrae poi qualsiasi appiglio cui aggrapparsi il giorno dopo il referendum, quel fatidico 5 dicembre che segnerà, se non la fine, perlomeno una durissima battuta d’arresto alla carriera del premier.

Ci siamo divertiti a paragonare Matteo Renzi all’informatore della polizia descritto con grande maestria da Leonardo Sciascia ne “Il giorno della civetta”: il confidente Parrinieddu che, dopo aver passato una soffiata ai carabinieri, si aggira confuso e senza meta, dilaniato dal dubbio se fuggire o farsi ammazzare. “E tutta la giornata passò ora vagando per le strade ora precipitosamente rincasando, una decina di volte deciso a chiudersi in casa e altrettante a farsi ammazzare, finché nell’ultima decisione di nascondersi, sulla porta di casa, due infallibili colpi di pistola lo colsero”.

Mai paragone fu più appropriato, perché nel comportamento Renzi-Parrinieddu è ben visibile il desiderio di scongiurare disperatamente la fine ed allo stesso tempo la volontà di accelerare l’epilogo ormai scontato, così da porre fine alle sue sofferenze. Renzi vuole scongiurare a tutti i costi la fine, e quindi promette tagli dell’Iva, tagli dell’Irpef ed aumenti alle pensioni; ma allo stesso cerca quei “due infallibili colpi di pistola” che gli diano sollievo e, stando alle ultime indiscrezioni1, starebbe addirittura meditando le dimissioni prima del 4 dicembre: forse per cercare di ribaltare l’esito del referendum o forse, ed è più probabile, per alleviare il trauma della sconfitta. “Mi sono dimesso. Non mi avete fatto dimettere” sarebbe il ragionamento di Renzi se gettasse la spugna prima del referendum. “Mi sono suicidato. Non mi avete ammazzato” avrebbe detto Parrinieddu ne “Il giorno della civetta”.

In effetti, gli ultimi sondaggi resi disponibili danno scarse possibilità di vittoria al premier, poche chance di strappare quel “sì” alla riforma Boschi che consenta al suo governo (e sopratutto alla sua carriera) di sopravvivere al 4 dicembre: “Referendum, ultimi sondaggi: No ancora avanti. Ma è record di indecisi: 12 milioni” titolava l’Espresso il 17 novembre2 ; “Referendum, avanti il No. Ma sul merito italiani favorevoli” replicava il Sole 24 ore, secondo cui “nel nostro caso il No è al 34 %, il Sì al 29 % con un 37% tra incerti e astenuti”; “Ultimo giorno di sondaggi: il No ancora avanti di otto punti” sosteneva la Stampa il 18 novembre, prospettando una vittoria del “no” col 54% voti.

Da allora i sondaggisti tacciono, o meglio, continuano a sfornare (costose) simulazioni di voto, riservate però a pochi (munifici) occhi: quelli di banchieri, grandi speculatori, responsabili delle campagne elettorali, vertici dei partiti, etc. etc. Il volgo profano deve accontentarsi così di un succedaneo dei sondaggi, quelle “voci dal conclave” pubblicate sul sito Youtrend.it, secondo cui “San Norberto” sarebbe ancora in vantaggio sullo sfidante “San Simplicio”, ma in misura sempre minore (52,3-47,7), tanto che “a taluni esperti di vicende ecclesiali non sfugge tuttavia che proprio le preferenze dei nunzi all’estero potrebbero risultare decisive”:3 un voto così combattuto, quindi, da rendere decisivo il contestatissimo voto degli italiani all’estero. Sarà vero?

A pochi giorni dal fatidico 4 dicembre, si pone il dilemma se impiegare le nostre energie per influenzare (con scarsi risultati) il voto, illustrando le ragioni del “no”, oppure se adoperarle per anticipare il risultato dell’appuntamento elettorale: abituati a giocare d’anticipo ed amanti del pericolo, imbocchiamo, è superfluo dirlo, la seconda strada.

Ed andiamo ancora, in un certo senso, contro i responsi dei grandi media e dei più blasonati sondaggisti: diciamo, infatti, che il “Sì” non solo non è in recupero, ma sarà addirittura annichilito dal “no”, con una clamorosa bocciatura della riforma Boschi, 60% contro 40%. Le possibili dimissioni anticipate di Matteo Renzi, che forse dispone di sondaggi più veritieri di quelli pubblicati dalla stampa, sono quindi giustificate: per il premier si prospetta non una sconfitta di misura, ma una vera Caporetto elettorale. Un “no” che staccherebbe di 20 punti il “sì”, scuotendo l’esecutivo alle fondamenta.

Come giungiamo a questo risultato in netta controtendenza ai sondaggisti che pronosticano una vittoria del “no” di 4-8 punti?

Il principale errore che commettono gli esperti del settore, a nostro giudizio, è chiedere ad un campione di elettori come intende votare al quesito referendario: “sì, no, non so”, senza alcuna sicurezza che “quell’intenzione” si trasformi poi in una scheda depositata nell’urna o in astensione.

È come se le società di calcio, per valutare se costruire uno stadio di proprietà, sguinzagliassero i sondaggisti per la città domandando: “lei, per quale squadra tifa?”. Molto più saggio, a nostro avviso, è lavorare sulle serie storiche, sui dati cioè accumulati nel tempo: “quanti sono gli abbonati della scorsa stagione?”, “qual è il tasso di riempimento dei vecchi stadi?”, “come si è piazzata la squadra di calcio in campionato?”, sono le domandare che le società di calcio dovrebbero porre.

Per anticipare l’esito del 4 dicembre, disponiamo di un preziosissimo precedente: il referendum abrogativo del 17 aprile 2016, meglio noto come “referendum sulle trivelle”.

Sebbene il quorum fu mancato (l’affluenza fu pari al 31% degli aventi diritto al voto), quasi 16 milioni di persone4 di recarono ai seggi, esprimendosi all’85,85% per l’abrogazione della legge in esame. Fu una consultazione già molto politicizzata e, particolare fondamentale ai fini della nostra analisi, “contro le trivelle” e, di conseguenza, contro il governo Renzi, si mobilitò una parte importante dello scacchiere politico che ora sostiene il “no” al referendum: M5S, sinistra PD (vedasi il governatore della Puglia, Michele Emiliano) Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, etc. etc.

Allora il premier Renzi invitò all’astensione, così da far mancare il quorum (“Renzi: l’astensione al referendum è sacrosanta e legittima”5), ma anziché cantare vittoria (“Referendum Trivelle, Matteo Renzi sfoggia la vittoria e ora punta all’en plein guardando amministrative e riforme”6 titolava pochi giorni dopo l’Huffington Post), il presidente del Consiglio avrebbe dovuto preoccuparsi di quei 13 milioni di elettori, recatesi alle urne con scarse possibilità di vittoria e, in molti casi, per dire “no” al suo esecutivo. Un forza capace di mandarlo a tappetto, se qualcuno avesse tagliato il “lacciolo” del quorum.

Il presidente del Consiglio si sarà preoccupato allora? Improbabile. Non è del personaggio (né di buona parte della classe dirigente italiana) gettare lo sguardo oltre i 30 giorni.

Il referendum sulla riforma Boschi è, in un certo senso, una “nemesi” della consultazione sulle trivelle: Renzi, infatti, si scontra grossomodo (qualcuno, ma non in molti, non seguirà infatti le indicazioni di voto dei partiti) con quei 13 milioni di “no” del 17 aprile. Il quesito decisivo è: riuscirà il premier a portare una massa di elettori capace di eguagliarli e superarli? La risposta è: in bocca al lupo!

Sappiamo che, rispetto al referendum sulle trivelle, ogni voto aggiuntivo sarà quasi certamente a favore di Renzi, che oggi chiama alle urne anziché all’astensione, ma non certo il 100% dei nuovi voti: alcuni votanti, pensiamo agli elettori di Forza Italia e della Lega Nord, forse si erano astenuti il 17 aprile perché poco sensibili al tema del trivelle, mentre si recheranno invece alle urne per il referendum votando “no”, non tanto alla riforma costituzionale, quanto piuttosto alla politica migratoria ed alle ricette economiche del governo. Ne consegue, quindi, che non ogni voto aggiuntivo rispetto al 17 aprile sarà a favore della riforma Boschi.

Si possono quindi avanzare tre ipotesi: il 70% dei “nuovi voti” sarà a favore di Renzi, 80% favorevole e, infine, (estremizzando l’analisi) ben il 90% si esprimerà per il “sì”.

Ci manca, a questo punto, solo più un dato decisivo: quale sarà l’affluenza? È quasi certo che i 13 milioni di “no” del 17 aprile torneranno alle urne: più alta sarà l’affluenza, data le nostre premesse, e maggiori saranno i voti per il “sì”, aumentando così le possibilità di salvezza per il premier. Chi consiglia Matteo Renzi ne è consapevole, perché pochi giorni fa Renzi ha detto: Serve il 60% di affluenza e 15 milioni di voti”7.

Affluenza al 60%? Considerato che nei referendum costituzionali del 2001 e 2006 si fermò rispettivamente al 34% ed al 52% è tanto. Noi comunque gliela concederemo, dimostrando però che, anche qualora si recasse alle urne il 60% di 51 milioni di elettori8, le possibilità di vittoria di Renzi sarebbero risicatissime.

Ipotizzeremo quindi tre scenari (affluenza al 50%, 55% e 60%) da incrociare con le tre sopracitate ipotesi (“nuovi voti” per Renzi al 70%,80% e 90%).

Scenario uno: affluenza al 50% (16 mln di elettori del referendum trivelle, più 10 mln di nuovi elettori)

scenario50Qualora alle urne si recassero alle urne “solo” 26 milioni di persone, la sconfitta di Renzi sarebbe matematica ed il “no” trionferebbe con percentuali che vanno dal 56% al 64%.

Scenario due: affluenza al 55% (16 mln di elettori del referendum trivelle, più 12 mln di nuovi elettori)

scenario55Questo è, a nostro avviso, lo scenario più realistico, quello che “contiene” il futuro esito del referendum del 4 dicembre. Alle urne si recano 28 milioni di italiani, quasi tre in più del referendum del 2006, già altamente politicizzato e giocato in chiave “anti-berlusconiana”. 16 milioni voteranno come il referendum del 17 aprile e 12 milioni di nuovi elettori si recheranno alle urne, esprimendosi al 70% a favore di Renzi ed al 30% contro. Esito finale: il “no” alla riforma Boschi vince col 61,86% dei voti. 

Si noti che, in questo scenario, anche se il 90% dei nuovi elettori votasse a favore della riforma costituzionale, il referendum sarebbe comunque bocciato.

Scenario tre: affluenza al 60% (16 mln di elettori del referendum trivelle, più 15 mln di nuovi elettori)

scenario60

Questo è lo scenario “auspicato” da Renzi (“Serve il 60% di affluenza e 15 milioni di voti”) perché contiene, non a caso, l’unica possibilità di salvezza per il premier. 31 milioni di italiani si recano alle urne: i 16 del 17 aprile scorso, cui si sommano 15 milioni di nuovi elettori, che votano al 90% per il “sì”. Ne segue che la riforma Boschi supera il vaglio degli elettori con il 50,4% dei voti. È uno scenario realistico? Assolutamente no e se i nuovi votanti si esprimessero per il “sì” solo nella misura dell’80%, la vittoria finale spetterebbe ancora al fronte del “no” di larga misura.

Concludendo, il premier Matteo Renzi va incontro ad una sconfitta certa, che non sarà il tiepido 52-48 o 55-45 pronosticato dalla maggior parte dei sondaggisti, bensì un netto ed inequivocabile 60-40 che sconquasserà il suo governo ed il Parlamento, obbligando Sergio Mattarella, quasi certamente, ad indire elezioni anticipate, nonostante i consigli dell’illuminato Mario Monti ed i moniti dell’Economist.

Il premier-cazzaro, l’enfant prodige della politica italiana che molti commentatori (già in parte dileguatesi) decantavano fino a poco tempo fa (De Benedetti: “Renzi? Un vero fuoriclasse: empatico come Fanfani, abile come Craxi”9), ha in sostanza consentito, con una mossa da abilissimo stratega, a tutti i suoi nemici di coalizzarsi (la cosiddetta “accozzaglia”) e di convergere in buon ordine verso un’unica battaglia campale (il referendum del 4 dicembre), dove potranno infliggergli una clamorosa sconfitta nel più semplice dei modi: una scheda di carta per esprimere un “no” alla  sua riforma costituzionale, al suo governo, alla sua gestione del potere.

Osannato dalla stampa, celebrato da Barack Obama, coccolato dall’OCSE e dall’FMI, Renzi ha creduto a lungo di essere così forte da potersi imporre sul resto delle forze politiche e di farsi eleggere padre-padrone della nuova Repubblica italiana, con “sì” degno dei plebisciti di Napoleone Bonaparte.

Il referendum sulle trivelle del 17 aprile avrebbe dovuto essere il primo campanello d’allarme: 16 milioni di persone si recarono alle urne per votare contro il governo e, se non ci fosse stato il quorum, sarebbero riusciti già a farlo cadere allora. La campagna per “smontare” il plebiscito sulla sua persona, avrebbe dovuto già cominciare la scorsa primavera, non a settembre: vistosi soccombere, Renzi ha prima cercato di separare le sue sorti dal referendum, poi ha impostato la campagna referendaria in chiave “populista” ed “anti-sistema” ed infine, disperato, ha deciso di “ripersonalizzare” al massimo l’appuntamento in queste settimane, dipingendo l’appuntamento del 4 dicembre come un mezzogiorno di fuoco tra sé ed il resto dei partiti.

Se dovesse capitolare dopo aver raccolto 12 milioni di “sì”, i 10 milioni voti presi dal PD alle politiche del 2013 più un paio raccattati a destra, dovrebbe già reputarsi fortunato.

È un bene che la riforma Boschi affidi più poteri a questo “vero fuoriclasse” della politica, che non sa neppure usare il pallottoliere per contare i voti?

È una buona idea accentrare la gestione dello Stato nelle mani di un “vero fuoriclasse”, che si è infilato da sé in un vicolo cieco?

NO”.

1http://www.affaritaliani.it/politica/renzi-dimissioni-prima-del-referendum-nuovi-dettagli-sul-rumor-choc-452036.html?refresh_ce

2http://espresso.repubblica.it/palazzo/2016/11/17/news/referendum-gli-ultimi-sondaggi-il-no-ancora-in-vantaggio-ma-gli-indecisi-possono-ribaltare-tutto-1.288689

3http://www.youtrend.it/2016/11/28/voci-dal-conclave-recupero-san-simplicio/

4http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/18/referendum-trivelle-risultati-si-al-86-ma-non-ce-quorum-affluenza-al-32-solo-la-basilicata-supera-il-50/2645416/

5http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/trivelle-renzi-l-astensione-al-referendum-e-sacrosanta-e-legittima-_3001004-201602a.shtml

6http://www.huffingtonpost.it/2016/04/17/referendum-trivelle_n_9716300.html

7http://www.huffingtonpost.it/2016/11/28/referendum-forza-italia-sud_n_13278732.html

8http://tg24.sky.it/tg24/politica/2016/10/26/referendum-costituzionale-4-dicembre-come-si-vota.html

9http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/14/de-benedetti-renzi-vero-fuoriclasse-empatico-come-fanfani-abile-come-craxi/1211280/

125 Risposte a “Il “no” supererà qualsiasi sondaggio”

  1. Mattarella, non scioglierà le camere e non indirà nuove elezioni.
    Troppe sono le incognite, dopo il voto NO di domenica.
    Del resto non vogliono certamente farci votare, troppo pericoloso.

      1. Dipendesse da lui solo il Presidente Mattarella probabilmente non reggerebbe. Ma quelli che ne hanno favorito l’elezione reggeranno eccome. La maggior parte degli italiani non sa nemmeno cosa sia la costituzione e non ha la minima idea delle modifiche in questione. Ma non vi capita mai di prendere un caffè al bar e sentire i discorsi che vi si fanno? L’ esito del referendum italiano varrà quanto quello del referendum greco. Predisponiamoci ad un secondo governo Tsipr… ehm… Renzi oppure ad un governo tecnico. Gli Italiani sono carne da macello esattamente come i loro dirimpettai dall’altra sponda del Mediterraneo.

  2. Leggendo questo articolo mi auguro davvero che Domenica il NO si faccia sentire con forza, ma fa paura a volte l’indifferenza e la miopia politica di molti, condita da disinformazione mainstream al giorno d’oggi davvero persuasiva e fuorviante. Ma penso e spero che i tempi siano maturi per un risveglio collettivo, i risultati in Inghilterra e in USA sono stati segnali molto chiari a distanza di poco. Secondo te, se nello stesso giorno arrivasse un segnale “positivo” anche in Austria, dopo i recenti brogli, cosa potrebbe succedere alla tenuta del sistema EU attuale? Comunque complimenti per l’analisi fatta nell’articolo, è davvero all’avanguardia! Leggo sempre con molto molto piacere questo blog, ti faccio i miei complimenti.

  3. Un genio è tale. Ed è lui che quando si esprime, spiega e mostra una nuova o vecchia verità. Vivere nella menzogna. Era questo che il mio amico Franz a Praga disvelava nei suoi romanzi. Vivere nella verità, invece. Un presidente di provincia, sindaco di una placida cittadina, qualche corso californiano di questa che oggi chiamate ‘comunicazione’ in un’altro piccolo centro. Fatto capo del governo. Con i voti del magnate terrorizzato dalla prospettiva di ritrovarsi fallito. E una ragazza come ministro plenipotenziario. Ma Tacito lo ha già capito. Sarà crisi bancaria.

  4. Non credo che il nostro beneamato (per usare un termine appropriato allo scenario politico che si presenterebbe se vincesse il SI) abbia sbagliato ad usare il pallottoliere.
    Lui è già da diversi mesi consapevole di avere poche chanches di vittoria, presumibilmente anche subito dopo il clamoroso e borioso errore di personalizzare l’esito del referendum.
    Per questo motivo si è incaponito in un tentativo disperato e quasi patetico di apparire in tutti i prosceni mediatici possibili, cercando con ogni mezzo di riportare il dibattito sul merito piuttosto che sullo scontro politico.
    Ma ormai la frittata è fatta (anche perchè le perplessità sulla bontà della riforma costituzionale rimangono ampiamente confermate).
    L’unica ancora di salvezza, l’esilo filo di speranza rimastogli, è dato dalla paura che ora stanno cercando di infondere i media mainstream…paura dell’instabilità politica ed economica.
    Ma anche in questo caso ormai è troppo tardi, la criminalizzazione del web che in questi giorni sta veicolando sinistra nelle televisioni di ogni casa è la prova della raggiunta ed inutile consapevolezza della clamorosa sottovalutazione della rete da parte dell’establishment.

      1. Buongiorno. Hai ragione, Dezzani.
        Peccato. erano 2 euro spesi bene, quella volta (come i 10 $ oggi per Drumpf McLeod). ricordi quando scrivevo che ad urne UK chiuse poteva convocare l’ambasciatore londinese per chiarimenti sul caso Regeni ed i legami coi docenti oxfordiani? mettiamo che si faccia furbo, se non calcolatore: i seggi chiudono alle 23. alle 2315 doverosamente prima manda una PEC al Quirinale ed educatamente telefona a casa Mattarella; lunedì mattina a spogli non conclusi conferma di aver rassegnato il mandato nelle mani del Capo dello Stato come da Costituzione, avendo terminato lo scopo del Governo (la riforma Boschi) e di rimanere a disposizione. nei suoi panni, ci penserei.

  5. Il bello è che, se ricordo bene, solo il fronte del SI era riuscito a raccogliere le firme per il referendum.
    Un altro segnale che ha accecato l’ambizioso Matteo.
    Scoprirà, ahilui, che non c’è niente di più provvisorio delle vittorie elettorali.

  6. io temo brogli… ma se solo si sentirà la puzza di questi come dei voti dall’estero via posta (a proposito e in Austria?) spero nelle barricate. Non è che la UE serra i ranghi: vince Van der Cazzelbedden in Austria e il cazzaro in Fallitalia? Andiamo a votare tutti NO !

    1. Io non lo volevo dire per non incrementare ulteriormente la mia già solida fama di uccellaccio del malaugurio, ma oltre alle giustissime considerazioni sui brogli -soprattutto dei votanti per corrispondenza che nel nostro caso e per ora la corrispondenza l’hanno ricevuta- c’è da attendersi anche un bell’attentato stile pre referendum Brexit e pre referendum norvegese del 2005

      1. Ciò che stavo pensando io, Tenerone, ci manca l’attentato, sperando proprio di sbagliare, o chissà, qualche terremoto e varie

        1. Ho avuto la stessa sensazione anch’io…
          Un attentato di stampo BR contro qualcuno come il povero Biagi che faccia da stimolo. Speriamo di no. Davvero.

      2. svedese, non norvegese ..quelli, fortunati loro, la UE la vedono solo col binocolo, e non mi sembra un paese in bancarotta…

  7. Il precedente referendum era contro le trivelle. Votando contro non c’era il pericolo che il governo cadesse. Questa volta invece questo pericolo c’è. E c’è terrore, smarrimento. Per questo motivo temo che quei 16 milioni di italiani che si sono opposti alle trivelle potrebbero invece scegliere di non opporsi a questo referendum. Se solo un 20-25% di quei 16 milioni dovesse cambiare idea, ecco che la vittoria del “Sì”, seppur di misura, potrebbe realizzarsi.
    Farò il tifo per il “No” ma, ahimè, temo che sarà una guerra all’ultimo voto.

    1. L’osservazione è più che giusta. Credo però che i 13 mln che votarono contro le trivelle siano altamente “politicizzati” e compatti e, salvo qualche rara eccezione (2-5%), voteranno “no” al referendum.

    2. Tranquillo Carmelo,
      sono tra quelli che hanno votato contro le trivelle, ma anche contro la privatizzazione dell’acqua… mai potrei perdermi l’occasione per poter assestare un colpo basso alle nostre care “Istituzioni”… che ci vogliono così bene!
      Quando leggo in altri blog che siamo tutti “italioti” o cose simili, si dimenticano del fatto che siamo un popolo sostanzialmente pacioso in questi ultimi quaranta anni, ma combattiamo il sistema dall’interno, soprattutto in silenzio dentro l’urna.

      P.S. Faccio presente a Federico che è la prima volta in 20 anni che scrivo in un blog: bravo!

      1. Presente! Ho votato no alle trivelle e voterò NO al referendum, così come i miei familiari e genitori ,novelli settantenni sbarcati su Facebook che x quanto da me detestato ha avuto il merito di avere messo a disposizione notizie difficilmente fruibili in tv.

    3. Timore più che legittimo, ma da aprile ad oggi sono accadute due botte pazzesche come Brexit e Trump, e gli italiani hanno visto che non è accaduto nulla di epocale. Questo, spero, dovrebbe disinnescare il rischio che quel popolo non si ripresenti alle urne.

      Detto questo, io al referendum delle trivelle mi astenni, appunto perchè non c’era possibilità che il governo cadesse e quindi potei votare sul merito della faccenda. Ovviamente domenica voterò NO grosso come una casa, e anzi proverò un piacere fisico nel tracciare la crocetta.

  8. Frequento assemblee del SI, trascinato da volenterosi amici che credono ancora nel governo.
    Nonostante la presenza di politici di primo piano e ministri, la presenza a queste iniziative è davvero un brutto segno per i fautori della (contro) riforma.
    Vecchi arnesi di partito, qualche militante mobilitato ad hoc, gente che già vota SI a prescindere, per disciplina e comunque, pochi pochi partecipanti.
    Tra parentesi, un ministro mi ha confessato in camera caritatis, nelle solite chiacchiere di commiato dopo l’assemblea, che il SI è spacciato.
    Forza ragazzi, che domenica si vince…!

  9. Caro Dezzani, in primis queste previsioni portano sfiga. Quindi per allontanare il malocchio da te gettato dovremo ucciderti prima del 4 piantandoti un paletto di frassino nel cuore e spargendo il tuo sangue sul portone di palazzo chigi in una notte di luna piena.
    Scherzi a parte, io questo trionfo del NO non lo vedo. Anzi ho forti timori di una vittoria del SI. Essendo oramai un vecchio bianco per antico pelo non sottovaluto la potenza del voto di scambio che sembra farla da padrone in questa congiuntura. La mia è ovviamente una previsione basata su statistiche all’amatriciana e oltretutto viziate dal fatto che vivo a Roma, id est in un sito pieno di gente pronta a vendersi per una frittura di pesce.
    Cmq se il NO dovesse vincere con il 60% mi vestirò da ballerina brasileira con reggiseno brillantinato e gonnellino di banane e percorrerò via del corso sculettando ritmo di samba.

    1. Beh, sai com’è. I tempi in cui si vincevano le battaglie con gli stregoni e gli amuleti sono finiti da un pezzo (già gli assiri usavano metodi più complessi). Però, qualche tradizionalista come te rimane sempre…

      1. Caro Dezzani, tanto per non saper né leggere né scrivere sto facendo una macumba.
        Capirai che quando ci si trova davanti a Deutsche Bank con un buco di 19 miliardi (fonte Sole 24 ore il che vuole dire che sono almeno 25) e con un maltimultone USA e quindi con un fabbisogno di alcune decine di miliardi di euro … La stessa Deutsche Bank che ha preparato un progetto per introdurre un’imposta patrimoniale in Italia … un progetto che penetrerebbe (mai verbo fu più azzeccato) molto piu’ efficacemente in Italia con la deforma Renzi …. beh allora è meglio essere prudenti e non tralasciare alcuna contromisura.
        Cmq spero di essere sbeffeggiato lunedì per queste mie preoccupazioni.

  10. Alle regionali del novembre 2014, in Emilia Romagna su 3.477.732 aventi diritto votò il 37.67%, ossia 1.310.061 persone. Il candidato del Pd, Bonaccini, ottenne 615.725 voti, pari al 49.05%, che si riduce al 17.7% se raffrontato al totale degli aventi diritto. Quindi in calo rispetto al 22,6% (sempre raffrontato al totale degli aventi diritto) delle europee. Si noti che nel 2010 Vasco Errani aveva preso 1.197.789 voti, il che significa che Renzi ha perso 582.064 voti. Rispetto al 2010 il Pd scende da 857.613 a 535.109 voti, perdendone quindi 322.504, circa il 37.5%.
    In Calabria su 1.897.729 aventi diritto votò il 44.07%, ovvero 836.329 persone. Il Pd prese appena 185.097 voti e il suo candidato, Oliverio, prese 489.559 voti, pari al 61.40%, ma pari al 25.8% degli aventi diritto.

    In Liguria alle europee 2014 il Pd era al 41.7% mentre alle regionali 2015 è sceso al 25.6%. In Veneto dal 37.5% al 16.7%. In Toscana dal 56.3% al 46.3%. In Umbria dal 49.2% al 35.7%. Nelle Marche dal 45.5% al 35.1%. In Campania dal 36.1% al 19.5%. In Puglia dal 33.6% al 18.8%.
    Sul CdS Massimo Franco rilevava che il Pd “è dimezzato rispetto al 2014 […] e ha perso il 30% rispetto al 2013”.
    Federico Fornaro, della minoranza Pd, evidenziava che in un anno “il partito della nazione ha perso nelle sette regioni in esame 1,9 milioni di voti, passando dal 41.5% delle europee al 25.2% di domenica scorsa”.

    Per farla breve, per un anno Renzi ha ripetuto che con lui il Pd “vince con il 40%”, mentre “con i gufi si torna al 25%”. Ma da quando lui è alla guida del Pd, quest’ultimo ha perso qualche milione di voti e parecchi iscritti, e l’astensionismo ha raggiunto livelli record.
    E non va dimenticato che da qualche giorno Casini appare in tv a favore del SI: il bacio della morte.

    roberto r

  11. Dal punto di vista teorico, il calcolo non fa una grinza. E’ un ottimo lavoro statistico.
    Ho , tuttavia, qualche dubbio sulla quota di “opposizione a renzi” da parte dei partecipanti al referendum sulle trivelle.
    Io ho votato “no”,anche se ero tentato di non presentarmi al seggio.
    Molti hanno votato alle trivelle, per spirito ambientalista.
    Non tutti erano contro Renzi. Magari erano contro le trivelle.
    Si potrebbe assegnare a Renzi un 10% dei 16 milioni di antitrivelle.
    E modificare le percentuali sui renziani dei nuovi votanti, che, in Veneto saranno lo 80% contro. In Lombardia almeno il 60%, visto di quanti immigrati è stata caricata la Lombardia. Il resto del paese, non saprei.
    Credo, che in questo caso, i conti sarebbero più statisticamente corretti, ma il risultato sarebbe peggiore per Renzi.

  12. il calcolo e’ corretto ma bisogna anche valutare la differenza della posta in palio e del diverso sforzo fatto dal “sistema ” e dal “governo” in termini di “propaganda” , “terrorismo ” “, “premi promessi ” e ” aggiustamenti elettorali” nelle urne ( gli scrutatori sono in genere quasi tutti del PD) e al ministero ( dove c’e’ un noto “galantuomo” ). Quindi io stimerei il peso di tutto questo ad almeno un 5%( tolto al “no” dato al “si ” ) il che porta a piu’ meno al dato dei “sondaggi “: leggera prevalenza del “no” con il “si” in rimonta.
    E la cosa non mi lascia tranquillo.

    1. Se la pressione del “governo” spostasse verso il Sì il 5% delle trivelle, il NO vincerebbe con il 59%. Ho appena fatto il calcolo.

  13. Federico, hai rotto…
    non posso ripetermi ogni volta che dalle tue dita escono pezzi come questo, mi fai passare per uno prezzolato della claque ….vabbè corro il rischio e dico un’altra volta:

    C-A-P-O-L-A.V-O-R-O!!!

    Non ho altro da aggiungere..

  14. Innanzitutto spero che Federico Dezzani “ci abbia visto giusto” anche per questa volta. Lo spero tanto e solo la scaramanzia mi fa incrociare le dita.
    Poi, succeda quel che succeda.
    Siamo in guerra e non lo sappiamo?
    Beh, nel mio animo fanciullesco non è mai morto il sentimento patrio, che tanto calpestato è stato negli ultimi decenni.
    Avere la sensazione che noi italiani la nostra parte l’abbiamo fatta, che non siamo fuggiti di fronte al nemico, che questa volta la guerra l’abbiamo accettata, anche se poi tenteranno gli inciuci, comunque gli italiani li hanno costretti ai magheggi.
    E’ una scelta di campo, a prescindere dal merito della riforma, il campo di battaglia è questo e io vorrei tanto che gli italiani scelgano il campo non dei vili, ma dei forti……dei martiri all’occorrenza.
    Per cui….elmo sul capo, spada in resta, armatura alla cinta e fronte alta di fronte al nemico.
    La prossima mossa sarà la loro, ma noi non fuggiremo.
    Questo è il mio auspicio, questa è la mia arringa rivolta a tutti quei cosi inutili che mi vorrebbero costringere ad entrare nel merito della riforma.
    Non si entra nel merito, non me frega, non è l’argomento, che mi interessa discutere.
    Sarà una crisi e che crisi sia….sappiate che crisi sarà lo stesso e che comunque sarà una rappresaglia o una bomba che scoppierà perchè che ci piaccia o meno, questa è una guerra.
    Sursum corda

  15. Agli amici Inglesi che mi chiedevano, 15 anni fa, cosa consigliavo loro rispetto all’entrata nella EU della GB io rispondevo: ” e per quale motivo volete complicarvi la vita? ”

    Referendum – L’effetto media, clientele,affezione incondizionata possono portare molte teste a votare SI.
    Non tralascerei però il fatto che l’Italico, che spesso diamo per culturalmente spacciato, ragiona con testa,cuore e aggiugerei anche pancia. La maggioranza silenziosa dentro, a livello individuale, è un tumulto continuo e forse non ha ancora “dimenticato” del tutto l’appartenenza ad una razza più saggia e più antica.
    Con la vittoria del No però va anche detto che salviamo parte di 1° Repubblica che vedrei volentieri a fare una vita più modesta.

  16. Dezzani, il sistema alza la testa, qui potrebbe vincere il si, perchè non esiste paese più corrotto in Europa, giusto per cercare di rimanere in equilibrio….
    Vedremo meglio la vittoria in Austria, che potrebbe essere un segnale importante in Europa, di più del nostro referendum Italiano, che alla fine non conta una mazza, vinca il si o vinca il no, il salsicciao è ormai bello e che spacciato….

    Saluti

    1. Gli “aggiustamenti” si fanno nell’ordine delle centinaia di migliaia di schede. Qui parliamo di 2-3 milioni: vorrebbe dire che TUTTI i voti degli italiani all’estero dovrebbero essere per il Si.

  17. Complimenti per quel “cari elettori” davvero un tocco di classe.
    Dico anche io la mia, per quel che vale.. Secondo me basta guardarsi intorno, l’italia è ridotta davvero male e basta considerare la situazione economica, la crisi dei “migranti” ecc e ricordarsi che quelli del pd in maggioranza dicono che sono fenomeni irreversibili e non fermabili (come anche l euro) per sapere che votare no è la scelta giusta, sotto TUTTI i punti di vista. Compresa la storia dei mercati, ma alla gente normale, che fa fatica ad avere un lavoro o ad arrivare alla fine del mese con qualche soldo, cosa gliene frega se sale lo spread e cose così? Certo, magari falliscono le banche ma in quel caso è ancora colpa del pd, non dei mercati ecc. Quindi anche io non dico che sono sicuro della vittoria del no ma ci credo veramente. Ripeto, guardatevi intorno e chiedetevi: mi piace la situazione di adesso? Sì o no, è tutto lì, non c’è molto altro di cui parlare. Anche perchè, sinceramente, chi ha letto il testo della nuova costituzione e l ha capito? Chi sa davvero cosa cambia? Sono ottimista: diciamo “pochi”. Il referendum come dici anche tu non sarà su una assurda e orribile riforma della costituzione ma su renzi, quindi io credo che il no vincerà.
    Detto questo, l’altro giorno ho avuto occasione di incontrare una mia amica, parla e parla e alla fine se viene fuori con “ah, vota sì” e io “ma no, vota no!”, e insomma ho perso mezz’ora a cercare di farle capire perchè no è molto meglio di sì. Sono sicuro che è fiato sprecato, a un certo punto lei mi ha detto: se vince il no non cambierà mai nulla (ma vi sembra una motivazione?) e poi ha detto: ma se vince il no ci tolgono l’autonomia (viviamo al vero Nord). Vabbè, lascio perdere, riconosco una caso perso, mi fa solo dispiacere, se lei che è mediamente istruita e diciamo normale (anche se è chiaro che segue la tv e forse legge i giornali, il fatto che non usi il pc per leggere qualcosa ogni tanto o informarsi la dice tutta secondo me), chissà quanti altri voteranno sì perchè le cose devono per forza cambiare o perchè gli importa solo di se stessi e non degli italiani in generale. Quindi Dezzani, tenga conto di quella “sfortunata” nelle sue previsioni 🙂 e di tutti gli altri, anche quelli del voto di appartenzenza.

    Mi sono stampato l’articolo, se va come dici, lo incornicio.

    Ah, un’ultima perla, così se per caso (impossibile) passa di qui mi riconosce. Ad un certo punto mi dice:” ah io alle prossime elezioni voto la lega.”
    Ecco, ma come ragiona una che vota la lega e poi mi dice che vota sì? Cioè lo sa almeno cosa dice la lega del referndum?
    Scusa lo sfogo, lasciamo perdere.
    Lunedì le scriverò: ti sta bene, impara la lezione e vedi di capire da che parte gira il mondo.
    ciao e grazie.

    Emme

    PS vi svelo un segreto, potete anche voi fare gli scrutatori , così si aiuta ad evitare i brogli, basta fare domanda al comune e se si è in lista prima o poi si viene chiamati. Certo se non lo sapevate, forse la prossima volta. Io lo faccio il 4 e vigilierò affinchè non ci siani brogli, certo in un paese di 300 anime è difficile, ma non si sa mai.. (anche se qui la presenza di pdioti è vomitevole)

    pss è la 3 volta che commento ogni volta mi dice captcha sbagliato o assente.. vediamo se adesso va

      1. quello no. ma le ho detto tra le altre cose che sono contario all autonomia di certe regioni e province perchè non è giusto (da tutti i punti di vista, a mio parere) e lei mi ha risposto che a lei importa solo di dove vive lei e di se stessa. quindi….

        1. Tutte belle considerazioni ma il punto di questo referendum è che la deforma ha lo scopo di parificare i trattati UE alla costituzione. Cosa dicono i trattati UE? Chi li ha approvati?
          Quel che so bene è che periodicamente la UE ci mette una nuova tasse –non direttamente ma tramite il Quisling messo a palazzo Chigi- i cui proventi finiscono in un modo o nell’altro in germania.
          Fino a domenica ci avrebbe difeso la costituzione ma da domenica con la vittoria del SI la UE potrà anche imporre alle donne italiane di prostituirsi e inviare il ricavato a Deutsche Bank, perché la nostra costituzione non ci sarà più

  18. ciao Federico , avrei voluto commentare su cdc ma la grillina spadini ha pensato bene di bannarmi appena è stato creato il nuovo cdc, vabbé son cose che capitano XD
    comunque non dire gatto se non ce l’hai nel sacco, renzo e co hanno appena elargito un regali ai loro fedeli statali e mortadella il presidente più amato dagli italiani (5s in prima fila) è sceso in campo per il si…
    conoscendo i miei conterranei la vittoria del si (purtroppo) mi sembra scontata

    cari saluti

    1. E’ quello che ho scritto, più sotto, pure io: pensionati e/o telemorenti + parassiti pubblici + pd = vittoria del SI con il 62 barra 67%.

  19. Mi spiace caro Federico, secondo me pronostico totalmente sbagliato. Domenica vincerà, di gran lunga e con ampio margine il SI. E’ molto semplice fare le somme: a votare vanno quasi esclusivamente i vecchi telemorenti (Dago®) ma sopratutto i “consumatori di tasse” ovvero i parassiti pubblci a cui, ma guarda il caso, proprio in queste ore è stato concesso l’aumento contarttuale. La somma di queste due forze unite è maggioritaria ed invincibile in Italia. Comunque a domenica, per sapere chi avrà indovinato il risultato.

    1. Non facciamo i tirchi, Mauro! Scommettiamo almeno un caffè con brioche/cornetto/pasta (la definizione cambia in base alla tua latitudine).

        1. Concordo, Luca. E’ una definizione idiota, ma non ho voglia di censurare i commenti.

        2. caro Federico, non è un aggettivo idiota, invece calza a pennello. Pensa al parassita che timbrava in slip o con la scatola di cartone in testa. Comunque poichè l’ 80% di essi è inutile e superfluo, sono stanzialmente una categoria di parassiti. Semplice 🙂

      1. Scommetto io che il NO, se dovesse vincere, non avrà piu’ del 52%
        Cornetto e cappuccino dalle parti di piazza Cavour?

  20. Ciao Federico! Allora ti piace vincere facile scommettendo sul no!Indovinare sulla Brexit e su Trump era più difficile. Comunque c’ é un’altro modo di fare previsioni: basta raffrontare i like sulle pagine facebook dei comitati e degli eventi per il si e per il no. E parliamo di un ordine di grandezza di differenza. Con il 60% sei basso. Finiamo come al referendum sulle trivelle: 85% per il no!

    1. Nel mio foglio excel avevo “spinto” l’analisi fino ad ipotizzare che solo il 50% dei nuovi voti fosse a favore di Renzi. Morale: il No vinceva col 70%.
      Mi piace il rischio, ma mi tengo un margine di sicurezza…

  21. Trovo il pezzo molto interessante. Sono parecchio appassionato di sondaggi e concordo sul fatto che i 13,7 milioni di elettori che hanno votato al Referendum Trivelle siano un buon punto di partenza per la vittoria del no domenica prossima. Ovviamente le stime del no vanno riviste un po’ al ribasso sia per il voto dall’estero (è probabile voteranno 1 milione e 100mila persone, credo che dalle schede all’estero il responso sarà 60-40 per il sì e i voti spostati saranno relativamente pochi), ci sono logiche politico-partitiche maggiori rispetto al referendum trivelle e quella classica dose di incerti/shy voters.

    Sostanzialmente le stime che hai messo giù sono corrette, va aggiunto un margine d’errore del +/-2,0.
    Bel pezzo comunque complimenti.

      1. Spero non di quelli che avevano pronosticato la sconfitta della Brexit o di Trump

  22. La débâcle per elezioni amministrative 2016 dove la mettiamo? Pure in quel caso il premier prese una “bella palettata nei denti”…..

  23. Oggi titoloni cubitali sul voto di scambio del rinnovo contratto per gli statali , chissà se si venderanno.

  24. Eccomi qui a contraddire Dezzani (attività almeno coraggiosa, concedetemelo!) 😀

    Hai pensato, Federico, alla prima grande “ribellione” ai globalisti della storia recente? Non la Brexit, neanche Trump, e nemmeno l’Oxi: è stato il referendum italiano acqua/nucleare/partecipate del 2011. Ricordo che gettò nel panico i potenti di tutta Europa, e non escludo affatto che fu una delle cause della rapida defenestrazione di Berlusconi, che cominciò appena un mese dopo.
    A quel referendum, (come puoi verificare qui https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia#Esito ), i SI ovvero i “ribelli” ai diktat furono ben 26 milioni. 26 milioni di italiani che si presero la briga di andare al seggio, ad un referendum con quorum, per manifestare il proprio dissenso al mantra globale!

    Per me la potenzialità di dissenso degli italiani è quella. In TV ci fu un lavaggio del cervello simile anche se non analogo (inclusi gli inviti ad andare al mare, come per le trivelle), eppure dal nulla sbucò una maggioranza schiacciante che mostrò di non gradire i sacri principi globalizzatori.

    La domanda allora è: dove sono finiti quei 26 milioni di elettori quando si è trattato di votare contro le trivelle? 10 milioni di loro sono svaniti nel nulla. Eppure il quesito era politicamente simile ai precedenti, cioè sfruttamento delle risorse nazionali+inquinamento. Gli stessi che si sono tanto preoccupati per la svendita dell’acqua e per le centrali nucleari, se ne sono rimasti a casa. Chi poteva prevederlo?

    Allo stesso modo, non possiamo prevedere cosa faranno i 15 milioni delle trivelle. Magari solo 7 o 8 milioni di loro si appaleseranno al seggio, e gli altri se ne staranno a casa (c’è anche da considerare che moltissimi di coloro che sono pronti a votare per un quesito “verde” sono anche persone che NON vanno al seggio nelle altre occasioni, spesso per scelta politica). E se anche stavolta i “dissezienti” si dimezzano, la vittoria del Sì diventa un clear and present danger.

    Insomma, tutto ciò per dire che il tuo ragionamento fila perfettamente, ma ahimé parte da un assunto sbagliato: dà per scontato che dissezienti e “verdi” vadano alle urne in numeri costanti nel tempo.

    Baci!

    1. Tra il 2011 ed il 2016 ci sono 5 anni (in cui è esploso l’astensionismo), tra aprile e dicembre, otto mesi: il corpo elettorale non ha subito modifiche nel frattempo.

      Il referendum sulle trivelle era, a mio giudizio, una consultazione già molto politicizzata, che mobilitò non solo gli ambientalisti: M5S, sinistra PD, etc. etc.
      Ribadisco quindi che i 13 milioni del 17 aprile tornano alle urne e votano NO.

  25. Scherzi e previsioni a parte veniamo al CHE FARE
    1) Essendo oramai un vecchio bianco per antico pelo non sottovaluto la potenza del voto di scambio che sembra farla da padrone in questa congiuntura. La mia è ovviamente una previsione basata su statistiche all’amatriciana e oltretutto viziate dal fatto che vivo a Roma, id est in un sito pieno di gente pronta a vendersi per una frittura di pesce. Quindi …
    2) il SI è in vantaggio.
    3) anche se vincesse il NO starebbe sotto il 52%
    4) Brexit e Trump insegnano che certi poteri se ne sbattono del nostro voto e pertanto non basta vincere ma occorre stravincere e seppellire il Quisling di Rignano sotto una valanga di NO
    Quindi Diamoci sotto a convincere gli indecisi.
    a) Evitare di raccontare la favoletta che la nostra costituzione è la più bella del mondo finché il cattivo mago Renzone e la sua assistente strega Boschetta la fecero sparire. Oramai è chiaro che la nostra è una cattiva costituzione, perché mette in mano la vita del cittadino al politico di turno, invece di fare quello che deve fare una costituzione seria e cioè tenere lo stato a tre passi dai coglioni dei cittadini. Ma è sempre cento volte meglio di quella che uscirebbe dalla deforma Renzi.
    b) Chiarire che
    b1) questa non è una riforma scritta da Renzi , ma dalla UE
    b2) se vince il SI dal 5 dicembre la corte costituzionale non solo sarà composta da amici di Renzi, ma anche se fosse composta da suoi nemici non avrebbe i mezzi per difenderci dalla UE perché i trattati UE saranno parificati alla costituzione
    b3) a quel punto la UE sarà libera di imporci imposte patrimoniali e no per salvare le banche tedesche;
    b4) a quel punto la UE sarà libera di imporci di far entrare un milione di migranti e di cacciare gli italiani dalle loro case per metterci il citato milione di migranti e di licenziare gli italiani dai loro posti di lavoro per assumere i migranti che lavorano per metà stipendio e salgono sulle impalcature senza casco né altra protezione.
    b5) bisogna tappare il buco Deutsche Bank che ammonta a 19 miliardi (stima sole 24 ore il che vuole dire che sono almeno 25) e ovviamente lo tapperemo noi con le nostre tasse come già fatto nel 2012 da Monti che arrivò per salvare l’Italia dal fallimento e ci abbottò di balzelli e poco dopo regalo’ 40 miliardi al fondo salvastati. Niente male per uno stato sull’orlo della bancarotta tirare fuori 40 miliardi di euro in una botta sola. E a cosa servirono quei 40 mld?? A salvare stati?? No a salvare banche! Difatti il fondo salvastati li utilizzò per comprare titoli dello stato greco che erano a rischio di non essere rimborsati. E tali titoli greci erano posseduti da banche soprattutto tedesche ma anche francesi che li avevano comprati per finanziare la Grecia che doveva comprare prodotti tedeschi di cui non aveva il minimo bisogno come sommergibili e navi da guerra tanto da avere oramai una marina che se la batte con quella americana. I maligni dicono che tali acquisti siano stati spinti da sostanziose mazzette, ma si sa che a questo mondo c’è tanta gente cattiva che fa finta di non sapere che l’Italia è il solo stato dove c’è corruzione;
    b6) per una strana coincidenza Deutsche Bank ha elaborato un progetto di imposta patrimoniale;
    b7) quindi se passa il SI avvertite il renziano con cui discutete che SI RITROVERÀ SENZA LAVORO, SENZA RISPARMI, SENZA CASA E MAGARI SENZA MOGLIE perché non ci sarebbe niente di strano che a Bruxelles Superciuk decida di mandare a battere le donne italiane per finanziare col ricavato il prossimo aumento di capitale di Deutsche Bank
    Sotto ragazzi che è in gioco la nostra libertà e quella dei nostri figli e non abbiate paura di rimediare qualche calcio in culo. Io ne ho presi tanti in vita mia e sono ancora vivo.
    PS Certo chi combatte può morire , chi fugge resta vivo . Almeno per un pò . Agonizzanti in un letto , fra molti anni da adesso , siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l’occasione , solo un’altra occasione , di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita , ma non ci toglieranno mai…la libertààààà!!! Da Braveheart

  26. Questo blog mi sembra fazioso e molto convinto della vittoria del NO….. povera Italia, molti voteranno NO solo per andare contro il Sig. Renzi senza neanche rendersi conto di cosa stanno votando e lasciandosi plagiare da questo populismo becero che non ci porterà da nessuna parte. I Sigg. pentastellati sembrano i santi scesi in terra per salvare l’Italia ma non sanno neanche cosa significhi fare politica (per loro esiste solo il disfattismo e andare contro le vecchie istituzioni, ma al lato pratico non sanno neanche da dove iniziare…. troppo facile cavalcare l’onda del malessere generale che viviamo da quasi un decennio ma che di certo non ha creato il Sig. Renzi). I politici di vecchio corso che si schierano sfacciatamente per il NO dicono che questa riforma non è il meglio che si poteva fare …. peccato però che il meglio lo hanno tenuto per loro negli ultimi vent’anni (le poltrone s’intende). Poi quando ci hanno detto che i conti non tornavano abbiamo messo il Sig. Monti a prelevare i soldi dalla ns. tasche per coprire la voragine creata. Ma qualcuno di Voi ha mica visto com’è composto il parlamento Tedesco? Vi sembra che in Germania ci sia la Dittatura? O forse e solo un paese dove le cose funzionano molto meglio che qui? Votate con il cervello e non con la pancia………….

    1. ” Questo blog mi sembra fazioso e molto convinto della vittoria del NO”. Lei mi sembra molto perspicace.

      Guardi, le ragioni per votare NO sono talmente tante che si potrebbe compilare un’enciclopedia.

      Le dico l’ultima di queste ore. Romano Prodi, il pupillo di Beniamino Andreatta, l’uomo che era al corrente del nascondiglio di Moro, quella faccia tosta che è passata dalle banche d’affari alle cariche di governo senza alcun pudore, quell’infame che ha svenduto l’industria pubblica italiana ai suoi amichetti (in primis De Benedetti con la SME), il presidente del consiglio che ci ha trascinato nell’euro a suon di tasse e privatizzazioni, etc. etc., dice di VOTARE SI?
      Ebbene, No, No ed ancora, NO!

      1. Bene Sig. Dezzani, visto che ci sarebbero così tanti motivi per votare NO da poter scrivere un’enciclopedia, me ne dica solo qualcuno valido… ma non associ la figura del Sig. Renzi a quella del Sig. Romano Prodi solo perchè dello stesso partito. Si limiti a valutare la riforma e a denunciarmi i motivi per i quali Lei è contro e, magari, mi faccia qualche proposta migliore che tiri fuori questo paese da una burocrazia indecente che in tutti questi anni ha solo logorato il paese (siamo nel 2020 e sembriamo ancora uno stato medievale, a volte bisogna avere il coraggio di cambiare). E comunque sono dell’idea che la causa dei ns. mali non è l’euro o l’unione europea ma proprio questo ns. accettare passivamente questo status quo che dura da oltre sett’antanni.
        Keith, ignorante è colui che ignora la materia, tu che voti no mi dai le tue motivazioni e vediamo se conosci le riforme. Servo e traditore di chi? Non sono Renziano, non sono Berlusconiano, non sono pentastellato e non sono leghista…. Ho solo espresso una mia umile opinione perchè sono fermamente convinto che questa riforma non sarà la panacea di tutti i mali… ma permettimi di dirti che tra un calcio nel sedere e un colpo di pistola alla tempia, preferisco la prima. Buona serata a tutti

        1. ” la causa dei ns. mali non è l’euro o l’unione europea ma proprio questo ns. accettare passivamente questo status quo che dura da oltre settant’anni.” rientra nella casistica degli auto-flagellanti.

          Tagliamo la testa al toro. Se il governo di Renzi, una reggenza della Troika venduta come “rottamazione”, non avesse l’appoggio di tutta l’oligarchia finanziaria che ha ridotto in miseria l’Italia nel periodo 1992-2016, questa riforma non avrebbe potuto nemmeno essere SCRITTA, perché la Consulta ha dichiarato illegittima nel dicembre 2013 la legge elettorale con cui è stato formato l’attuale Parlamento (di cui Renzi non è NEPPURE membro).

        2. Sig. Dezzani, non vorrei essere prolisso ed antipatico, ma Lei continua a non darmi risposte (i poteri forti sono sempre esistiti e non sarò io e ne tanto meno Lei a combatterli). Per quanto riguarda l’incostituzionalità di questo governo credo sia proprio figlia di questa costituzione obsoleta e di una legge elettorale pasticciata e le ricordo che nel 2013 abbiamo perso un’anno e rischiato il collasso istituzionale per tutto questo: Le ripeto che non sono Renziano e neanche partitico (come sostiene il Sig. Giuseppe), ma mi piacerebbe sapere come Lei cambierebbe questo paese e tutto il mondo di burocrati e oligarchi che ci circondano (ecco diciamo che voglio essere un pò provocatorio).
          Grazie

        3. Guardi, per me e per la stragrande maggioranza degli italiani, la riforma della Costituzione è l’ultimo dei problemi. Il rilancio dell’economia è al primo posto e passa per un addio all’eurozona.

          Tra l’altro le do una lezione gratuita d’italiano, così la può passare ai suoi amici del PD:
          “(ecco diciamo che voglio essere un pò provocatorio)”
          “(ecco diciamo che voglio essere un PO’ provocatorio)”. il Po’ è con l’apostrofo, non con l’accento!

        4. Grazie per la lezione d’italiano Sig. Dezzani. Ho conseguito il titolo di studio sino alla quinta elementare, purtroppo non sono “laureato come lei”. Ma per tornare in materia di pertinenza a quella che è la discussione di questo blog (fermo restando la bontà del suo calcolo empirico sull’esito del voto, voterò SI, ma sono convinto anch’io che vincerà il NO), mi permetto di dirle che anch’io sono fermamente convinto che il mondo sia nelle mani di pochi eletti e di una lobby oligarchica che ci governa… le guerre tra i paesi avanzati si combattono a suon di miliardi con la speculazione finanziaria, le armi le lasciamo ai paesi del terzo mondo che ci fanno comodo e che ci devono essere, guai se non ci fossero, ne andrebbe di mezzo l’industria bellica …. l’inquinamento e il cambiamento atmosferico non esiste ed è solo un’invenzione sciocca di alcuni scienziati mediocri, altrimenti il petrolio a chi lo vendiamo…… etc etc etc. Il punto e un’altro, Lei è un fantastico realista che guarda in faccia alla realtà, io sono un povero idealista che crede che il mondo possa cambiare (mettiamola in questo senso). Purtroppo, ns. malgrado, che ci piaccia o no, l’uomo per sua natura è un animale dominante “pensante” devoto al potere e alla ricchezza (un personaggio a noi noto disse: “il potere logora chi non ce l’ha”) e questo è lo scotto da pagare per la continua evoluzione. La globalizzazione e la perdita di sovranità del popolo, di cui qualcuno parla, fa parte di un regime dittatoriale neanche più tanto nascosto e di un establishment consolidata non debellabile. Che ci si consideri italiani, europei o cittadini del mondo, ci sarà sempre qualcuno a stabilire regole e a decidere in nome del popolo. Nell’ultima frase Lei dice che per Lei è importante il rilancio dell’economia e quindi di conseguenza creare posti di lavoro e benessere? Giusto? E tutto questo passa attraverso l’uscita dall’Europa. Io le dico che l’Unione Europea è sicuramente da rifondare e da rivedere in molti aspetti, ma se crediamo che si possa cambiare trasversalmente lo stato di cose attuali, ci vuole ben altro che una legge o una riforma approvata o abrogata (forse servirebbe un’altra era glaciale e l’azzeramento totale del mondo).
          E’ stato un piacere confrontarsi con Lei e con altre persone del blog, spero di aver espresso comunque in modo civile la mia opinione e, mi creda, non sono auto-lesionista, ne tanto meno schiavo o traditore. Credo solo, tralasciando idealismi inutili, che un’Europa, fatta meglio, possa comunque giovare anche noi italiani (P.S. non sono neanche un fan teutonico o della Merkel).

        5. Lei, Nico75, mi sembra uno che legge abbastanza: faccia solo attenzione agli apostrofi 😉

        6. “Il problema dell’Italia non è l’Euro né l’Unione Europea”, ma lei, Nico, ha vissuto prima dell’entrata nell’Euro? Si stava benissimo, l’Italia era una grande potenza economica, c’erano ricchezza e benessere. I poteri forti sono sempre esistiti, ma sa che le dico, non esiste un solo potere, i poteri si alternano con idee e disegni sempre diversi. Il potere di Bruxelles, che ci attanaglia oggi, qualche tempo fa non poteva neanche dire A. Possiamo benissimo, anzi è arrivato il momento, smantellarlo e il modo per farlo è votare No. Ma non sarà l’unico, l’Europa unita ha i giorni contati per tante altre cose, si faranno sentire tutti i popoli europei.

          Noi del No i cambiamenti li vogliamo eccome, ma veri e sinceri cambiamenti, a favore dei cittadini italiani, non una presa in giro per continuare a salvare l’intero istituto bancario europeo, ormai così barcollante che neanche il Sì lo salverebbe dal crollo

          Mi dispiace per Renzi, ma non ha dato nessuna prova di essere dalla parte del popolo italiano, quindi io la fiducia non gliela do! Bastava stoppare il flusso dei migranti, bastava opporsi, ribellarsi, davvero alla politica europea, avrebbe avuto tutti dalla sua parte, ma non l’ha fatto. Anzi, le sue posizioni politiche sono così evidenti, il favore per la Clinton, la cena con Obama, da non avere proprio dubbi. Peccato che riesca a convincere tanti polli con il suo dinamismo, le sue bugie, un ottimismo che in realtà non esiste, non si vede. E’ sicuramente un grande attore politico, un grande venditore (di fumo), tutto qui.

        7. Cara Francesca, ho vissuto come tutti i quarantenni di questo paese, il cambia da lira ad euro e la drammatica perdita di potere di acquisto, ma i problemi veri sono arrivati dopo, quando in un mondo globalizzato, è bastato il fallimento della più grande banca privata statunitense per creare una bolla finanziaria senza precedenti che ha gettato nello sconforto l’intero sistema di cui tutti parliamo. E comunque, l’ Unione Europea non è nata nel 2002 con l’avvento della moneta unica, è nata nell’immediato dopo guerra con l’intento, in un momento storico e politico delicato, di garantire maggior stabilità e coesione nel vecchio contninente e l’Italia ne è stata uno dei paesi promotori e fondatori (che ci piaccia o no). Detto questo, sono convinto tanto quanto Voi che molte cose debbano essere cambiate e che la politica di austerity non aiuta la crescita e che, tanto più, non possiamo essere schiavi delle banche e della finanza mondiale. Ma senza doverci necessariamente sentire antieuropeisti e anticonformisti, piccoli passi graduali possono cambiare (se pur di poco) la stato di cose, in una visione più moderata e più consona a quello che è il mondo di oggi (credo la mia sia solo una visione più realistica; non posso immaginare un’Italia fuori dall’Europa e credo che tornare indietro non si può; tanto vale cercare di migliorare).
          Per quanto riguarda il problema migranti, anche noi lo siamo stati; la disperazione e la fame è un problema vecchio come il mondo (Ghandi diceva che se nel mondo tutti si accontentassero di vivere con il minimo indispensabile, ci sarebbe abbastanza da mangiare per tutti); molte di queste persone sono deliquenti allo sbaraglio, e anche su questo problema c’è speculazione e manipolazione, ma tanti altri (bambini compresi che non sanno neanche cosa sia politica, oligarchia o oltri bei paroloni) fuggono dalla fame e dalla tirannia. E’ vero, abbiamo anche noi tanti problemi e tanti connazionali che non hanno di che vivere, ma saresti in grado di girare le spalle ad un bambino che chiede solo, come tuo figlio, di poter giocare e vivere la sua età?
          Ciao e grazie

        8. Nico, con sincera gentilezza, non amo litigare con nessuno, le dico: non parlo delle emigrazioni antiche italiane perché lei perderebbe, è risaputo da tutti, ma concordo con la fame nel mondo da sempre e ovviamente mi fanno pena i bambini, soprattutto. Ma di questi bambini lei sa qualcosa? Sa che di molti minori non si hanno più le tracce? Sa che esistono cose come commercio degli organi, mercato della pedofilia, adozioni illecite ed altro? Mi piacerebbe sapere che questi bambini siano aiutati davvero e invece le notizie che mi arrivano parlano solo di sfruttamento e arricchimento a scapito di tutti i migranti, e aggiungo di noi italiani. Se la cosa fosse vera sarei la prima a gioire di tanta carità e invece è una brutta favola, direi un incubo, per noi e per loro…(non voglio neanche pensarci)

        9. Caro NICO, nessuno più di me vorrebbe eliminare questo mondo di oligarchi -io che un paio di volte sono stato li’ li’ per fare la pelle agli occupanti di autoblu sorpresi sulla corsia preferenziale- ma mi sembra molto difficile che gli oligarchi li elimini Renzi che ha messo il canone in bolletta per garantire i superstipendi ai suddetti oligarchi e alle loro mignotte.
          Infine, eliminare gli oligarchi italiani che rubano 10 per sostituirli con gli oligarchi europei che costano 100 mi sembra una soluzione sciocca. Se uno ha la casa infestata dai topi non è intelligente cercare di liberarla liberandovi alcune decine di serpenti cobra, che sicuramente in poche ore divorerebbero i topi, ma poi si rivelerebbero un problema più grave dei roditori.
          Quindi ti invito a votare NO e poi cercheremo di migliorare la situazione ma in ogni caso credere di poterci liberare da nostro pattume ricorrendo a invasioni straniere è STUPIDO e se avrai il buon senso di leggere il coro dell’ADELCHI (*) lo capirai subito..
          (*) Ecco alcuni significativi lacerti
          Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti, / Dai boschi, dall’arse fucine stridenti, / Dai solchi bagnati di servo sudor, / Un volgo disperso repente si desta; / Intende l’orecchio, solleva la testa / Percosso da novo crescente romor. / Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti, / Qual raggio di sole da nuvoli folti, / Traluce de’ padri la fiera virtù: / Ne’ guardi, ne’ volti, confuso ed incerto / Si mesce e discorda lo spregio sofferto / Col misero orgoglio d’un tempo che fu. / S’aduna voglioso, si sperde tremante, / Per torti sentieri, con passo vagante, / Fra tema e desire, s’avanza e ristà; /
          … omissis…
          E sopra i fuggenti, con avido brando, / Quai cani disciolti, correndo, frugando, / Da ritta, da manca, guerrieri venir: / Li vede, e rapito d’ignoto contento, / Con l’agile speme precorre l’evento, / E sogna la fine del duro servir. / Udite! Quei forti che tengono il campo, / Che ai vostri tiranni precludon lo scampo, / Son giunti da lunge, per aspri sentier
          … omissis…
          Si vider le lance calate sui petti, / A canto agli scudi, rasente agli elmetti, / Udiron le frecce fischiando volar. / E il premio sperato, promesso a quei forti, / Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti, / D’un volgo straniero por fine al dolor? / Tornate alle vostre superbe ruine, / All’opere imbelli dell’arse officine, / Ai solchi bagnati di servo sudor. / Il forte si mesce col vinto nemico, / Col novo signore rimane l’antico; / L’un popolo e l’altro sul collo vi sta. / Dividono i servi, dividon gli armenti; / Si posano insieme sui campi cruenti / D’un volgo disperso che nome non ha.

        10. Questo blog mi sembra fazioso e molto convinto della vittoria del NO…..
          R Io ho appena scommesso una cospicua somma sulla vittoria del SI, anche sperando di sbagliare e che vinca il NO
          *******
          molti voteranno NO solo per andare contro il Sig. Renzi senza neanche rendersi conto di cosa stanno votando e lasciandosi plagiare da questo populismo becero che non ci porterà da nessuna parte
          R Sinceramente a me di Renzi nunmmene po frega de meno. Anche perché la Riforma -e qui passo a parlare del plagio- non l’ha scritta Renzi ma Superciuk a Bruxelles e io voglio che in Italia non comabdi più la UE cui abbiamo ceduto sovranità che non poteva essere ceduta ma solamente limitata e questa sarebbe la definitiva e letale e mortigera cessione.
          ************
          I Sigg. pentastellati … non sanno neanche da dove iniziare….
          R In questo ti dò ragione anche se voto M5S. Io saprei da dove iniziare. Attaccando ai lampioni quelli che dicono che le tasse sono una cosa bellissima, come fece un altro grande liberale come Cromwell.
          *********
          troppo facile cavalcare l’onda del malessere generale che viviamo da quasi un decennio ma che di certo non ha creato il Sig. Renzi).
          R Il malessere lo ha creato l’associazione malavitosa di cui Renzi fa parte.
          ****
          Poi quando ci hanno detto che i conti non tornavano abbiamo messo il Sig. Monti a prelevare i soldi dalla ns. tasche per coprire la voragine creata.
          R Monti non aveva per niente il compito di coprire la voragine, ma di depredare gli italiani e spedire un grasso vaglia ai potentati esteri. Siete rimasti in dieci a credere a Monti risanatore.
          ***
          O forse e solo un paese dove le cose funzionano molto meglio che qui? (la Germania)
          R Certo che in Germania le cose funzionano meglio di qui. Con tutti i soldi che gli abbiamo mandato.

        11. Bè, giusto per darle una ragione per votare NO, ne posto una importante tratta da A/Simmetrie, a sua volta basata su alcuni post di Orizzonte 48:

          LA RIFORMA COSTITUZIONALE E L’UNIONE EUROPEA: PERCHÉ DOBBIAMO PREOCCUPARCI

          C’è un tema di merito che sta passando relativamente sotto silenzio, ma che potrebbe essere una ragione decisiva per votare No. Un tema che evidenzia una contraddizione tra i contenuti della riforma costituzionale e il maldestro tentativo del governo di marcare la propria distanza dall’Unione con scelte simboliche (la sparizione delle bandiere dell’Ue durante le conferenze stampa) e alzando i toni con Bruxelles in occasione del parere della Commissione sulla Legge di Stabilità.

          Al di là del teatrino mediatico, la riforma determinerà infatti un’ulteriore cessione di sovranità del nostro paese alla Ue, analoga a quella realizzata nel 2012 con l’approvazione dell’art. 81 sul pareggio in bilancio. Che questo sia coerente con gli intenti della riforma è d’altra parte esplicito nella relazione introduttiva del Disegno di Legge Costituzionale del 8 aprile 2014.

          Sotto il titolo “Le ragioni della riforma”, è il governo stesso a spiegare quali ne siano gli obiettivi:

          «Lo spostamento del baricentro decisionale connesso alla forte accelerazione del processo di integrazione europea e, in particolare, l’esigenza di adeguare l’ordinamento interno alla recente evoluzione della governance economica europea (da cui sono discesi, tra l’altro, l’introduzione del Semestre europeo e la riforma del patto di stabilità e crescita) e alle relative stringenti regole di bilancio (quali le nuove regole del debito e della spesa); le sfide derivanti dall’internazionalizzazione delle economie e dal mutato contesto della competizione globale».

          Nell’inquadrare la riforma nell’ambito della governance economica dell’unione, il governo ne dà una chiave interpretativa cui corrispondono passaggi precisi nel nuovo testo costituzionale. Me ne sono reso conto solo di recente, su indicazione di Luciano Barra Caracciolo, che sul suo blog spiega la questione nel modo seguente:

          «Come rendersi conto della European connection, ve lo indico in una breve sintesi suddivisa in semplici steps:

          a) prendete il testo della riforma costituzionale col raffronto del testo originario della Costituzione del 1948;

          b) verificate il testo dei nuovi articoli artt. 55 – “Le Camere”: cioè conformazione, struttura e “mission” istituzionale delle Camere) – e 70 – “La formazione delle leggi”: cioè procedure e contenuti generali, ma anche “tipizzati”, della funzione legislativa, ripartiti per competenze tra le due “nuove” Camere; e quindi definizione delle procedure in base a cui, certe leggi, con certi contenuti, devono esserci immancabilmente, violandosi altrimenti il dettato costituzionale, sia quanto alla mission che all’oggetto deliberativo delle Camere stesse;

          c) vi accorgerete che l’effetto aggiuntivo più eclatante, rispetto alle previsione della Costituzione del 1948 è che “la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea” è divenuta un contenuto super-tipizzato e dunque, potere-dovere immancabile, della più importante funzione sovrana dello Stato (quella legislativa): ergo, la sovranità italiana è, per esplicito precetto costituzionale, vincolata, per sempre, ad autolimitarsi attraverso l’adesione alla stessa UE che, per logica implicazione, diviene un obbligo costituzionalizzato».

          In poche parole: la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea diventa un dovere costituzionale.
          Immagino l’obiezione: che differenza c’è rispetto ad oggi? Non abbiamo sottoscritto dei trattati comunque vincolanti per il nostro paese?

          Ad essa si può rispondere osservando innanzitutto che si potrebbe arrivare a dubitare che, a seguito della riforma, l’Italia possa, in presenza di circostanze che lo rendano necessario o desiderabile, decidere di non far più parte dell’Unione Europea. Tale scelta potrebbe infatti essere viziata da incostituzionalità, in quanto renderebbe impossibile per il Parlamento l’adempimento di una sua funzione.

          Così Barra Caracciolo:
          «d) Non potrebbe dunque non essere, lo Stato italiano, parte dell’Unione, così com’è (dato che la previsione costituzionale non parla di alcuna iniziativa tesa alla revisione e al dinamico aggiornamento dei trattati stessi), altrimenti il Parlamento, cioè il teorico massimo organo di indirizzo politico-democratico, non sarebbe in grado di adempiere al suo dovere costituzionalizzato».

          Quella di uscita dalla Ue è un’ipotesi estrema. Ma, come già è avvenuto per l’art. 81 sul pareggio di bilancio, l’esplicita previsione in Costituzione della “formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea”, avrebbe effetti anche in circostanze più concrete:

          «6. E, infatti, questo non può che avere riflessi sulla stessa propensione della Corte costituzionale a sindacare, con effettività e concreta comprensione della natura delle politiche che ci impone l’Unione europea, la violazione dei principi immodificabili della Costituzione (da parte dell’imposizione di tali politiche). (…)
          Nel costante conflitto tra tali previsioni costituzionali e i principi fondamentali che definiscono i diritti indeclinabili dei cittadini in una Repubblica fondata sul lavoro (cioè sull’obbligo statale di perseguimento di politiche economiche e fiscali di “pieno impiego”), la Corte non scorgerà alcuna esigenza di ristabilire una gerarchia tra le fonti».

          La riforma renderà cioè più difficile sindacare le politiche europee sulla base di un conflitto con la normativa nazionale e con i principi della nostra Costituzione. Con buona pace dell’art.1 che recita che “La sovranità appartiene al popolo” e dell’affermazione, continuamente rilanciata dai fautori del Sì, che la riforma non inciderebbe sui valori costituzionali ma solo sulle procedure della seconda parte della Carta.

          Non serve essere “euroscettici” per preoccuparsi del fatto che sia in atto una progressiva cessione di sovranità del nostro paese verso istituzioni e organi sovranazionali di dubbia legittimità democratica. Una cessione di sovranità che non ha alcuna contropartita in termini di riforma e democratizzazione delle stesse istituzioni. Sarei ben felice se qualche costituzionalista potesse smentirmi, ma il punto mi pare piuttosto chiaro. E se è così, siamo di fronte a quella che è forse la ragione principale per la quale questa riforma va respinta con decisione. Votate No!

      1. Keith, se mi posso permettere ad anche se non sono moderatore nè altro, ti direi che non è il caso di assalire un nuovo lettore, che pure magari si è posto per primo nel modo sbagliato…
        Avrà i suoi motivi, magari è all’inizio di un percorso di conoscenza (com’ero io qualche tempo fa) o magari no e dalla sua opinione non si schioda.. in quest’ultimo caso, pazienza, andiamo oltre…
        p.s. perdonami se ti sembro uno che vuole dare lezioncine 😉

    2. Io immagino che tu sia nuovo di queste parti e parto dal presupposto che tu non sia un troll (sia detto senza offesa), ma che tu abbia le tua legittima opinione (non entro nel merito).
      Ci sono diversi blog che propugnano delle tesi (quasi nessun blog ha uno stile giornalistico, anche se è più facile credere a Babbo Natale piuttosto che all’obiettività dei giornali, a proposito di faziosità..), ma non per questo sono faziosi…
      E comunque l’articolo in questione non vuole fare opera di convincimento delle ragionni del No, ma fa uno studio accurato e supportato da dati empirici per cui, secondo l’animatore del blog, il referendum dovrebbe avere un certo esito piuttosto che un altro.
      E, come ho detto sulla mia pagina FB, in quest’articolo, a mio parere e pur essendo (da lettore assiduo di Federico) abituato fin troppo bene dalle sue analisi, l’autore si è superato (cosa di per sè non facile). Questo articolo è, per dirla in inglese, “the stuff of genius”…

    3. Il signor Nico75 è talmente perspicace che ha scambiato questo blog per un “territorio” dei 5 stelle. uhuhuhuhuh
      Nun ce semu signo Nico, acqua, acqua acqua.
      Qua non siamo 5 stelle, nè tantomeno partitici.
      Riguardo alla domanda se abbiamo visto il parlamento tedesco……si.
      Ma lei l’ha vista la Germania? Non mi risponda la prego, è solo una domanda retorica.
      Votate col cervello, ma Lei è così sicuro del suo cervello? Non vuole essere un’offesa, ma le assicuro che è proprio perchè votando col cervello (libero) si finisce per votare NO.
      La pancia invece la lasciamo agli obesi teutonici, da Lei osannati, e al grasso ventre dei commendatori (oltre che dei commentatori salottieri.
      Riguardo al resto della compagnia oligarchica, questi sono secchi come la morte…ne convengo che il loro voto non sarà mai di pancia

      Buone cose

  27. Ladbrokes uno dei maggiori siti inglesi di scommesse online da nettamente vincente il NO in Italia e Hofer in Austria.

  28. io resto sempre allibito a vedere questa vera libidine a favore del no…se penso che col 5 dic.si torna,per sempre,alla prima repubblica e al proporzionale mi viene da vomitare.20 anni buttati nel gabinetto di inutili battaglie per la governabilita,maggioritario,e per i tagli all inutile,vedi il libro la casta di stella rizzo…niente,tutti esaltati per questa schifosa restaurazione…evviva il pentapartito,dai.evviva la dc…del resto,poi gli italiani non dovranno piu lamentarsi della palude.io voto si al 300 per cento,non voglio sentirmi complice di questo salto indietro.definitivo.buon referendum a tutti.

    1. Restaurazione? Ma se da Prodi a Napolitano, il peggio della I e II Repubblica sta con Renzi!

    2. 1) Anche io ho fatto battaglie per governabilità e maggioritario con SEGNI, ma il presupposto base era che dovevo decidere IO chi era il mio deputato. Non a caso da lì è uscito l’uninominale non il porcellum o l’italicum. NOn prendiamoci per il culo.
      2) Io un paio di volte stavo per assaltare un autoblu che passava sulla corsia preferenziale e linciare da solo gli occupanti. Pensa quanto posso amare la casta, ma sinceramente trovo singolare che si voglia eliminare la casta italica che ruba 10 per sostituirla con la casta europoide che ruba 100. Oltre tutto Cirino Pomicino era simpatico e alla mano mentre Juncker è un odioso e arrogante aristocratico. E poi, questi tagli all’inutile dove li vedi? Hanno forse chiuso la RAI? E i vitalizi d’oro li hanno eliminati?

      1. signor Tenerone , purtroppo dal “referendum di segni” e’ uscito tutto il peggio della “seconda repubblica” perchè il voto invece di “misurare”correttamente il peso popolare dei partiti politici è diventato solo la misura del peso interno alla elite traditrice che ci ha portato in questo inferno … E glielo dice uno che allora ingenuamente voto’ “SI” .

        1. Dal referendum segni usci’ l uninominale e fu l unica volta che vedemmo in faccia a un metro i nostri eletti
          non a caso lo hanno eliminato. Si figuri i voltagabbana che dovevano andare a chiedere il voto dopo essere stati eletti in una lista e passati ad un altra

  29. Per me avete completamente sbagliato l’analisi sull’affluenza, volendola paragonare ai passati referendum anche se politicizzati. Credo che questo sarà il più politicizzato di tutti e si discosterà di molto dai passati referendum. L’affluenza supererà il 60%. E spero vinca comunque il No

    1. Ehhh! Nel 2006, quando la sx si mobilitò per bloccare la riforma di Berlusconi, fu del 52%. Portiamola pure al 60-62%, ma non andiamo oltre. E poi, ripeto, non ogni voto nuovo è pro-Renzi. Se la percentuale dei “nuovi voti” fosse 60% per il sì e 40% per i noi, sarebbe un disastro per Renzi.

      1. C’è da dire che dietro Berlusconi c’era un elettorato che sinceramente credeva in lui e nel progetto che propagandava Progetto che potrà piacere o non piacere ma sempre progetto politico era.
        Dietro RENZI c’è solo clientelismo … che non è meno potente di un progetto politico … anzi anzi anzi

  30. Come credo si sia compreso dai miei commenti precedenti, personalmente non apprezzo questo Governo e questa riforma costituzionale anche se nutro alcuni timori sullo scenario economico e sociale che potrebbe prefigurarsi in caso di vittoria del NO.
    Però è indubbio che non ci capiterà a breve un altra occasione come questa del quesito referendario che, unitamente a Brexit, Trump e forse anche Hofer, potrà consentirci di provocare un forte scossone al progetto eurista.
    Ed è altresì indubbio che se fuori da ogni logica Renzi la spuntasse con il SI, in Italia si creerà un precedente atto a dimostrare che è possibile invertire il trend di sovvertimento dell’attuale establishement europeo, senza contare che a quel punto il Premier di Rignano non avrebbe più rivali politici per diversi anni, in quanto gli attuali saranno tutti silenziati grazie alle manovre demagogiche che potrà attuare e/o sostenere successivamente con il credito che i vertici di Bruxelles gli riconosceranno per “il lavoro” svolto, arrivando anche, azzardo ad ipotizzare, a congelare in qualche maniera la crisi sistemica delle nostre banche, offrendo in questo modo un ulteriore importante “bonus” da spendere per la prossima tornata elettorale.
    Quindi l’aspetto dirompente che questa manovra potrebbe avere, va aldilà dei confini italiani e giustifica tutto lo sforzo propagandistico che il grande capitale sta dispiegando in tal senso.
    Staremo a vedere…

    1. La pubblicità la gestisce Altervista. Al momento ho altre priorità che fare un reclamo per un banner che sparirà tra 3 giorni.

  31. Articolo più che giusto. Ma io in una parvenza così netta, sub-odoro un latente inganno, cioè ho il timore di una situazione alla greca (che come la storia insegna ci precede in sempre in ordine temporale). El pueblo dice no, ma quell’altri fanno finta di non sentire, e si fa come avesse vinto il si. Here it comes dat Troika e il damerino Goldman Di Maio come premier. Privatizzazioni, IVA al 24, patrimoniale, Colosseo usato come dimora dei profughi di guerra nigeriano-senegalesi, e il Papa che li benedice tutti affacciandosi al balcone.

  32. E, però, Matteo, dacci una pezza d’appoggio al tuo ragionamento. Altrimenti passa Pinco Pallino e dice: il Sì vince col 75%.

  33. Bella analisi statistica, complimenti mi è piaciuta.
    Non hai tenuto conto però di una variabile: le schede nulle o meglio le schede annullate dagli scrutatori.
    Conta chi vota o conta chi conta i voti ?
    Questo è il quesito.

  34. Massimo rispetto, ci mancherebbe altro, ma detesto commenti come questo. L’articolo di Dezzani si basa sui numeri e su una stretta analisi logica. Il suo commento, Sig. Matteo, su che cosa? Su quale studio, su quali numeri, su quali statistiche? Oppure si basa solo su una sua mera impressione (ma lei chi è, un sondaggista, un Ministro, un Agente dei Servizi in incognito ….)?

    Di questo passo, chiunque si sentirà libero di scrivere che gli asini volano, basandosi semplicemente su una propria apodittica impressione, priva di qualsiasi riferimento alla realtà. Ecco, non mi sembra giusto. Avrebbe dovuto produrre, quanto meno, una qualche pezza d’appoggio, non le pare?

    1. Caro Rosso,
      La mia opinione che vinchi il SI e se vincerebbe il NO lo faresse con al massimo il 52% dipende sicuramente da statistiche all’amatriciana, ma non del tutto apodittiche, basandosi su:
      – ESPERIENZE di quanto forte sia lo strumento clientelare cui il Renzi fa ampio ricorso;
      – ESPERIENZE sulla potenza del ceto assistito dalla politica saldamente schierato col Renzi e di cui ho non solamente scienza, ma anche conoscenza, vivendo a Roma;
      – ESPERIENZE di altro tipo, vissute in congiunture simili a quella attuale, le quali mi hanno lasciato un ricordo che mi sarebbe difficile definire con poche e garbate parole, ma che i livornesi -quelli del Vernacoliere in particolare- chiamano “bruciahulo”.
      Adesso mi accommiato dalla tua piacevole compagnia e vado in farmacia a comprare una pomata emolliente che sia di ristoro ai prossimi arrossamenti. Se accetti un consiglio (tipo “lima il mirino”) fai come me e subito perché domenica notte faticheresti a trovare una farmacia aperta e in ogni caso quelle poche in funzione avrebbero rapidamente esaurito le scorte di prodotti a scopo antinfiammatorio di mucose ed epidermidi.

  35. La Boldrini, recentemente ha sentenziato che “Il Debunking è indispensabile” al fine di evitare che il popolo creda alle “fandonie” che vengono dette sul web e che poi condizionano le scelte politiche elettorali e quindi anche dei referendum. Personalmente, immagino che la presidente della camera, terrà conto del fatto che buon parte del lavoro dei “debunkers” assoldati, sarà quello di smentire proprio le innumerevoli balle prodotte dal suo stesso governo.

    Detto questo, leggendo i commenti del thread, se ne evince, che molti debunkers, abbiano iniziato a lavorare anche sul blog dell’ottimo Dezzani. Nulla di nuovo sotto il sole.

    L’esito del referendum dovrebbe essere un secco e corposo NO, tuttavia credo che “chi di dovere” dovrà ben vigilare sull’operato dei “servzi segreti” che da sempre, all’occorrenza, sono intervenuti per “raddrizzare” eventuali esiti elettorali, “non graditi”.

    *Per chi volesse approfondire: https://www.youtube.com/watch?v=Qjw5qK5sLtA&spfreload=5

    1. kennedy reste di aprire una succursale di questo blog dedicata allo smontare fandonie euriste e montiane e renziane sparate in questi anni e quelle sparate in futuro?
      Io la butto lì…

  36. Non sono mai sceso in piazza a fare casino ma nel caso in cui vincesse il “si” sarei pronto a farlo.
    – Un governo non eletto (ah si noi eleggiamo i parlamentari che eleggono un pinco pallino qualunque ignorante all’ennesima potenza di un qualsivoglia paesino italiano (Rignano) con tutto il rispetto per quei borghi incantevoli che solo la cara Italia ci sa offrire).

    -Un parlamento il cui partito di “maggioranaza” ha preso solo 0,3 % in più del centro-destra e non è neanche il primo partito in Italia (attualmente il Movimento 5 stelle).

    -Riforma elaborata da un parlamento eletto con una legge incostituzionale e quindi un governo incostituzionale che vuole cambiare la Costituzione (questo è il massimo).

    – Riforma fatta da un esercito di ignoranti (quella put..na della Boschi) che recitano le poesie di Natale.

    – Una riforma dettata da JP Morgan & company e per salvare quel cesso di Banca che è Monte Paschi Siena!

    – Il nome della riforma porta il nome Boschi figlia di banchiere/truffatore che come molti altri suoi simili ha TRUFFATO migliaia di Italiani (anche se questi sono così cog..oni da farsi truffare da personaggetti simili).

    – Riforma il cui voto sarà viziato dal voto degli italiani all’estero e dal voto di scambio (contratto parassiti statali, 500 € ai diciottenni bimbinchia e social card varie) a proposito con questi regali crollano tutte le regole economiche sulla razionalità dell’uomo di quando spende il denaro razionalmente. Se regali i soldi l’essere umano spende a cazzo, lo so perchè appartengo ad una famiglia di commercianti e quando spendono con le social card non badano a prezzi nè a niente (tanto i soldi mica se li sono guadagnati, MAMMA Stato paga).

    – Occupazione abusiva di tutti i media mainstream.

    Io ho finito aggiungete qualcosa Voi…

    Ed io dovrei vivere in un paese in cui la madre delle leggi è questo Escremento scritto qui sopra? Io sono per la libertà vera e per il libero scambio ed il libero mercato. TUTTI A VOTARE NO !!!!!!!!! E se vince il “si” tutti a Roma, altro che ISIS

    1. Tepiacerebbe Tepia che la riforma servisse a salvare MPS. Se fosse così ce la caveremmo con 7/8 miliardi. Ma la riforma serve a salvare Deutsche Bank il cui buco altro che 7/8 miliardi.
      ESTOTE PARATI FRATRES
      ergo parate chiappas et stringite dentese

  37. Oggi ho voglia di far diventare ricchi quelli che sono certi della vittoria del Si..basta scommesse con Dezzani con in palio cornetto e cappuccino..
    Sul sito Ladbrokes basta puntare sul Si 10 e tornate a casa con 35!!!!!!

  38. Caveant bettors: uno che si chiama come il baronetto, chitarrista dei Rolling Stones, non può che far ricco il dealer/banco!

  39. Purtroppo il no deve fare i conti con la pubblicità fasulla di aumento delle pensioni?Aumento di85,00 euri al mese ai fannulloni del cartellino,che timbrano e vanno a fare le spese,che poi si troveranno con 15/20 auro!Ma intanto,voteranno si per i Koministi! Soros,JP morgan. ecc..Smantellando la democrazia Italiana per sempre.

    1. Qualcosa però andrebbe detto – mi rivolgo al gentile blogger – a quelli che (come il signore qui sopra, e non è il primo) insultano gratuitamente e selvaggiamente, dicendo oltretutto cose a raglio nel merito, i dipendenti pubblici come categoria. Un atteggiamento sconcio e intollerabile che non si ha verso alcuna altra categoria di lavoratori.

      1. Dipendente Statale = PARASSITA sempre e comunque ! La pagherete cara parassiti non producono un ca…o e vivete parassitando sulle persone che lavorano e producono

  40. dezzani se non vuoi commenti critici dillo subito…è gia il terzo commento che mi rifiutate con la scusa del cazzo di codice captcha

  41. @ Stiv De biasio
    Stiv non lanciare accuse gratuite. Ti garantisco che il problema del codice chapta è semplicemente un problema. Prova e riprova (magari copiati il tuo commento per non doverlo riscrivere ogni volta) che prima o poi va. Ma anche per logica…..come si farebbe a censurare un commento in un nanosecondo?

    @ tutti quelli che “i dipendenti pubblici parassiti”

    Che storia vecchia trita e ritrita! Personalmente io dipendente pubblico ho fatto il callo a fare da pungiball per tutti.
    I parassiti, i furbetti del cartellino, quelli che vanno a fare la spesa, le perle di Brunetta, i capi che non capiscono una mazza, le leggi scritte a cazzo di cane….un elenco infinito che vede noi tra incudine e martello e capro espiatorio per tutti.
    Ok, mi sta bene, tanto ormai…..io a lavorare penso e a fare il mio dovere. E continuerò a farlo con onore.
    Ma sinceramente pensavo che almeno qui fosse un pò diverso, che la gente qui sappia pensare con la propria testa e non con il copia incolla del pensiero mainstream.
    Mi direte…..eh vabbè, tu fai il tuo dovere, ma i tuoi colleghi, non puoi negare…
    No cari. Io e milioni di colleghi come me, facciamo il nostro dovere e cerchiamo di farlo al meglio delle nostre possibilità. Quei pochi che vanno a fare la spesa (quanti saranno in %…1,2%) non ci rappresentano mica.
    Quando vedete il bel servizietto del furbetto del cartellino, non vi domandate che forse forse è il solito specchietto per le allodole……come se il problema della P.A. fossero 4 dipendenti (sfigati e indegni) e non chi dirige la P.A. e tutto ciò che gira attorno ad essa, politica compresa?
    Pensavo che qui ci fossero individui che hanno gli anticorpi necessari per capire che quei servizi su tg5 tg1 e compagnia danzante abbiano il solo scopo di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su un problema che in realtà è marginale rispetto alle gravi problematiche della dirigenza pubblica.
    O che serve per fare bello il Renzi di turno o il Brunetta con la legge “anti fannulloni”.
    Piuttosto non vi viene di pensare che quando un coione qualsiasi timbra e va a fare la spesa, vuol dire che c’è un capo inetto o che fa finta di non sapere, o che comunque è colpevole di non aver vigilato.

    Ora scusate lo sfogo, scrivo di getto e quando scrivo di getto scrivo pure male, ma vi prego di smetterla di insultare una categoria che, oltre a pagare per la crisi (al pari delle altre categorie), oltre a fare da capro espiatorio quando serve, oltre a sapere che se il Renzi di turno dicesse: “licenziamo il 30% dei dipendenti pubblici, avrebbe l’applauso della popolazione….altro che solidarietà, oltre a soffrire per i capi inetti e messi lì per grazia ricevuta (che poi la faccia con il pubblico la mettiamo noi a pagare i loro errori), oltre a non aver più alcuna tutela dei sindacati ormai in giacca e cravatta a spartirsi torte varie, oltre a sentirsi insultati (e nel mio caso rischiare delle sonore legnate) continuamente per colpe non proprie…quanti oltre volete?

    Non fate pure voi così per carità.
    Non voglio fare vittimismo, certo che ci sono i fancazzisti tra di noi, ma la realtà non è come ve la dipingono. La stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici è più che sana e lavora in un clima irrespirabile. Clima interno ed esterno.
    Comunque, se vi interessa, nel mio ufficio vince il no e dopo quel pseudo accordo degli 85 euro non è cambiato nulla.
    Chi era per il No, anzi, si è incazzato ancora di più

    Detto questo, mi spiace aver letto sta serie di commenti dispregiativi anche in questo blog.
    Sono amareggiato, ma pazienza

  42. Pare che ci sia stato un boom di voti dall’estero e che (non so come fanno a saperlo) diano il Si al 72%.
    Mi sto mangiando le unghie fino all’osso

  43. Ottimo post di Dezzani che ho condiviso su fb con la speranza serva… stamani ho quasi convinto 2 indecisi spero per il no… ma constatare che il giorno prima del referendum non sapevano cosa fare è deprimente dopo tutta la cagnara… io spero che Dezzani abbia ragione ma ho timore che prevalga la maggioranza di inconsapevoli… e si, sto cavolo di captcha non funziona bene… ho dovuto cambiare mail per commentare

  44. vedo in keith richards una dose potente di esaltazione fondamentalista…del resto dall estrema ds all estrema sn ai grillini ai leghisti i piu esaltati sono tutti col no…volevo solo dire che col no piu il proporzionale che ne seguira anche un pollo capisce che si sara piu deboli con le oligarchie mondialiste,altro che balle…un governo che sta in piedi per 1 deputato e 2 senatori se lo compra pure mio zio…e quesati sono fatti,non spot…

  45. Una banda di criminali legati a banche e multinazionali vuole sottomettere il popolo italiano privandolo di diritti e proprieta’.
    Io votero’ NO per impedire questo piano criminale!!
    In questo momento non conta piu’ destra o sinistra..conta solamente la dignita’ di un popolo minacciato e ricattato costantemente da un ‘elite che vuole le nostre vite.

  46. Sono quello che affermava che aveste sbagliato il dato sull’affluenza 😀

    Sono felice che le tue proporzioni sono state confermate 😉

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