Renzi a vuoto. L’ultimo colpo in canna: l’M5S

Notte fonda per la politica italiana: smarrita da anni qualsiasi capacità di propulsione per la società, oggi è il principale freno all’uscita dall’interminabile depressione economica, di cui finge di ignorare le cause. I partiti sono impiegati per allungare il più possibile lo status quo difendendo vecchi assetti, internazionali ed interni, vicini al capolinea. Compito ingrato che, mese dopo mese, divora un esponente politico dopo l’altro: bruciato Mario Monti, archiviato l’effimero Enrico Letta, si avvicina l’epilogo dell’ex-enfant prodige Matteo Renzi. I sogni di grandezza del renzismo hanno alte probabilità di schiantarsi contro il referendum di ottobre: l’establishment si prepara così a calare l’ultima, disperata, carta. Il Movimento 5 Stelle.

Il Movimento 5 stelle: l’ultima cartuccia dell’establishment

Nessun attività è più inutile che versare fiume d’inchiostro sulla politica italiana, inutilità dettata da due motivi. Primo: mai come in questa fase storica è evidente che l’Italia non è soggetto, bensì oggetto dell’agone internazionale, e le scelte più rilevanti per il futuro del Paese sono prese fuori dai suoi confini. Secondo: la politica ha perso da decenni qualsiasi capacità di rinnovamento e propulsione trasformandosi, specie negli ultimi anni, in un potente freno all’uscita dalla più grave crisi economica, sociale e demografica dai tempi dell’Unità. La politica italiana si è eretta a garante dello status quo, difendendo strenuamente quegli assetti, la UE e la NATO, all’origine del collasso economico e della crescente insicurezza ai suoi confini. I governi si succedono (Berlusconi IV, Monti I, Letta I, Renzi I), il tempo passa, si schiudono nuovi scenari (il primo governo presieduto dal M5S), ma la linea di fondo non cambia.

Come sarà chiaro a molti cittadini della Repubblica Italiana (ma il discorso vale anche al resto dell’Occidente), il principale strumento adottato per preservare il potere è l’illusione del cambiamento, del movimento, del rinnovamento: si succedono continuamente volti, sigle, partiti, consultazioni elettorali, coll’unico obbiettivo di instillare nei cittadini l’idea che l’istituto democratico sia viva e vegeto ed un cambio di rotta possibile. Si conta sul fatto che, sfogatosi col voto, l’elettore si tranquillizzi, incassando recessione, disoccupazione, tagli allo Stato sociale, inasprimenti fiscali, fino alla successiva consultazione, e così via. Il meccanismo si è però inceppato negli ultimi anni, spingendo sempre più persone a disertare le urne: persino in un Paese come l’Italia, tradizionalmente affezionato al rito del voto in virtù della sua gloriosa storia comunale, il tasso di partecipazione si è progressivamente inabissato, fino al record negativo delle ultime elezioni amministrative. Un italiano su due non si è presentato al ballottaggio.

Più elementi hanno contribuito a questo dinamica: il fatto che un organismo come la Troika (UE-FMI-BCE) imponesse le stesse “riforme strutturali” a governi rossi e versi, bianchi e neri, ha alimentato in molti il sospetto che gli esecutivi fossero meri esecutori di decisioni prese altrove, indipendentemente dalla volontà elettorale. Episodi come le presidenziali austriache, “salvate” dal voto postale ed inquinate dal forte sospetto di brogli elettorali, non hanno certo giovato. È poi germogliata in molti l’idea, specialmente dopo la vittoria in Grecia di Syriza e la bocciatura referendaria delle condizioni avanzate dalla Troika, poi puntualmente attuate da Alexis Tsipras, che i partiti d’opposizione non fossero altro che strumenti per la salvaguardia dello status quo: strumenti subdoli perché, ingannando l’elettore con radicali promesse di rinnovamento, all’atto pratico agivano per la conservazione del sistema.

L’Italia è, insieme alla Grecia ed agli altri Paesi dell’Europa meridionale, il Paese che ha più sofferto l’eurocrisi: il 10% del PIL è andato in fumo, un quarto della base industriale si è volatilizzato, la disoccupazione reale supera il 20%, le nascite sono ai minimi dall’Unità ed i già rari giovani in fuga verso l’estero. Un risultato analogo, insomma, a quello di un prolungato periodo di bombardamenti aerei. Subentrato il 2016, il meccanismo del “falso cambiamento”, del “falso rinnovamento”, dà inconfutabili segnali di stanchezza a causa del perdurare della crisi economica: il balletto di tecnici e rottamatori, allietato dai catartici “vaffanculo” di Beppe Grillo, non incanta più.

Matteo Renzi, “l’ultima speranza per le élite politiche italiane” come è definito dal Financial Times nel gennaio 2015, è la figura su cui converge la pericolante classe dirigente italiana dopo le nefaste esperienze di Mario Monti ed Enrico Letta. Espressione, come Silvio Berlusconi, dell’establishment repubblicano e della destra israeliana (come denota la sua amicizia con Michael Ledeen) e di una massoneria più casareccia che internazionale (si ricordi il rispuntare dell’immarcescibile Flavio Carboni nell’affaire Banca Etruria1), il sindaco è catapultato a Palazzo Chigi con l’assenso anche degli ambienti liberal che occupano la Casa Bianca con Barack Obama, sicuri, evidentemente, di non disporre di carte migliori.

Scopo di Renzi è adottare le consuete politiche neoliberiste (riforma del mercato del lavoro e privatizzazioni varie) con un tocco di freschezza e giovanilismo, così da indorare pillola: i mesi che intercorrono tra l’insediamento a Palazzo Chigi (febbraio 2014) e le elezioni europee (maggio 2014) filano lisci. Poi inizia inesorabile lo stesso logoramento già sperimentato dai predecessori. L’economia non riparte, la deflazione morte, il debito pubblico aumenta, la disoccupazione non si riassorbe.

Ex-post, si può tranquillamente affermare che Renzi ed i poteri di cui è espressione già immaginassero l’esito finale: massima precedenza è data, infatti, alla riforma costituzionale abbinata ad una legge elettorale (l’Italicum) che consenta la governabilità a qualsiasi formazione politica che superi il 25% dei consensi elettorali. La volontà è quella di prepararsi allo sfaldamento dell’elettorato sotto i colpi della crisi senza fine ed è tutto, fuorché casuale, che il premier escluda in questi giorni cambiamenti all’Italicum, nonostante la secca sconfitta subita alle amministrative: l’obbiettivo dell’ex-sindaco di Firenze non è infatti quello di conquistare la maggioranza dell’elettorato (spappolato dopo anni di recessione e tensioni accumulate), ma quello di governare come primo partito di maggioranza relativa, poco importa se votato da un quarto del corpo elettorale. È il famoso Partito della Nazione che probabilmente vedrà la luce nei prossimi mesi, magari con un’altra ragione sociale.

Nell’operazione il premier è spalleggiato da Silvio Berlusconi, con cui sigla il famoso Patto del Nazareno (che emana “stantio odore di massoneria” secondo Ferruccio de Bortoli2, abituato invece al profumo di rose emanato dalla massoneria cosmopolita dei Mario Draghi e Mario Monti): l’accordo, formalmente rotto nel febbraio 2015 quando il governi Renzi approva a colpi di maggioranza la riforma del Senato3, è sempre valido. Per puntellare il governo, il Cavaliere cede alla risicata maggioranza di Renzi il fido Denis Verdini ed un manipolo (decisivo) di senatori: il suo interesse è, infatti, quello di occuparsi senza pensieri dell’impero Mediaset in vista della successione ai figli, lasciando che Renzi manovri indisturbato a Palazzo Chigi. L’appoggio dato al candidato Alfio Marchini alle amministrative romani, così da frantumare il centrodestra e consentire al candidato PD Roberto Giacchetti di conquistare il ballottaggio, è l’ennesima dimostrazione che il Patto del Nazareno non è mai morto.

Passa il tempo, l’economia non decolla, l’Italia arranca e si conferma una grande minaccia per la tenuta dell’eurozona: l’establishment liberal (quello del Financial Times e dell’Economist che a suo tempo non avevano digerito neppure Berlusconi) ritira il suo sostegno a Matteo Renzi, come si evince dagli editoriali della stampa anglosassone che criticano piuttosto ferocemente il premier dal gennaio 2016 in avanti.

Nasce, parallelamente, l’idea di puntare sull’ultima carta a disposizione, quella del Movimento 5 Stelle, concepito agli albori come contenitore per incanalare e castrare il malcontento, non certo come partito di governo. “Financial Times: Il Movimento 5 Stelle è maturo per il governo” si legge sul Blog di Beppe Grillo il 30 gennaio 2015. La City consiglia anche al comico genovese (67 anni ed una condanna per omicidio colposo alle spalle) di ritirasi in buon ordine (“Finacial Times: Grillo, una zavorra per i Cinque Stelle” scrive Repubblica il 16 maggio 2016), lasciando tutto in eredità al giovane e stiloso Luigi di Maio, maturità classica e qualche esame a Giurisprudenza.

La prima prova elettorale, decisiva in vista del referendum costituzionale di ottobre e, in prospettiva, delle prossime elezioni legislative, è piuttosto drammatica per Matteo Renzi. Dalle elezioni comunali che coinvolgono le maggiori città italiane (Napoli, Roma, Milano, Torino) emerge con chiarezza che:

  • il malessere economico e sociale accumulato, oltre a gonfiare l’astensionismo a livello record, frammenta ulteriormente il voto, a tutto svantaggio del partito di governo, provocando la caduta di uno storico bastione di sinistra come Torino (Renzi, che aveva precauzionalmente preso le distanze dalle amministrative, si affretta a scartare l’ipotesi del voto di protesta contro l’esecutivo);
  • l’embrionale Partito della Nazione non dà i risultati sperati (pessimi sono i risultati dove il PD ed i vari fuoriusciti del centrodestra si presentano alleati) ma, al contrario, si registra la dinamica per cui al ballottaggio gli elettori del centrodestra convergono verso il Movimento 5 Stelle, motivo dell’ampio margine con cui si afferma Virginia Raggi a Roma e della vittoria di Chiara Appendino a Torino.

Per Matteo Renzi le amministrative si chiudono così con una vera e propria debacle, trasformando l’appuntamento referendario di ottobre, considerato fino a pochi mesi fa una passeggiata di salute tanto da indurre il premier a presentarlo come plebiscito legittimante per la sua persona, in una minaccia esiziale per il governo. I motivi che rendono sempre più concreta la vittoria del “No” al referendum abbondano:

  • il PD, sottratta la sinistra del partito, supera di poco un quarto dell’elettorato;
  • la sinistra interna, capitanata da Massimo D’Alema ed ingrossata dai dirigenti come Piero Fassino bruciati alle amministrative, boicotterà certamente la campagna per il “Sì”;
  • l’elettorato del centrodestra, ferma restando la dinamica delle comunali, voterà anch’esso per il “No”, pur di esprimersi contro il governo Renzi;
  • il Movimento 5 Stelle, che avrebbe solo da guadagnare dall’abolizione del Senato elettivo abbinata all’Italicum, non può certo fare aperta campagna elettorale per la riforma dopo aver promosso i comitati a sostegno del “No”.

Si concretizza così lo scenario di una bocciatura referendaria della riforma costituzionale, seguita dalla caduta del governo Renzi e dalla rapida riscrittura dell’Italicum  che non contempla un Senato elettivo (magari in chiave proporzionale, come più volte caldeggiato da Eugenio Scalfari che bazzica gli ambienti “illuminati”), così da traghettare il Paese a nuove elezioni entro il 2017.

La forza politica meglio posizionata per subentrare a Palazzo Chigi sarebbe, a quel punto, il Movimento 5 Stelle che, rotta la crisalide, si trasformerebbe in partito di governo, rivelando la sua vera natura di “stampella del potere”.

Non si tratterebbe più infatti del movimento folkloristico che invoca l’uscita dall’euro o grida alla dittatura della Troika, ma di quello compassato e borghese di Luigi Di Maio, di Virginia Raggi e di Chiara Appendino. Quello che secondo il Financial Times è pronto “to govern the country and challenge the centre-left government led by prime minister Matteo Renzi4, quello che all’ambasciata d’Olanda5 fa autocritica sulle dure posizioni assunte in passato contro l’Unione Europa, quello che viaggia tra Washington, Londra e Tel Aviv per confermare lo stampo atlantico del partito già impresso da Gianroberto Casaleggio, quello “keen to distance himself from another populist party shaking Europe’s establishment, France’s far-right National Front”, attento a differenziarsi dal Front National.

Si tratterebbe, insomma, dell’ultima, disperata, carta giocata dall’establishment per garantire lo status quo: volti nuovi, “lotta alla corruzione” e taglio delle immunità parlamentari, mentre il Paese si deindustrializza, la società marcisce nella disoccupazione e l’inverno demografico svuota le culle.

Nessuna buona novità all’orizzonte? Nessuna speranza di liberarsi dal giogo dell’Unione Europea?

Sì, ma non è una via d’uscita delle più gloriose: risiede nella certezza che il sistema euro-atlantico, che si dibatte tra tassi a zero, deflazione strisciante e rischi sempre più concreti di una nuova recessione, è inesorabilmente votato al collasso. Collasso che i vari Monti, Letta, Renzi e Di Maio hanno il compito di procrastinare il più possibile, finendo a loro volta travolti dal rullo compressore della crisi.

La politica, specie quella italiana, in questa fase storica è freno. Non motore.

tisprasle

 

1http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/16/banca-etruria-il-faccendiere-carboni-ho-incontrato-tre-volte-pier-luigi-boschi-mi-ha-chiesto-consigli-sulle-nomine/2380942/

2http://www.corriere.it/editoriali/14_settembre_24/nemico-specchio-f3e6ce3e-43a8-11e4-bbc2-282fa2f68a02.shtml

3http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/04/patto-nazareno-forza-italia-esplode-fa-saltare-lintesa-pd-ognuno-per-se/1396266/

4https://next.ft.com/content/45c62a88-99d9-11e5-9228-87e603d47bdc

5https://www.lastampa.it/2016/03/24/italia/politica/di-maio-fa-autocritica-sullue-forse-siamo-stati-troppo-duri-WLYPthmhDym3mJYnqouX0O/pagina.html

75 Risposte a “Renzi a vuoto. L’ultimo colpo in canna: l’M5S”

  1. ” Si tratterebbe, insomma, dell’ultima, disperata, carta giocata dall’establishment per garantire lo status quo”
    Al momento quindi della presunta implosione del m5s e relativa crisi di governo, che tipo di scenari pensi che possano svilupparsi per la politica italiana? Quanto dovremo attendere per arrivarci?

    Bel blo

  2. Che il Movimento non rappresenti la soluzione o l’alternativa al Sistema s’era capito. Però forse è proprio la sua natura di armata brancaleone e di outsider new-ageizzanti a spaventare il Sistema, in quanto tra le sue file possono passare idee ‘eretiche’ che non passano le maglie della censura dei partiti tradizionali. E’ vero che hanno rigettato la candidatura di Antonio Caracciolo su pressione della nota Lobby, ma è anche vero che certe uscite di Di Battista fanno intuire un retroterra non conforme, e fanno ben sperare, non tanto su una augurabile quanto impossibile parresia dai microfoni ufficiali, quanto sulla circolazione interna delle idee eretiche.
    Non è importante che vada su qualcuno che mandi affanc… zio Sam e nota Lobby – durerebbe zero secondi. L’importante invece è che sotto il livello dell’acqua l’iceberg delle idee eretiche si consolidi. A tempo debito troveranno dei canali per uscire.

    1. Gent.mo GIOVI, guardi che in questo momento molto critico per l’Italia intera, di tutto si è bisognosi, men che meno però di “un’armata Brancaleone” alla guida del Paese. Sarebbe come far guidare una Ferrari impazzita ad un cieco, consigliato però dal sordo che si trova al suo fianco, lato passeggero.
      Non so se ho reso l’idea.

  3. Come sempre, un’analisi lucida e ben scritta. Mai la politica in Italia aveva toccato un livello più basso di quello attuale.
    Possibile non ci sia in Italia una formazione politica in grado di proporre delle vere soluzioni alla trappola in cui siamo caduti? Possibile che non si riesca a creare uno straccio di organizzazione capace di lanciare alcune valide proposte alternative?
    O ci dobbiamo solo limitare a discettare di un’utopica libertà sui blog?

      1. Come no! Questi muovono nemmeno un alito di vento, dato si siano prestati al sistema in modo consapevole e forse mercenario…Questi si sono un’Armata Brancaleone: basta vedere come si collocano. Credo invece che la diversità di all’interno 5 Stelle, produrrà un’incognita anche per l’ establishment…Infatti la giocheranno come ultima carta, ma sono grandi le possibilità che si rivolti contro, data la moltitudine di elementi presenti disomogenei al proprio interno.

    1. Veramente l’alternativa esiste già, si chiama curiosamente proprio “Alternativa Per L’Italia”.
      L’unico problema è che non viene pubblicizzata.

      Silvano Beltormore.

    2. Purtroppo è così. L’unico spazio dove si può ancora sfidare i padroni del vapore è la rete.
      Per ora.

    3. Veramente complimenti per la sua schiettezza e capacità di analisi Sig. Dezzani. Anche questo articolo è eccellente.
      Penso tuttavia che i “grulli” (come li definisco) siano stati progettati per questo ruolo di governo fin dall’inizio della loro ideazione. Il quando e il come viene poi definito alla bisogna, maè chiaro che i governi predatori avrebbero avuto il “fiato corto”. Quindi, più che una carta disperata, la definerei una carta ampiamente programmata “dall’establishment per garantire lo status quo: volti nuovi, “lotta alla corruzione” e taglio delle immunità parlamentari, mentre il Paese si deindustrializza, la società marcisce nella disoccupazione e l’inverno demografico svuota le culle.”

  4. L’analisi è come al solito chiara e realistica. Ma a me resta il dubbio che il “Sistema” non voglia correre i rischi che un movimento composito come quello dei 5Stelle potrebbe comportare. Ho la vaga impressione che, in ambito europeo, stia maturando la sostituzione di Draghi al vertice della BCE e il suo invio in Italia come proconsole, molto più affidabile – per loro – per la “normalizzazione” del problema Italia. Spero di sbagliarmi e che il tempo che rimarrebbe durante un eventuale interregno 5Stelle possa consentire il coagularsi di una resistenza più agguerrita di quella che il Movimento, da solo, potrebbe consentire.

  5. “gozzovigliare”, Dezzani. ce lo scriveva anche il collettivo (?) Uriel Fanelli sabato 22 novembre 2014:

    “Quindi no, non c’e’ nessun piano e non vedrete nessuna azione da parte di Berlino. A meno di grossi imprevisti, come un crollo del governo francese, non vedrete nessuna azione. Si limiteranno a dire che si rispettano le regole. Fine.
    E non lo fanno perche’ siano malvagi o perche’ odiano tizio o caio: semplicemente, perche’ pensano che i problemi sono ancora gli stessi del 1992, che non si e’ risolto ne’ cambiato nulla, e gli effetti anziche’ pesare solo sulla Lira pesano su tutti.
    Il problema vero sta nel fatto che questo gioco, anziche’ essere un’agenda pubblica, e’ un’agenda nascosta. Nessuno ammette di voler buttare fuori alcuni paesi. Ma in molti fanno il possibile perche’ succeda.
    Del resto, se hai Schettino come comandante, non ho bisogno di siluri.
    Ma c’e’ una ragione per la quale a Berlino non possono dire chiaramente a cosa mirano: perche’ se e’ Roma a chiamare Francoforte chiedendo di uscire, le condizioni le detta Francoforte. Se e’ Roma a chiamare Bruxelles o Berlino, le condizioni Roma le subisce.
    chi vuole questo, cioe’, vuole che un paese ormai stremato chieda in ginocchio di uscire.
    Ma anche cosi’ sarebbe troppo: chi ti accompagna alla porta e’ sempre il padrone di casa, e per molti motivi a Berlino non vogliono sembrare i padroni di casa.
    Cosi’ mi sono chiesto “ma come sarebbe possibile un’uscita dall’ Euro senza uscita dall’ Euro”?
    Beh, e’ semplice: i politici. I politici italiani non hanno grandi problemi con la moneta. I problemi ce li hanno con tre cose:
    1. Maastricht.
    2. Il fiscal compact.
    3. Il meccanismo di sorveglianza bancaria.
    se togliamo queste tre cose, i pessimi politici italiani si sentiranno liberi da questi vincoli di bilancio, si sentiranno liberi di gozzovigliare per un pochino, e saranno poi cavoli loro rimediare.
    Cosi’, immagino una cosa in piu’ fasi:
    • Il governo italiano si presenta in Europa ormai stremato, chiedendo pieta’. Draghi non puo’ aiutarvi, e viene fatto dimettere per via di una posizione perlomeno imbarazzante.
    • I politici italiani , non molto preoccupati per l’euro quanto per i tre trattati di cui sopra, chiedono di potere uscire. Ma non dall’Euro: dai trattati.
    • In cambio viene chiesto all’italia di uscire dal consiglio della BCE , e di MANTENERE l’ Euro come moneta corrente. Come fanno il Montenegro e la Macedonia, che usano l’ Euro senza esserne parte ufficialmente.
    • L’Italia, in ginocchio, accetta.
    In questo modo l’ Italia continua ad usare l’ Euro, quindi non sembra proprio che ne sia uscita. Una fortuna, perche’ la lira, nascendo per svalutare, non la vorrebbe nessuno. Mantiene Schengen, ovvero la liberta’ di circolazione. Rimane nella UE. I debiti in euro continuano ad essere pagati in euro.
    Fatto questo, le banche italiane non sanno a chi rivolgersi per comprare soldi, e vengono comprate quasi subito da stranieri. Anche se non vengono finanziate in Euro, poi usano il forex di Francoforte. Si fa il solito cancan per l’ ” Italianita’ “, ma chi se ne frega.
    Perche’ il punto e’ semplice:
    I vostri pessimi politici sono piu’ che disposti a sacrificare le morenti banche
    italiane per avere altro respiro sul bilancio dello stato e gozzovigliare ancora.
    questo e’ quello che “temo” succedera’.
    possedute le banche italiane, basta consigliare ai clienti industriali di spostarsi (niente di nuovo: al sud i bancari hanno consigliato ad aziende locali di spostarsi al nord per decenni) , finanziare i progetti di rilocazione, e spogliare un paese e’ semplicissimo.
    Ovviamente spero di sbagliare.
    Ma sto ancora cercando di capire come diavolo facciano i think tank di Berlino ad essere certi che non ci sara’ un’altra Lira, e contemporaneamente a dire che l’ Italia dovra’ abbandonare l’ eurozona.
    E questa e’ l’unica strategia che mi viene in mente.”

    Naturalmente, all’epoca lo Schettino tedesco non s’era ancora evidenziato (Lubitz, sul Germanwings 9525…)

    1. ah, scusa! Naturalmente c’era il paragrafo precedente:
      “La cosa che crea confusione, del resto, e’ che gli scettici non lo dicono. Ma la Merkel sa di far pare di un partito che gestisce un elettore molto filoeuropeo. E sa che il ricordo di Kohl aleggia ancora su di lei. Non puo’ dire che vorrebbe alcuni paesi fuori dall’ Europa.
      Non puo’ prendersi la responsabilita’ politica di una cosa del genere, specialmente ora che e’ all’ultimo mandato, prima del turnover con la Von der Leyen. Non puo’ perche’ viene da quella germania est che chiese l’unificazione sotto lo stesso marco della Germania ovest. E che sarebbe letteralmente deserta se non avesse ottenuto quel che chiedeva.
      Sono tanti i motivi per i quali la Merkel non puo’ dirsi contraria all’ Italia nell’ Euro.
      Ma la cosa piu’ sviante dei silenzi e’ che la sua posizione e’ diventata incomprensibile con l’andare del tempo. Ma solo con molto tempo. Per molti anni i commentatori politici si sono interrogati sul fatto che la Merkel notasse o meno un’ondata di antigermanismo in Europa. Ma lei sembrava ignorarli. Adesso arriva AfD, e lei li ignora. E adesso la sua posizione e’ incomprensibile.
      Ma e’ incomprensibile solo se la diamo per europeista inclusiva. Certo, se vuole che Italia e Grecia e Portogallo stiano nell’ Euro, non si capisce tanta rigidita’. Non si capisce la presa di possesso della commissione di Bruxelles, che alimenta i rigurgiti antitedeschi.

      Ma adesso supponiamo che l’ Agenda sia diversa, e si spiega praticamente tutto.
      • UK fuori. Stato: quasi ottenuto, pianificato per il 2017.
      • Italia fuori: quasi ottenuto.
      • Ingresso di altre nazioni nordiche: condizionato dall’uscita delle nazioni del sud. Ongoing.
      se la vediamo cosi’, diventa molto diversa. Perche’ per ottenere questo basta fare pochissimo per mantenere le cose come stanno. E non parlo di “collasso dell’ Euro”. Parlo di paesi in ginocchio che presto saranno spinti da tutte le elite a chiedere l’uscita dalla moneta unica. Sino ad assumersene la responsabilita’ politica.
      Sinora il Sole 24 Ore ha rappresentato la sua posizione molto bene: si alla BCE, ma solo se stampa soldi per pagare la mancanza di innovazione degli industriali. Altrimenti e’ meglio uscirne.
      I banchieri italiani sinora sono stati attratti dalla liberta’ di movimento dei capitali, ma dopo gli stress test iniziano a non pensarla piu’ in quel modo, e da quando la BCE ha preso in mano la sorveglianza bancaria, si trovano con una governance che sta per obbligarli a vendere i titoli di stato e a non cooperare piu’ con il governo di Roma.
      Presto anche i banchieri chiederanno alla politica di portare fuori il paese dall’ Euro. E non serve alcuna azione da parte della Germania. basta il rispetto delle regole esistenti.
      Perche’ li’ e’ il punto: le regole.”

      ciao

      1. Ciao Mihai,
        scusami se ti correggo, ma l’italiano è importante, altrimenti fai passare la voglia di leggere il contenuto dei tuoi commenti.
        In Italia si usa Paesi con la P maiuscola per indicare gli Stati. In caso contrario ci si riferisce ad un agglomerato urbano di poche decine di migliaia di abitanti. Spero di averti chiarito come funziona la lingua italiana.

  6. Bravo Federico. Faccia Grillo, Rensi e Berlusconi stessa razza. Dipendenti del sionismo internazionale,dell’usura planetaria , sempre agli ordini dei Sasson, Rothschields Avenue a Tel Aviv. Nessuna novita’. Ordinaria amministrazione.

  7. Federico vorrei un tuo parere sul nuovo movimento sovranista “Alternativa per l’Italia” fondato da Antonio Rinaldi e che può già contare sull’adesione della senatrice dissenziente 5 stelle Paola De Pin. In soldoni vogliono l’uscita senza se e senza ma dalla UE e lo smatellamento concordato con altri paesi dell’euro, il ritorno alla sovranità monetaria con controllo della banca centrale da parte dello stato e più in generale politiche sociali nello spirito originario della Costituzione del ’48.
    Qui ci sono le linee guida del programma:
    http://scenarieconomici.it/alternativa-per-litalia-ecco-le-prime-linee-guida/

  8. Non credo che l’Italia possa farcela da sola. Non abbiamo fatto la rivoluzione francese, ma solo qualche moto a napoli, non abbiamo tagliato teste ai Re nè ai papi…Non abbiamo neanche fatto la resistenza, checchè se ne vantino….I nostri partigiani erano delle piccole mosche fastidiose…Niente di serio. Non certo i titini di Tito….E neanche meglio dei maquis francesi…Ci siamo sempre arrangiati con lo straniero di turno…
    Perciò decideranno gli altri se tenere l’Euro, l’Europa e come tenerlo. Noi siamo out.
    Salvini, che non ha carisma da leader, se voleva affiancarsi alla Le Pen, doveva almeno spiegare che la Lega da federalista è diventa partito nazionale, perchè in questi anni lo Stato italiano è scomparso. E adesso il nemico è Bruxelles, non Roma. Se spiegava questo, poteva dare un minimo di concettualità allo spostamento dal Nord padano a tutta l’Italia. Non è riuscito a fer nemmeno questa operazione…

  9. Il nuovo Tacito dedica una delle sue analisi pressoché definitive al suo Paese i cui partiti sono tutti espressione dell’invasore. Non fu così ne’ ai tempi del nostro amico Benito, che a Zurigo incontravo regolarmente, né ai tempi di Fanfani e degli altri grandi vs uomini politici formati dalla Chiesa, che in poco più di 30 fecero del vostro un Paese più ricco della Grande Bretagna. A quel punto, l’ordine fu di distruggere l’Italia che stava mostrando al mondo come l’economia mista guidata dai fedeli fosse la via per lo sviluppo per tutti. Inclusa l’Africa. Come fare, lo avevamo concepito noi a Mosca negli anni ’20. Infiltrare la Chiesa. Ed è esattamente ciò che avvenne. L’Italia rinascerà quando lo farà la Chiesa, che vive la pastina più dura della sua storia in 2mila anni.

    1. sottoscrivo al 100% l’analisi di Willi. E’ una questione eminentemente di katechon.

  10. “ultimo colpo in canna” ? forse, visto che presto dovranno usare “le bombe” per far quadrare i LORO conti.
    altrimenti avrei parecchi dubbi , in italia la “mamma dei servitori e’ sempre incinta ” 🙂

    1. A giudicare dagli sfidanti per la Casa Bianca mi sembra, al contrario, che siano addirittura a corto di idee negli USA!

      1. beh per palazzo chigi c’ e la fila ( ri-monti . ri-letta, padoan, di battista ect.. ) e non manchera’ la necessaria “drammatizzazione” per farci digerire il tutto .
        In quanto agli U$A mi pare che secondo copione il “socialista” sanders abbia gia’ fatto endorsement per la futura presidente e che alla fine vedremo in piena luce anche il ruolo di gatekeeper ( volontario o meno )di trump ..

  11. La tua acuta analisi non spiega, però, i motivi del voltafaccia dell’establishment liberal e internazionale a Renzi. A mio avviso non perché l’economia non decolla come tu accenni. L’economia non decolla non solo in Italia, ma in tutta Europa ed oltre oceano e non solo. Sappiamo tutti che non può decollare “questa economia” prossima all’implosione.
    Il libro di Fasanella “colonia Italia” può aiutare. A mio avviso è in primo luogo perché “loro” la riforma costituzionale NON LA VOGLIONO in quanto fa comodo che l’Italia non abbia un sistema politico stabile per poterlo manovrare meglio, in modo da buttare giù chi è al governo quando non esegue alla lettera gli ordini. In secondo luogo la politica internazionale di Renzi che, seppure con misurato, direi poco coraggio, cerca di smarcarsi dalle direttive anglo-atlantiche. Prova ne è l’affare Regeni, l’affare Libia e, perché no, le caute aperture di Renzi a Putin. Ed ecco servito il boicottaggio a Renzi.
    Se prima ero orientata a votare No al referendum oppure ad astenermi, ora, dopo aver fatto queste riflessioni sono orientata per il SI, a meno di sviluppi inaspettati che mi facciano rivedere queste convinzioni. A quelli che stanno facendo la campagna sempre più forte per il NO al referendum vorrei che mi rispondessero a qualche domanda:
    – dove erano quando si calpestava la costituzione facendo partecipare il paese a tutte le guerre imposte dagli anglo-americani?
    – dove erano quando hanno inserito nella costituzione il pareggio di bilancio?
    – quante volte la costituzione è stata, comunque, aggirata ed ignorata?
    Ora, invece, si (s)parla di regime! Ma mi faccia il piacere diceva il caro Totò ! Sarà anche una riforma non eccellente, ma qualcosa porterà: una certa stabilità e questo di certo lor signori non lo vogliono e i nostrani oppositori fanno il loro gioco pur di abbattere Renzi (di cui non ho nessuna simpatia sia inteso).
    Quindi il M5S non è l’ultimo colpo in canna, tranquillo poi ricominciano il giro.

    1. Ottima analisi come al solito caro Dezzani, a coloro che perorano la riforma costituzionale giustificandola con la stabilita’ degli esecutivi che da essa scaturirebbero,faccio umilmente notare che la situazione di max stabilita’ (inazione) la si ha nello stato di morte,condizione a cui noi ci avviamo grazie anche a coloro che sbraitano slogan demagocici come: uno vale uno,verifica degli scontrini non pagati alla bouvette della camera dei deputati,abolizione del reato di immigrazione clandestina,creazione di un fondo per microcredito alle pmi con l’autoriduzione degli emolumenti percepiti dai parlamentari,a tal proposito un amico mi ha spiegato che per accedere a tali fondi sono necessarie tante di quelle garanzie che e’ piu’ conveniente ora come ora andare direttamente in banca!Potrei continuare ma voglio solo far notare il giro delle sette chiese fatto dal premier in pectore di maio che si e’ recato in pellegrinaggio nei centri di potere euro-atlantici per ottenere la benedizione alla sua presa di potere,condotta che fa il paio con quella di grillo,aduso a consultarsi con gli ambasciatori anglo-americani in italia.Concludendo,per svelare la reale natura dei 5stelle agli occhi del grande pubblico,sara’ necessario farli governare,cosi’ come e’ accaduto con renzi (che 2 anni fa’ dopo le elezioni europee sembrava avviato ad un governo ventennale dell’italia a detta dei gazzettieri di regime),peccato che nel frattempo che si palesino i frutti (cattivi) dell’albero dei 5stelle, per la nostra povera italia aumenteranno lutti e sciagure,in ogni caso,sono speranzoso di poter vedere la mia nazione,in un futuro relativamente prossimo,libera dalle quinte colonne e dalle catene euro-atlantiche!

      1. Mi perdoni se le scrivo di nuovo,ma volevo domandarle per quale motivo nella sua analisi,che peraltro condivido,non ha preso in considerazione l’ipotesi di un ennesimo governo tecnico al quale il nano di arcore e’ disposto a dare il suo sostegno subito dopo il referendum costituzionale,in altre parole,quali sono gli elementi in suo possesso che le fanno escludere una simile ipotesi?

        1. Napolitano l’avrebbe fatto: non so se Mattarella abbia lo stomaco per rifiliarci un Monti 2 o equivalente.

        2. buongiorno. E non farci stare in pensiero, ragazzo: hai tardato tutta la mattinata, ieri… per il Presidente, secondo me avresti ragione: per conto mio, riflettendo su altri eventi delle figure precedenti (Giorgio I° e Giorgio II°) penserei che un ex democristiano porrebbe più attenzione.
          Ad esempio, non ricordo se nel firmare certi provvedimenti sia stato frettoloso, tipo che rischiano di legalizzare l’impoverimento delle vedove (spartizione del budget dedicato dall’INPS per le reversibilità coi riconoscimenti degli effetti giuridici delle unioni LGBTQIA http://www.lezpop.it/lgbtqia-non-basta-piu-ce-chi-vuole-aggiungere-anche-aromantic-demiromantic-e-queerplatonic/ ) e gli incesti sconosciuti (mancata tracciabilità del DNA dei donatori per le fecondazioni eterologhe). Che ne pensi?
          Nota di servizio: ci manca il link blu “Commissione d’inchiesta sul sistema bancario: massoneria di provincia vs massoneria internazionale” (29 gennaio) al Tuo 5° paragrafo.
          Discorso su noi e la NATO: si parte da due certezze:
          1) Franza o Spagna, pur che se magna
          2) son tutti barbari, a prescindere (Paolo Giovio cronista degli ordini di Alfonso d’Este alla battaglia di Ravenna)

      2. Non fisicamente, politicamente.
        E non gli avversari politici.
        Gianni “Isolato” era la vera barriera tra il m5s e i poteri forti. Purtroppo è caduta 2 anni fa.
        Non l’hanno capito neppure i geniacci come te.

        1. Casaleggio era un personaggio originale. Non escludo che abbia coltivato per un certo periodo velleità autonomistiche. Ma il blog e il movimento sono un prodotto dei poteri forti sin dalle origini: la stampa inglese lo incorona “a sorpresa” nono blog più influente al mondo già nel 2008.

        2. Gent.mo Dott. DEZZANI, su questo punto credo che occorra fare alcune piccole precisazioni.
          Quanto di seguito riportato, nonostante siano informazioni circolate in rete in diverse occasioni (da svariati anni ormai) e mai smentite ne da Grillo, ne dallo stesso fuCasaleggio, tutte provenienti da voci di corridoio “illuminato”, sembrerebbe che BEPPE GRILLO abbia partecipato direttamente alla famosa riunione sul panfilo della Regina Elisabetta, mentre ENTRAMBI erano soliti recarsi, mensilmente, a rapporto dall’ambasciata americana a Roma.
          Nessuno dei due ha mai smentito queste voci di corridoio, ne sono mai entrati in argomento direttamente.
          Soltanto BEPPE GRILLO, alcuni anni fa, in un post personale messo sul proprio Blog, ammise di essere stato “chiamato a colazione” da “alcuni” elementi dell’Ambasciata americana a Roma.
          Minimizzò l’accaduto, mentre nella realtà si trovano in rete delle foto in cui BEPPE GRILLO è immortalato (in diverse occasioni) a diretto contatto con un certo Ambasciatore americano a Roma.
          Di uesto contatto risulta anche da informative riservate dell’Ambasciata americana a Roma, desecretate nel 2012.
          Molti riferimenti di ciò che ho su riportato si possono trovare anche nel sito di GIANNI LANNES.
          Mi ricordo proprio ora una famosa frase di Andreotti: A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

          Heeee…. il buon vecchio Zio SAMdreotti insegna sempre.

  12. Perché ritiene che la NATO sia all’origine del collasso italiano? Dopo la seconda guerra mondiale Saremmo diventati lo stesso una potenza economica senza l’alleanza atlantica?
    Un’ultima domanda che non centra col resto , cosa pensa del sindaco di Napoli de Magistris?
    Grazie e complimenti per i suoi articoli.

    1. Il sogno di Enrico Mattei era di portarci fuori dalla NATO, così da sviluppare al massimo il potenziale economico e geopolitico dell’Italia. Chissà che la cosa non abbia influito sulla decisione di eliminarlo.

      1. assolutamente sì; de Gaulle fu oggetto di un killeraggio in quanto istituì la force de frappe!

    2. Dell’ex PM LUIGI DE MAGISTRIS so soltanto quello che è reperibile a tutti in internet, ma per farmi un’idea migliore sugli ex PM in politica, mi baso anche su quello che è altrettanto reperibile in rete sull’ex PM ANTONIO DI PIETRO, o sull’ex PM ANTONIO INGROIA, o su VITO D’AMBROSIO. Tutte informazioni reperibili in rete.
      Poi do un’occhiatina alle attuazioni reali dei loro “propositi” ed “impegni” politici, tenendo bene in conto i “tempismi”.
      Cerco di vedere se, eventualmente, ci fosse un eventuale filo rosso di congiunzione “politica” e… Dopo mi faccio un’idea.
      Grazie ancora al Dott. DEZZANI.

      P.S.: Quando i cittadini mi chiedono dove possono avere le giuste informazioni e comprendere meglio il “SISTEMA”, indico sempre un buon motore di ricerca e tre frasi magiche (in ordine alfabetico):
      – FEDERICO DEZZANI
      – GIANNI LANNES
      – PAOLO FRANCESCHETTI
      …. poi è soltanto questione della VOSTRA BUONA VOLONTA’!

  13. Sono perfettamente in sintonia …

    Se il collasso del piddì sarà troppo rapido – non consentendo la sua sotituzione con il (per ora) non meglio definito “partito della nazione” – le élite ricorreranno al “partito di riserva” che per circa tre anni ha scaldato (in attesa della chiamata) i banchi in parlamento … cioè il partito a cinque stelle.

    Cari saluti

    Eugenio Orso

    1. Comunque, se renzi non superasse il suo referendum, la cosa piu’ banale sarebbe un bel governo di “unita’ nazionale” a guida padoan con PD e le frattaglie FI sull’ onda del solito “fate presto” , lasciando il fake grillino ” di riserva” per il 2018 .
      Per questo ritengo utile aver “costretto” l’ M5S e “vincere” subito qualche bella grossa responsabilita’ …Prima “va su ” e prima “andra’ giu ‘ “.

      1. Qualche scherzo se lo possono aspettare dall’apparato rimasto fedele al PD. I giornaloni hanno accolto i M5S con favore.

  14. qualcuno c’è che si rende conto del fatto che da oltre 70 anni siamo una COLONIA????…
    (da quando cioè gli americani con l’ausilio di zu Lucky luciano e compari vari, pure in vaticano sbarcarono in sicilia )

    per troppi, tantissimi la parola NATO è una semplice sigla, mentre ha un significato tale che tutti i governi e relativi capi di governi e inquilini del quirinale,succedutesi dal 1946 ad oggi, per assumere la carica HANNO DOVUTO AVERE sempre L’AVALLO DELLA CASA BIANCA…

    la stupidità umana è il male peggiore in assoluto della storia dell’umanità…

    fino a quando nel nostro paese esisteranno basi militari di eserciti stranieri E soprattutto UN ARSENALE COMPOSTO DA 90 TESTATE NUCLEARI..c’è qualcuno ancora convinto che il pecorume possa decidere da chi essere governato o sperare in qualche piano che attutisca l’impatto della crisi economica attuale????-1-

    Inoltre se cosiddetta dx e cosiddetta sx specie negli ultimi 20 anni hanno solo eseguito le direttive dei poteri sovranazionali chi è quell’idiota..o meglio imbecille che ritiene i grillini capaci di risolvere i problemi o addirittura cambiare radicalmente rotta???-2-

    Infatti, mattei voleva..o magari solo pensava di stare fuori dalla nato-3-
    un pensierino magari l’avrà fatto pure moro…

    e sappiamo come è andata a finire..
    E OGGI C’è ANCORA CHI RITIENE CHE SI POSSANO CAMBIARE LE COSE???

    ma per piacere..

    aveva ragione berlusconi quando leggendo i primi sondaggi nel 1993 disse che gli elettori medi italiani si possono paragonare a bambini di 11 anni…cioè a dei piccoli coglioni…
    e poi non basta quello he è successo in austria????(che oltretutto non fa parte della nato)

    ps.ancora una volta occorre ribadire che questa crisi sistemica globale è terminale..perché le sue metastasi si trovano nelle stesse radici di questo sistema,di questa democrazia fasulla velata dal turbocapitalismo e drogata dall’illusione della crescita infinita….
    ad essa c’è una sola soluzione:LA GUERRA TOTALE..

    1-(QUESTA CRISI SI PUò..al limite.. SOLO ATTUTIRE…SI PUò SALVARE IL SALVABILE,,,,MA GUAI A RITENERE CHE POSSA ESSERE RISOLTA..dato che essa è sistematicamente globale

    2-ma è possibile non si sia capito che specie a roma le cosiddette dx e sx hanno fatto del tutto per consegnare la patata bollente a degli sprovveduti?
    del resto risolvere il problema del traffico con le funivie o incentivare start-up lavando pannolini e riciclandoli solo da un ingenua imbecillità potevano essere proposte…intanto a torino è iniziato il ballo delle sedie girevoli alla fondazione san paolo..COSA CHE DX E SX NON AVREBBERO POTUTO MAI NEMMENO PENSARE…
    e alla fine si cambia tutto per non cambiare niente
    (faccio profonda venia per il motto rubato al re dei veristi)

    3-(gladio tanto per capirci, e non solo in Italia….leggere genscher ,svizzero che ha svelato il misfatto documentando tutto qualche anno fa..)

      1. ganser…daccordo…grazie…
        ricordavo soprattutto COSA HA SCRITTO E DOCUMENTATO e il suono del nome ed essendo svizzero l’ho assimilato ai caratteri simil teutonici…

        ps.come volevasi dimostrare,,i grllini simil tsipras hanno ripudiato farage ed il brexit..

        ED IL PECORUME ITALICO FINISCE DALLA PADELLA ALLA BRACE..
        (ma non è bastata la lega a dimostrare che una volta arrivati a roma si viene “INFETTATI” DELLE PEGGIORI NEFANDEZZE UMANE?????????????

        ore 06,30 sembra che in uk prevalga il brexit..
        e adesso?????????????

        egregio federico si sprema le meningi..L’ASPETTIAMO AL VARCO!!!!!!!!!!!!

  15. Poichè ho i capelli bianchi, vorrei dare una piccola informazione a Federico Dezzani.
    Ho conosciuto Michel Leeden nel 1976-1977. Ovviamente, una conoscenza occasionale, come tanti altri giocatori di bridge del Circolo di Torino di allora.(Via maria Vittoria, mi sembra).
    Veniva da Roma e saltuariamente, commentava in rama (una specie di diretta streaming di allora) le giocate dei campioni del torneo a squadre. Era un abilissimo giocatore, ovviamente.
    Chiesi informazioni agli amici su chi fosse, questo giovane ( io avevo allora 37 anni ).Mi risposero che era uno studente americano che viveva a Roma per studi di storia. Fine.
    Nel 1982, dopo la morte di calvi e lo scandalo P2, lessi su un giornale che Leeden ( non l’avevo mai più visto al Circolo) era stato espulso dall’Italia. Lessi che era un funzionario della CIA nel team di quelli che si preoccupavano di rintracciare Moro. (Quei furboni del lago di gradoli, anzichè via Gradoli).
    Il resto l’ho letto: assistente di Bush padre,ecc..fino alle apparizioni durante la seconda guerra del Golfo, assieme a Luttwak .
    E’ intimo di Paolo Mieli e Stefano Folli. E’ venuto a Firenze in occasione del matrimonio di Carrai, come tutti sanno (Dagospia docet).

    1. Grazie, Guido, per questo spaccato di vita.
      Leeden è sempre stato il rappresentante degli interessi israeliani e repubblicani in Italia. Non si è mai capito se il capo del SISMI, Fulvio Martini, l’abbia o meno dichiarato persona non gradita. La P2 cmq è stata scoperchiata, Ledeen è tranquillamente rimasto in Italia a tessere le sue trame, da ultimo, Renzi a Palazzo Chigi.

      1. come del resto Luttwak o Steve Pieczenik….tutti bei “consigliori” che gli stelle & strisce ci mandano a casa nostra….

  16. Dire che qualsiasi partito politico, o movimento, sia parte del sistema è un’ovvietà senza precedenti visto che per definizione qualsiasi forma politica che abbia un qualche successo è per forza di cose eterodiretta, gestita ed infiltrata dalla mano nascosta.
    In primo luogo perchè la spina dorsale di ogni partito, oltre chiaramente ai suoi stessi leader, è ispirata e “consigliata” da poteri di natura massonica (in Italia la cabina di regia è gestita, in splendida alternanza, dalle logge di Bruxelles e da quelle vicine agli anglo-americani) e L’M5S non fa certo eccezione visto che i fondatori fanno parte, senza farne mistero per altro, di questo sistema e il cosidetto “direttorio” è stato cooptato, volente o meno, verso tali scelte.
    Questo non significa che non ci sia una spinta verso altre direzioni dato che la proposta di legge di rendere pubblica Bankitalia, depositata in parlamento, è roba loro. E’ un primo, timido passo, verso quanto sarebbe giusto fare, peccato che sull’Italia penda perennemente una spada di Damocle che si chiama debito pubblico, il grande ricatto dei poteri finanziari che tiene in scacco qualsiasi moto verso gli interessi nazionali che nasca, per questo una legge del genere è chiaro mai passerà, figuriamoci se potrà essere messo in discussione l’euro. Chiunque lo farà, consenso popolare o meno, farà una brutta fine.
    Grillo, pur conoscendo il sistema e facendone parte, non è ritenuto affidabile da questi stessi poteri, massonici appunto, che stranamente oggi sono meno critici verso il M5S, tanto è vero che gli si vuole far fare un passo indietro, un consiglio “da amici” per dire che si deve far da parte e lasciare che sia la Casaleggio Associati a tenere in riga gli eletti.

    La massoneria è una rete internazionale, la cinghia di trasmissione del potere ed è palese che tutti i politici di peso ne siano, seppur in apparente contrapposizione, tutti membri, per cui è illogico pensare che qualsiasi cosa che mini certi interessi possa arrivare da qualsivoglia partito politico o movimento. Chi dà gli ordini invece sta sopra a questo sistema di servitù, che funziona perchè garantito dal segreto e dal giuramento, e chi comanda predetermina anche le soluzioni (come il referendum di oggi sul Brexit, abilmente orchestrato per disinnescare la protesta verso l’UE), esattamente come viene deciso all’ambasciata inglese, o americana, chi farà il primo ministro in Italia 6 mesi / 1 anno prima che ciò avvenga, come ingenuamente ammise lo stesso Grillo in un’intervista a Enrico Mentana a proposito di Enrico Letta (queste uscite, è evidente, non sono piaciute in quegli ambienti dopo si apprezza la discrezione su certi temi, per così dire).

    Renzi non dura altri 6 mesi, indipendentemente dal referendum, il cambio al vertice è stato già deciso e dal mio modesto punto di vista sarà un “tecnico” a succedergli (cioè un massone osservante di primo livello) e non l’esperimento M5S che, fino a quando Grillo non se ne tirerà fuori (o sarà fatto fuori…), non potrà vedere Palazzo Chigi nemmeno col binocolo

    1. A proposit di poteri ed “avvisi” di non disturbare i manovratori, che ne dite di quel ragazzo demente che due giorni fa “voleva uccidere” Trump?
      Strano, che dopo un giorno dalla morte della Cox, la polizia arresti un altro “malato di mente” che vuole uccidere un politico in ascesa…
      E’ un avviso?
      Come, alle prime uscite di Obama, quando parlava e un aereo girava indisturbato sul Potomac (mi sembra un fiume di N.York), od il giornalista si infiltrava alla casa Bianca, beffando i servizi di sicurezza?
      Questo, per ricordargli che era sorvegliato da poteri superiori….

  17. Dezzani è una delle poche penne che leggo con molto interesse

    l’astensionismo però non rappresenta più di tanto un problema se consideriamo che presto gli immigrati, divenuti cittadini Italiani potranno votare pd e ovviamente il 5s, inoltre ritengo che il renzo non sarà scaricato e il suo esecutivo arriverà al 2018, ovvero alla sua scadenza naturale

  18. Bé, pare che sul Brexit le previsioni le abbia azzeccate alla grande. Complimenti: a lei e al suo impianto logico.

    1. Proprio a proposito delle giustissime previsioni del Dott. DEZZANI, ed alla luce dei risultati effettivi, si potrebbe anche aggiungere qualcosina, basandoci sulle recenti votazioni in Austria:
      probabilmente il divario tra coloro a favore del BREXIT ed i “remain” era, in realtà, talmente alto, che ne l’omicidio della parlamentare inglese, ne i sicuri brogli elettorali effettuati dai vari elementi “internazionali” in gioco, NON SONO BASTATI A RIBALTARE IL RISULTATO FINALE.
      Questo anche grazie all’affluenza alle urne del 72% degli inglesi (mentre il povero popolo italiota ha raggiunto cifre record del 50%, addirittura alle Amministrative, dove i problemi effettivi si toccano direttamente con mano. Figuriamoci cosa farà alle prossime elezioni Nazionali).
      Ma i complottisti come me, come al solito, hanno solo pensieri negativi e completamente distaccati dalla realtà.

  19. http://www.beppegrillo.it/2016/06/il_movimento_5_stelle_in_russia.html#comments

    Per questo ho accolto l’invito di “Russia Unita”. Rappresenterò il M5S nei lavori congressuali del partito di maggioranza governativa in Russia che inizieranno oggi, domenica 26 giugno, e vedranno la presenza del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, del Primo Ministro Russo Dmitriy Medvedev e di oltre 40 delegazioni internazionali.
    Come capogruppo della Commissione Affari Esteri del M5S, potrò anche rivendicare tre anni di politica estera libera, indipendente e sovrana portata avanti ogni giorno nelle istituzioni.
    Proverò a trasmettere la nostra voce. Parlerò di tutti i lavori compiuti in questi anni: dal nuovo mondo con i BRICS alla ridiscussione della partecipazione italiana all’interno della NATO; dalla nostra ferma condanna alla militarizzazione dell’est europeo alla nostra proposta di cooperazione con Mosca contro il terrorismo e, infine, dalla nostra ferma condanna al colpo di stato avvenuto in Ucraina nel 2014 alla battaglia contro le sanzioni inflitte alla Russia, costate all’Italia, ricordo, 3.6 miliardi di euro in due anni e il fallimento di decine di nostre aziende.
    Porterò tutto questo a Mosca. Un’altra politica estera per il nostro Paese è possibile. Una politica che considera la Russia un partner commerciale, economico, culturale e storico imprescindibile per il futuro dell’Europa e delI’Italia così come gli altri attori internazionali atlantici e non.

    Eh sì,Dezzani c’ha proprio ragione,dietro il m5s ci sono gli americani e i poteri forti europei.
    Che ridere.
    Notate come è raffinato questo complotto.

    1. Grillini infami e TRADITORI, come dimostra il voltafaccia all’UKIP!
      Vergogna!!!! Vergogna!!! Vergogna!!!

  20. Signor Dezzani, la capacità affabulatoria non le manca un post pieno di intrecci e teorie “complottare” per definire il M5S “l9ultima cartuccia dell’establishment” e il gioco dell’establishment è fatto. Un movimento nato per unire il popolo finalmente in un’unica voce che richiede sovranità sotto ogni accezione, che, a differenza di ciò che ha sempre voluto l’establishment, unisce invece di dividere e lei cosa fa? Se ne esce con le solite teorie di complotti dell’establishment ed indica alternative diverse che non siano il M5S. Alternative volte, ovviamente, a dividere nuovamente il popolo come è sempre stato fatto dal suo amato establishment, in mille rigagnoli in modo che possa continuare ad essere docilmente manipolato e dominato. Il M5S sta prendendo troppo forza e spazio con le sue idee di sovranità e democrazia diretta ed il popolo, sempre più cosciente, unito che lo sostiene potrebbe diventare troppo pericoloso per l’establishment.
    Questo è quello che posso notare nel suo malcelato tentativo di continuare a dividere.

    1. Sì,sì: intanto da anti-UE siete diventati pro-UE nel volgere di 24 ore. Siete solo pedine dei vostri manutengoli angloamericani.

      1. Si inventi un’altra delle sue teorie così da giustificare il fatto che lei continui a voler dividere il popolo invece di unirlo come sta facendo il M5S.

        1. Non scappi, rimanga sull’argomento!!! Chi ha votato la nuova linea pro-UE del M5S? Lei? Allora, forse lavora alla Casaleggio associati srl…

  21. Complimenti alla sua ‘onestà’ intellettuale per aver censurato i miei post e aver indicato il mio indirizzo IP pensando di minacciarmi e spaventarmi, evidentemente ho toccato il punto. Non li riscriverò, con lei non servirebbe, ma almeno so che quest’ultimo lo leggerà e saprà di essersi mostrato per quel che è.
    Saluti

    1. Io, a differenza della Casaleggio srl, devo guadagnarmi la pagnotta e gestire il blog. Se dovessi rispondere a tutti i grillini teste di c*** come lei, le mie giornate dovrebbero essere di 36 ore. socrates@info.ch
      194.74.181.78

  22. CVD, povero bimbo. Le sue risposte non mi fregano alcunché vista la testa di c*** (per usare i suoi termini) da cui provengono. Non hanno alcun valore. Continui a guadagnarsi la pagnotta, l’establishment, evidentemente, paga bene.

      1. Ominicchio, ignorante! non è in grado nemmeno di citare correttamente, o forse ‘omuncolo’ era inteso come la sua firma? Il Quaraquaquà è lei e lo ha dismostrato. Eviti di censurare, si attenga alle critiche invece di scadere nell’insulto e se non ne è capace torni a guadagnarsi la pagnotta, l’establishment l’aspetta.

  23. Ma faccia quello che le pare e poi ci vediamo. Sta scalpitanto e facendo i capricci come un bimbo, smascherato, che frigna in preda ad una crisi isterica. Ho criticato un suo post e lei come tutta risposta, censura, insulta e minaccia. Che fine ‘intellettuale’!

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