La vendetta dei sauditi (benedetta da Trump): verso l’occupazione militare del Qatar

L’Arabia saudita ed i Paesi arabi gravitanti nella sua orbita hanno sorpreso il mondo con la decisione di isolare per terra, aria e mare, l’emirato del Qatar: il blocco totale è il preludio di un’invasione militare o di una deposizione “morbida” dei regnanti. Si consuma così il primo “colpo di scena” in politica estera dall’insediamento di Donald Trump: alla rivoluzione permanente della coppia Obama-Clinton, fatta di rivoluzioni colorate, ammiccamenti alla Fratellanza Mussulmana e aperture interessate all’Iran, subentra la svolta “reazionaria” della nuova amministrazione. I sauditi prendono la loro vendetta sulla piccola monarchia che cavalcò la Primavera Araba, seminando il caos in Tunisia, Libia, Egitto e Siria con il placet dell’establishment liberal.

Dopo la rivoluzione, la reazione

Lunedì 5 giugno, un fulmine ha attraversato il panorama internazionale: dopo due settimane di crescenti tensioni, l’Arabia Saudita e la variegata galassia di Paesi mussulmani che dipendono dai suoi petrodollari e/o dalla sua influenza politica (Bahrein, Emirati Arabi uniti, Egitto, Yemen, Maldive, Kuwait, Oman e governo laico-nazionalista libico) hanno annunciato un isolamento totale del Qatar, reo di “finanziare il terrorismo nella regione”. È un blocco a 360 gradi, diplomatico e commerciale: espulsi i diplomatici, chiuse le frontiere terrestri, sospesi i voli aerei, interrotto il traffico marittimo per l’esportazione di gas liquido e l’importazione di beni di prima necessità.

Per il minuscolo, ma opulento, emirato del Qatar (piccola protuberanza della Penisola Arabica, abitata da 2 milioni di persone, di cui il 90% lavoratori stranieri) significa la morte certa: lo strangolamento economico di Doha è il preludio della defenestrazione della famiglia regnante o, nel caso in cui questa opponesse resistenza, di una veloce occupazione militare da parte dei sauditi, sulla falsariga dell’intervento del 2011 in Bahrein. Le speranze qatariote di un soccorso esterno, da parte di qualcuno di quei Paesi occidentali dove la piccola monarchia ha riversato miliardi di petrodollari nell’ultimo decennio, sono vane: taceranno gli inglesi, gireranno lo sguardo i francesi, si tapperanno le orecchie i tedeschi.

Il soffocamento della monarchia qatariota è, infatti, una manovra saudita, ma ha ricevuto il previo avvallo di una potenza che nessuna cancelleria europea è in grado di contestare su questo campo: gli Stati Uniti d’America. Si avvera così, a distanza di sei mesi scarsi dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, almeno una delle previsioni formulate dopo la vittoria del candidato “populista” (diversamente disattese, purtroppo): la caduta in disgrazia del Qatar che, durante gli otto anni dell’amministrazione Obama, aveva scalato il rango delle potenze mediorientali, quasi come se l’intera politica della regione si decidesse nella microscopica penisola che affaccia sul Golfo Persico. Si notino le date: il 21 maggio Trump annuncia a Riad, ospite del Consiglio di Cooperazion del Golfo, l’impegno a garantire “la stabilità” della regione, dopo le Primavere Arabe che hanno coinciso con l’amministrazione Obama; tra il 21 maggio ed il 5 giugno, i rapporti tra il Qatar ed i vicini sauditi si deteriorano velocemente e Doha è vittima di un presunto attacco informatico che viola l’agenzia di stampa governativa, pubblicando dichiarazioni pro-Iran e pro-Hezbollah; il 5 giugno, infine, Riad ed i Paesi arabi alleati annunciano il blocco totale della piccola monarchia.

Un simile esito, dopo la sconfitta alle presidenziali di novembre di Hillary Clinton (Segretario di Stato ai tempi della Primavera Araba che sconquassò il Medio Oriente nel 2011), era facilmente prevedibile: durante l’amministrazione democratica, il piccolo, ma ambizioso, Qatar lavora sodo per affermarsi come potenza regionale di primo piano, cavalcando la “rivoluzione permanente” che l’establishment liberal ha in serbo per il Medio Oriente. Rovesciare i vecchi regimi laici-nazionalisti, sprigionare il demone della Fratellanza Mussulmana, aprire diplomaticamente all’Iran da un lato e fomentare la guerra di religione tra sunniti e sciiti dall’altro: non c’è un singolo dossier caldo in cui non compaia il nome del Qatar, spesso unito alla Turchia di Recep Erdogan.

È il Qatar che invia corpi speciali in Libia per rovesciare Muammur Gheddafi1; è il Qatar che elargisce donazioni milionarie al partito islamista Ennahda che domina la Tunisia post-Ben Ali2; è il Qatar che inietta 8 $mld nell’Egitto della Fratellanza Mussulmana, dove il presidente Mohammed Morsi ha conquistato il potere dopo la rivoluzione colorata che defenestrato Hosni Mubarack3; è il Qatar che, nel’agosto del 2014, sostiene la giunta militare islamista che si installa a Tripoli, obbligando il legittimo governo laico a fuggire a Tobruk; è il Qatar che, all’indomani della vittoria di Trump, conferma il suo sostegno all’insurrezione islamista in Siria anche nel caso in cui venisse meno l’impegno americano4.

Potendo contare sul suo relativo isolamento geografico dalle zone calde del Medio Oriente e su immense risorse finanziarie con cui è facile comprare gli sparuti sudditi, il Qatar asseconda dal 2011 in avanti il piano dell’amministrazione Obama di “ridisegnare” il Medio Oriente, puntando sul cavallo dell’islam politico (la Fratellanza Mussulmana) che nella Turchia di Recep Erdogan ha già dato discreti risultati: è un piano, quello dell’oligarchia atlantica, che incontra ovviamente forti resistenze persino tra gli stessi alleati arabi, in primis quelli più “reazionari”. L’Arabia Saudita, in particolare, è allergica alla Fratellanza Mussulmana per due motivi: il carattere “universalista” dei partiti islamici è inconciliabile con la sua natura di Stato tribale e le loro pretese di “democraticità” non sono digeribili da una monarchia assoluta. I Saud, già preoccupati dal mantenimento dell’ordine dentro il proprio regno in rapida crescita demografica (31 milioni di abitanti di cui il 27% sotto i 14 anni), amano la stabilità: la caduta di vecchi amici come il tunisino Ben Ali e l’egiziano Hosni Mubarack, abbandonati da un giorno all’altro dagli americani, è per loro un vero e proprio affronto.

Quando l’esercito egiziano, di fronte al precipitare delle situazione interna, organizza il golpe che depone Mohammed Morsi ed incorona il feldmaresciallo Abd Al-Sisi, l’Arabia Saudita è la prima a esultare, iniettando decine di miliardi di dollari nel malconcio Paese arabo5. Se Riad gioisce, ovviamente Doha piange: “Fall of Egypt’s Mohamed Morsi is blow to Qatari leadership” scrive il Financial Times nel 2013, notando come la repressione della Fratellanza Mussulmana sia un duro colpo per le ambizioni geopolitiche di Doha. Quello che il quotidiano della City non dice è che il termidoro egiziano è anche una debacle per lo stesso establishment atlantico, costretto a subire la reazione delle forze laico-nazionaliste arabe: sin dal 2014 è avviata, infatti, la manovra per minare la presidenza di Al-Sisi. Insurrezione dell’ISIS nella penisola del Sinai, attentati contro la comunità coopta, isolamento diplomatico sull’onda dell’omicidio Regeni. È difficile che l’oligarchia atlantica, qualora Hillary Clinton avesse conquistato la Casa Bianca, si sarebbe “accontentata” di spodestare Al-Sisi: più facile, invece, che avrebbe giocato fino in fondo la partita, destabilizzando la stessa Arabia Saudita, “retrograda”, “illiberale” e “oppressiva”.

Contro qualsiasi previsione, Donald Trump è però emerso vincente dalla sfida elettorale e, nonostante qualche frecciata lanciata durante la campagna elettorale come la minaccia di bloccare l’import di petrolio saudita, il neo-presidente si è avvicinato rapidamente a Riad, vista come “il campione della reazione”, indispensabile per mantenere la stabilità nella regione: il primo viaggio di Trump all’estero coincide con la visita in Arabia Saudita, dove il presidente ribadisce l’impegno americano nella regione, sigla accordi militari per 110 $mld e vagheggia la nascita di una “NATO araba” per lottare contro il terrorismo e contenere l’Iran. Se la potenza della reazione, Riad, è sugli scudi, quella della “rivoluzione” cade velocemente in disgrazia: trascorreranno meno di due settimane prima che parta la manovra per “strangolare” definitivamente l’emirato del Qatar.

Annusando l’imminente termidoro egiziano con cui i militari egiziani soppressero la Fratellanza Mussulmana, il Qatar corse allora ai ripari: con una mossa a sorpresa, dieci giorni prima che cadesse Mohammed Morsi, l’emiro Hamad ben Khalifa Al Thani abdicò nel giugno 2013 in favore del figlio 33enne. Fu una scelta accorta, che permise alla monarchia qatariota di scongiurare la vendetta saudita. Il contesto è però oggi cambiato: l’establishment liberal ha perso la Casa Bianca, le forze della reazione sono alla ribalta e la pazienza di Riad, già alle prese con il proprio Vietnam nel vicino Yemen, è terminata: un simile miracolo non è più possibile e niente può più salvare la monarchia del Qatar. Nel futuro c’è soltanto la deposizione o l’invasione militare.

C’è chi legge lo scontro tra Riad e Doha come un capitolo del più ampio conflitto tra sunniti e sciiti: il piccolo Qatar, secondo quest’interpretazione, pagherebbe a caro prezzo le sue timide (ed interessate) aperture al vicino Iran. In realtà, il braccio di ferro tra le due monarchie è leggibile come un duello tra reazione e rivoluzione, tra assolutismo e islam politico, tra conservazione e destabilizzazione. Grazie a Trump, la “reazione saudita” ha avuto la meglio sulla “rivoluzione qatariota”: è uno scenario tutto sommato positivo, soprattutto per quei Paesi, come l’Italia, che trarrebbero grandi vantaggi dalla stabilizzazione della regione. Pensiamo in particolare alla Libia dove, come analizzeremo nel prossimo articolo, la caduta della monarchia qatariota faciliterebbe la definitiva riappacificazione dello Stato, grazie alla soppressione degli islamisti e l’avanzata del generale Khalifa Haftar.

Gli ultimi giorni della monarchia qatariota si avvicinano: addio, piccola, infida, Doha!

Ti credevi la regina dello scacchiere mediorientale ed eri, invece, solo uno dei tanti pedoni.

 

 

1https://www.theguardian.com/world/2011/oct/26/qatar-troops-libya-rebels-support

2http://www.middle-east-online.com/english/?id=62816

3https://www.ft.com/content/af5d068a-e3ef-11e2-b35b-00144feabdc0

4http://www.reuters.com/article/us-mideast-crisis-syria-qatar-idUSKBN13L0X7

5http://www.reuters.com/article/us-saudi-egypt-finance-idUSKCN0X20Q0

92 Risposte a “La vendetta dei sauditi (benedetta da Trump): verso l’occupazione militare del Qatar”

  1. Articolo lucidissimo. C’è tuttavia una parte dell’analisi che andrebbe, forse, approfondita: i rapporti con l’Iran che tipo di sviluppo avranno? I problemi creati ad arte con Al Thani potrebbero essere il prologo dello scontro definitivo con l’Iran?
    Sappiamo bene che l’Iran è visto come il fumo negli occhi da alcune amministrazioni occidentali … oggi il vice presidente Pence ha detto che: “Dalla Russia che tenta di ridisegnare i confini internazionali con la forza ai tentativi dell’Iran di destabilizzare il Medio Oriente fino alla minaccia globale del terrorismo, che può colpire in qualsiasi momento e ovunque: sembra che il mondo sia più pericoloso oggi che in qualsiasi momento dopo la caduta del comunismo, un quarto di secolo fa” …
    In buona sostanza, identificati i nemici da combattere, cosa ci dobbiamo aspettare nelle prossime settimane? Credo proprio nulla di buono!

    1. @Cinà
      …., cosa ci dobbiamo aspettare nelle prossime settimane? Credo proprio nulla di buono!

      Proprio nulla di buono. A mio avviso hanno solo sacrificato la pedina più debole per continuare a fare la vecchia politica.
      Esattamente come il cosidetto Deep State sacrificò l’ormai inutile Hillary Clinton dopo l’insapettata sua mancata elezione alla Presidenza USA.
      Si da in pasto al popolo bue la pedina ormai inutile per salvare la rete di complicità che intatta potrà continuare a perseguire i suoi obiettivi.
      E’ solo una farsa. Parere personale ovviamente.

  2. Il Termudoro. Tacito magister historiae richiama esattamente quando per un breve periodo ci fu impedita la presa del potere. Uno scozzese forse più fiero e degno del suo popolo, di quanto abbia brevemente mostrato.

  3. Nulla è come appare.
    Gas gasdotto qatar iran Siria Russia
    Il Qatar ha avuto una quota del futuro gasdotto da iran verso la Siria e l Europa?
    Il Qatar e il Cuneo nel blocco saudita?

    Il gioco si fa interessante.

    1. I gasdotti sono come il prezzemolo: qualsiasi cosa accada in MO, spuntano i tubi. La storia, però, la scrivevano anche prima del petrolio e del metano.

  4. Fantastico questo articolo Federico!!!! Ma perché dobbiamo essere sempre pessimisti? Io voglio credere che qualcosa si muove, che qualcosa cambi, mai nulla è restato sempre immobile. I giochi di potere ci sono stati e ci saranno sempre, ma ogni tanto anche i potenti hanno voglia di nuovi giochi. Basta con questo scenario, cambiano gli interessi e così gli obiettivi. I perché, sono perfettamente descritti da Federico in questo articolo

    1. Due validi motivi per essere pessimisti:
      # due settimane fa è stato sganciato il primo missile russo nel Mar Mediterraneo.
      # la flotta USA è ancora di stanza di Corea del Sud da oltre un paio di mesi.

      1. Scusa se ho voluto sognare un po’, cmq io non ho paura della guerra, di quel tipo di guerra, a me fa paura questa guerra silenziosa, massacrante, in questo sono pessimista, con questi continui sbarchi perderemo la nostra terra, succederanno guerriglie che neanche riesco ad immaginare, oppure non potremo più uscire di casa (se avremo ancora una casa), altro che terrorismo. Questa situazione che stanno creando non so come si potrà risolvere. Ecco, sono tornata pessimista

  5. Aggiungerei l’attacco mortale alle vipere globalista Clinton: pare che avessero trasferito in Qatar la cassaforte della Fondazione Clinton appena qualche mese fa.
    Inoltre, il Qatar (e qui Federico ne sa più di noi di sicuro) ha enormi asset in Germania (da Volkswagen a Deutsche Bank), oltre che in UK, Francia, Italia eccetera. E l’Europa filo-globalClinton è nel mirino di Trump già da un po’.
    Quanto all’Iran, ho il sospetto che sia solo il pretesto servito all’opinione pubblica occidentale. In realtà è un attacco a Clinton ed Europa. Gli arabi si prestano, hanno avuto ampie garanzie economiche e militari e dell’Europa si disinteressano, il loro cliente sono gli USA.
    La faccia di Putin negli ultimi tempi -quella del gatto che ha mangiato il topo- e soprattutto le battute e gli attacchi pesantini a cui si abbandona, lasciano capire che anche lui è della partita. Naturalmente che non ci capisce nulla li legge come attacchi “agli USA”, ma in realtà sono verso quella parte degli USA che in parecchi si sono coalizzati a distruggere.
    Che dire? Good luck…

    1. Cristina,
      in Qatar c’è dal 1991 la più grande base angloamericana del Golfo.
      Lasciali fare…

  6. Peccato. Gentiloni sperava che dopo Meridiana, il Qatar si comprasse anche Alitalia…

    1. E la Pinotti sperava di vendere una flotta di 7 navi militari a Qatar.
      Sembra evidente che l’Italia di questo Governo non riesca a racattare che gli affari che gli altri, per ovvi motivi di prudenza, snobbano.

    1. Di Federico il Grande (tutti Crauti in realtà) ce ne sono stati nella storia, il nostro è un degno continuatore di questa tradizione

      1. Conoscevo un Maglia, intenditore di ponti e strategie, ritirato in gran ri-Serbo, e’ lui o non e’ lui?

  7. Sarà interessante osservare le evoluzioni sull’altra sponda del mediterraneo visto che gli ultimi governi italiani hanno puntato ufficialmente sul governo di Al Sarraj conformandosi alla linea dettata da Bruxelles e dalla portavoce Mogherini. Rallenterà il flusso migratorio? Eni e le imprese ingegneristiche riusciranno a rimanere in sella? Verrà ripresa l’ipotesi di un intervento militare (“missione di pace”) all’epoca prospettata dai ministri Gentiloni (esteri) e Pinotti (difesa)?

    1. Haftar sta cavalcando trionfalmente verso Tripoli, e ha già appoggiato la coalizione contro il Qatar. Per l’Italia questo è il dettaglio più interessante…

      1. L’Italia che segue Sarraj? Sì, è interessante vedere come ne uscirà fuori dalla figuraccia

  8. Un esperto di trading intervistato da SPUTNIK parla di tre cose:
    1) inizio di guerra proxy IRAN – ARABIA SAUDITA.
    2) shock sull’OPEC – La produzione petrolifera del Qatar è una delle più piccole, ma gli esperti dicono che questa situazione potrebbe incidere sull’accordo del taglio della produzione di petrolio per alzare i prezzi globali.
    3) sensazione del mercato – aprire la strada a una produzione più nordamericana e in particolare l’olio di scisto americano.
    https://sputniknews.com/middleeast/201706061054357604-qatar-row-oil-gas/

    Un analista politico russo, Stanislav Tarasov, intervistato ancora da Sputnik, ha osservato che la crisi del mondo arabo tra Qatar e i suoi vicini si è verificata una settimana dopo il vertice arabo islamico americano a Riyad del 20-21 maggio, e soprattutto quando un’agenzia di stampa del Qatar ha inviato un discorso a nome dell’emiro del Paese a sostegno della costruzione di relazioni con l’Iran. In quella visita sono state messe le basi per una “NATO Sunnita” o la “NATO del Golfo Persico ” e questa è la prima crisi dell’alleanza, con cause non evidenti, visto che l’obiettivo della coalizione NATO Sunnita era la lotta contro l’Iran. Una crisi che nessun analista si aspettava così veloce. La visita di Trump ha messo una linea di demarcazione tra i Paesi del Golfo: alcuni Paesi sono alleati con gli USA e di conseguenza autorizzati a fare qualcosa, mentre gli altri Paesi – dichiarati fuorilegge – saranno spinti fuori. Adesso nella ctaegoria fuorilegge c’è anche il Qatar.
    Infine ci sono altri problemi nascosti e poco chiari per la guerra in in Siria e nello Yemen.
    https://sputniknews.com/middleeast/201706051054331487-qatar-diplomatic-row/

    In occasione del vertice con gli Stati arabi e musulmani, il 21 maggio a Riad, Donald Trump ha richiamato i suoi interlocutori in generale, e l’Arabia Saudita in particolare, affinché pongano fine a ogni contatto con i Fratelli Musulmani e a tutti i collegamenti con il terrorismo islamista [2]. Consapevole del fatto che stesse così richiedendo al re Salman di privarsi del suo principale esercito, l’ha dotato di un arsenale sostitutivo che vale 110 miliardi di dollari.
    http://www.voltairenet.org/article196525.html

    Questo ha tutta l’aria di un CIGNO NERO. Il fatto avrò sicuri sviluppo importanti con possibili pesanti ripercussioni. Se i maledetti sauditi dovessero invadere il Qatar solo per il fatto di essere marginalmente amichevoli con gli iraniani, gli iraniani medesimi potrebbero decidere che è arrivato il momento di incavolarsi di brutto con i Sauditi. E questo è ciò che stanno aspettando i figli di puta madre tipo McMaster, Kelly, Ross e Mattis con Pentagono e Intelligence annessi e connessi a spingere verso un conflitto e di conseguenza Putin (cha anch eieri ha avvisato che una guerra nucleare tra Russia e USA sarebbe defintiiva per l’umanità) potrebbe non semplicemente stare a guardare.
    Un modo eccellente per entrare a rotta di collo dentro la terza guerra mondiale.

    Ascoltate qui:
    https://youtu.be/EbFMnrPbAmU
    Un incontro annuale tra l’ informale e l’amichevole di persone potenti ma seriamente preoccupate pe ril mondo che vogliono SOLO stare insieme in un ambiente privato e confortevole al fine di discutere questioni generali e globali di politica, economia e finanza…poi usarle al melgio per migliorare la condizione dlel’Umanità intera…
    Oh no?

    1. Coincidenza curiosa:
      1) Trump legalizza nuovamente il fracking in USA
      2) Tempo cinque giorni e i neo-cons “suggeriscono” a Trump di ordinare alle petromonarchie beduine l’solamento del Qàtar, grande esportatore di greggio.

      Come fate a non cogliere il nesso? boh!

    2. ” Se i maledetti sauditi dovessero invadere il Qatar solo per il fatto di essere marginalmente amichevoli con gli iraniani, gli iraniani medesimi potrebbero decidere che è arrivato il momento di incavolarsi di brutto con i Sauditi.”

      Al contrario, il Quatar è improvvisamente diventato amichevole con gli iraniani solo perché ai sauditi è balzato in mente di invadere il Quatar.

  9. Articolo utilissimo per cercare di capire qualcosa in un contesto -quale quello arabo- dove francamente non ci si capisce una ceppa, prova ne sia che il katar appare schierato sia nel fronte iraniano che in quello sunnita.
    Un piccolo chiarimento. Poco prima di essere defenestrato da presidente del consiglio, l’ameba -al secolo enrico letta- fece un viaggio in Katar e qualcuno ipotizzò che proprio tale viaggio avesse a che fare con la defenestrazione. Inoltre voci consistenti riferivano che la RENZI HOLDING avesse forti interessi in Qatar. Le vicende dell’emiro Al Thani ciriguardano forse più di quanto sembra???
    Ah saperlo!!

    1. In effetti è proprio vero che sia difficile per gli europei districarsi nelle vicende del mondo arabo.
      E’ forse utile una breve considerazione etnografica.
      Tutte le “famiglie regnanti” della penisola arabica (come le popolazioni del nord africa arabo) erano, sino agli anni trenta del XX secolo, poco più che pastori analfabeti. La ricchezza si contava in cammelli ed i più dormivano sotto le tende.
      La vita condotta nel deserto impediva a queste piccole comunità di impostare strategie a lungo termine e le costringeva a cercare in modo opportunistico il vantaggio immediato, mutando costantemente atteggiamento per affrontare le situazioni che via via si appalesavano loro.
      In termini di relazioni umane, questo determinava un permanente riconfigurarsi dei rapporti tra nuclei familiari.
      Protratta per secoli, tale modalità di vita ha finito col fissarsi in un vero e proprio marcatore etnico-culturale che oggi fa sentire la propria presenza.
      In qualche decennio è stato stravolto il loro status economico ma la natura umana è assai più lenta ad evolversi: una parte consistente dei loro rapporti reciproci è ancora determinata dalle rivalità tribali, dalle invidie e dai rancori personali dei loro ascendenti.

      Anche per questo il permanente e contorto farsi e disfarsi di alleanze – spesso a doppio e triplo gioco – rimane largamente incomprensibile ad un occidentale che la guardi dall’esterno, con la lente della razionalità.
      Brutto a dirsi, ma sono dei primitivi con 120 miliardi in nuovi armamenti.
      ( e non che chi glie li abbia forniti sia molto più evoluto di loro…).

  10. e ora questo attacco al parlamento iraniano da parte dell’ isis, come lo si colloca?
    se lo sono fatti da soli gli iraniani per far vedere che pure loro ne sono vittime e non fomentatori?
    chi riesce a dare una lettura sensata (se mai possibile nell ordo ab chaos) alla luce di cosa sta avvenendo con il qatar?

    1. In una nota del Cremlino è precisato che Putin ha riaffermato la posizione di principio della Russia in favore della soluzione diplomatica e il dialogo in un colloquio con l’Emiro del Qatar Emir Tamim bin Hamad Al Thani. Questo dimostra il sostegno al Qatar, che si trova isolato dall’Arabia Saudita, dagli Emirati Arabi Uniti e da altre nazioni arabe che credono che il suo regime sostenga il terrorismo e sia troppo amichevole con l’Iran. Un annuncio arrivato ore dopo che il presidente Trump si era detto soddisfatto dela pronta decisione dell’Arabia Saudita nel chiudere i rapporti diplomatici con il vicino del Golfo Persico.

      https://www.tasnimnews.com/en/news/2017/06/07/1429469/vladimir-putin-supports-qatar-a-us-partner-criticized-by-trump

    2. Il tuo commento lascia supporre che l’Iran abbia, in qualche misura, fomentato l’ISIS. Il che è ovviamente falso, oltre che controproducente per l’Iran stesso.

  11. Ogni cittadino italiano dovrebbe vedere questo documentario sul “Testamento Inedito di Bettino Craxi ” https://www.youtube.com/watch?v=4fRJXM1zh-E a cui aggiungerei la vicenda di Sigonella ed il ruolo del traduttore furbetto Michael Ledeen, consigliere ai vertici USA ed astuto sponsor di Renzi prima ed oggi di Grillo e Di Maio del M5s.

    1. Appena visto, mi ha riempita di malinconia e tristezza, bel filmato, grazie

      1. Ottimo video Geronimo, grazie.

        Posto a tal proposito questa analisi https://www.youtube.com/watch?v=NV7mvps67tw di Carpeoro, che pur avendo dei punti deboli ( come quando elogia la capacità anteponendola all’onestà. Retaggio relativistico, probabilmente di quando era maestro massone 33° grado, anche se oggi “in sonno” ) è una buona analisi, con ottimi spunti e ricordi storici sulla vicenda Craxi.

    2. Ho visto ieri sera il filmato, molto interessante.
      La storia andrebbe riscritta.
      Incredibile la frase pronunciata all’inizio: la Seconda Repubblica è stata costruita su basi infamanti e pertanto avrà un futuro infamante.
      Si arriva in pratica alle stesse conclusioni del sempre ottimo Dezzani.

      1. Solo oggi, cominciamo a capire, che in quel degrado istituzionale, Craxi era fra le persone più oneste, integerrime e con la “schiena dritta” e che davvero volevano il bene dell’Italia. Con lui eravamo arrivati ad essere la 4a potenza industriale al mondo. Questo non andava bene agli anglo-amenricani. Non poteva andare bene. Volevano uno smidollato capace di piegarsi a 90° e che accettasse il cambio euro-lira a 1936,27 e, la deindustrializzazione, la globalizzazione, l’immigrazione senza controllo. Così hanno fatto. Così ci hanno distrutto come nazione e come popolo. Maledetti !

        1. Il video non è disponibile su mobile ma puoi vederlo da Desktop.
          In pratica è una forma di censura molto subdola.

    1. Cela vous rappelle quelque chose n’est pas? Nell’annosa ricerca di diradare la coltre della disinformatia – Mistero primo e ultima Mistificazione più assoluta – le capacità mentali, anche le più raffinate possibilmente immaginabili riservate a certi individui particolari – non certo a noi – si ottundono, per forza di cose, dinanzi al muro specchiante del Potere Opaco, pena la quasi o totale perdita della sanità mentale, lucidità intellettuale che dir si voglia. Se s’averasse quest’ultima condizione, per paradosso estremo, si darebbe null’altro che manforte tanto alla fenomenologia del Mistero quanto a quella strettamente imparentata alla Mistificazione, il che sarebbe la più palese autoconfutazione di ogni anelito di comprensione. Non solo abbiamo visto, più o meno en passant, stante al cosiddetto ‘eremita di Pechino’ che alfine è la sola ed unica Mistificazione di per sé il fine, ultimo, sovrano dell’Opera al Nero nihilista e non il Mistero giacché come insegna (purtroppo) il Guénon lungi d’essere il Mistero ‘discorribile’, soggetto quindi a chiosa, è solamente da intendersi come ‘inesprimibile’ tout court. Al riguardo ci ha colpito la lettura di due opere profondamente antitetiche l’una all’altra – Il pasto sacro. Dal cannibalismo all’ostia consacrata e poi La massoneria tra esoterismo, ritualità e simbolismo. Studi vari sulla Libera muratoria – ove in ambedue si pone l’accento in maniera che noi riteniamo inequivocabile sulla totale gratuità delle ‘concrezioni’ dell’Ideologia del Regresso, della contro-etica dispiegata dal Nihilismo Totalitario che risponde e si incarna perfettamente nella sequela rutilante di sessioni terroristiche, non ‘spiegabili’ quindi, in ultima istanza, con la prova del nove classica, con il ‘a cui prodest?’ che, per altro, e come minimo da sicuramente una traccia non solo del Tao relativo, motu proprio, generante questi atti scellerati ma anche della ‘direzione’ a cui si vuol far tendere lo spazio psico-socio-geografico immerso in tali nefasti accadimenti. Atti scellerati ‘leggibili’ pur nella loro ‘inesprimibilità’ quali versamento di sangue innocente atto a celebrare la Morte e non la Vita, quintessenza quindi del Nihilismo. Oltrepasseremmo di certo nel puro campo dell’Immaginario sforacchiando forse la Superficie Opaca posta a difesa strenua del Mistero e della Mistificazione se osasissimo e non lo facciamo quindi dacché ne siamo profondamente refrattari, pensare che alla deflagrazione, al compimento delle stragi del Terrore scattasse in perfetta sintonia, in qualche sito del globo incerto, in qualche guisa a noi totalmente ignota, un Rito Celebrativo, consonante, consustanziale per così dire, proprio a quella strage di innocenti. Non intendiamo ovviamente – sia detto chiaramente a scanso di ogni equivoco – le birrette stappate ed i consunti mozziconi di sigarette Merit gettati a terra, trovati sul luogo, ad esempio, da cui s’è consumato l’impulso del telecomando sulla strada di Capaci – evocazione al Male di chiara natura exoterica – quanto invece quello che – ci rammentiamo a braccio – racconta Calasso avvenga in certi mattatoi, in certi laboratori delle università di Chicago… e qui davvero in maniera esoterica. Qui si arresta prima la Logica e subito dopo anche la congettura come parimenti si arresta l’odio degli uomini difronte alla cancellata di quel cimitero umbro o perlomeno è ciò che invoca a mo’ di esergo il monito posto all’entrata: oltre si entrerebbe solo dove c’è stridor di denti, nel Regno del Principe delle Mosche.

      Sentiamo a proposito del Principe delle Mosche cosa riporta un ‘degno’ tovarish di questo ‘Principe’ qual’è il Bacchiega citato, a scanso di equivoci: «[…] nel pasto cannibalico […] non si tratta di una pura e semplice ingestione di parti del corpo altrui […] attraverso l’ingestione del cervello […] trapasso di forze […] connesso e concomitante con una specie di choc spirituale che deve sprigionarsi in colui che mangia questo terribile pasto. L’iniziando deve superare una fase di orrore. Mangiare carne umana o bere il liquido cadaverico, implica per chiunque […] il superamento del limite umano […]. La rottura di questo limite, mediante l’utilizzazione del disumano […] compimento cioè dell’atto estremo, che apre all’esperienza del sacro. L’umano è diventato sovraumano. […] il feroce divoramento del congiunto, dell’amico, del figlio, è un confronto disumano con la morte che, nell’urto, produce uno schianto interiore, un vero ‘salto’ ad un diverso livello esistenziale. […] è inutile parlare di bene o di male, se, in ognuna di queste realtà […] si trova sempre ed egualmente il sacro. Da questo punto di vista, il sangue a rivoli, la crudeltà e la violenza fisica, non sono la storia del male [né] il sangue a rivoli, la crudeltà […]».
      Davvero serve – ci domandiamo – una qualche chiosa a questi terribili proclami, accadimenti presunti, terroristici quanto terrorizzanti ammantati di una luce sinistra di Sacro Invertito di Senso?
      Se li si mettessero in sovrapposizione, come una filigrana di una banconota falsificata contro l’altra, autentica, non si farebbe punto fatica a scorgere che il ‘pasto sacro’ qui evocato e fatto segno di apertissima apologia può coincidere nei nostri tempi moderni agli happening terroristici ove il ‘consumo’ spettacolare, per così dire, gratuito della carne e del sangue dei propri simili, dei propri fratelli, dei congiunti, assume la valenza di un vero e proprio choc ‘spirituale’ come se stessimo proprio noi lì, a consumare, a far perire, i nostri simili, affinchè la ‘rottura del limite’ nonché il ‘superamento dell’orrore’ ci faccia traghettare verso il ‘disumano’. Da qui la ‘fondazione’ di quello che Bacchiega chiama irrispettosamente e blasfemamente un ‘Sacro’ che è per noi il miserrimo Sacro Invertito, dedivinizzato, che si ha nel compimento dell’Illusione gnostica per eccellenza che è il volersi comparare immanentemente dell’individuo a Dio. Il terribile non solo è accaduto ma lo si vuol far accadere, per volontà di questi ‘uomini del dubbio’, affinché si celebri la Perdita del Sé.

      Padre Paolo M. Siano scrive sempre a questo proposito nella sua opera citata : «Massimo Graziani […] risulta essere massone della Gran Loggia Regolare d’Italia. […] l’editrice Le Luci pubblica un libro di Graziani […] Graziani college la morte di Hiram […] ai sacrifici di Fondazione: riti sacrificali (anche umani) […] Graziani elogia il sacrificio umano e ne afferma la necessità […]. Infatti se la vittima morisse semplicemente di morte naturale […] sarebbe sterile […] la morte violenta di una vittima […] permette alla stessa di rinascere in una nuova forma. […] l’innocente muore […]. Nel libro Il Mistero delle Cattedrali, l’esoterista ed alchimista Fulcanelli spiega […] allegoria, per gli Alchimisti, il massacro di un Innocente o degli Innocenti […] La studiosa Matilde Battistini osserva che nella letteratura […] alchemica sono […] i giovani […] che vengono torturati, uccisi e smembrati […]».

      Si può esser più chiari di così nel dipingere l’identità di genere tra questi ‘agenti di influenza’ ed il divampare degli atti di terrorismo?

      1. Gli argomenti proposti sono “difficili” da “comprendere” per un essere umano
        che non ha “visione” del valore della vita in funzione della morte e della relazione che intercorre nello scatenarsi delle “impressioni” che tali atti hanno sulla psiche umana.
        Spesso mi sono chiesto se: in un mondo materiale l’uso del sacro e del suo inverso fossero da considerare “trappole” per imprigionare menti ricattabili e manipolabili.
        Questi argomenti da te gia’ opportunamente menzionati in altri post creano un cortocircuito mentale.
        La mia domanda e’: perche’ il terrorismo risulta in maggior parte provenire da certi ambienti e direzioni?
        Perche’ l’azione risulta ad appannaggio di alcuni contro altri?

        et in arcadia ego

  12. Non è facile individuare le vere ragioni di questa situazione, personalmente ritengo la lettura di Dezzani sicuramente possibile ma non probabile nel senso che mi pare troppo lineare per i tempi che stiamo vivendo e che sono talmente articolati e contraddittori da rendere di difficile intepretazione qualsiasi evento anche per coloro che, nel loro piccolo, da anni si tengono informati seguendo le fonti più accreditate.
    Meyssan, analista che non ha bisogno di presentazioni, la interpreta così: http://www.voltairenet.org/article196688.html
    Non credo che ci si debba aspettare nulla di buono da questo evento, anzi…

    1. “Toc-toc … c’è nessuno? C’è nessuno nell’augusta “Casa Dezzani”? Volevo far presente, in punta di piedi, che sento rumoreggiare, reiteramente, ad ogni pié sospinto qua e là – premetto: siete tutti, à tous le monde… liberi di farlo, ovviamente – gridolini di entusiasmo, quasi quasi di gioia irrefrenabile, a questo o quell’altro accadimento nel globo geopolitico come a testimoniare [questa è almeno l’impressione che ne colgo dai Vs. commenti] che stiano per cadere le onuste mura di Gerico. In altre parole, come se il Potere Opaco stia andando in frantumi, cristallizzato sino a disintegrarsi, a sciogliersi come neve al sole tropicale. Ora si elevano alleluja sfegatati, ora si gioisce di questo o quell’altro… Quando un quidam, tale Trump – omen nomen – fu sbalzato agli onori ed oneri della Cronaca si levarono giubilî da ogni recondito angolo e, confesso, ne gioì pure io pur con non tanto sopite remore sul Figuro; difatti scrostata la vernice smaltata di poco prezzo della sua Maschera venne fuori che non solo il suo parentado annoverava un fierissimo attaché del Piccolo Popolo ma che l’astio inverecondo scagliato contro l’apparente outsider Trump da tutto l’établissment glocal quanto geoglobalista era una farsa stile Commedia Partenopea. Ecco che con Trump in sella al Circo della Menzogna la musica è la stessa: missilotto in Siria, Qatar alla berlina, deferenze in loco al candelabro a sette braccia, ora il putsch in Iran… D’altra parte abbiam tutti dimenticato che un certo Leo Strauss, di nuovo omen nomen, non fu un carneade qualsiasi nelle terra delle Stelle & Strisce: un suo allievo tra i tanti Lor Signori che oggi stanno saldamente coi palmi delle mani alle leve del Potere era niente po’ po’ di meno, tale Kissinger… e cosa andava predicando lo Strauss? L’Arte dell’Inganno, quella della Menzogna Istituzionalizzata a Doxa corrente, la Nobile Falsità: calco puntale, marchiano, di cosa s’è visto nella terra dell’apartheid, del Klu Klux Klan, dei bramini della droga covati nel New England, del Potere Opaco dei fratelli Dulles che hanno metto scivolina di quella buona quel giorno a Dallas per il povero cristiano, iper-sviluppista, anti-guerrafondaio… certo John Fitzgerald Kennedy. C’è sempre ‘un Oswald’ pronto ad aiutare Lor Signori. L’altro ieri si chiamava Oswald; ieri le BR o la RAF, oggi l’ISIS. Capolavori di ‘ingegno’, di ‘intelligenza’ verace, di ‘menti raffinatissime’ come notò il povero Falcone dinnanzi ai ‘fuochi d’artificio’ trovati sullo scoglietto dell’Addaura. Ma torniamo a bomba: di grazia, dove vedete, dove scorgete l’Alba Radiosa del Nuovo Sole dell’Avvenire, cari lettori, solerti aficionados di questo – per altro emerito, sia chiaro – blog e di altri consimili? Li intravedete forse nel ‘Popolo Bue’ così ben descritto dal cesellatore fine di Caratteri Coevi, tale Maurizio Blondet, che si son animati, come Golem in piazza a Torino giorni fa? O forse li vedete tra quei ventimila cani di Pavlov che mesi fa convenirono come oche giulive a Piazza Cadorna pel lancio dell’ennesimo Galaxy generazione ‘vattelapesca’ 8.0? E’ li che contate coloro che daranno la svolta a questa Gemeinwesen ormai solidificata tutta nel motto “Il regresso come Fine”?
      Ma in quale ‘mondo’ vivete? Con quali occhi guardate la realtà più reale del re? Con quale orecchie auscultate i sommovimenti tellurici? Da quando il Capitale si è antropomorfizzato in ognuno di noi [esclusi i presenti?] la zecca del Valore si auto-replica, per movimenti seriali che tendono all’infinito, per generare consenso con una resa al Potere senza condizioni, anche senza l’onore delle armi.
      Mah…. È sempre istruttivo leggere e meditare su blog come questo ma non pensiamo – a meno di tirarci da soli come soleva far il barone di Munchuasen in aria per i suoi stessi capelli – davvero che ciò abbia una funzione maieutica. Qui trattiamo tutti una Cultura colla bocca tappata da un Silenziatore, una cultura silenziata e ‘cornerizzata’ ad libitum. Quando nell’Itaglietta [si, scritto col ‘gl’] del Dopo Guerra la DC ed il PCI, le due chiese vigenti allora, si spartirono il boccone nazionale, il Suolo Patrio, alla DC spettò il denaro, al PCI, la cultura [guarda caso il Principe Gattopardesco della Comit – Don Raffaele Mattioli – secondo Gianni Collu finanziava sia “L’uomo qualunque” di Giannini, un Grillo ante-litteram…. quanto Rodano, mallevatore del catto-comunismo…]: alla lunga è stata la fazione ‘in possesso’ della cultura a dominare l’Italia mica viceversa a prova provata che chi non fa ‘cultura’ resta al palo, come chi pretende che oggidì una cultura silenziata possa incidere sulle sorti dell’Alba Radiosa del Nuovo Sole dell’Avvenire. Piuttosto che Alba io constato solamente il Regresso come Rovina.”

      1. Che ci portino a spasso di volta in volta fornendoci la tesi e l’antitesi e’ acclarato.
        Guarda caso tutto cambia per non cambiare mai….all’apparenza. Mentre “£l’or signori” avanzano nascosti nei loro programmi che vanno al di la del momento e ragionano in termini generazionali.
        Ad ogni eta’ la cura. La Loro. Tesi ed antitesi…ma mai una sintesi.
        L’uomo e’ pigro ed istintivo. Le sue debolezze come i suoi punti di forza (singolo e massa) vengono studiati e tramandati da secoli nel governo del mondo. Usati a regola d’arte.
        Mai cambia il “modo di pensare”.
        Mai lo strumento di fare economia.
        Mai il profitto.
        Si racconta che il Vescovo Sant’Agostino camminava sulla riva del mare. Era immerso in profondi pensieri perché stava componendo un suo famoso trattato sulla Trinità, nel quale si sforzava di approfondire il grande mistero. Ad un tratto s’accorse che a breve distanza da lui v’era un bimbo, che con una conchiglia attingeva dal mare e la trasportava in una piccola buca, che aveva scavata nella sabbia.
        Che fai bimbo? – domandò Sant’Agostino.
        Voglio svuotare il mare e metterlo in questa buca, – rispose il bambino.
        Ma non vedi che è impossibile? Il mare è così grande e la buca così piccola!
        Vescovo Agostino, e come potrai tu, piccola creatura della terra, con la tua limitata intelligenza comprendere un mistero così alto, quale è quello della SS. Trinità? Detto ciò, il piccolo scomparve. Era un angelo del Cielo.

      2. Signor Fabbroni, mi scusi se mi permetto di rispondere, non mi ritengo all’altezza della sua immensa cultura (leggo con molto interesse i suoi commenti), sono una persona semplice e da semplice le spiego il mio personale entusiasmo, brevissimo tra l’altro perché la realtà (o direi anche la menzogna) che ci circonda non smette di sorprenderci negativamente, ecco, si basa su una teoria ciclica storica; un tipo di evento, una guerra, un olocausto, quanto tempo dura, è durato? Non sono così ingenua da aspettarmi la morte del “potere”, come ho scritto sopra sempre esisterà, mi aspetto che cambi strada, che cambi sguardo, che passi ad altri passatempi, in modo da lasciarci respirare un attimo. Sicuramente lo farà prima o poi, com’è sempre stato

        1. Cara Francesca l’essenza del potere è il dominio delle menti . E’ proprio il gusto di non lasciarti respirare un attimo . IL potere è
          sempre esistito e sempre esisterà ,così come il male e il bene ,non fosse altro per necessità logica degli opposti . IL concetto degli opposti regola l’ UNIVERSO INTERO . IL potere non può essere
          abolito come neanche il male ,va solo RIFIUTATO .
          A che giova all’ uomo conquistare il mondo se poi perde la propria anima ?

        2. per la Sig.ra Ancona: La ringrazio per la ‘patente’ , per così dire, di ‘cultura immensa’ ma non è proprio il mio caso, non per celia o per falsa modestia ma per due motivi precisissimi: il 1° è che la mia formazione è “anaccademica” in toto e per di più, a macchia di leopardo; la 2nda, davvero molto più importante si riferisce al fatto che io son un nanerottolo che fu appollaiato per un lasso di tempo signficativo sulle spalle di un gigante del pensiero che risponde al nome di Gianni Collu. Quello sì che neanche possedeva, ma incarnava quella che Lei chiama ‘cultura immensa’. Ora rimango solo nanerottolo essendo purtroppo Collu scomparso lo scorso anno. By the way: se ho dato la percezione di sfoggio di una cultura me ne scuso coram populo; non era mia intenzione di certo. Purtroppo è vero che la mia, come dire?, formazione (?) viene dalle banchine, dalle sentine, dai cantieri frammista ed è questo il lato negativo assai, non ho tema di ammetterlo, d’esser stato profondamente ammorbato, sino a quasi rischiare la vita, dai miasmi di quella jena di T.W. Adorno. Do’ ragione – ahimé – a Calasso quando afferma che chi ha letto Adorno non si salva da un rictus pel resto della vita. Dacché affermo che la mia scrittura è ‘marchiata’ a vita da questi ‘adornismi’ di bassa lega, appunto da questo rictus, da questa ‘smorfia’ che purtroppo non chiariscono bene cosa vorrei dire in effetti. Ma tant’è. Diamo a cesare quel ch’è di Cesare. La ringrazio infine se Lei, nonostante ciò, mi segue sporadicamente. Se invece la Sua notazione sulla cultura fosse stata ‘ironica’, il tutto di cui sopra è come ‘non detto’. Cordiali saluti Danilo

      3. Danilo, assolutamente non ironica, sono una donna molto ironica, lo ammetto, ma non è questo il caso, sono anche molto sincera, con lei sono stata sincera. L’evidenza non si discute, la sua formazione si sente, si legge, e il merito è suo, è stata sua volontà appollaiarsi, come lei dice, a questi giganti. Grazie per i suoi interessanti commenti.
        Diciamo che questo suo commento per me è stata una provocazione che ho accolto subito, la “casa Dezzani” o forse meglio, per lei in questo caso, “asilo Dezzani”, con i suoi pargoli entusiasti di una gioia fuori luogo, ingenua, mi son sentita stupida (forse lo sono anche) e ho voluto spiegare la causa della mia positiva esternazione. Tutto qui. Cari saluti (ormai siamo una famiglia comunque, spero) 🙂

        1. Per la Signora Ancona,
          ora tutto chiaro. Grazie. Finché il buon Federico pazienterà e mi ospiterà ancora nel Suo sito avrò il piacere di leggere ed ascoltare voi tutti. saluti

    1. Wile, la stabilità in Medio Oriente fornirà impulsi positivi all’economia italiana, più di quanto possa fare qualche contratto stipulato con Fincantieri,

      1. La mia era solo una battuta… o forse no, vedi passerella di Renzi in Qatar.
        Comunque i contratti in oggetto valgono alcuni mld. di euro non sono spiccioli.
        Al momento per l’industria italiana, al di fuori del settore della difesa è difficile ottenere contratti di questo ordine di grandezza, anche perché ENI a parte all’Italia restano giusto Fincantieri e Leonardo.

        E poi scusa, io di stabilità non ne vedo, vedo i soliti giochi dei soliti noti con noi Italia sempre a perderci.
        Cornuti, mazziati e contenti.

  13. Nel caso in cui il Qatar “cadesse”, che fine farebbero i suoi investimenti e le sue partecipazioni miliardarie? Ad esempio la maison Valentino, acquistata nel 2010, verrebbe messa sul mercato o nazionalizzata?

    1. No, verrebbe semplicemente proclamata una reggenza filo-saudita che erediterebbe la gestione del Qatar, compreso il fondo sovrano.

      1. ahahahahahaha Grande Federico!!! Io non leggo più Blondet, perdonatemi ma mi è antipatico, è un po’ fissato su certe sue posizioni personali che, quindi, influenzano tutte le sue analisi

        1. Perdonalo Francesca,
          è facile diventare maschilisti quando si vive in un Paese come l’Italia, soprattutto in questo periodo storico.
          Il forte disprezzo che le donne nutrono per il maschio italico è senz’altro frutto di tecniche di manipolazione mediatica attuate dai soliti (ig)noti.

    1. Lo perdono eccome, Sirio io capisco e perdono sempre. A parte che mi tengo fuori da questa generazione femminile, io amo i maschi non solo italici, sono complice dei maschi, le sue fissazioni sono tante, non solo il maschilismo; la religione, non voglio discutere, io credo in un Dio ma non credo nella Bibbia, il suo odio verso Israele e tutti gli ebrei, senza se e senza ma, sono posizioni non neutre, che non possono rendere un’analisi pura

      1. BLONDET è uno strano misto di acume e grossolanità. E’ una pietra miliare, una lettura imprescindibile, per curarsi dalla disinformazione delle fonti ufficiali, ma, come tanti grandi, ha dei personalismi che spesso ne offuscano il pur nobile intelletto. In particolare, non sembra aver granché compreso la distinzione tra piani o livelli (exo- e esoterico), indispensabile per districarsi nel ginepraio degli avvenimenti e delle idee. A volte fanno caolino tra i suoi pezzi inaspettate perle guénoniane, perfino schuoniane, presto vanificate dalle fette di prosciutto sugli occhi di retaggio alleanzo-cattolichino. Sulla Questione Ebraica farebbe anche un buon lavoro di smascheramento, se non facesse degli Ebrei un’entità quasi metafisica, invincibile, onnipotente, trattandone con un coinvolgimento sentimentale-emotivo che rischia di condurre al marcionismo (a volte è quasi marcionista conclamato). Peraltro dimenticando costantemente il ruolo della Provvidenza e lasciando il lettore dei suoi pezzi preda di un sentimento di sconforto che non è nè cristiano nè tantomeno tradizionalista. Speriamo che continui nel suo processo di progressione de-profanizzante, che sicuramente ha intrapreso.
        A mio modesto avviso, eh.
        Rimane il fatto che nemmeno mettendo insieme tutti quanti i giornalisti mainstream si riuscirebbe ad eguagliare mezzo Blondet. Con veloci compulsazioni d’archivio o googleate e poche frettolose digitazioni alla tastiera (si capisce dai – tanti – errori formali e di traduzione, dalle frasi tronche, non revisionate, ecc.), il nostro riesce a mettere insieme dei pezzi che sono da premio letterario. E la sua parresia dovrebbe impedire a tutto il branco di lecca-terga dei media mainstream di potersi guardare allo specchio alla mattina fino a quando campano.

        1. Il web è come una piazza, ognuno scrive ciò che vuole, tutti leggono ciò che desiderano, giudicano sempre a proprio libero arbitrio, … ecco, è questo ultimo che manca a tanti….

          Saluti

  14. nel mio commento precedente chiedevo “cui prodest” fare attentati di matrice isis in iran,, visto che proprio l’ iran è accusato di fomentare terrorismo.
    ovvero l’isis saboterebbe il suo stato teoricamente più amico a sentire le puttanazze?
    ovvero, cosa si pensa di ottenere facendo scoppiare qualche bomba a teheran?
    di far cadere il governo forse?
    ma sono proprio idioti (oltre che pazzi gia si sa) sti neocon??!

    1. Se posso dare un consiglio, non mi scervellerei nel cercare di capire il cui prodest.
      E’ praticamente impossibile capire, dalla nostra posizione, se trattasi vero attentato, false flag, azione prodomica a qualcos’altro, messaggio trasversale a chi può comprendere, azione di disturbo, o chissà cosa. Isis è un brand, è come il prezzemolo che si può mettere su tutto.

      Riguardo alla “narrativa” delle puttanazze che l’Iran fomenta il terrorismo non la crede nessuno come accostamento con l’Isis.
      Piuttosto essi dicono che l’Iran fomenta il terrorismo (punto)….Come se ci fosse un altro terrorismo oltre quello sunnita walabita.

      Quello che mi fa ammattire, invece, è che nessuno contesti (o per lo meno sollevi il dubbio) su tali affermazioni. Che le contestualizzi.
      Cioè, nessuno che dice…..Ok, dite che l’Iran fomenti il terrorismo internazionale ed è nemico della pace. Ma a noi europei l’Iran negli ultimi 20 anni cosa ha fatto?
      Allora qualcuno potrebbe osservare che beh….sostiene il Libano, Hezbollah e infine i Palestinesi.
      Ma tornerebbe la domanda…..ed a noi europei cosa hanno fatto costoro?
      Beh, risponderebbero, a noi no ma ad Israele si.

      Ahhhh….. e si arriverebbe alla madre di tutti i problemi. Quindi l’Iran è nemico di chi? Di Israele!

      Allora la generazione degli ex 68, i loro figli mandati all’erasmus, tutta la cricca che gira nei salotti televisivi, i vari formigli, saviani, mentani, mieli (l’elenco è troppo lungo), tutti gli eticamente, antropologicamente, intellettualmente superiori, detti anche sinistronzi, dovrebbero spiegare il perchè da piccoli andavano in giro con la kefiah palestinese, mentre da grandi vorrebbero fare la guerra all’Iran perchè nemico di Israele.
      Me lo spieghino sti stronzi. Mi spieghino cosa è successo nel frattempo.

      1. sono d’ accordo sulle tue osservazioni.
        leggo or ora un articolo del bottarelli, che pure lui si pone la mia stessa domanda e propende per un inside job iraniano,

        https://www.rischiocalcolato.it/2017/06/iran-un-inside-job-post-elezioni-risposta-al-caos-forse-ce-la-daranno-turchia-qatar-presto.html
        “… La legge del cui prodest qui regna sovrana: perché fare un regalo simile a Teheran da parte di Isis e Ryad, ovvero tramutarlo di colpo da presunto finanziatore del terrorismo nell’area a vittima senza ombra di dubbio?”

      2. Semplice ed elementare caro G. Morfino è cambiata la moda . Non vedo neanche più eskimo, in giro .

      3. per il Sig. Giuseppe Morfino: giusto commento fa Lei. Non per niente – ha fatto caso? – tra le fila dei terribili NeoCon c’è una messe impressionante di ex-sessantottini, inispecie quelli di derivazione trotzkysta… ma guarda un po’!

      4. @Giuseppe Morfino, @DANILO FABBRONI
        Vi preghiamo di aprire un blog di geopolitica.
        Sareste indubbiamente molto seguiti.

        1. x Alfio: mi scusi, detto senza ironia, ma se non è geopolitica questa qua che troviamo in Dezzani allora cosa intende Lei per geopolitica? Abbia pazienza, forse La interpreto male…

        2. Signor Alfio, grazie per l’apprezzamento al commento, ma con me sei stato oltremodo generoso.
          Una cosa è scrivere articoli su un blog, un’altra è scrivere un semplice commento dopo aver letto l’articolo e tutti gli altri commenti.
          Mi creda, non è cosa mia scrivere articoli, sarei presuntuoso solo se lo pensassi.
          A parte che non so scrivere bene, ma occorrono conoscenze, capacità di analisi e lettura e un’altra serie di altre qualità o attributi che onestamente non ho.
          Al massimo io posso trarre ispirazione da bravi autori (come appunto Federico Dezzani per quanto riguarda questo blog) per elaborare un mio pensiero.
          Ma questo è semplicemente quello che fa un lettore, allo stesso modo di chi legge su carta, solo che qui c’è l’opportunità di commentare.
          Insomma, si tratta di due piani diversi. In uno si pone chi scrive gli articoli (avendone le capacità) e ispira chi si pone invece a leggere e traendone ispirazione e (parecchia) igiene mentale.

      5. Diciamolo chiaramente: nessuno in Italia o in Europa ha voglia di fare la guerra all’Iran, nè tra il popolo nè tra i politici. Lo si respira nell’aria, anzi, ormai lo si dice pure esplicitamente.
        Però quando Washington e Tel Aviv partiranno in quarta, nessuno avrà il coraggio di smarcarsi e concederemo – per l’ennesima volta, come tutte le altre volte – le nostre basi (e forse anche i nostri mezzi e uomini) ai caccia di Washington.

  15. Dopo l’elezione di Macron non passa giorno che cominciano ad inculcarci bene nella capa la prossima mossa, la creazione di un esercito europeo a guida franco-tedesca. Sia che Trump resti sia che cada ormai l’occasione propizia è troppo ghiotta per Francia e Germania per dare il via al sogno delle èlite che hanno sempre spadroneggiato in quei due paesi negli ultimi 4-5 secoli, con a capo le ben note famiglie di banchieri ebrei e la nobiltà protestante ad essa sottomessa. L’immenso surplus di bilancio tedesco e il controllo di ferro su i suoi stati satelliti di Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Finlandia, Olanda, repubblica Ceca. Repubblica Slovacca, Slovenia, ha solamente bisogno delle atomiche francesi per creare il Quarto Reich. L’uscita del UK e l’azzoppamento completo dell’Italia sono la ciliegia sulla torta per questa inaspettata occasione storica. La precipitosa vendita dei 100/300 miliardi di $ di materiale bellico all’Arabia toglie di mezzo preventivamente le forniture rivali del quarto Reich prima che si possa organizzare mentre l’annessione di fatto del Qatar si pappa tutte le immense ricchezze di quel paese nascoste nell’Europa a guida franco-tedesca che vengono poi “girate” ai sauditi e infine rigirate agli USA per le armi, praticamente operazione a costo zero e addirittura con surplus di cassa. Lo scontro USA quarto Reich secondo me sarà il nuovo capitolo dei prossimi tempi, temo comunque che la situazione non la controlli più nessuno perché la lotta per il potere è ormai giunta al vertice dei clan della cupola.

  16. “Ad Aprile 2017, il Qatar ha dichiarato che avrebbe messo fine alla moratoria, stabilita nel 2005, con cui bloccava qualsiasi suo progetto di sviluppo dell’attività estrattiva nel North Field, in attesa di comprendere quali conseguenze avrebbe avuto sulle riserve un massiccio aumento della produzione.

    Ma non si è limitato a questa dichiarazione, riprendendo parallelamente un dialogo con l’Iran, cominciato nel 2014 con Rouhani e reso difficile dalla contingente negoziazione del Nuclear Deal, su una cooperazione Qatar-Iran per lo sfruttamento congiunto del bacino gasifero e l’aumento dei volumi di produzione.

    La rielezione di Rouhani ha evidentemente convinto Doha dell’opportunità di riaprire questo tavolo, e mostrato ai suoi vicini “petroliferi” la pericolosità di un Qatar “gasifero”, che mira ad espandere la propria produzione di gas naturale in un mondo che vedrà un picco della domanda di petrolio entro il 2030 ma una continua espansione della domanda di gas.

    Se il Qatar, con una popolazione di 2,6 milioni di abitanti, dovesse diventare leader regionale nella produzione di gas naturale, potrebbe diventare una seria minaccia per la leadership delle monarchie petrolifere del Golfo, Ryhad in testa, che al contrario navigano verso un futuro incerto, legato sostanzialmente alle proiezioni negative sull’andamento della domanda nel mercato del petrolio. Scenario peggiorato enormemente dalla prospettiva di una cooperazione energetica con l’Iran, paese sciita in un lago sunnita (neanche tanto moderato).

    La quasi contemporaneità della rottura delle relazioni diplomatiche con il Qatar e il doppio attentato di Teheran, se inseriti in questo quadro, lasciano molto poco spazio all’immaginazione per quel che riguarda la matrice e l’origine degli avvenimenti.”

    http://parstoday.com/it/news/iran-i97252-south_pars_l'immenso_bacino_di_gas_all'origine_dell'attacco_al_qatar

    1. Ma la guerra in Siria non era stata fatta per il famoso “gasdotto sunnita” Qatar-Turchia?
      Decidetevi….. Cambiate sempre il percorso del tubo.

      1. Forse semplicemente il qatar , dopo essersi “gonfiato come una rana” , stava prendendo atto che il SUO gasdotto non si farà mai contro la volontà di iran e russia?

  17. Il problema dei rapporti Arabia-Qatar nasce dal fatto che, qualsiasi fosse il percorso del gasdotto, il giacimento è in comproprietà tra il piccolo Stato arabo e l’Iran e, soprattutto, il gas è destinato in futuro ad avere più richiesta, quindi il Qatar ha pensato di giocare questa carta insieme all’amicizia con le amministrazioni democratiche americane per sostituirsi ai sauditi come Paese leader del blocco sunnita.
    Poi, come giustamente fa notare nel suo articolo, il panorama politico negli USA e nel medio oriente è cambiato e le ambizioni esagerate dello staterello sono finite male.
    C’è da dire che anche in passato il percorso di questa pipeline aveva avuto una storia contorta:

    “Nel 1947 l’americana Bechtel e la Saudi Aramco decisero di realizzare un pipeline dai pozzi sauditi alle sponde del Mediterraneo. Si trattava della famosa Tapline: nel primo progetto doveva arrivare ad Haifa in Israele ma il piano fu accantonato dopo la dichiarazione di indipendenza dello stato ebraico. Si scelse così un percorso alternativo che passava dalle colline siriane del Golan e dal Libano, fino a Sidone. Il Parlamento siriano però chiese più tempo per esaminare la questione e la risposta fu un colpo di stato condotto dal colonnello Zaim con l’aiuto dell’agente della Cia Stephen Meade che rovesciò un governo democraticamente eletto.”

    http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/mondo/2016-10-19/siria-dietro-conflitto-l-eterna-guerra-le-pipeline-161032.shtml?uuid=ADBvyXfB&refresh_ce=1

  18. Altro attentato a Londra, a pochi giorni dell’attacco sul London Bridge.

    Ma che diavolo sta succedendo?

    Ad Hermon Hill una maestra d’asilo è stata aggredita alle spalle da tre ragazze mentre stava andando al lavoro. Le hanno gridato: Allah verrà a prendervi, Allah vi avrà!.
    L’orrore islamista torna a insanguinare Londra.

    Nel quartiere a est della capitale britannica sono immediatamente scattate le misure di sicurezza: i genitori dei bambini che frequentano l’asilo hanno ricevuto una mail che li informava della brutale aggressione e le scuole della zona sono state messe in stato di lockdown.

  19. Condivido del tutto il post di Gianni Barbato (07 06 H 8,48 p.m.), e aggiungo:
    A, il Potere implica l’esistenza e la presenza contemporanea di due enti; l’ente dominante e l’ente dominato, i quali, ovviamente, non saltano fuori dal nulla, e non si manifestano nelle società umane come fulmini a ciel sereno.
    B, appare evidente (almeno fino a prova contraria, e parlo di prova non di congetture, romanticherie, speranze, auspici, ecc…) che questi due enti sono consustanziali e coevi alla presenza sulla Terra della specie umana per come la conosciamo.
    C, come conseguenza di A e B, non sembra realistico un mondo senza la diade di cui sopra.
    I punti A, B, e C forniscono una descrizione puramente analitica (nel senso che tale termine ha in filosofia) delle condizioni che rendono possibile il processo potere/dominio/controllo, e nulla dicono, tuttavia, sulla loro genesi e la loro dinamica, né, soprattutto, su quella che sembra la loro perentoria pervadenza nelle società umane, tutte. Ho sempre trovato interessante, a tale proposito, l’approccio di Aristotele alla nostra questione. Lo stagirita sosteneva l’esistenza e la giustezza della schiavitù come stato di natura (Politica I 4,5); in effetti, se essa (la schiavitù) fosse contro natura, non si spiegherebbe l’estasi beota con cui le masse ci sguazzano dentro; docili e grate al loro padrone.
    P.s.
    Una sola cosa non mi torna del post di Gianni Barbato; se, come giustamente osserva, la dinamica degli opposti regola l’Universo intero, come si fa a “rifiutare” uno dei due termini? Una risposta come: “scegliendo uno e rifiutando l’altro” riporta, CIRCOLARMENTE, alla domanda; ergo non è una risposta. In altri termini: si può “rifiutare” una faccia della medaglia, senza nientificare la stessa? Tutto ciò, apparentemente, c’entra poco col Qatar, con quei fetenti dei neocon, col terrorismo, ecc…. Il fatto, invece, è che c’entra eccome. Purtroppo.

  20. Direi che anche una pedina può dare scacco matto al re.
    Per cui, piano con certe idee… Voglio ricordare, come ci fa osservare Il Sig. Lattanzio, che le cose non stanno proprio così…
    https://aurorasito.wordpress.com/2017/06/08/iran-e-qatar-segnali-della-bancarotta-saudita/
    Curiosamente, a me sembra che la mossa fatta dall’Arabia, con il bene placido di Trump, possa di fatto spaccare il medio oriente…
    La domanda che mi pongo è, a chi interessa, chi ne ha vantaggi?
    L’Arabia sembrerebbe, un paese che a forza di fare guerre a destra e a manca… l’ultima è quella con lo Yemen, si sia dissanguata economicamente e vuole fagocitare il Qatar per fare cassa.
    Qui la cosa mi sembra strana… nel senso che potrebbero mettere anche le mani su un po di soldi, ma non su tutti ed è chiaro che il Qatar i soldi sono fuori. Lo potrebbero fare per metterci le mani per gli enormi giacimenti di gas…
    Ritornando alla domanda a cui prodest, posso pensare che il tutto sia a favore di Israele, nel senso che il vecchio detto dividit e impera ci stia alla grande.

  21. Quatar ,piccolo ,isolato, “brutto” , debole PEDONE nella scacchiera Mediorientale ?
    Possibile che “il pedone” abbia come alleato qualche “alfiere” e forse anche il “re” …
    Semplicistico ed INGENUO pensare questo. L’importanza di una Stato non e’ mai dipesa dalla dimensione geografica ma dai suoi bilanci nazionali, dalle sue ricchezze minerarie e naturali !
    Il Quatar, apparentemente piccolissimo Stato “inerme ed insignificante” e’ anche immensamente ricco a causa dei poderosi giacimenti di gas naturale e petrolio.
    Negli Anni burrascosi attuali ha stretto alleanze e patti visibili pubblicamente o “dietro le quinte” (e continua a farlo) con altre potenze arabe e non, non soltanto per comunione della visione politico-religiosa ma anche prettamente economica .
    Ad esempio la DITTATURA della Turchia in questi Giorni infuocati, lesta nel reagire alle tempeste geopolitiche tipiche dell’Oriente ( che e’ permanentemente in guerra da MILLENNI !!) , invia a soccorso MILITARE di Doha un numeroso contingente militare del suo esercito !
    Inoltre gli stessi Americani ,approfittatori, falsi ,ipocriti e doppiogiochisti come pochi al Mondo (solo gli Inglesi possono essere accostati) , hanno la piu’ grande base militare in Medioriente ( http://www.secoloditalia.it/2017/06/trump-ha-un-problema-e-in-qatar-la-piu-grande-base-usa-in-medio-oriente/ ) una enorme struttura con oltre 10.000 militari di interesse strategico ed insostituibile per gli interessi americani !
    Mai permetterebbero che i loro interessi venissero “ammaccati” da turbe di potere e capricci da parte di altri Stati arabi anche “amici”.
    Inoltre hanno stipulato enormi contratti di fornitura di gas a prezzo concorrenziale propio con l’America,la quale tacitamente ed implicitamente DIFENDEREBBE lo stato del Quatar e l’Emiro attuale a potere propio per questi motivi ,molto , molto pragmatici come sempre !
    Prevedere la fine immediata e senza appello in poco tempo del Quatar e assolutamente azzardato.
    Gli scenari sono estremamente turbolenti, intrecciati e complessi , gli interessi in gioco enormi e variegati ,questo rende prevedere “quel che sara’ ” di una Nazione araba estremamente difficile.
    Cosa certa che per gli interessi D’Italia ed Europei, una nuova guerra multinazionale in Medio Oriente sarebbe ulteriore pericolo , foriera di conseguenze economiche col petrolio le cui quotazioni schizzerebbero alle stelle.
    Vedremo.

  22. Caro Aikidoka scusa il ritardo della risposta . Sei una persona acuta . La scelta dell termine ” rifiuto ” è in propria come giustamente hai notato . Mi spiego con un esempio . Prendiamo Aristotele e il concetto di schiavitù . Io so che non posso farla sparire al 100% senza far sparire al 100% anche il dominus . Allora che faccio ? Cerco di non frustare lo schiavo . Magari ne faccio un liberto . Va da sé che la schiavitù non è solo fisica come in questo esempio . Filosoficamente la mia posizione è legata al libero arbitrio dell uomo e alla sua razionalità Io non mi pongo di abolire il male , farei sparire ( per il principio duale ) anche il bene . Mi propongo , e non sempre è facile , di non incentivare il male . Anche perché la conoscenza dei due termini non è così ovvia . Famoso racconto biblico . IL principio duale mi ha anche portato alla convinzione che le religioni monoteistiche sono fondalmente sbagliate . Un Dio unico non può che guardarsi il proprio ombelico . Un Dio presuppone un Antidio e non si può fonderli in una unità superior. Tesi Antitesi e basta . Ciao e grazie per l’attenzione ,ma come acutamente hai osservato queste discussioni sono pertinentissime con gli argomenti geopolitici del blog

  23. @Gianni Barbato,
    certo che queste discussioni sono del tutto pertinenti al tema di fondo del blog. Parlare di politica, spesso in quella sua particolare declinazione che è la geopolitica, come qui si fa, può assumere senso e rilevanza solo nello sfondo di quel processo dialettico chiamato Potere. Semplicemente, perché i sauditi attaccano il Qatar, anziché raccogliere datteri nelle verzura di qualche oasi? Certo che c’entra il petrolio, è del tutto ovvio; ma che ci fanno col petrolio, ci inzupperanno mica i datteri, per renderli più saporiti? Ecco, si dà per scontato e di conseguenza poco rilevante ciò che è invece primario e rilevantissimo. Tra la raccolta dei datteri e una santa pace, e l’avidità di petrolio e una dannata guerra, scelgono – in perfetto automatismo paploviano – l’avidità e la guerra. La cosa sconcertante è che ciò accade per la medesima ragione che spinge Pierino a rubare la penna al suo compagno di banco. Da qui le domande:
    esiste una cura per questa malattia?
    Perché, attraverso l’appropriazione e la violenza, membri della nostra specie perseguono come valore primario il dominio su altri membri?
    Perché, moltissimi dominati considerano ovvio e naturale il loro ruolo, arrivando persino ad amare i dominanti?
    La posizione di Aristotele circa la schiavitù risponde al vero, esplicita la vera natura delle cose?
    Prendere posizione per il sì, apre uno scenario; si tratterebbe soltanto di discutere le condizioni che rendono legittima una élite.
    Prendere posizione per il no ne apre un altro e ci fa precipitare dentro una domanda surreale: se è vero (cosa che francamente appare evidente) che moltissimi dominati considerano ovvio e naturale il loro ruolo, arrivando persino ad amare i dominanti, chi dovrebbe cambiare le cose, i quattro gatti che scrivono su blog come questi?
    P.s.
    “IL principio duale mi ha anche portato alla convinzione che le religioni monoteistiche sono fondalmente sbagliate”
    Dissento, per le seguenti ragioni:
    1°, il compimento della dualità sta sempre in una modalità di ternario (ne ho accennato di recente con l’utente Danilo Fabbroni). La sola dualità infatti, non potrebbe dare origine alla molteplicità. Guènon spiega magistralmente questo processo cosmogonico. C’è tuttavia una parte di verità in quello che scrivi dei tre monoteismi. Il monoteismo cui tu fai riferimento è in realtà il cosiddetto “monismo ontologico”, che, oltre ad essere un’assurdità logica (come tu rilevi), è anche letteralmente inconcepibile, dato che la molteplicità (l’universo) è un’evidenza. Nel cristianesimo la questione è risolta dalla Dottrina della Trinità; nell’ebraismo e nell’islam la questione non ha soluzione a livello exoterico, mentre lo ha nei rispettivi esoterismi. Se ti interessa questo tema, ti suggerirei “L’uomo universale”, di Titus Burckhardt, testo magistrale.

    1. Penso proprio di poter rispondere alla tua domanda , se c’ è una cura per l’ Avidità .La risposta è : NO .
      Primo , fai un errore di transfert di partenza :a te piace la Pace , vedi la ” Non Pace ” come cosa che turba un equilibrio .
      Ma , renditi conto che la ” Piastra agar-agar ” che è la Terra esiste non come esercizio di stabilità , ma appunto come provetta da esperimento : nulla viene lasciato di intentato , mai , in nessun settore , mai !
      Guarda il campo della Scienza : il Parlamento ha deciso di normare il figlio in provetta e proibire gli uteri in affitto : Illusa , la povera Binetti , ridicola . Ha cominciato subito la Magistratura ad aprire di più la porta : finirà che i figli , uno lo avrà come e dove vuole , punto .
      Quando si scoprì la fissione atomica , si è mica spaventato nessuno di far esplodere la prima bomba atomica , avrebbe potuto succedere di tutto , eppure Booom !
      La regole universale è : TUTTO QUELLO CHE PUO’ ESSERE FATTO , DEVE ESSERE FATTO , O LO FARA’ QUALCUN ALTRO , PUNTO !
      Il rilancio è la regola , fino a quando il sistema scoppia .
      Sono le maledette Religioni che hanno tentato di imbrigliare il demone che è in ogni uomo , con il ricatto di dare illusorio appagamento ad infantili desideri di protezione , distorcendo il sistema e rimandando al altre vite la chiusura dei conti .
      Ma le religioni sono , per il popolo minuto , non per chi fa la Storia !
      Questo è l’ unico motivo per cui anche il micro Quatar , rompe le balle : nessuno deve , ripeto , deve fare il buono !

  24. Caro Aikidoca sicuramente leggerò il libro che mi hai consigliato , non lo conosco affatto.ù
    Ma quello che mi ha sorpreso di più del tuo scritto e il discorso della trinità . Io lo ho omesso per non appesantire il ragionamento . Devi sapere alcune cose di me per comprendere come io ragiono . Non sono un ‘pensatore analitico ,ma analogico .
    Quando avevo otto anni mi regalarono due sbarette di calamite ,su una sbaretta c’era una parte colorata di rosso e al lato opposto colorata di nero . Le due polarità opposte ( ma io non avevo la più pallida idea di cosa erano le polarità) mi divertivo ad avvicinarle e quando i due rossi o i due neri si toccavano le calamite si muovevano all’indietro , se poi avvicinavo la parte rossa a quella nera le calamite si muovevano incontro . Allora ho
    preso un martello e ho spaccato a metà la calamita ma il comportamento non cambiava .Ho rotto a metà della metà e poi ancora e poi ancora ,ma la sola cosa che ho notato era i’ indebolirsi della forza attrattiva o repulsiva ma il comportamento era sempre lo stesso .
    Questo comportamento mi ha molto colpito e ho ricercato il comportamento duale anche in altri campi . Ma rimanendo nel campo delle scienze ho visto che nella meccanica di Newton c’è il principio di azione e reazione ,Nella termodinamica il principio della sintropia e dell’entropia . Quando ho studiato l’atomo ho fatto il salto analogico .
    L’atomo ha gli elettroni e i protoni ,quindi il principio duale è salvo ,ma ci sono pure i neutroni . E non poteva essere che così . Perché ? IL protone pesa 1836 volte di più
    dell’ elettrone per cui basta solo avere atomi con due o tre protoni per far squilibrare l’atomo e portarlo alla distruzione . Quindi se il principio duale delle polarità e rispettato
    questo non è sufficiente alla stabilità di un sistema . Ci vuole qualcosa di più e di “neutro”
    Se il Figlio non è il Padre ,neanche lo Spirito Santo è diverso dai due . Per farla breve il principio delle polarità opposte va integrato . E questo mi ha portato a indagini di analogie molto utili nell’interpretare le umane cose . Ultima cosa e poi smetto . Ho fantasticato anche su Soli oscuri , cioè mondi in totale assenza di luce , non l’antimateria
    ma proprio la mancanza di luce . E meraviglia delle meraviglie esiste . Le stelle e le galassie vengono deviate dalle loro orbite da una materia oscura . Non i buchi neri ,proprio materia che gli astronomi chiamano esotica . E a proposito dell’antimateria perché e così separata dalla materia e non si dissolve tutto in in sprazzo di energia?
    Che ci sia un “neutrone ” ad equilibrare le cose ? E poi non è affascinante che con TRE
    soli colori possiamo ottenerne milioni ? Ah le analogie dove ci portano !! Mi sto dilungando Dezzani si incazzerà , Ciao è stato un piacere scriverti .

    1. Caro Aikidoca perdona il pessimo stato dello scritto e gli orrori di scrittura” il neanche va sostituito con la parola anche” e poi gli accenti .
      Scrivo di getto . La prossima farò un copia e incolla . Ciao
      .

    2. Per te è stato un piacere scrivermi, per me è stato un piacere leggerti.
      Considerazione finale sui ternari. Sempre per analogia:
      una calamita è costituita da un polo positivo e uno negativo, senza dubbio. Eppure, di per sè, la calamita non è nè positiva né negativa; pur essendo “analiticamente”, per metà l’una e per metà l’altra. Solo che, cosa fondamentale, metà calamita equivale a nessuna calamita, non a mezza calamita. Insomma, dal nostro punto di vista, arriviamo all’uno (la calamita), attraverso una polarizzazione di opposti; ma senza quell’uno, non ci sarebbero nè opposti nè polarizzazione.
      Chiedo scusa per la divagazione.

      1. Caro Aikidoca , niente scuse fra noi ,anzi è stato un vero piacere per me
        In genere queste discussioni che abbiamo fatto noi non interessano quasi a nessuno ,almeno questa è stata la mia esperienza .
        Sono convinto come te della pertinenza al tema di fondo del blog della nostra discussione. Avremo quindi modo di risentirci .
        Ora vado a comprare il libro L’uomo universale che tu mi hai consigliato.
        Ciao .

  25. A coronazione di tutte le riflessioni di cui sopra, allego un LINK con un bell’articolo che sottolinea la perversione,doppiezza e ipocrisia mostruosa degli U.S.A. e dell’ Inghilterra che per puro interesse monetario, lucro fine a se stesso,sono prontissime a disconoscere e rinnegare senza tentennamenti QUALSIASI valore civile, etico,morale, di giustizia : https://bresciaanticapitalista.com/2017/05/29/la-guerra-santa-dei-capitali-sauditi-converte-gli-stati-uniti/

    1. Letto l’articolo, direi che è condivisibile.
      Lo sconcerto è nato quando ho guardato per esteso il nome del sito: “Brescia Anticapitalista
      comunista e rivoluzionaria, per una società ecosocialista, femminista e libertaria”. In evidenza, due articoli: il primo soprassaturo di distillato di odio contro Sergio Ramelli, cui i padrini della Brescia anticapilista ecc… hanno sfondato il cranio con una spranga di ferro, nella quale rimasero attaccati pezzi di cervello. L’altro, contro non so quali nazifascisti, che avevano qualcosa da eccepire sul “cittadino” (così lo appellano gli ecosocialisti-femministi-e-libertari) Soros.
      Grazie della segnalazione, Stefano_Darkbaron, è sempre bene non scordare fino a che punto questo mondo è schizofrenico.

  26. ” Dopo la rivoluzione , la restaurazione ”
    Esatto !

    Dopo la rivolta , con la uccisione del Padre e il pasto totemico , l’ unica cosa da temere è il ” Ritorno del Padre ” ( Psicoanalisi , unica lettura oggettiva dell’ Uomo ) .
    Per scongiurare il come-back , i Francesi si inventarono il Terrore , che sebbene terribile , non ce la fece comunque, così come , verosimilmente , non ce la farà il Quatar .
    Bravo chi ha citato il Termidoro .
    Bell’ inquadramento della situazione e unico ” livello ” al quale leggere le situazioni : my comps Federico .

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