Il colpo basso come regola: tra Atlantico e Russia non c’è più spazio per la diplomazia

È una prassi secolare delle potenze marittime “isolare” i propri nemici con una cortina fatta di sanzioni economiche, accerchiamento militare, condanna politica e ideologica: in passato, “l’isolamento” o “strangolamento” è stato quasi sempre il prodromo della guerra. Sono quindi da guardare con preoccupazione gli ultimi sviluppi in Europa: in Regno Unito si è sfruttato il maldestro avvelenamento dell’ex-spia russa Sergei Skripal per esacerbare ulteriormente i rapporti diplomatici con la Russia e spingere “gli alleati” nella stessa direzione, mentre in Slovacchia il premier Robert Fico, contrario ad un totale appiattimento alle politiche NATO, è stato rovesciato con un’operazione sporca. Il blocco atlantico ha ormai “ostracizzato” Mosca e, negando i suoi diritti, i suoi interessi e la sua legittima sfera d’influenza, prepara il terreno alla guerra.

Servizi segreti e propaganda hanno preso il sopravvento sulla diplomazia

Si respira in Europa un’aria simile a quella di inizio Novecento, quando la Germania guglielmina, in piena ascesa economica e militare, ambiva al ruolo di grande potenza mondiale, insidiando il primato britannico. A partire da primi anni del secolo, Berlino fu così progressivamente emarginata dalla comunità internazionale sotto la sapiente supervisione inglese: costretta a legarsi indissolubilmente a Vienna, vittima di una (giustificata) sindrome di accerchiamento, la Germania maturò la certezza che la guerra fosse inevitabile. Era, come poi effettivamente fu, questione di vita o di morte.

Liquidata la Germania in due riprese (1914-1918 e 1939-1945), non rimaneva alle potenze marittime che neutralizzare la potenza russa per dichiararsi padroni dell’Eurasia (l’Hearthland di Halford Mackinder) e quindi del mondo. Con lo smantellamento dell’URSS, possibile grazie alla complicità di Michail Gorbacev, e lo sprofondare della Russia in una crisi economica, sociale e politica senza precedenti sotto la presidenza di Boris Eltsin, la missione sembrava compiuta. Con l’ingresso al Cremlino di Vladimir Putin il processo di dissoluzione della Russia si arresta e, poi, si inverte: nel giro di un ventennio, Mosca ritrova il rango di potenza mondiale, sigillato dai recenti successi in Siria e Medio Oriente.

Progressivamente, inizia così il “reflusso”: la potenza continentale (la Russia) torna a premere sulla fascia costiera dell’Eurasia (il Rimland di Nicholas John Spykman), insidiando gli angloamericani in Europa come nel Levante.

Rispetto al 1945, però, le potenze marittime si trovano in posizione di debolezza perché:

  • non esiste più la barriera ideologica del comunismo a frapporsi tra l’Europa occidentale e Russia;
  • la quota di PIL mondiale prodotta dal blocco atlantico (e quindi i mezzi a disposizione) si è drammaticamente ridotta;
  • il libero accesso al mercato mondiale ed un sistema economico meno sclerotizzato, rendono la Russia più temibile.

L’establishment liberal ha dinnanzi a sé, quindi, una scelta: o abdica all’egemonia mondiale, oppure sferra un disperato attacco all’Hearthland, dichiarando cioè guerra alla Russia e cercando di portare a termine la conquista manu militari dell’Eurasia, di cui la liquidazione della Germania è stata la tappa principale del secolo scorso. La prima opzione, rinunciare cioè all’egemonia mondiale, è in netto contrasto con i principi “universalistici” che animano l’oligarchia atlantica; non resta così che la seconda opzione, la neutralizzazione della Russia: da qui nasce quel clima opprimente di cui parlavamo in principio.

Come a inizio Novecento l’establishment liberal isolò ed accerchiò la Germania, fino a dichiararle guerra, così oggi sta attuando uno “strangolamento” economico, diplomatico, militare e mediatico della Russia: l’esito, nonostante gli armamenti nucleari, rischia di essere lo stesso.

Se l’obiettivo ultimo della strategia è l’annientamento dell’avversario, è inevitabile che, un poco alla volta, la diplomazia ceda il posto alla provocazione, la ragione alla violenza, il dialogo alla minaccia. Purtroppo, è quanto sta avvenendo dal 2014 (golpe in Ucraina) in avanti e la dinamica sta, anno dopo anno, accelerando. Due recentissimi episodi, in particolare, sono sintomo della volontà euro-atlantica di esacerbare i rapporti con la Russia fino a portarli al punto di rottura: il cambio di regime con cui è stato estromesso il premier slovacco Robert Fico ed il quasi concomitante affare Skripal.

Come la vicina Repubblica Ceca, la Slovacchia è finita nel mirino atlantico a causa della sua eccessiva apertura alla Russia e del parallelo rifiuto di appiattirsi alle politiche della NATO. Nel caso di Praga, si è cercato di uccidere nella culla il problema: il “populista e filorusso” Andrej Babis è stato colpito in piena campagna elettorale da un avviso di garanzia che, però, non gli ha impedito di vincere le elezioni dello scorso ottobre. Indagato e privato dell’immunità parlamentare, Babis sta così faticando non poco a varare il suo governo, mentre in piazza si assiste alle prime proteste di matrice atlantica contro la deriva “autoritaria” del Paese1. Il problema di Bratislava risale, invece, a qualche anno addietro: è nel 2006, infatti, che il socialdemocratico Robert Fico conquista la poltrona di primo ministro. Filorusso, contrario alle sanzioni economiche contro Mosca, Fico ha sempre dimostrato la sua allergia verso la NATO: “Slovak PM follows Czechs in ruling out foreign NATO troops”, scriveva la Reuters nel 2014, sottolineando l’opposizione di Bratislava a qualsiasi base permanente dell’Alleanza Nord Atlantica.

Come il premier ungherese Viktor Orban, anche Fico è perciò annoverabile tra gli “amici della Russia” in Europa Centrale: qualsiasi attacco al suo governo è, indirettamente, un attacco a Mosca, destinato ad alimentare ulteriormente le tensioni tra la Russia ed il blocco euro-atlantico. Sarà senza dubbio questo l’esito dalla manovra con cui si è defenestrato Roberto Fico: una manovra che è identica a quella con cui si è cercato di rovesciare a Malta il premier, anch’egli “filorusso” e socialdemocratico, Joseph Muscat.

Il 22 febbraio è assassinato, con la sua compagna, il giornalista slovacco Jan Kuciak che, come l’omologa maltese Daphne Caruana Galizia, appartiene alla rete che ha divulgato, per conto dei servizi angloamericani, i dossier dei “Panama Papers”2. I media avvalorano la tesi che i due siano stati uccisi dalla criminalità organizzata, probabilmente italiana, su cui il giornalista stava indagando: di più, come nel caso di Daphne Caruana Galizia, Kuciak stava scavando sui legami tra la mafia e i membri del proprio governo (filorusso). La notizia della morte del giornalista ha eco internazionale e scuote alle fondamenta il governo di Fico: piovono accuse di collusione con la criminalità, mentre nella piazze si riversa il solito popolo delle rivoluzioni colorate. “Death of investigative journalist sparks mass protests in Slovakia” scrive il The Guardian il 9 marzo. Benché Fico denunci pubblicamente il ruolo di George Soros e le manovre straniere per rovesciare il suo governo3, la pressione è troppo forte perché il premier possa resistere: il 14 marzo Fico annuncia le dimissioni.

Certo, per la Slovacchia non si preannuncia un cambio di regime “radicale” (Robert Fico ha già scelto il suo successore tra le fila del partito socialdemocratico), ma è l’ennesimo segnale della lotta senza esclusione di colpi che si combatte da Malta all’Ucraina, passando per i Balcani: qualsiasi governo “filorusso” è sistematicamente destabilizzato, perché l’establishment liberal nega la legittimità degli interessi di Mosca in Europa e nel Mediterraneo. È una politica che, nel medio-lungo periodo, non può che portare allo scontro diretto.

Più grave ancora è l’affare Skripal, che dimostra come la propaganda, le manovre occulte dei servizi segreti e la campagna d’odio contro la Russia abbiano ormai preso il sopravvento in Occidente. Domenica 4 marzo, a Salisbury, è trovato in grave condizioni, insieme alla figlia, Sergej Skripal: si tratta di un ex-agente russo, ormai 66enne, arrestato per alto tradimento nel 2004 con l’accusa di venduto informazioni agli inglesi e poi successivamente liberato grazie ad uno scambio di spie. Emerge che Skripal è stato avvelenato con un agente nervino e, benché non sia fornito nessun valido movente per il tentato omicidio di questo vecchio doppiogiochista, si formulano accuse che portano dritte ai vertici della Russia: secondo la stampa britannica, il probabile mandante è Putin in persona4.

L’affare Skripal cresce così a dismisura nel volgere di una decina di giorni, dinnanzi allo sbalordimento dei russi che, per bocca del ministro degli Esteri Sergej Lavrov, bollano l’intera faccenda come uno “show da circo”: il 14 marzo Theresa May annuncia l’espulsione di 23 diplomatici russi, precipitando verso nuovi minimi i rapporti anglo-russi. L’indomani, il governo inglese emette un comunicato, firmato anche da USA, Francia e Germania, dove si imputano a Mosca le responsabilità del tentato omicidio: il blocco euro-atlantico, apparentemente diviso dalla Brexit e dall’elezione di Trump, si ricompatta. Per attaccare la Russia.

A coronare l’escalation atlantica contro Mosca, è l’annuncio, sempre del 15 marzo, di nuove sanzioni degli Stati Uniti, in riposta alle presunte interferenze russe durante le presidenziali del novembre 2016.

Ma come dimenticare lo scontro quasi diretto in Siria, dove a inizio febbraio l’aviazione americana ha bombardato per la prima volta soldati russi?

Oppure la nuova strategia nucleare annunciata dal Pentagono ai primi di febbraio che, oltre a “facilitare” il ricorso alle armi atomiche rispolverando gli ordigni tattici della Guerra Fredda, abbassa anche la soglia del loro utilizzo, fissandola ad un attacco nemico, convenzionale o cibernetico5? Non è certo casuale se, davanti alle Camere riunite, Putin abbia annunciato il primo marzo una nuova generazione di missili supersonici in grado di bucare qualsiasi difesa6: Mosca ci tiene a ribadire che qualsiasi azione ostile comporterà una reazione (devastante).

Le operazioni sporche, la prevaricazione e la propaganda hanno il sopravvento sulla diplomazia: ipotizzare che l’establishment atlantico voglia soltanto infastidire la rielezione di Vladimir Putin (presidenziali del 18 marzo) o sabotare il mondiale di calcio in programma in Russia (14 giugno) potrebbe essere soltanto un tranquillizzante autoinganno, quando all’orizzonte si profila, giorno dopo giorno, un nuovo scontro tra Terra e Mare.

 

 

1https://www.aljazeera.com/news/2018/03/thousands-rally-czech-president-attack-media-180315062503284.html

2https://www.nytimes.com/2018/02/28/world/europe/slovakia-journalist-murder.html

3https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-03-06/slovak-premier-sees-soros-behind-plan-to-topple-his-government

4https://www.ilpost.it/2018/03/13/sergei-skripal-spia-russa-avvelenata/

5http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2018/02/02/wppentagono-diffonde-strategia-nucleare_5250df33-9969-4975-b7d3-cdcf1821423a.html

6http://www.askanews.it/esteri/2018/03/01/russia-ecco-il-super-missile-sarmat-con-cui-putin-sfida-il-mondo-pn_20180301_00158/

48 Risposte a “Il colpo basso come regola: tra Atlantico e Russia non c’è più spazio per la diplomazia”

  1. La Terra vincerà, Dezzani. Ne sono convinto. La ciclicità della Storia si è rimessa in moto

  2. E se invece i popoli di Britannia e dei loro discendenti di oltre oceano si ribellassero? Non è stata ribellione l’elezione dello scozzese? E la fuoriuscita dalla ridicola unione? Combattere Roma, quando senza Roma non possono nemmeno scaldarsi? Con i mercenari? Combattere il Catai che ha oltre 1 miliardo di abitanti?

    1. illusione.Nel ’14 bastarono 4 fregnacce nazionaliste per mandare in trincea i “proletarii” a morire per il loro padroni.
      Il monopolio dei “media” è ancora l’ arma risolutiva : VECCHI trucchi per NUOVI polli.

      1. molti si dimenticano, che la Russia fa parte dei Brics, ma soprattutto che fa parte della SCO https://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_per_la_Cooperazione_di_Shanghai
        Toccare la Russia, vorrebbe dire toccare anche la Cina, i rapporti tra le due potenze, non sono stati mai cosi’ cordiali e profondi come in questi anni. Se non sono pazzi oltreoceano (credo che lo siano ma fino ad un certo punto) non arriveranno a toccarla, ergo, la Russia deve stare calma il piu’ possibile, non deve reagire, e’ quello che vogliono, se saranno loro a fare il prima passo, allora dovra’ spazzarli via rapidamente e in maniera definitiva, altrimenti non ci sara’ piu’ vita su questo pianeta

    2. Mitico Willy! Ricordo ancora con affetto i tuoi post sulla sopraffina intelligenza di Donald di cui incensavi gli ascendenti scozzesi in ottica millenaristico rivoluzionaria, ora tranquillamente appiattito su posizioni neocon. Magari invece Londra fa il gioco che ha sempre fatto, usare l’Europa come carne da cannone per i suoi interessi, magari si è sfilata in tempo per gettare l’Europa contro la Russia e stare a guardare. Come fa da sempre. Willy c’è il caso tu sia il più sofisticato e divertente troll che ci sia mai capitato di incontrare.

  3. I tedeschi commisero due errori madornali, che li portarono alla disfatta nelle due guerre mondiali: rompere con la Russia, ed avere la guerra sui due fronti, e sperare di potersi accordare con le potenze navali anglo-sassoni in virtu’ della loro comune origine etnico-culturale. I sovietici erano riusciti con la vittoria di Mao in Cina a creare subito dopo la fine della 2 guerra mondiale a creare un grande blocco terrestre che costrinse gli americani, che avevano all’epoca risorse finanziarie molto maggiori, a pareggiare la guerra di Korea e di essere sconfitti in Vietnam. All’inizio degli anni ’60 pero’ i dirigenti sovietici commisero un errore imperdonabile, fecero consumare la frattura con Pechino, e gli americani colsero la palla al balzo. Alleandosi con la Cina l’URSS fu accerchiata e perse dopo alcuni anni la guerra fredda. Oggi Russia e Cina formano nuovamente un blocco, e non ci sono piu’ coperture ideologiche ed il loro gap economico-finanziario con gli USA si e’ ridotto di molto, se restano alleate non penso ci siano molte possibilta’ per gli anglo-sassoni di prevalere.

    1. Mansfra, vedo che la storia l’hai letta sui libri di sQuola.
      La Germania non si alleo mai con i Russi, se non per poter invadere la Polonia (ex Prussia dove stavano martorizzando la parte di popolo tedesca) sperando di non innescare un conflitto mondiale; fu un alleanza strategica atta ad incolpare entrambi e quindi a creare una negoziazione, cosa che non avvenne perché evidentemente Hitler ignorava il potere dell’elite atlantica sul CCCP (loro creatura, cercasi Bella Dodd) e quindi la loro contiguitá con gli infami Churchill & Roosevelt.
      Hitler poi attacco la Russia per anticipare l’attacco Russo (che avevano spostato molti reggimenti ai confini europei), lo fece per non capitolare sperando nella buona stella.
      Ma la stella di David (non quella sacra però) stava finanziando il CCCP e armandola anche con i Tank americani (vi sono testimonianze di soldati italiani reduci che parlano di questo).
      la Russia “perse” la guerra fredda perché Stalin ad un certo punto si liberò degli oligarchi americo-israeliti, ed infatti fu avvelenato da questi.

      1. I rapporti russo-tedeschi sono stati alquanto complessi. Bismarck tento’ sempre di evitare una spaccatura con la Russia e sottoscrisse con essa nel 1897 il “Trattato di controassicurazione”, nonostante le tensioni che essa aveva contro l’Austria, alleato tedesco, con cui contendeva l’egemonia nei Balcani Occidentali. Nel 1890 il Kaiser Guglielmo II dopo avere dimissionato il Cancelliere, non rinnovo’ il trattato, e la Russia si alleo’ nel 1892 con la Francia, contribuendo non poco allo scoppio della I Guerra Mondiale. Per quanto concerne la spaccatura sino-sovietica essa si consumo’ sostanzialmente dopo la morte di Stalin, ai tempi di Khrushchev, ed i rapporti bilaterali ebbero il loro nadir nel 1969 quando combatterono una guerra di frontiera. Nei primi anni 70 abbiamo quindi la diplomazia del ping-pong e la visita di Nixon in Cina. Nella guerra in Afghanistan poi, terzo conflitto per procura della guerra fredda dopo Korea e Vietnam, la Cina temendo di essere accerchiata (ricordiamoci che Mongolia, India, Laos e Vietnam erano filo-URSS) si schiero’ con gli USA.

    2. Sarebbe sciocco per i russi fidarsi di qualcuno. Per non cadere nella trappola in cui già caddero due volte i tedeschi è cruciale non abbassare la guardia nei confronti di nessuno ed avere una pazienza infinita.
      Daltronde la russia può permetterselo non avendo bisogno di nulla se non accrescere il proprio potenziale: quelle cruciali ” risorse mobilitabili” che difettarono due volte alla germania e che adesso cominciano anche a difettare a U$rael .
      In primis sarà necessario mantenere l’ efficienza dell’ “ombrello” nucleare e tenersi preparata in TUTTO spettro di guerra per quella che certamente le sarà portata a tempo debito.
      L’ unico vero problema da cui deve guardarsi la russia sta nella corruzione della propria elite occidentalofila , ma paradossalmente più la russia viene minacciata da presso e piu’ queste elite “massoniche” vedono ristretto il loro campo di azione.

  4. Si, tutto giusto. Vorrei solo far notare che se davvero Mosca avesse voluto liberarsi dell’ex spia 1) non lo avrebbe fatto sotto le elezioni: introduce un elemento difficile da gestire in un momento in cui le forze devono essere raccolte per garantire un risultato positivo 2) ci sarebbe riuscita, eliminando il traditore e non semplicemente mettendolo temporaneamente fuori uso: azzopparlo significa essere degli incapaci 3) lo avrebbe fatto con metodi che non lasciano prove e non certo con il nervino: e’ il principio del massimo risultato a mani pulite 4) non avrebbe coinvolto altri come la figlia: e’ il principio del minimo danno collaterale, evidente nel caso di ex-spie scambiate e dunque sempre attenzionate dal nemico 5) avrebbe ‘punito’ il soggetto per un motivo assolutamente grave ed immediato, mentre la ex-spia era da anni fuori gioco 6) in ogni caso avrebbe posto in essere una ‘copertura’ se qualcosa fosse andato storto.
    Il complesso di questi motivi mi fanno credere che sia opera di Kidon in accordo con la dirigenza Nato. Quando Mosca ha chiesto che venissero mostrate le prove, Londra si e’ rifiutata. Per forza: le prove andavano chieste a Gerusalemme, non altrove.

    1. Effettivamente, mi sembra assurdo che un Servizio segreto, per eliminare qualcuno, debba usare il gas nervino. Cmq per me le prove vanno sempre cercate soprattutto a Washington

  5. Qualche notazione sul caso.

    I russi hanno difficoltà a comprendere il loro nemico occidentale, non capiscono affatto che la Russia ha un nemico che cerca la distruzione della Russia.

    Come è possible che il Regno Unito, un Paese privo di significato militare e che potrebbe essere completamente distrutto per sempre in pochi minuti dalla Russia, inventi false accuse contro il governo russo, annunci queste accuse pubblicamente senza fornire alcuna prova, porti queste accuse non supportate all’ONU, emetta un ultimatum alla Russia, scacci i diplomatici russi e sequestri i beni russi sulla base di semplici accuse, rifiutando, nel contempo, ogni prova e ogni cooperazione con la Russia, come richiesto dalla legge?

    I russi continuano a non capire che Washington e i suoi vassalli non hanno alcun interesse nei fatti o nella legge, soprattutto quella internazionale a cui si richiama sempre Putin o Lavrov.

    I russi devono SVEGLIARSI (a nome di tutti gli abitanti del Pianeta), devono comprendere il meccanismo che sta alla base dell’impero anglosionista (bugie, ignoranza intenzionale, ipocrisia e isteria) e non chiedere, come ha fatto all’ONU l’ambasciatore russo, in risposta all’accusa senza prove del primo ministro britannico, motivazioni legali, incluso quello principale di dover collaborare con la Russia nell’esaminare le prove.

    L’Occidente mostra la sua società senza valori fino all’uultimo grado del Potere, in cui le norme morali sono state sostituite dall’ortodossia ideologica neoliberista.

    Il governo britannico di Tony Blair ha collaborato con il regime di George W. Bush nel propagare la menzogna, secondo cui Saddam Hussein in Iraq aveva “armi di distruzione di massa”, bugia usata per invadere e distruggere l’Iraq e lasciare il Paese nel caos dopo quindici anni. Il governo britannico ha anche sostenuto le menzogne ​​su Gheddafi in Libia e ha partecipato al rovesciamento del governo libico. Il governo britannico ha anche sostenuto la menzogna secondo cui l’Iran aveva un programma di armi nucleari e non ci sono mai state prove in merito. Sebbene il parlamento britannico abbia respinto la partecipazione britannica alla prevista invasione della Siria da parte di Obama, l’attuale governo britannico sostiene la menzogna secondo cui Assad sta usando armi chimiche “contro il suo stesso popolo”. I mefitici White Helmets sono una invenzione della propaganda occidentale. Quando il leader del Partito laburista britannico, Jeremy Corbyn, ha chiesto alla May se avesse effettivamente delle prove che la Russia abbia tentato di uccidere l’ex agente doppio britannico, Corbyn fu messo in ginocchio non solo dai conservatori corrotti ma anche dai membri del suo stesso partito laburista. Le prove non servono se c’è una agenda in corso, con un preciso ordine del giorno.

    Il governo, i media e i cittadini russi russi dovrebbero aver inteso che l’Occidente è capace di mentire e che lo scopo delle sue bugie è demonizzare la Russia al fine di giustificare un attacco militare contro la Russia.

    Usare SOLO le norme internazionali, i valori della democrazia e della correttezza come arma di difesa da questi vili attacchi non serve, non basta, in Occidente il messaggio che le bugie sulle Russai siano proprio bugie non passa ancora, per la grande massa. Anzi PUTIN E’ IL GRANDE CAPO DI MORDOR.

    Esempi?
    I MSM anglosionisti come FOREIGN POLICY pubblicano articoli come questo “Una breve storia dei tentati omicidi russi con il veleno” che elenca persone avvelenate dai russi:
    – Skripal, gas nervino;
    – Litvinenko, polonio;
    – Kara-Murza, due avvelenamenti con un veleno sconosciuto, e è sopravvissuto;
    – Markov avvelenato da Ricin e dai bulgari con l’assistenza del KGB;
    – Khattab, con il sarin o un derivato del sarin;
    – Yushchenko, diossina;
    – Perepilichny, con un fiore raro e tossico, il gelsemium (siamo alla follia);
    – Moskalenko, mercurio;
    – Politkovskaya, poi uccisa (e non da Putin, lo sanno anche i propagandisti) ma che una volta si è sentita male dopo aver bevuto del tè che credeva contenesse veleno.
    L’unica conclusione possibile di questa lista è che in Russia ci sia una specie di laboratorio segreto, dove chimici completamente DEFICIENTI sperimentano ogni tipo di veleno conosciuto (e anche sconosciuto) dall’uomo, non su povere e innocenti cavie ma su attivisti politici di alto livello sostenuti dall’anglosionismo, preferibilmente prima di un importante evento politico (la cosetta di domenica, l’elezione presidenziale in Russia).
    http://foreignpolicy.com/2018/03/09/a-brief-history-of-attempted-russian-assassinations-by-poison/

    Ah si, il gas nervino presumibilmente utilizzato per Skripal, deonminato “Novichok”, è stato fabbricato in Uzbekistan e la bonifica della fabbrica che lo produceva è stata fatta da una società statunitense (ma dai, per davvero…).

    Le menzogne, per quanto ridicole e auto evidentemente stupide, sono diventate l’ingrediente principale del discorso politico contemporaneo in Occidente. Tutti lo sanno e a nessuno importa. Quando parte una contestazione, la difesa tipica utilizzata è sempre la stessa: “Sei l’unica persona a dire così, mai sentito prima!”.

    Un esempio allucinante? GLADIO.
    Su Gladio sono stati scritti libri e video eccellenti e anche la BBC ha realizzato un video di due ore e mezzo. C’è anche un intero sito web dedicato alla storia di questa enorme organizzazione terroristica continentale, specializzata in operazioni falseflag. Proprio quella, una rete terroristica gestita dalla NATO nell’Europa occidentale, coinvolta in massacri falseflag come l’ infame bombardamento della stazione ferroviaria di Bologna . Non sono i russi ma gli USA e i governi dell’Europa occidentale a organizzare, finanziare e gestire una rete terroristica contro la stessa popolazione dell’Europa occidentale, non orientale. La loro stessa gente. Tutti dovrebbero saperlo, le informazioni sono disponibili ovunque, anche su Wikipedia iperpoliticamente corretta. Ma, ancora, a nessuno importa.

    La fine della Guerra Fredda è stata contrassegnata da una serie apparentemente infinita di eventi che hanno fornito un pretesto per gli interventi anglo-sionisti (dai massacri di Markale in Bosnia, al “genocidio” di Srebrenica, al massacro di Racak in Kosovo, al “migliore” e il più grande di tutti, 9/11 ovviamente). Eppure quasi nessuno si chiedeva se le stesse persone o, almeno, lo stesso tipo di persone che avevano commesso tutti i crimini di Gladio potessero essere coinvolti. Al contrario, ognuno di questi eventi era stato accompagnato da un’enorme campagna di propaganda che promuoveva la narrativa ufficiale, anche quando evidentemente non aveva alcun senso (come 2 aerei che bruciano 3 torri d’acciaio). Per quanto riguarda Gladio, questa rete infame è stata opportunamente “dimenticata”.

    Sarebbe da fare una domanda semplice: “il tipo di persone che non hanno avuto problemi a far esplodere una grande stazione ferroviaria in Italia o ad abbattere tre edifici nel centro di New York, avrebbero qualche esitazione nell’usare un metodo piuttosto stupido per cercare di uccidere un inutile ex spia russa, se questo potrebbe giustificare ulteriori azioni ostili contro un Paese che hanno disperatamente bisogno di demonizzare per giustificare onde preservare l’attuale ordine mondiale anglosionista?

    L’ambasciatore russo dell’ONU avrebbe solo dovuto dire, in ripsosta alle ultime allucinanti accuse contro la propria Nazione: “Se il Regno Unito esisterà domani, ciò sarà dovuto interamente alla tolleranza del governo russo”.

    In questi giorni abbiamo passato di livello, non si tratta più di problemi economici a causa delle sanzioni, ma qualcosa di pericolosamente reale.

    Meno male che esistono persone come Dezzani che ne parlano e pochissimi altri), sennò saremmo all’oscuro di tutto a meno che non si leggano gli articolo disperati Paul Craig Roberts o di The saker.

    1. Penso che Putin e la Russia abbiano perfettamente capito con che feccia hanno a che fare. Ma non vogliono iniziare loro la carneficina. Molte cose possono succedere prima che si scateni la guerra, cataclismi, asteroidi, supevulcani (uno proprio al centro degli USA…povero orso Yogi!), ogni minuto che passa e’ un minuto guadagnato. Stanno fabbricando forsennatamente armamenti con la speranza, anche mia, di non usarli. Se si aprirà un conflitto in grande scala, pochi (più probabilmente nessuno) di noi che ci stiamo scrivento attraverso questo blog, potrà vedere il dopo.

      1. Anch’ io penso che Putin farà di tutto per evitare la carneficina. Accadrà solo se sarà messo con le spalle al muro. Ma allora saranno soprattutto i veri aggressori , cioè gli usa a pagare il conto. Per neutralizzare le basi usa in Europa non servono nemmeno le atomiche , bastano un po’ di missili molto precisi anche con semplici testate convenzionali. E si è già visto che non sono intercettabili , quindi.

    2. Buongiorno Daniela,
      bello il suo post, complimenti.

      In merito al discorso la Russia di Putin, mantenga il profilo basso, perché da buon judoku sa convertire energie nemiche nella loro disfatta.

      Il tempo gioca a favore della Russia e Cina e questo rende atlantisti isteriche.

      Saluti,
      Andrey

  6. La Russia è lunga 9.000 Km, non sarà facile circondarla e soffocarla come è accaduto per la Germania.
    Quando nel 2003 Pearle e gli altri neocon fanatici di Washington chiesero ai generali di pianificare un’invasione dell’Iran, si sentirono rispondera che militarmente era un’operazione impossibile da realizzare, viste le caratteristiche del territorio.
    Che adesso gli USA si vadano a suicidare con un attacco alla Russia, ancora più impraticabile dal punto di vista strategico, mi sembra incredibile

  7. Visitando spesso la Slovacchia e Cechia vi informo del pessimo clima che si è creato nei riguardi della comunità italiana li residente accusata di essere indistintamente mafiosa. Bisogna ringraziare per questo il grande contributo dato da numerosi giornalisti italiani al soldo dei poteri atlantici che forniscono ai media della Slovacchia e Repubblica Ceca menzogne e disinformazione a man bassa. Come l’articolo ispirato da un giornalista italiano e pubblicato a titoloni in prima pagina sul principale quotidiano Ceco (pensate che anche la camera di commercio italiana a Praga ha vivamente protestato per questa aggressione, da Alfano invece silenzio assoluto) che afferma che gli immobili prestigiosi di Praga centro sono tutti della mafia italiana.. Un ringraziamento anche a Sputnik.it diretto dal Giulietto nazionale (ormai smascherato FINTO pro Putin), vedi l’articolo del 1. 3.2018 https://it.sputniknews.com/opinioni/201803015721958-giornalista-ucciso-slovacchia0emergono-molte-scomode-verita/ pubblicato su Sputnik, pieno di falsità e luoghi comuni.

  8. Intanto le cose procedono.
    Ieri il Corriere della Sera pubblicava il seguente articolo a firma Franco Venturini: “Se Roma smarrisce il corso delle Alleanze”.

    Vedi:
    http://www.corriere.it/esteri/18_marzo_15/se-roma-smarrisce-faro-alleanze-e52bba8c-27c8-11e8-bb9f-fef48ac89c0b.shtml

    Dopo aver affermato che “è giusto presumere che da parte sua Londra fornirà ai suoi alleati gli elementi di prova che incolpano la Russia”, Venturini sostiene la necessità che l’Italia dimostrari “solidarietà” alla Gran Bretagna: “Ha tardato, e tarda, la voce dell’Italia. Che deve invece esistere, malgrado il caos politico che accompagna il nostro dopo-elezioni. Anche se indirettamente abbiamo parlato attraverso la Nato e la Ue.”

    La conclusione giunge poche righe più sotto:

    “C’è poi una questione tutta italiana. Salvini ha detto ieri di non credere alle conclusioni di Theresa May e ha ribadito che le sanzioni contro Mosca per l’annessione della Crimea sono un grande sbaglio. Il New York Times, in un articolo volontariamente provocatorio, ha scritto che l’Italia ha abbandonato l’alleanza con l’America per sceglierne una con la Russia. Le ambasciate occidentali a Roma sono in ebollizione nel tentativo di capire cosa verrà, non solo quale governo, ma anche quali orientamenti. Il legame dei nostri tormenti con i fatti di Salisbury esiste più di quanto possa sembrare. E una alleanza tra Lega e Cinque Stelle verrebbe vista, al di là dei nostri confini, come il più grave vulnus alle nostre alleanze.”.

    Un articolo che suona come un avvertimento in piena regola, con tanto di istruzioni per il presidente Mattarella.

    Oggi il momentaneo epilogo: i telegiornali stanno dicendo che il capo del governo uscente Gentiloni confermerà “per telefono” (sic) “‘forte solidarietà’ del governo italiano al governo e al popolo britannico” –

    vedi: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Spia-russa-oggi-Gentiloni-chiama-May-forte-solidarieta-occidente-unito-contro-Mosca-6f3d09d3-02f1-4135-baff-b5360bc53bd0.html

    E la fornitura dei famosi “elementi di prova”? Non è evidentemente necessaria.
    Ormai per dare istruzioni all’Italia non serve nemmeno più un incontro diplomatico. Basta un articoletto ed una telefonata il giorno dopo.
    Che comodità.

      1. No, è la copia del bar dove prendo cappuccino e brioche (come si dice a Milano). 😉

  9. Ciao Federico, sebbene il tuo articolo sia ineccepibile non riesco a immaginare gli scenari bellici. Cioè, negli ultimi tempi con l’uscita della May si è avuta una improvvisa accelerazione del peggioramento delle relazioni tra Russia ed Occidente. Il che fa pensare ad una guerra a breve, probabilmente legata anche all’imminenza dello scoppio di una bolla finanziaria. Ma chi può essere così pazzo da fare un attacco alla Russia dato che sarebbe annichilito termonuclearlmente?
    Una eventuale guerra di logoramento (in Siria o in Ucraina) richiederebbe tempi più lunghi, ma questo cozza con l’impellenza con cui sembra si vuole fare guerra alla Russia.
    Che ne dici Federico?

    1. quando la guerra “scappa” si fa. I banksters non hanno più molto tempo, devono rientrare dal QE e azzerare tutti i crediti al “solito modo”.
      E sarebbe la “terza volta” , quindi un caro vaffa ai soliti “poppoli” che si fanno sempre menare per il naso al solito modo

  10. L’ Inghilterra condanna la Russia e tutto il resto d’Europa, mestamente si accoda. Volgendo lo sguardo verso il nostro tristissimo paese, vedo un popolo sconfitto nell’ultima guerra mondiale, a cui gli alleati vincitori hanno imposto una èlite di comando ai vertici. Una èlite filtrata e eterodiretta da quelli con il grembiulino e che trasversalmente abbraccia tutti i settori chiave:” Dalla politica, ai giornali, alla TV, ai militari, forze dell’ordine, opinion leaders e con un meccanismo a piramide fino al singolo cittadino conb ruollo di controllo sul suo territorio”. Questa èlite la vedete in TV, alla radio, sui giornali, spesso con cravatta e/o talleur, più spesso è occuita e silente. Fanno il brunch, si riuniscono fra di loro atteggiandosi a “parte buona del paese”.

    Ahhhhh se il popolo italiano sapesse che non sono altro che volgari traditori della patria, messi lì a servire il nemico vincitore ? Cosa farebbe ?

  11. Dezzani, cosa fà, propaganda al contrario? Dopo che Trump ha messo nella lista delle sanzioni gli oligarchi fuggiti dalla Russia sotto Putin, mi sembra chiaro che gli Inglesi si stanno fottendo i miliardi di questi oligarchi, nulla di nuovo sotto il sole di Londra….

    Saluti

  12. 1) Theresa May
    2 ) Nikki Haley
    3 ) Angela Merkel
    4 ) Ursula Von der Leyen
    5 ) Brigitte Macron
    6 ) Melania Trump
    Donne sull’orlo di una crisi di nervi–no
    Gossip : Brigitte e Melania sono le ” consigliori ” dei rispettivi mariti . Dietro un “grande ” uomo c’è sempre una “grande” donna .
    Ah iL ritorno sulla scena inglese ed europea di Lady Macbeth !!

    1. Nella lista di “grandi” donne non vedo Stormy Daniels, la baldracca che tiene in ostaggio un “grande clown”.
      Ooph, volevo scrivere: tiene in ostaggio un “grande uomo”.

  13. Bellissimo articolo. Capisco che l’elit anglosionista è folle però non riesco a capire come pensano di poter combattere una guerra.
    Se siamo in uno scenario di guerra di logoramento:
    la Russia può chiudere i gasdotti per l’Europa e chiudere il canale di Suez (l’Egitto ha firmato la condivisione del proprio spazio aereo con la Russia). infine, L’iran blocca il golfo persico.
    In questo modo si ha lo stallo energetico; voglio vedere dopo un mese (quando sono finite le riserve) con cosa mandano avanti i carrarmati.
    Inoltre in una guerra di logoramento con quale fanteria combatte l’occidente? forse con i millenials o con le truppe LGBT ?
    Se invece, siamo in uno scenario nucleare:
    Le nuove armi Russe hanno appena dimostrato che uno first strike è una pura illusione. si antrà incontro all’apocalisse nucleare. l’occidente è del tutto impreparato a sopravvivere a uno scontro nucleare. ovviamente esclusi i buncher dell’elit.
    Mentre la Russia, dopo la guerra fredda, continua a rinforzare e ampiare le sue strutture sotterrane.
    https://aurorasito.wordpress.com/2018/03/11/perche-la-russia-costruisce-enormi-rifugi-sotterranei/

    Quindi spero che tutto questo putiferio della spia sia solo fumo negli occhi per distogliere l’attenzione dalla Siria.
    Saluti

      1. Già, quelli che protestano perchè c’è pasta tutti i giorni o il wify non và! Già me li vedo ad affrontare un tank, forse è la volta buona che se ne tornano a casa loro! 😉

  14. egr.dezzani,noi,i soliti vecchietti di minghiapitittu,leggendo il tuo ultimo articolo,e abitando a 12 kilometri dalla base di sigonella,dai missili atomici,abbiamo iniziato a scavare,per costruirci un rifugio antiatomico,e voglia dio,di farcelo ultimare,prima che scoppi la 3 guerra mondiale!

  15. Ho come l’impressione che le scaramucce e le provocazioni inizino a diventare un tantino troppe .. che i nostri favolosi alleati anglo-usraeliani abbiano deciso di oltrepassare il Rubicone? Dezzani lei che ne pensa?

  16. Se non erro intorno alla fine di aprile i cinesi lanceranno il petro.yuan,seguiti a ruota dai russi e forse dai componenti dello SCO; se buona parte della popolazione mondiale rinuncera’ alla carta verde per comprare e vendere gli anglosionisti hanni i minuti contati.Potrebbe essere questo uno dei motivi per spiegare questa bellicosita’?Se gli americani perderanno il dominio sull’economia diventeranno gli scemi del villaggio globale e i loro sodali e compagni di merende conteranno finalmente quello che valgono : nulla.

  17. Volano pure gli stracci…

    “LONDRA – L’accusa è di avere rubato 50 milioni di profili da Facebook e di avere usato queste informazioni riservate per influenzare elezioni dall’America all’Europa, da Trump alla Brexit e oltre. Sul banco degli imputati c’è Cambridge Analytica, la società inglese di analisi di “big data” che da qualche anno ha ottenuto un’attenzione spropositata”
    http://start.wind.it/m/mwindsp/detailNews?id=sezioni/esteri/2018/03/18/news/_cambridge_analytica_e_il_furto_di_dati_cosi_influenzavano_le_elezioni_-191577925/&idBanner=news
    Grazie dell’ospitalità Dezzani

  18. Il grande incubo dell’occidente Atlantista era il Comunismo dilagante da Est. Alla fine della I° Guerra Mondiale questo incubo sembrava diventare realtà in paesi in bilico come Germania e Italia …incubo prontamente dissolto con ingenti finanziamenti ai partiti che si opponevano agli Spartachisti nelle piazze… All’inizio della II° Guerra Mondiale però, con l’invasione della Polonia da parte di URSS e Germania, la scelta si pose invece tra fronteggiare il Comunismo o la nazionalizzazione delle Banca Centrale …che la Germania dovette attuare per evitare cariolate di marchi in birreria…
    Winston… uomo dei Rothschild optò per la seconda …nonostante le antipatie dei conservatori di allora fossero soprattutto per l’URSS che aggrediva anche la piccola Finlandia… Sembra proprio che …ora come allora… l’obiettivo dei finanziatori internazionali sia sempre lo stesso… evitare di perdere il monopolio della “stampa di carte colorate” …come dice Willy …o dei più moderni petrodollari… mentre principi come democrazia, solidarietà, libertà, ecc. gli suscitano al max un po’ di tenerezza…

  19. Escludendo per assurdità manifesta l’ipotesi dell’attentato dei servizi segreti russi, rimangono in piedi alcune ipotesi che spiegano questo strano avvelenamento.
    Potrebbe trattarsi di un regolamento di conti interno all’élite britannica tra fautori e avversari della Brexit.
    L’attentato potrebbe essere stato confezionato da poteri massonico-finanziari contrari all’uscita, per dimostrare alla popolazione che occorre riavvicinarsi agli altri Stati europei per contrastare la minaccia russa.
    D’altro canto non è da escludere un’operazione studiata dai servizi occidentali a beneficio del complesso militar-industriale che sta incrementando I suoi fatturati grazie al nuovo clima di tensione instaurato con la Russia.
    L’effetto immediato dell’aggressione della May nei confronti di Putin é stato, infatti, quello di accrescere la popolarità del leader russo e di innalzare il livello patriottico della popolazione, consolidando la nuova Guerra Fredda tra est e ovest e di conseguenza le commesse militari dell’apparato militar-industriale USA e soci.

  20. Vladimir Putin è stato rieletto presidente della Russia. Resterà in carica fino al 2024. Le presidenziali del 2018 lo hanno riconfermato presidente con il 76 per cento dei voti, ovvero tre elettori su quattro, quasi un plebiscito a testimonianza di quanto sia amato e apprezzato dai suoi connazionali.

    Il nuovo Presidente della Federazione Russa, conserva il suo posto al Cremlino e traccia il programma elettorale per i prossimi anni. http://www.affaritaliani.it/affari-europei/elezioni-russia-putin-programma-530865.html?refresh_ce

    Questi i punti salienti:

    +Sfida all’Occidente,
    +sviluppo economico,
    +via della Seta insieme alla Cina,
    +aumento della popolazione e dimezzamento della povertà.

    Nei prossimi anni non saranno dunque ammorbiditi i toni di sfida nei confronti dell’Occidente e dell’Unione europea.

    L’ Italia, fortemente indebolita e ridimensionata nel suo ruolo internazionale, dopo oltre dieci anni di crisi economica ininterrotta, si trova davanti ad una scelta:

    A) Perseverare in questa folle politica europeista, che ci sta spingendo verso il default, oppure

    B) Uscire dall’euro e riacquistare quella sovranità monetaria perduta.

    Tenendo in considerazione i risultati elettorali italiani, delle ultime elezioni nazionali del 2018, c’è da augurarsi, che la formazione del nuovo governo, possa garantire una inversione di tendenza, rispetto a quanto attuato finora.

    In una intervista del maggio 2017 http://www.la7.it/la-gabbia/video/salvini-antieuro-ministro-economia-sono-indeciso-tra-claudio-borghi-e-alberto-bagnai-01-06-2017-214637 Matteo Salvini, indicava come papabile Ministro dell’economia, per un suo eventuale governo, tale Claudio Borghi, milanese, classe 1970, o a Milano il 6 giugno1970, laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (premio Agostino Gemelli come migliore laureato dell’anno nel proprio corso).

    Una persona che onestamente non conoscevo ma che ho rivalutato dopo questo video intervista di Byoblu https://www.youtube.com/watch?v=EY8UIJ_wCU8 ” Come vi porterò fuori dall’euro”. Un video che consiglio di vedere a tutti !

    CLAUDIO BORGHI è la persona giusta al Ministero per l’economia !!!

    Le tessere sul tavolo, ci sono tutte. Credo si possa scrivere una nuova storia per questo paese, a partire da adesso. Non c’è più tempo per i “traditori della patria” !

      1. Dezzani lo seguo e lo leggo molto volentieri, ma con tutto il rispetto, è solo un BLOGGER, non ha neanche un centesimo del CV di Barnard. Bitch please…

        1. Leggo su wikipedia: Paolo Barnard – Biografia – Infanzia e giovinezza: È figlio del giornalista e scrittore Wolfango Rossani (pseudonimo di Sigfrido Rossi). Dopo una giovinezza difficile (per sua ammissione venne arrestato e subì anche un trattamento psichiatrico di alcuni mesi a causa di una sindrome paranoide) si laurea in psicologia. https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Barnard

          Joker senti, facciamo una bella cosa, dimentichiamo questo Barnard visto che siamo sul blog di Dezzani e ti perdoniamo. Ok ?

  21. Il buon Dezzani ha già twittato (giustamente) in proposito.

    Ad ogni modo informo il blog che l’Italia si accoda alla Gran Bretagna e espelle due diplomatici russi https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/26/ex-spia-russa-avvelenata-effetto-domino-europa-e-stati-uniti-espulse-decine-di-diplomatici-russi-due-italia/4252478/

    * Mi piacerebbe tanto, tantissimo sapere CHI HA DATO L’ORDINE ! Se qualcuno lo sa, per favore, scriva nome e cognome sul blog.

  22. Ma che bravi, bannate anche quando uno vi contesta qualcosa pacificamente?
    Che coerenza, eh? Scrivete contro il “poteri forti” e poi vi comportate peggio di loro. Io ho già detto di seguire volentieri Dezzani, e avevo anche cominciato a dare un contributo economico, ma se questa è la vostra linea… mai più.

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