“Lo Stato nazionale è superato”: perché Bruxelles tifa per la secessione della Catalogna

Si accende in Spagna lo scontro tra Madrid e Barcellona: la Guardia Civil ha arrestato una quindicina di esponenti politici e sequestrato milioni di schede relative al referendum sulla secessione della Catalogna, già proibito lo scorso febbraio dalla Corte Costituzionale. La consultazione costituisce un vero e proprio attacco all’integrità della Spagna. Le autorità di Bruxelles, possibiliste sull’indipendenza della Catalogna, al momento tacciono, ma già si alzano dalla stampa critiche per la deriva “autoritaria” del premier Mariano Rajoy. La secessione di Barcellona si inserisce nel più ampio disegno degli Stati Uniti d’Europa, dove gli Stati nazionali dovrebbe essere sostituiti da un governo federale in alto, e dalla macroregioni in basso.

Secessione della Catalogna: “il Manifesto per una rivoluzione unitaria dell’Europa” diventa realtà

Gli sforzi dell’establishment euro-atlantico per riplasmare il Vecchio Continente procedono su più linee: dall’economia alla società, dalla demografia all’integrità degli Stati nazionali. In ambito economico, abbiamo assistito all’imposizione coatta delle “riforme strutturali” di stampo neo-liberista e alla somministrazione di quell’austerità che ha portato al lastrico l’intera Europa meridionale. Sotto l’aspetto dei costumi, siamo stati testimoni di un violentissimo attacco alla famiglia tradizionale e, parallelamente, alla promozione del modello LGTB. Per quanto concerne la demografia, prima si è inflitto un duro colpo alla già bassa natalità europea con le politiche economiche lato offerta, dal chiaro sapore malthusiano, e poi si è inondato il continente con flussi migratori crescenti dall’Africa e dal Medio Oriente, destabilizzati ad hoc. Ora, è la volta degli Stati nazionali, considerati un relitto dello scorso secolo e, sopratutto, un ostacolo verso quell’Europa federale tanto agognata dall’élite liberal. Pensiamo, ovviamente, a quanto sta accadendo in Spagna.

Non è nostro interesse approfondire la storia iberica: è sufficiente dire che lo Stato spagnolo, come la maggior parte degli omologhi europei, si è consolidato nei secoli raggiungendo i propri confini naturali ed inglobando al suo interno minoranze linguistiche. È proprio su queste faglie culturali-linguistiche che si inseriscono gli sforzi per smembrare oggi la Spagna: un domani non troppo remoto potrebbe essere il turno dell’Italia e, in prospettiva, il processo dovrebbe allargarsi all’intera Europa. La cartina geografica risulterebbe così stravolta: dissolti gli Stati nazionali, la loro eredità sarebbe raccolta da un governo federale al livello più alto (i massonici Stati Uniti d’Europa) e dalle macroregioni europee al livello più basso.

Chi scavasse un poco dietro il movimento indipendentista catalano ed i suoi omologhi europei (si veda il nostro lavoro sulla Lega Nord di Gianfranco Miglio ed Umberto Bossi) scoprirebbe infatti gli stessi poteri che si nascondono dietro le istituzioni di Bruxelles: tanto i secessionisti catalani sono spietati verso il proprio centrale, quanto sono ben disposti verso la moneta unica e la tecnocrazie europea1. Lo stesso discorso vale per i vetero-leghisti del calibro di Roberto Maroni, convinto sostenitore dell’autonomia della “macroregione del Nord” dal resto dell’Italia, all’interno, ovviamente, dell’Unione Europea2.

Il primo passo per condurre gli Stati nazionali alla frantumazione consiste nel sovraccaricarli di tensioni socio-economiche: a questo scopo adempie perfettamente l’austerità cui la Spagna (idem per l’Italia) è sottoposta a partire dal 2011. La caduta verticale degli indici macroeconomici, scatena “la lotta” per le risorse, utile ad alimentare le spinte indipendentiste: la ricca Catalogna (idem la Lombardia ed il Veneto) usa la tematica del residuo fiscale positivo (paga allo Stato più di quanto riceve) per rendere accattivante l’indipendenza dalla Spagna in bolletta.

Il secondo passo coincide con lo sprigionamento delle forze separatiste (il progetto del referendum nasce nel 2012), che agiscono in perfetta sintonia con la tecnocrazia europea: è importante notare, ai fini della nostra analisi, come la Catalogna che rivendica la propria secessione dalla Spagna sia la stessa che lo scorso febbraio è scesa in piazza contro la decisione di Madrid di bloccare la ripartizione degli immigrati caldeggiata da Bruxelles3. Chi volesse indagare più a fondo, dovrebbe interessarsi dei legami massonici che uniscono il movimento separatista catalano (si veda la bandiera con espliciti richiami alla libera muratoria) agli “illuminati” che siedono ai vertici della piramide di Bruxelles.

Il terzo passo è rappresentato dall’appoggio di Bruxelles alle spinte secessionistiche. Ora, bisogna distinguere tra appoggio “astratto” ed appoggio “pratico”: il primo può essere esplicito (perché non urta direttamente nessun Stato dell’Unione Europea), il secondo, calato nella realtà politica, deve essere molto più discreto, perché è grande il rischio di scatenare l’ira di qualche cancelleria. La teoria della scomparsa degli Stati nazionali, cannibalizzati dall’Unione Europea e dalle macroregioni, è esplicitamente illustrata nel libro “Per l’Europa! Manifesto per una rivoluzione unitaria”, opera degli euro-parlamentari Guy Verhofstadt e Daniel Cohn-Bendit. Secondo i due autori, ferventi europeisti4:

Gli Stati nazionali non servono più a niente, perciò è ora di voltare pagina e inaugurare la federazione europea, ovvero gli Stati Uniti d’Europa. (…). L’Europa federale è il cammino per proteggere la nostra sovranità e preservare il nostro modello sociale in un mondo dominato da imperi come Usa, Cina, India, Russia e Brasile (…) Ma cos’è in pratica la federazione europea? Il discorso è lungo, ma si può riassumere così: lo Stato nazionale (Roma, Berlino, Parigi e così via) viene scavalcato sia verso il basso, valorizzando ad esempio il ruolo degli enti locali e delle regioni, che verso l’alto, con la delega di tutta una serie di competenze a Bruxelles, come la politica estera, la difesa e, appunto, la politica economica. Una delle critiche che vengono mosse più spesso all’Euro, infatti, è di non avere uno Stato unitario dietro. Ecco che la federazione europea colmerebbe esattamente questa lacuna.”

Fin qui, la teoria. Ora si tratta di calarla nella realtà, ossia di procedere con la secessione della Catalogna dalla Spagna: su questo terreno, le autorità di Bruxelles devono necessariamente muoversi con passo felpato, per non innescare una crisi diplomatica con Madrid. Ecco quindi, Jean-Claude Juncker, presidente della commissione europea, dichiararsi possibilista alla secessione di Barcellona. Come si legge nell’articolo “Juncker apre uno spiraglio sull’indipendeza della Catalogna”5 del 14 settembre, il presidente della commissione si sbilancia:

Abbiamo sempre detto che rispetteremo la sentenza della corte costituzionale spagnola e del parlamento spagnolo. Ma è ovvio che se un giorno l’indipendenza della Catalogna vedrà la luce, rispetteremo questa scelta. Ma in quel caso la Catalogna non potrà diventare membro dell’UE il giorno successivo al voto”.

Poco importa se la Corte costituzionale spagnola ha proibito il referendum ed il premier Rajoy lo ha dichiarato illegale. Se la Catalogna svolgerà comunque la consultazione ed otterrà l’indipendenza, bé, secondo Juncker, Bruxelles dovrà a quel punto avviare l’iter per l’ingresso del nuovo soggetto politico nell’Unione Europea. Le parole di Juncker sono quasi un “nulla osta” per i separatisti catalani, tanto più che coincidono con l’apertura ufficiale della campagna referendaria6. Di fronte alla volontà dei secessionisti di ignorare la Corte Costituzionale ed alla simpatia, neppure troppo velata, che Bruxelles mostra per una Catalogna indipendente, il governo centrale non può che passare all’azione: il 15 settembre Madrid assume il controllo delle finanze catalane ed il 20 settembre, attua un ulteriore giro di vite, con l’arresto di 14 esponenti politici ed il sequestro di dieci milioni di schede elettorali. Un intervento deciso che, immancabilmente, scatena l’immediata reazione dei secessionisti: “La polizia arresta 14 funzionari catalani per evitare il referendum: scoppia la tensione” scrive La Stampa.

La commissione europea è, ovviamente, costretta a trincerarsi dietro un “no comment”7 per evitare che la crisi degeneri in un pericolosissimo braccio di ferro tra Madrid e Bruxelles. Tuttavia, salta subito all’occhio come agli ambienti “europeisti” la causa catalana stia molto a cuore: il referendum per la secessione, proibito dalla Corte costituzionale iberica, è un’espressione di democrazia, mentre la reazione del governo centrale puzza di violazione dei diritti umani.

Ma è soprattutto leggendo la stampa che si evince come l’establishment euro-atlantico sia schierato a fianco dei secessionisti catalani: anziché presentare l’azione del governo centrale come una legittima difesa della costituzione e dell’ordinamento giuridico, grande enfasi è data al blitz della polizia, agli arresti, alla manifestazioni di piazza contro l’esecutivo, alla determinazione dei secessionisti catalani di procedere con il referendum, nonostante tutto. Sembra quasi di rivivere lo stesso copione cui abbiamo assistito tante volte in questi ultimi anni: le piazze delle Primavere Arabe contro i sanguinari “dittatori”, Euromaidan in Ucraina, le proteste di Gezi Park contro Erdogan, etc. etc. Già, il presidente Receo Erdogan: se la “svolta dura”8 di Mariano Rajoy dovesse intensificarsi, sono già pronti parallelismi con il sultano turco.

Poco importa, quindi, se l’Unione Europea sia agonizzante, i suoi leader più discreditati che mai, la moneta unica appesa ai destini di Mario Draghi e le forze centrifughe sempre più forti: finché la testa del serpente non sarà tagliata, bisognerà attendersi i colpi di coda dell’oligarchia euro-atlantica. Oggi tocca alla Spagna, vittima di un chiara manovra tecnocratica-massonica per smembrare la sua integrità territoriale. Un domani, potrebbe toccare all’Italia: c’è da chiedersi chi, in quel caso, sventerebbe i piani di balcanizzazione già tentati nel 1992-1993.

 

1https://it.sputniknews.com/politica/201709185037039-Catalogna-Madrid-Barcellona-Junqueras-referendum-quorum-1-ottobre-secessione-autodeterminazione-diritto/

2http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/politica/spacca-maroni-forum-macroregione-1.306530

3http://www.lastampa.it/2017/02/18/esteri/barcellona-scende-in-piazza-vogliamo-i-rifugiati-7QPB7Xy9kwUZ12Bh8J0UCI/pagina.html

4http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/09/se-leuropa-diventa-federale/376746/

5http://it.euronews.com/2017/09/14/referendum-in-catalogna-juncker-rispettera-il-risultato-del-voto

6https://elpais.com/ccaa/2017/09/14/catalunya/1505408751_433144.html

7http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2017/09/20/catalogna-commissione-ue-non-commenta_9bfe2168-1eb3-4618-905d-d568a380bc76.html

8https://video.repubblica.it/mondo/catalogna-cevolin–svolta-dura-del-governo-rajoy-per-impedire-atti-di-disobbedienza/285108/285721?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T2

124 Risposte a ““Lo Stato nazionale è superato”: perché Bruxelles tifa per la secessione della Catalogna”

  1. Chapeau. Personalmente penso che tutti i (cosiddetti) politici recitino una parte. Altrimenti non si spiegherebbe che Rajoy usi mezzi controproducenti per riportare l’ordine. Dovrebbe capirlo, no? Ma lo sa, eccome se lo sa. Solo che, appunto, recita la sua parte, come tutti gli altri burattini.

  2. Amata dal nostro amico e sodale Benjamin, questa parte di Roma dove si parla la lingua dei vostri sardi ai nostri tempi già lavorava per noi con lo scopo, tramite la guerra civile, di perdere appunto Roma privandola dell’Iberia intera. Che ovviamente include la Lusitania. Non ha mai smesso. Ma Madrid ha l’ultima Roma, e il Catai dalla sua parte. Non lasceranno che l’Iberia sia frazionata e dominata. Il ridicolo re ne uscirà senza più alcun ruolo. E Madrid non dimenticherà l’osceno sostegno dei parvenus di quella ridicola città di un non Paese.

  3. Dezzani potrebbe aver ragione, però io mi chiedo: che parte stanno recitando allora Viktor Orban e la UE?
    Appoggi internazionali per il governo catalano

    “Pochi giorni fa il portavoce di Viktor Orban, presidente dell’Ungheria, ha fatto sapere che il governo appoggia il referendum della Catalogna e che “il volere del popolo é ció che conta sempre”. Se l’Ungheria si schiera con Barcellona gli altri Stati europei sono piú timidi. “Penso che sia una questione interna alla Spagna, spero non abbia evoluzioni preoccupanti”, ha dichiarato il premier Paolo Gentiloni da New York dove partecipa all’Assemblea generale dell’Onu.

    La Commissione europea non commenta

    Interpellati su quanto sta accadendo a Barcellona l’esecutivo comunitario ha preferito trincerarsi dietro ad un no-comment. Ma tra i corridoi di Bruxelles serpeggia una certa avversione verso il referendum secessionista. L’Unione europea, é il ragionamento, sta giá attraversando un periodo difficile soprattutto ora che la Gran Bretagna ha deciso di uscire dall’Ue. Nuove secessioni (e di uscite dall’Unione) non possono che minare ancora di piú la stabilità del Vecchio Continente. Anche perché una Catalogna indipendente, dovrebbe avere il permesso di tutti i ventisette stati europei per chiedere l’adesione all’Ue, e Mdrid non concederebbe mai il suo benestare.”
    http://www.affaritaliani.it/affari-europei/arresti-a-barcellona-autogol-di-rajoy-bruxelles-preoccupata-500105.html

    E se la Catalogna fosse una scheggia impazzita all’interno del sistema?

    Invito poi a leggere questo articolo di Mauro Bottarelli, con interessanti spunti come sempre.
    https://www.rischiocalcolato.it/2017/09/pentolone-catalano-sta-esplodendo-capito-ora-cosa-servivano-terrorismo-paura-permanente.html

  4. Cosa sono questi dislike a caso? mmh, la cosa puzza di bruciato. La cosa è tanto più sospetta dal momento che ci sono in tutti i post

  5. In genere l’élite finanziaria globalista che controlla l’UE smembra gli Stati, come la Jugoslavia, che rappresentano un ostacolo ai suoi piani.
    Ma la Spagna è un Paese totalmente asservito, come dimostra la sua supina applicazione degli ordini economici di Bruxelles.
    Sinceramente mi sembra strano che l’élite massonico-globalista sia favorevole a questa secessione.

    1. Non importa essere asserviti o meno all’élite. Importa se si è o meno d’intralcio ai suoi piani.

      1. Esattamente. A parte Gheddafi infatti, Ben Alì in Tunisia e Hosni Mubarak in Egitto non erano certo ostili agli Usa anzi, ma l’èlite finanziaria-globale ha imposto la loro sostituzione perché non più funzionali ai suoi progetti in quell’area geografica.

    2. E se il fine delle élites fosse “semplicemente” gettare ancora più caos? La destabilizzazione della Spagna potrebbe essere un confetto a Juncker per le sue aperture verso la “cattiva” Russia. Tuttavia, non so quanto questa destabilizzazione possa portare giovamento alle élites…

  6. ” la Catalogna non potrà diventare membro dell’UE il giorno successivo al voto”.
    L’ammissione di un nuovo paese membro alla UE deve avvenire all’UNANIMITA’ di chi membro lo è già. Quindi quella dichiarazione conferma che la UE lascerà il destino della Catalogna in mano alla volontà del governo centrale spagnolo. E questo sarebbe l’appoggio della UE alla secessione. Vabbè, di fronte all’evidenza che il complottismo vince sull’uso della ragione, meglio non dire altro.

    1. Già, il problema dell’unanimità… ecco perché stanno facendo di tutto per scavalcarlo. Qui non vogliamo utili idioti à la Maroni…

    2. No, la Catalogna, se “secessa” dalla Spagna (come pensa di fare la Scozia) dovrà RICHIEDERE di entrare in UE. Questi sono i Trattati, non Dezzani.

  7. La Lega Nord quindi secondo lei, starebbe facendo gli interessi di Bruxelles ???

    Mi spiace ma questa sua tesi non mi convince.

    1. E’ dura accettare la realtà che sono tutti attori…lo so, ma lo capirebbe anche un bambino che la Lega è falsissima (come gli altri), ho voluto crederci anch’io, per disperazione, poi mi son detta che mi stavo prendendo in giro da sola

      1. Attori sono un po’ tutti, ma mi chiedo fino a che punto.. la Lega viene pure accusata di essere finanziata da Putin, e gli hanno bloccato i conti in banca

  8. Dezzani scrive un altro post che fa riflettere, e non è necessario essere sempre d’accordo con lui. Sono una persona agnostica e credo che il Mondo sia sovrappopolato e su questo tema ci sono miriadi di scritti scientifici fin dagli anni sessanta, per cui citare Malthus è ridicolo, sia a favore e sia contro.

    Ma, questo non cambia la sostanza dellle cose ovvero che il post fa riflettere.

    Da quando ci sono i Fondi Strutturali della UE – i primi sono stati tra il 1988 e il 1993 – dove i nostri soldi sono redistribuiti secondo ordini precisi e se non adempi perfettamente ai quali perdi i soldi (i tuoi, tra il 2009 e il 2016 NON sono tornati in Italia circa 40 MILIARDI che invece abbiao versato da bravi alle casse della UE), ebbene quei programmi hanno sempre di più rafforzato l’idea della “Macroregione”. I Fondi Strutturali non entrano nei dibattiti televisivi, non sono nelle pagine dei giornali, qualche raro programma radiofonico tra le due e le tre di notte, forse.

    La strategia comunitaria ha come principio fondamentale la POLITICA DI COESIONE, e dunque al suo interno si sviluppa la strategia della riduzione delle disparità regionali che sostiene di mirare al raggiungimento di un riequilibrio tra le varie regioni (rectius “macroregioni”). Rappresenta una politica strutturale il cui obiettivo finale (fasullo, lo stiamo vedendo, non solo percependo) è inclusione, libertà, giustizia e pari opportunità. Dagli anni 2000, per la politica di coesione, i Fondi Strutturali utilizzano circa un terzo del bilancio comunitario (attuale ciclo 2014/2020 sono 334 miliardi).

    Tipico dei Fondi Strutturali è che, a livello di popolazione, non se ne percepisca il risultato a meno che non sia, per esempio, una bella pista ciclabile (con tanto di targa) che colleghi una macroregione, oppure non si appartenga a una categoria professionale che ha l’obbligo di conoscerli.

    Catalogna, un nuovo possibile esperimento per spingere in quella direzione?
    E sui leghisti Dezzani ha ragione.

  9. Temo che in Spagna possa finire molto male, vedo molte analogie con la Jugoslavia. I nazionalisti croati e quelli serbi non si limitavano a chiedere l’indipendenza della loro repubblica federata ma reclamavano anche territori situati al di fuori di essa. Le mire dei nazionalisti catalani non sono limitate alla Generalitat, ossia alla regione autonoma, ma reclamano pure Valencia, Baleari, un pezzo di Aragona e la regione francese di Perpignan. Stesso discorso per i nazionalisti baschi che non chiedono solo l’indipendenza della regione autonoma di Euskadi ma reclamano anche la Navarra ed un pezzetto di Francia. Stendo naturalmente un velo pietoso sui politicanti europei, che saranno anche ora come in passato (Jugoslavia, Euro, migranti) totalmente incapaci di affrontare una crisi seria.

    1. Si ‘sta storia della Catalogna ricorda la lega agli esordi, ma se facciamo un confronto probabilmente nella lega c sono molte correnti, quando è nata posso dare ragione a dezzani sulle loro intenzioni iniziali; ma attualmente mi pare che il vento abbia cambiato direzione, un partito “finto” tipo il cinquestalle mette come responsabili dei buffoni totalmente manovrabili come pupazzi o persone totalmente supine alle posizioni dei dominanti; guarda caso nessun giudice è andato a rompere le uova nel paniere ai 5 stalle; al contrario alla lega hanno appena bloccato i conti per non fargli fare campagna elettorale; alla lega c’è anche claudio borghi che non mi pare un raccattato tipo di battista o schifezze simili, sono ferocemente contrari agli sbarchi ecc. ecc,, un po troppe cose per essere bollato come partito finto; azzardo dicendo che probabilmente in questo momento nella lega la “vecchia” corrente di bossi maroni e compagnia è in minoranza trascurabile ergo le dichiarazioni degli appartenenti a quella corrente valgono il giusto; boh vediamo che succede nei prossimi mesi

  10. Recentemente riproposto da “Aurorasito”, un interessante e preveggente articolo che giusto un anno fa ipotizzava l’eventualità di un attentato sotto falsa bandiera “jihadista” a Barcellona (puntualmente verificatosi), in realtà in stretta connessione con l’evolversi del movimento indipendentista catalano: gli attori coinvolti, le loro finalità e le apparentemente contraddittorie strategie delle élite globaliste: https://aurorasito.wordpress.com/2017/08/19/19-settembre-2016-si-prepara-un-attentato-false-flag-a-barcellona/

  11. “L’Ue prende posizione nello scontro fra il governo spagnolo e le autorità di Barcellona sul referendum per l’indipendenza della Catalogna. La portavoce della Commissione europea ha ribadito che Bruxelles ‘rispetta l’ordine costituzionale della Spagna come con tutti gli stati membri ed è ‘in seno a questo che tutte queste questioni dovranno o potranno essere affrontate’. Anche Parigi si schiera ‘per una Spagna forte e unita’. Il vicepresidente catalano Junqueras ammette intanto che dopo il blitz di ieri della Guardia civil l’organizzazione della consultazione del 1 ottobre è più complicata, ma va avanti. NUove proteste a Barcellona, migliaia di persone si sono riunite davanti la Corte di Giustizia.”

    Dezzani, una fake news?

    http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2017/09/20/catalogna-arrestato-il-braccio-destro-del-vice-presidente_56bed546-37ed-47b4-b805-4b5509116c7b.html

  12. Articolo molto duro da digerire ma … ineccepibile. La verità può far molto male e l’illusione che può essere vellicata dai propositi secessionistici di questa e quella regione è destinata ad infrangersi malamente contro il duro regime sovranazionale imposto dalla UE. Avevo già letto (e digerito) a suo tempo l’articolo sulla Lega Nord di Maroni e Bossi (link riportato da Dezzani stesso), articolo che già chiariva molti dubbi. Quando ieri sera, al telegiornale, ho sentito i commenti scandalizzate della nostra sinistra (tutta) di fronte alla reazione di Rajoy, ho capito che ben altro è in ballo in questa vicenda. Nulla quaestio, bravo Dezzani!

  13. l’ex primo ministro belga ha detto
    cose ovvie e ragionevoli , il vero pericolo
    sono i cosidetti sovranisti alla trump/netanyau.
    non ricordo di aver mai sentito un discorso del genere all’ONU.

    federico a me’ non e’ chiara la tua critica
    alle elite euroatlantiche.
    se israele dopo le varie guerre con il mondo arabo
    che hanno segnato i .suoi primi decenni ha concepito la sua sicurezza strategica nella balcanizzazione dei suoi nemici e questa e’ anche l’opzione euroatlantica,peraltro per altre finalita’,
    dove sta’ il problema?
    il mediooriente non e’ gia’stato raso al suolo?
    perche’ la destra israeliana c’e’ l’ha tanto
    con queste elite ?
    perche’ alcuni/tanti/molti/pochi ebrei ce l’hanno con gente come soros?

    peche’ il sovranismo di trump e di
    netanyahu si e quello della catalogna no ?

    a me’ da esterno a quei mondi piacerebbe
    capirne un po’ di piu’.
    se tu’ con i tuoi collaboratori poteste
    dedicarvi un post ve ne sarei grato.

    1. se tu’ con i tuoi collaboratori poteste
      dedicarvi un post ve ne sarei grato.

      Bene. Faccio un consulto con la redazione, poi chiamo la proprietà e gli inserzionisti. Se tutti sono d’accordo, procediamo: ma si parla di 30-50 persone, divise tra sedi nazionali ed estere. Ci vuole tempo.

  14. Ottima analisi. Ma alla fine, tutto sembra niente altro che un’altra particella del caos nel quale l’occidente sembra sprofondare…E’ l’Anticristo la vera guida di questo teatro di burattini…e siamo solo al prologo del grande Caos finale.

  15. Ammetto di essere molto confuso, a questa cosa delle macro regioni non ci avevo mai pensato.
    Però dal punto di vista dell’elite la creazione di un conflitto interno è un ottimo modo per indebolire lo stato nazione.
    Sembra molto simile al tentativo di balcanizazione della Siria. La mia domanda è ma perchè la Spagna, che è un servo di Bruxelle, e non l’Ungheria o la Polonia?

  16. L’ipotesi di Dezzani si può condividere, anche se sembra davvero incredibile che l’élite finanziaria e industriale catalana voglia separarsi dal mercato spagnolo che assorbe una parte importante della produzione locale e voglia ridurre Barcellona, una grande città volta al turismo e all’esportazione, ad essere la capitale di un ridicolo staterello.
    Sicuramente il piccolo impiegato o il commerciante di quartiere può essere favorevole all’indipendenza, ma i grandi padroni dell’economia catalana sono quelli che contano davvero e sono collegati all’élite finanziaria internazionale.
    Non riesco davvero a capire quali vantaggi potrebbero ottenere, mentre i rischi per loro sono realmente grandi.

  17. Di seguito, un utile spunto integrativo, eccolo arriva!!

    Il report di MacroGeo, una società di consulenza presieduta da Carlo De Benedetti, un veterano della comunità imprenditoriale italiana, intitolato “L’Europa al tempo di Trump e della Brexit: disintegrazione e riorganizzazione”, arriva a conclusioni coraggiose.

    Gli autori del report di MacroGeo prevedono che non si avrà un’anarchica competizione tra gli Stati-nazione, bensì «l’affermazione di un nucleo centrale geoeconomico intorno alla Germania». Questo sarebbe formato dalla Germania e dai paesi che ne costituiscono la filiera industriale, cui si addice la cultura fiscale e monetaria tedesca. In maniera disarmante, gli autori suggeriscono che, «se l’Italia dovesse dividersi», l’Italia del Nord potrebbe unirsi al gruppo formato da Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e alcuni paesi scandinavi.

    Per articolo completo:

    http://www.libreidee.org/2017/03/de-benedetti-entro-5-anni-lunione-europea-sara-morta/

    Sinceri complimenti per l’ottimo articolo e cordiali saluti.

    Fabrice

  18. avete visto l’ex guardasigilli (J) frick? quando in democrazia si ode il tintinnar di manette qualcosa non va………………………………….che coraggio!!!! il guardasigilli che arrestò(illegalmente) un cittadino argentino e lo fece processare tre volte (nè bis nè idem)

  19. il miliardario guardiola:chiediamo di votare!!!è la democrazia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!vallo a dire agli Arabi tuoi padroni……

  20. Sig. Dezzani, non riuscendo a inviare niente qui sopra con il nick di StefanoG, Le ho scritto 2 volte su twitter per chiederle perché i commenti di StefanoG su questo suo blog vengono bloccati (in particolare dopo l’invio esce l’avviso “tu non puoi passare”) ….però non ho ricevuto risposta. Ora provo a riscriverle qui con questo mio nuovo pseudonimo perché ho l’impressione che questa volta non si tratti di un qualche errore ma di un fatto voluto. Se per qualche ragione lei non desidera che io partecipi a questo suo blog, le sarei grato se me lo dicesse con franchezza e le assicuro che (a meno che si non si trattasse di un qualche equivoco di cui non sarei responsabile) accetterei senza discussioni la sua decisione.
    Spero di avere suoi chiarimenti. grazie

      1. i filtri? ma io non posso mettere o non mettere filtri …casomai è lei che può farlo perché è lei l’amministratore del blog.
        Quanto al malaware , come mai se registro i miei commenti con lo pseudonimo “mario” e utilizzo una altro mail account non ci sono problemi?Non credo che dipenda dal mio computer ma dal fatto che qualcuno ha messo il mio vecchio nome ed email in qualche lista che poi il programma di filtro blocca.
        Ma scusi, Dezzani, ma lei come amministratore non può intervenire in qualche modo per risolvere la questione?

  21. Tesi apparentemente brillante ma infondata:
    1) le elites massoniche hanno delle priorità. Destabilizzare un servo fedele, creando caos e conflittualità non mi pare fra queste!
    2) priorità sarebbe semmai, far perdere il centrodestra italiano, sicuramente una mina vagante non malleabile
    3) situaazione analiga con il referendum scozzese. Anche li c’era una entità europeista (gli indipendentisti) contro il moloch secessionista, la Gran Bretagna. E cosa e successo? Non sono riusciti a far vincere gli indipendentisti. E con quella avrebbero indebolito la Gran Bretagna ed evitato la successiva pericolosissima
    Brexit

    Mi pare che basti…..

      1. Argomento ineccepibile, complimenti! Ma Almeno sul mio voto ci hai preso, a differenza del pronostico su Micron…sarei curioso a questo punto di sapere come voterai…fammi indovinare: scheda bianca

        1. Guarda, ci sei vicino, ma te lo dico io. Astensione, unica scelta possibile in questi tempi sciagurati

    1. “2) priorità sarebbe semmai, far perdere il centrodestra italiano, sicuramente una mina vagante non malleabile”….

      ecco, il guaio è che si chiama appunto “CENTRO-destra” mentre sarebbe meglio che ci fosse solo la “destra”
      Certo che è il colmo che dopo tutte le vigliaccate e porcate fatte da Berlusconi la Lega ancora gli va appresso!

      1. “La politica è l’arte del possibile”…è colpa di Salvini se la lega non ha il 30%??? ci pensi tu far cambiare idea alla massa di idioti/interessati che ancora votano pd o la loro stampella Pentastellata? O agli altrettanti idioti, che ormai fanno 40%, che non vanno a votare nonostante il paese sia in decomposizione? Chi glielo spiega, se non la lega
        a questi minus habens che razza di progetto criminale sia l’euro??

    2. Senza andare nel sottile, ma guardando ciò che dice il rasoio di Occam, ovvero che la risposta più semplice è quella più facilmente vera, osservo che l’Europa e l’Euro è stata creata per assoggettare gli stati ad un unico super stato… Ovvero questa Europa, i cui governatori non sono eletti da nessuno, ne per quanto riguarda l’euro che viene emesso a debito, cui gli stati si debbono astenersi dal crearlo.
      Ora questo accentramento fatto in modo criminale, è stato scardinato dall’Inghilterra la quale come ben sappiamo se ne è uscita.
      Anche la Catalonia, se riescono ad essere indipendenti, ovviamente non si inseriranno nuovamente nell’Europa e nell’euro, non avrebbe alcun senso.
      Ergo è un’altro tassello che verrebbe a mancare alla struttura piramidale massonica.
      Difficilmente la cosa potrebbe fermarsi… danneggiando in modo irreparabile ciò che decenni di lavoro criminale massonico hanno creato.

  22. Ho letto l’articolo, ma non mi convince.
    Mi spiego, se la Catalogna in una maniera o nell’altra riesce a fare il referendum e vince il si per staccarsi dalla Spagna, Rayoi può fare due cose, o accettare la cosa per non figurare come un dittatore criminale, oppure comportarsi come un dittatore.
    Quali sarebbero le conseguenze di un nuovo stato anche se piccolo? Certamente non si metterà certamente a chiedere l’adesione alla UE ed a restare nell’Euro, non avrebbe alcun senso, visto che anche loro si trovano economicamente a mal partito.
    Del resto se fai un referendum per staccarti da uno stato, vuol dire che questo stato non ti tutela più…. ed allora la cosa più sensata che mi viene in mente, è che utilizzeranno/creeranno un’ altra moneta che non sia l’Euro, ovvero si stamperanno la loro, come del resto non varranno più le norme della UE.
    Ora, potrei anche sbagliare ma, pensare che la massoneria abbia fatto tutto quanto per riunire sotto un unico super stato come la UE i vari stati nazionali, ed ora gli si sfilino fuori uno ad uno e, da parte della direzione dell’Europa siano favorevoli mi lascia alquanto perplesso.

    1. Recita l’art. 2 della Costituzione spagnola (1978): “La Constitución se fundamenta en la indisoluble unidad de la Nación española, patria común e indivisible de todos los españoles, y reconoce y garantiza el derecho a la autonomía de las nacionalidades y regiones que la integran y la solidaridad entre todas ellas”. Non credo vi sia bisogno di traduzione. L’articolo, fra l’altro, è chiaramente ispirato all’art. 5 della nostra Costituzione.
      A norma di Costituzione, dunque, nessuna Comunità autonoma del Regno può indire un referendum che contempli la propria secessione dallo Stato spagnolo senza violare il citato principio fondamentale dell’art. 2. Il “Govern” catalano, approvando una legge per indire il referendum secessionistico, si è scientemente posto fuori dal quadro costituzionale e se ne deve assumere dinanzi a tutto il popolo spagnolo le conseguenti responsabilità politiche, fra le quali la prevedibile reazione del Governo centrale. Da quando in qua reagire, con mezzi legali (ricorso al Tribunale Costituzionale, denunce all’autorità giudiziaria inquirente, e tutti i provvedimenti giudiziari e amministrativi che ne sono seguiti), a un attentato alla Costituzione, per di più portato da un’istituzione pubblica locale, si configura come un atto “dittatoriale”?

      1. Hanno chiesto ai Catalani di entrare nella UE e di avere l’euro?
        Se si parla di democrazia e di costituzione, dobbiamo per forza evidenziare che i primi a non applicarla, “come del resto anche in Italia” con il nostro famigerato art. 75 che impedisce i referendum sui Trattati… alla faccia della democrazia, sono proprio i governanti.
        Prendere per legge quello che altri hanno buttato nel cestino, non mi sembra un buon motivo, perché i Catalani non si riprendano il loro destino.

  23. La cosa è complessa, se fanno l’indiendenza si frantuma buona parte dell’europa, dopo i catalani ci sarebbero i baschi, il veneto, il belgio di divide, etc etc etc…

  24. tanto i secessionisti catalani sono spietati verso il proprio centrale, quanto sono ben disposti verso la moneta unica e la tecnocrazie europea
    vero , ma è l’€uro ad alimentare il malessere economico di una catalogna che già si porta sul groppone un pezzo di spagna.
    E ugualmente sarà anche per quel che resta della “padania”, dove il ” secessionismo” crescerà in proporzione al malessere sociale indotto da l’ €uro. L’ ho sempre detto e mai nessuno l’ ha voluto capire : il “leghismo” è un sintomo non “la malattia”.

    Perché purtroppo le cosidette ” faglie interne” socioeconomiche sono reali e sostanzialmente “inguaribili” ed è da li che bisognerebbe ripartire se si si vuole salvare il cosidetto “stato nazionale” .
    Uscire dall’ €uro è condizione necessaria ma non sufficiente.

  25. Non capisco il riferimento di Dezzani ai simboli massonici che sarebbero presenti nella bandiera del forse futuro stato della catalogna…a parte i colori delle strisce è praticamente uguale alla bandiera cubana…sarebbe massonica anche questa?

    https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/bd/Flag_of_Cuba.svg/200px-Flag_of_Cuba.svg.png

    Per il resto, francamente non ho idee chiare riguardo a questa storia della catalogna noto semplicemente che i leghisti perdono il pelo ma non il vizio nel senso che stanno già brindando alla catalogna pensando al prossimo stato della padania…e poi dicono di voler essere nazionalisti!
    Aggiungo comunque, per la gioia anche dei leghisti, che secondo me ogni costituzione, in nome proprio della democrazia, dovrebbe sancire il diritto di chiunque di separarsi…però se davvero dietro il separatismo catalogno c’è la Ue (o almeno buona parte di essa) allora “gatta ci cova”!

  26. Mario, ti gioverà sapere ( nonostante siano in pochissimi a conoscere questa verità) che Cuba è uno dei paesi latinoamericani a più alta concentrazione di massoni e questo in barba alla (presunta dittatura castrista). La massoneria cubana affonda le sue origini nel “lavoro” di coloni francesi che nel diciottesimo secolo, vi giunsero dalla vicina Haiti. Ad oggi sulla piccola isola di Cuba, si contano 321 logge attive e circa 30.000 affiliati http://www.terredamerica.com/2017/07/07/cuba-nuova-massoneria-vecchia-le-prime-logge-arrivarono-con-francesi-di-haiti-nel-secolo-xvii-con-la-rivoluzione-ebbero-vita-dura-oggi-va-meglio-e-il-futuro-promette-bene/

  27. Ed infine per tutti i “profani” ecco una approfondita analisi:” Lopez, che era naturalmente un massone, quando disegnò la bandiera cubana optò per il triangolo equilatero “, che simboleggia la grandezza del potere che assiste il Grande Architetto dell’Universo e i cui lati uguali alludono al motto massonico di libertà, uguaglianza, fraternità e divisione tripartita del potere democratico.

    La stella a cinque punte significa la perfezione del massone: forza, bellezza, saggezza, virtù e carità. La bandiera include anche nella sua figura i tre numeri simbolici. Il tre (tre strisce blu) rappresentano l’armonia perfetta; il cinque, il risultato della somma di tutte le frange, significa lo spirito vivificante, che perpetua la natura; e il sette che si ottiene quando si conteggia il triangolo e la stella è un numero considerato divino dagli ebrei e dai greci. ( Fonte – Gran Loggia di Cuba http://www.granlogiacuba.org/bandera )

    1. scusa Axl ma le 5 punte della stella + i 3 lati del triangolo = 8
      Allora da dove esce fuori il 7 di cui hai parlato?

  28. Scusate ma c’è una cosa che proprio non riesco a capire.
    Dopo l’attentato sulle Ramblas, abbiamo detto che gli autori erano il fronte Euro-Atlantico, e lo scopo era di pilotare il popolo in modo da evitare l’indipendenza della Cataluna.
    Adesso dopo solo poche settimane diciamo che il fronte Euro-Atlantico spera nell’indipendenza della Cataluna.
    Sinceramente sono confuso

    1. Abbiamo detto? Manca la nostra analisi a proposito. Non so se ci sarà il tempo per farla.

      1. Ok, diciamo che ho fatto un abuso della forma impersonale.

        Comunque cio’ che non riesco a capire è:
        fino ad ora gli attentati hanno sempre rispettato la stessa matrice e cioè: poco prima di un evento importante, per “spostare” l’opinone pubblica (e di questo mi sono convinto proprio leggendo i tuoi articoli).

        I movimenti indipendentisti dei vari paesi sono sempre stati visti come una minaccia per l’UE, in quanto creerebbero un precedente.

        Ora, se l’UE è favorevole all’indipendenza Catalan, chi c’è dietro l’attentato sulle Ramblas?

        P.S.: Ci tengo a sottolineare che le mie non sono critiche/polemiche, sto solo cercando di approfondire per capirci qualcosa

        1. ritengo che dietro alle ramblas ci sia non tanto il fronte euro-atlantico, ma solamente il Mossad, che cerca di fomentare botta dopo botta la massima tensione tra le etnie europee, auspicando la spaccatura civile (stile svezia) tra goiym (noi) e arabi.

  29. E’ curioso osservare che a fronte di un potenziale disfacimento dell’Euro e dalla Ue, o per lo meno l’inizio a seguito di un misero referendum, vi sia una intensa irrorazione chimica da parte degli aerei della nato su tutta l’Italia.
    Questo mi fa pensare che capiscono come il sistema da loro creato, si stia cominciando a sfaldare ed ovviamente le tasse che noi dobbiamo a seguito della truffa monetaria si possa volatilizzare…

  30. Mi scusi dezzani ma lei non pensa che un eventuale stato della catalogna avrebbe maggiori margini di manovra per smarcarsi dalle politiche imposte dall UE?

    1. Lei è poco più che un troll. Da Saviano a Mentana, chiunque “sogni gli Stati Uniti d’Europa” è per la secessione della Catalogna. I leghisti sono utili idioti di Bruxelles, da trattare di conseguenza.

      1. Non sono d’accordo con Roberto e non so se ha già fatto troppe domande fastidiose, però non condivido si definisca quasi un “troll” chi ha solo manifestato un dubbio e fatto una domanda. Questa storia di marcare come “troll” o “leghista” chiunque dica qualcosa di diverso da quello che si vorrebbe sentire proprio non la condivido anche perché simili accuse me le sono dovute sorbire anch’io da qualche imbecille con la tessera del vecchio PCI per il solo fatto di criticare qualche volta le decisioni di Putin oppure di manifestare pessimismo sulle possibilità di una corea del nord di resistere ad un eventuale attacco Usa.

      2. Dezzani le assicuro che non sono un troll,(anzi credo questo sia stato appena il terzo commento che posto su questo blog). Immaginavo che fosse un luogo su cui scambiare opinioni anche con persone che la pensano diversamente da me. Ma dal tono della vs risposta deduco di essermi sbagliato

  31. La cosa può avere un senso.
    Balcanizzare l’Europa sarebbe più facile da governare.
    Gli Stati Nazione sono entità troppo complesse e con variabili che probabilmente stanno rallentando il “progetto in atto”.
    Gli Stati Nazione sono entità costruite nei secoli e anche con una propria difesa militare che può rappresentare, nelle sue varianti, qualche problema (non tutti i suoi componenti sono allineati al progetto luciferino).
    Vorrei porre l’attenzione sull’infiltrazione islamica di massa (e non tanto sulle gesta “controllate” di qualche estremista). Infatti si sta spostando l’attenzione su episodi tutto sommato limitati mentre milioni di persone stanno occupando aree d’Europa (che viene considerata dalle stesse “la terra della guerra”).
    Questa “massa difficilmente integrabile ai valori pre cristiani” dell’ Europa originale potrebbe un giorno essere utilizzata. (Evidentemente loro (gli islamici) sanno qualcosa che noi non sappiamo se vanno in giro con magliette con scritto “nel 2030 prenderemo il potere”).
    Ritornando alla Spagna ricordo che, giusto lo scorso anno, sono state trovati e sequestrati circa 16.000 fucili mitragliatori (un po’ da revisionare. ma perfettamente funzionanti).
    Ma non si illudano gli adepti di fede islamica. Al momento opportuno qualsiasi “sistema di credenza”, funzionale fini ad oggi per controllare le masse (sia religioso che politico), diventerà obsoleto per fare posto posto all’ unica chiesa che stanno erigendo (o per lo meno a vantaggio dei controllori dell’unica chiesa). E’ stato così per il cristianesimo/cattolicesimo che per il fascismo,nazismo o comunismo.
    In effetti sarebbe immensamente più facile creare caos e controllare una Nazione divisa che una Nazione unita.
    Lo spunto di riflessione è :
    – La balcanizzazione dell’Africa e del Medio Oriente può essere stata progettata anche per l’Europa. Dividi et Impera e “ricostruisci” a “nuovo ordine”.

    1. concordo con la tua sobria analisi.
      frequentando nordafricani in maniera profonda, soci lavorativi, parlandoci insieme, quando bevono un pò ammettono che l’ europa diventerà musulmana e la chiesa degli infedeli sarà distrutta.
      quindi a loro, in qualità di utili idioti, (lo sono davvero, il loro livello coscienziale medio è infimo, appena sopra ai subsahariani) viene fatto credere proprio quello che dici.

      1. …non bisogna dimenticare che sono campioni nella dissimulazione e per loro cultura mai condivideranno i nostri valori (che per quanto mi riguarda sono pre cristiani)…stanno solo utilizzando l’opportunità di essere qui e i vantaggi economici e al momento giusto non potranno tirarsi indietro e tradire la propria fede…abiurare li porterebbe alla morte per mano di un fratello…

  32. Io onestamente non riesco a capire le perplessità di alcuni utenti, l articolo ha centrato il punto perfettamente!
    Come caspita fa la Catalogna ad opporsi ad euro e UE???
    Cioè alcuni sostengono che sminuzzato uno stato, una provincia di questo riesce o vuole fare quello che nemmeno lo stato più diplomaticamente, militarmente e politicamente forte riesce o vuole fare.
    Come, con quale potenza di fuoco? Trattenendo le tasse sul territorio?
    Non fatemi ridere, mi sembra di sentire gli indipendentisti veneti, che me la smenano da anni con : “eh ma noi Co le tasse e senza magnaguadagni se sarie pi forti de tanti stati, se averie al PIL mejo de a Grecia”.
    Ma che ca**o signori!!!
    Peccato che poi dopo un periodo magari pure positivo, si entrerebbe dritti dritti nella catena del valore tedesco, diventando periferia della periferia, sottopagati e in competizione con serbi e sloveni ancor più e peggio di quel che accade oggi.

    Mi rispondete per favore a questa domanda?
    Ma se gli indipendentisti catalani pur promuovendo la stessa lotta fossero stati contro le quote migranti, l’euro e l UE, come sarebbero stati trattati dai media e dai poteri sovranazionali?
    Sarebbero ancora autonomisti ed indipendentisti oppure… magari…. populisti, razzisti, egoisti e chi più ne ha più ne metta?
    Era Sun Tzu mi pare che dicesse :” se non conosci te stesso e non conosci il tuo nemico, sei destinato a perdere ogni battaglia.”
    Mi pare che in Europa si aggirino milioni e milioni di inconsapevoli a cui ben si può cucire addosso l adagio del vecchio stratega orientale.

    1. @Massimiliano

      ti ricordo che recentemente a Barcellona c’è stata una numerosa marcia pro immigrati ( ovviamente non è che la maggior parte degli abitanti di Barcellona sia favorevole all’immigrazione selvaggia, diciamo che è stata eterodiretta….!! ) e inoltre Barcellona è mooolto “gay friendly” da diverso tempo, in più i catalani vogliono comunque l’euro, ergo, sono i cocchi preferiti delle elites eurocentriche che hanno come obiettivo principale contingente quello di disinnescare un eventuale rivolta degli stati del Sud Europa e quindi indebolirli in ogni modo per loro è un Must Assoluto!!!

      Di seguito, un interessante articolo collegato con questo tema:

      Meridionali d’Europa: il nostro futuro scritto 150 anni fa
      https://www.ingannati.it/2015/05/19/meridionali/

      Buona serata e ciao!

      Fabrice

      PS ottimo commento, complimenti!!

      1. quindi in base al tuo ragionamento, condivisibile intendiamoci, si dovrebbero vedere a breve referendum secessionisti anche in italia…… e magari in grecia? altrimenti con la sola catalugna si fa poco… come mai i baschi non colgono l’occasione e indicono un referendum pure loro?
        mi sembra davvero tutto fasullo….

        1. @horum

          nel precedente post ho anche scritto:

          1) ” i catalani sono i cocchi preferiti delle elites eurocentriche che hanno come obiettivo principale contingente quello di disinnescare un eventuale rivolta degli stati del Sud Europa e quindi indebolirli in ogni modo per loro è un Must Assoluto!!!”

          2) Poi ho segnalato anche un articolo interessante intitolato:

          “Meridionali d’Europa: il nostro futuro scritto 150 anni fa”

          Ergo, sia nel primo caso che nel secondo caso non ho parlato che ci sarà un effetto domino di referendum secessionisti all’interno degli Stati del Sud Europa provacati dalle elites eurocentriche, ho fornito solo degli spunti di ulteriore riflesssione, ben diverso!!

          E comunque, a titolo di cronoca e di eventuale curiosità, sull’argomento ci hanno già fatto pure un Paper, eccolo arriva!!

          “Patterns of Disintegration. The EU and the Emerging European Order”

          http://www.academia.edu/2435766/Patterns_of_Disintegration._The_EU_and_the_Emerging_European_Order

          Ciao!

          Fabrice

  33. Ancora una cosa poi non vi annoio più, da anni guardo studio ed osservo i fenomeni di terrorismo rosso, nero, islamico, indipendentista, nazionalista, a strisce e a stelle.
    Il terrorismo è una tattica, da qualche parte e in un determinato momento crea disordine per rovesciare un regime, in un altro momento serve a stabilizzare un potere costituito, ad alcune latitudini serve a creare i presupposti per un intervento armato e così via, sto scrivendo su un blog di una persona che queste cose c’è le dice da un bel po’ con molta pazienza.
    L unica cosa che accomuna i vari terrorismi è che non è mai un fenomeno di popolo che parte dal basso, se non in una primissima fase e in rare occasioni, che in genere nelle intenzioni di chi lo propugna non è mai stagista ne rivolta verso innocenti colpiti a caso.
    Ora, l empatia sparsa a piene mani verso Barcellona e la catalogna tutta dopo i recenti episodi di terrorismo “islamico” per settimane prodromica ad un referendum, per altro incostituzionale, ci dà una chiave di lettura di quell episodio oppure no?
    Quanta vicinanza ha sentito il popolino verso quelle terre, quanta solidarietà verso quella città simbolo di svago e divertimento che non fa male a nessuno.
    Io ve la giro come riflessione che non vuole essere definitiva evidentemente, ma magari a portare a capire che non sempre i mandanti quando danno il via a queste operazioni hanno in mente rivoluzioni, cambi di regime, o di influenzare un voto in loco, ma semplicemente creare uno stato d animo all esterno o all interno di una regione, di uno stato finanche di un continente.

    1. bravo, mi piacciono i tuoi commenti, hai davvero centrato il punto… sovente c si fa delle pippe mentali indescrivibili con circum-voluzioni mentali pazzesche, degne della migliore intellighenzja de sinistra, per spiegare eventi che invece sono di una “semplicità” disarmante.
      creare stress, paura, ansia, panico, malessere.
      stop.
      serve solo quello per controllare le masse e renderle schiave.

  34. Caro Dezzani, nel suo ragionamento ci sono alcune cose che non mi convincono.
    1. La Spagna NON è uno stato nazionale, visto che è uno stato al cui interno convivono (?) diverse nazioni (definirle semplici minoranze linguistiche è quanto mai riduttivo). Ragioni culturali, linguistiche, storiche, fanno sì che catalani e castigliani abbiano rapporti conflittuali da parecchio tempo. I paragoni tra la richiesta di indipendenza catalana e le richieste di maggiore autonomia politica di Veneto e Lombardia non ha senso. Il paragone va fatto piuttosto con la Jugoslavia pre-dissoluzione. Faccio notare che la Jugoslavia titina era uno stato, ma non era una nazione, era un accrocchio di nazioni diverse. Alla morte di Tito, ovvero all’indebolirsi del potere centrale, le forze centripete nazionali hanno abbattuto lo stato centrale. In Spagna, sarà un caso, ma l’indipendenza catalana è divenuta un fiume in piena man mano che la crisi del parlamento spagnolo dimostrava come il governo centrale spagnolo non conti più nulla.
    2. La voglia d’indipendenza catalana non ha rapporto alcuno con le battaglie pro o contro l’UE e l’Euro, non fosse altro perché la rivendicazione indipendentista le precede e non di poco; inoltre, sia Spagna che Catalogna sono dalla stessa parte quando si tratta di Europa, mica abbiamo una Catalogna di fessi euristi che vuole uscire da una Spagna anti-UE!
    3. Quella delle piccole patrie che favorirebbero de facto la loro stessa incorporazione in un maxi-stato centralista è una sciocchezza propagandista, pari a quella di chi dice che se l’Italia uscisse dall’UE si troverebbe a combattere da sola contro imperi giganteschi come la Cina. Al che, non resta che rispondere: ci crederemo quando la Corea del Sud si unirà con la Cina o farà un’unione monetaria con il Giappone, e la Svizzera entrerà nell’Eurozona.
    È davvero così inconcepibile che ogni stato-nazione faccia un po’ quel che gli pare, in base a quelli che crede essere i suoi interessi e non perchè il vicino è grande, grosso e forse anche cattivo e quindi bisogna calare le brache e stare alle sue regole? Poi, ovviamente, di governanti fallocefali è pieno l’universo, per cui zero sorpresa se i catalani vogliono in maggioranza la UE, visto che quello è il pensiero unico che è stato imposto dall’alto alla popolazione ispanica, di ogni nazione. Quindi: la Catalogna indipendente vorrà far parte della UE? Mi spiace per loro, ma sticazzi! Ma, in ogni caso, perchė attribuire (solo) alla malafede o a loschi calcoli di potere ciò che può essere più efficacemente spiegato (anche e soprattutto) con la stupidità dei governanti?
    4. Sul fatto che la Spagna non stia usando violenza sui suoi cittadini, ma stia facendo rispettare le leggi, mi spiace ma c’è una petizione di principio fallace. Infatti, se la legge viene amministrata in nome del popolo (che è sovrano, o almeno così ci dicono), come si può pensare che sia giusto e nell’interesse popolare fare rispettare una legge che viene violata dalla stragrande maggioranza della popolazione? Come se in Italia un bel giorno 30 milioni di persone si ritrovassero nelle piazze, e tutti quanti avessero con sé una quantità di droga superiore ai limiti di legge, e la ostendessero ben visibile. È chiaro che il possesso di droga sarebbe de facto depenalizzato, mica si può inquisire metà popolazione!

      1. Gentile (?) Dezzani,
        1. Non sono leghista e gradirei non esser così apostrofato, visto che per lei è evidentemente un insulto.
        2. Ho quasi 50 anni e gradirei essere trattato con la stessa educazione che ho manifestato nei suoi confronti, quindi se le riduco in pezzi l’apparato riproduttivo, se lo tenga per sé oppure lo esprima in modo più commendevole e meno inutilmente scurrile.
        3. Noto con disdoro come anziché rispondere nel merito, almeno sul punto 1, che contraddice in termini il titolo del suo articolo, e con cognizione di causa visto la Spagna NON è uno stato-nazione, lei preferisca insultare la mia presunta appartenenza politica, manco fossi un decerebrato che ripete a pappagallo le direttive ricevute dal segretario del partito. Uno studioso-intellettuale-analista quale lei si perita di essere, di fronte a un’obiezione non campata in aria dovrebbe piuttosto discutere ed eventualmente ribattere con argomenti (sempre che ne abbia, come ovvio), non trincerarsi dietro un apodittico rifiuto di confrontarsi, che suona sempre come il Belli: “io sono io e voi non siete unca”.

        Ad meliora.

        1. Io sono io ed è un sempre un mistero chi sia l’interlocutore: persona in buona fede, provocatore, perditempo?
          E poi, se mi mettessi a rispondere ad ogni utente, farei solo più questo.

          Lei crede che la Spagna sia una Jugoslavia in nuce. Bé, la pensa esattamente come i personaggi che tirano i fili della Ue!

    1. ma infatti non glielo vogliono far fare! :DDD
      e pure in italia… 4 governi illegittimi con una legge elettorale incostituzionale…
      chi ha ragione? mark twain , pappalardo raioj? ;PPP

  35. “Axl
    il 22 settembre 2017 a 5:46 am said:
    A supporto di quanto detto da Federico Dezzani la bandiera cubana è stata disegnata dal MASSONE Narciso Lopez . ”

    Bene! adesso sappiamo che la bandiera cubana e quella della catalogna sono praticamente opera di un massone.
    grazie per l’informazione che ignoravo totalmente. Però spero che almeno Fidel non sia un massone!

  36. Qualche d’uno, ha fatto osservare che se escono dall’Europa e dall’Euro, per loro è la fine.
    Perché sarebbe la fine? Questo non si sa!
    Proviamo ad immaginare che la Catalogna esca dallo stato Spagnolo e si fonda un nuovo stato.
    Per primo emetterebbe moneta propria, sicuramente non gravata da debito e, cosa altrettanto importante non sarebbe legata alle volontà ALTRUI… alias Bruxelles ed alla BCE.
    Siete mai stati in Svizzera? Li non c’è l’euro ma c’è il franco svizzero. Questi con la loro moneta, fanno quello che vogliono e non sono legati a nessuno.
    Se guardiamo la dimensione del territorio Svizzero con quello Catalano, vi sono 10000 km quadrati in meno a sfavore della Catalogna.
    Cosa vuol dire questo, vuol dire che come territorio è abbastanza amplio e cosa importante, potrebbe essere come la Svizzera un catalizzatore di industrie spagnole che si trasferirebbero di corsa li.
    Se si fanno i parallelismi tra quello Italiano e il semplice cantone Ticinese, si può ben capire di che razza di rapporto a loro favore hanno.

  37. Stavolta caro Dezzani, hai toppato clamorosamente!| Anzi ti suggerisco vivamente di fare un esame di coscienza e “liberarti” dei dogmi che ti (ci) sono stati impiantati in testa sin dall’asilo (unità d’italia, patria, papato, ecc. ecc.)
    CHI HA DETTO CHE LA CONFIGURAZIONE STATUALE ATTUALE SIA LA MIGLIORE NELLA STORIA? Tutto cambia anche gli imperi, i regni e gli stati “democratici”.
    Primo gli stati nazionalisti ottocenteschi come l’italia, la spagna la francia ecc. sono vecchi ed inefficiente di fronte alla globalizzazione e sono destinati a implodere, per la corruzione, l’inefficienza e l’egoismo delle classi dirigente.
    In secondo luogo la Catalunya è da 100 anni e forse anche da 270 (dalla occupazione militare di Barcellona da parte dell’esercito castigliano) che anela alla indipendenza.
    QUANDO UN POPOLO INTERO SCENDE IN PIAZZA E CHIEDE L’INDIPENDENZA, non è questione di intrallazzi di potere, è una questione di POPOLO e come tale VA RISPETTATA.
    Che poi questo possa giocare a favore di lobby politiche internazionali, questa è un’altra questione..
    Anche lo stato italiano è destinato a ridimensionarsi o fallire, come è successo per la Yugoslavia, ridotta in pochi anni alla sola Serbia-Montenegro..
    L’importante è questi nuovi stati che nasceranno: Catalunya, Scozia, Venetia, ecc. RIMETTANO IN DISCUSSIONE LE REGOLE DI INGAGGIO per rientrare in Europa ed esigano un notevole trasferimento di competenze alla periferia delegando alla confederazione europea solo le competenze più importanti (difesa, politica estera, moneta)!
    In fin dei conti anche gli Stati Uniti sono una confederazione di 52 stati, e così pure la Russia, l’India, il Brasile e la minuscola Svizzera, sono confederazione di stati ecc.!
    SVEGLIATI FEDERICO, GUARDA AVANTI E LIBERATI DALL’INDOTTRINAMENTO ITALIOTA CENTRALISTA SAVOJARDO!
    Gianmarco

    1. Riprendo da Gianmarco : (Delegando alla confederazione europea solo le competenze più importanti (difesa, politica estera, moneta)!”
      Guardi che, oltre alla sua aspirazione secolari della Catalogna ad essere indipendente, lo è maggiormente con l’utilizzo della moneta e dalle leggi imposte dalla Ue che trovano ulteriori motivazioni per andarsene fuori dalla Spagna dall’Europa e dall’Euro.
      Al massimo tra gli stati ci potranno essere accordi, ma mai un trasferimento di così importanti e sostanziali pezzi dello stato.

    2. @ Gianmarco

      “CHI HA DETTO CHE LA CONFIGURAZIONE STATUALE ATTUALE SIA LA MIGLIORE NELLA STORIA?”
      Se l’alternativa è costituita dalla neo-nata configurazione imposta dalla EU in cui si deleghino “alla confederazione europea solo (!) le competenze più importanti (difesa, politica estera, moneta)!”, allora, come suol dirsi; nihil sub sole novum. Grazie, abbiamo già dato, provi un’altra volta.

    3. Sinceramente, mi scusi, non credo che Federico, o altri lettori del blog, sia contro il naturale modificarsi degli imperi-stati, ma contro le imposizioni della Ue e dell’idea mondialista del regime unico, un regime dei furbi, dei pochi capi e pochi ricchi, un’idea che non lascia né spazio né libertà al popolo e ai piccoli stati, quindi, altro che indipendenza

  38. Come sempre complimenti a Dezzani, uno dei pochi che non brancola nel buio e centra sempre il bersaglio.
    Il pugno duro di rajoy io lo interpreto in questa maniera : nel gioco democratico (nella farsa quindi) c’è il poliziotto buono e quello cattivo, per cui in questo caso i buoni sono i catalani mentre l’esecutivo spagnolo i cattivi. In realtà sono entrambi cattivi.
    Qui, Federico, se può interessarti ci sono alcune considerazione degne di nota :
    http://comedonchisciotte2.forumup.it/viewtopic.php?t=2211&highlight=&mforum=comedonchisciotte2&sid=a3a533993401fae796d7d87e33a25681

  39. Intanto in Germania oggi si vota. Sono assolutamente sicuro ci saranno sorprese. Spero in una Unione sotto il 30% e AFD il più vicina possibile al 20

  40. Buongiorno a tutti.
    Per Matheu: la puoi scaricare. Zoomando vedi origine. Ma vi siete accorti che manca (volutamente ?) il Kosovo?… scommetto che Federico ridacchia di noi.
    Per Matteo : ma infatti. Fede vede dal mio IP che sto supervisionando in loco il mio servizio informativo sul rito elettorale locale.
    Già che ci sono Vi regalo 1 bonus.
    -“TURCHIA E AFFARI: COSÌ FAN TUTTI . di Antonio de Martini
    Il presidente Mattarella sbarcando a New York, assieme alle parole di circostanza sul multilateralismo, ha pronunziato a formula magica che io pronunzio da venticinque anni inascoltato: INTERESSE NAZIONALE. Il discorso di Trump è stato il funerale del multilateralismo buonista.
    Mattarella – e non solo lui- ha capito che,nell’era Trump, se al nostro interesse nazionale non ci pensiamo noi, non ci pensa nessuno.
    Bene, azzardiamo qualche numero e un ragionamento semplici.
    1) La Turchia ha pubblicato i dati del suo PIL semestrale, registrando un incremento del 5,1% nel primo semestre del 2017.
    A fare ragionamenti tipo RAI TV avremmo un 10,2% su base annua. Nessuno in Europa fa più questi numeri dal secolo scorso.
    2) la Germania, finora partner privilegiato di Ankara, si trova in gravissima difficoltà politica coi Turchi che hanno capito il loro doppio gioco a favore degli USA. L’amore è finito. Nell’ultimo biennio l’ambasciatore tedesco è stato convocato formalmente per proteste contro la politica tedesca, ben diciassette volte.
    3) l’Italia è in pole position per diventare il partner industriale e commerciale privilegiato della Turchia e dell’hinterland turcofono del Caucaso a meno che gli inglesi ci tirino tra i piedi un altro Regeni.
    4) La nostra industria è sufficientemente avanzata da costituire un appetibile compagno di imprese
    sia per le forniture militari (Leonardo) che per la moda, per l’industria meccanica che per l’agroindustria e le costruzioni importanti , le attività calzaturiere, di pelletteria e quella delle comunicazioni, i cantieri navali oltre alle energie alternative, le banche e il turismo.
    5) gli italiani sono più che benvisti, Erdogan valuta molto i rapporti personali e lavorandoci, potrebbe arrivare anche a rinominare Istanbul Costantinopoli, come ha lasciato immaginare in un recente discorso chiamandola più di una volta “Kostantinye” come faceva il profeta Maometto.
    I rapporti per negoziare forme di collaborazione coi turchi possono svilupparsi e darci tre punti di PIL in due anni.
    Altri due punti di PIL verrebbero dai paesi turcofoni del Caucaso e dell’Asia ( Turkmenistan, Kirghisistan, Belucistan ecc) dove l’influenza turca è determinante ma i prodotti inadeguati.
    Se non lo si vuol ( o può) fare in nome dell’Europa, lo si faccia in nome della tradizione Mediterranea dell’Italia e delle Repubbliche marinare e si interceda con la UE come facemmo con l’OLP a suo tempo.
    Anche mediare politicamente tra Turchia e USA e tra Turchia e Germania, in questo periodo storico, possiamo farlo solo noi anche per i legami sviluppati con la Palestina nell’ultimo trentennio e che ci accomunano.
    L’interesse nazionale, la nostra posizione geografica e una tradizione secolare, chiedono a noi di agire per primi e i legami tra Francia e Arabia Saudita potrebbero essere il nostro vantaggio politico da giocare.
    Possiamo monetizzare anche il fatto che gli abbiamo consegnato Abdullah Ocalan senza formalità giuridiche e “contra legem”.( non potevamo consegnarlo perché rischiava la pena di morte…) e questa è, al momento, la sola carta vincente che hanno nel dossier curdo.
    Possiamo sviluppare assieme la Crimea, la Georgia e l’Azerbaijan, mandando avanti loro. Assieme potremmo mirare alla gestione della ricostruzione della Siria per cui gli USA e la Francia sono improponibili.
    Un accordo di consultazione periodica Italo-Turco, in seno alla NATO, oltre a tranquillizzare gli alleati, detterebbe l’Agenda mediterranea e ci aiuterebbe con la Libia e con il Katar, dove la Turchia ha installato una guarnigione, ma può sfruttare economicamente il successo solo parzialmente.
    Abbiamo sei mesi prima di essere battuti sul tempo.”-

  41. Caro Dezzani,
    per me la Spagna sta alla Jugoslavia come la febbre a 37 gradi sta a quella a 41.
    Detto in altri termini, se il fattore violenza era 1000 nei Balcani, in Spagna arriva sì e no a 5 (e oltretutto per mano dell’autorità centrale). La differenza maggiore tra le due situazioni sta nel fatto che in Spagna non ci sono differenze religiose a esasperare i conflitti. Quindi: questioni simili, ma ordini di grandezza differenti per quel che concerne la virulenza del conflitto.

    Che poi i reggitori dell’UE ritengano che la Spagna sia una Jugoslavia in nuce non mi cale, che importanza ha? Il mio pensiero non si orienta in base a quel che dicono costoro, né in positivo né in negativo. Per converso, il fatto che lei utilizzi un simile argomento significa che è lei a essere eterodiretto e nemmeno se ne accorge.

    Adieux

  42. riporto alcuni brani di un paio di commentatori:
    commentatore A
    “la Catalunya è da 100 anni e forse anche da 270 (dalla occupazione militare di Barcellona da parte dell’esercito castigliano) che anela alla indipendenza.”
    e allora? questo non implica che il movimento indipendentista attuale non possa essere eterodiretto…e guardando alcuni filmati di giovani esaltati (mi ricordavano quelli del ’68) sospetto proprio che siano eterodiretti.
    Io non ho prove che, come ritiene dezzani, c’è davvero la Ue dietro la Catalogna
    però di sicuro c’è qualcuno che manovra ed è probabile che sia proprio la Ue e non escluderei che esce la spagna ma entra la ricca catalogna!

    “QUANDO UN POPOLO INTERO SCENDE IN PIAZZA E CHIEDE L’INDIPENDENZA, non è questione di intrallazzi di potere, è una questione di POPOLO e come tale VA RISPETTATA.
    Che poi questo possa giocare a favore di lobby politiche internazionali, questa è un’altra questione..”
    Quando un popolo intero scende in piazza perché qualcuno in alto o all’estero gli ha detto di farlo, è una questione di pecorume e come tale va denunciata.

    commentatore B
    “Il presidente Mattarella sbarcando a New York, assieme alle parole di circostanza sul multilateralismo, ha pronunziato a formula magica che io pronunzio da venticinque anni inascoltato: INTERESSE NAZIONALE.”
    chissà, magari ha pronunciato quella parola solo per fare piacere a Trump e al suo “america first”.
    Poi, sciorinare l’elenco di tutti i begli affari che potremmo fare con turchia e quant’altri è solo fare l’elenco di belle speranze ma che difficilmente si realizzeranno, mattarella o no.
    C’hanno scippato senza complimenti la libia figuriamoci se ci fanno fare affari con la turchia…già me le immagino le bombe terroristiche che scoppierebbero o gli altri regeni trovati morti.

    Io non sono sicu

    1. alla fine del mio commento è rimasto appeso “io non sono sicu” …forse volevo dire “io non sono siculo” 🙂
      scherzo ovviamente….

  43. La Merchel come previsto vince, ma con un netto crollo. Mentre AFD diventa il terzo partito con più di 90 seggi! Anche se speravo di più va bene anche così.
    Mi piacerebbe molto un articolo dal direttore che analizza la situazione in Europa dalle nuove sanzioni alla Russia (di fine Luglio) e arrivi fino al post elezioni in Germania .
    Spero che il Dott. Dezzani mi faccia questo regalino 😉
    Grazie per tutti i brillanti articoli scritti finora!

  44. chiedo scusa per il fuori tema ma penso sia opportuno informare i lettori del blog che un certo diego fusaro che si da arie da filosofo marxista ha querelato l’autore di un ironico articolo critico nei suoi confronti – articolo di 4 anni fa apparso sul blog “conflitti e strategie” – perché si considera “diffamato”.
    Riporto il link alla notizia data dallo stesso querelato: http://www.conflittiestrategie.it/convocato-dalla-polizia-postale
    E’ incredibile a che livelli sia scaduta certa gente che pretende d’essere marxista…e poi si lamentano che, come avrebbe detto Totà, ci si butta a destra!
    Il querelato è una persona che proviene sicuramente da una cultura marxista che, però, lui e altri dello stesso blog cercano di superare pur rimanendo in un’ottica di lotta allo stato attuale delle cose e con un’impronta non certo fascistoide.
    Se per caso vi capita di incontrare il querelante (diego fusaro) mi auguro che lo prendiate a pernacchie …non più di questo però, perché non merita altro per la sua iniziativa.

    1. scommetto che petrosillo non ha detto nulla quando la polizia è entrata nelle case di 15 cittadini italiani la notte del 16novembre 2012 e si è ripetuta con 35 il 14 novembre2013. erano colpevoli di scrivere su un forum americano cose sgradite…………………………tornando in tema, non so se sono leghisti come dice dezzani…..forse chi è favorevole alla catafogna è una zecca ferma alla guerra civile…….persa….ricordiamolo.

      1. C’è una bella differenza tra il caso o i casi ai quali lei si riferisce e la denuncia ricevuta dal sig. petrosillo per mano di qualcuno che si definisce marxista e per un qualche articolo di critica ironica.
        Comunque, a scanso di equivoci, sia chiaro che ho dato la notizia per mia autonoma iniziativa e petrosillo non centra niente… e l’ho fatto perché il caso mi sembra paradossale e indegno di chi ama spacciarsi per marxista.

  45. ONG sulla AFD personalmente ti dico che l’Italia ne avrebbe disperato bisogno. Mai come oggi il nostro paese avrebbe bisogno di un partito di destra nazionale, patriottico e dalla parte degli italiani. Purtroppo Marzo 2018 si avvicina a grandi passi e l’unico partito “nuovo” che ci proporranno sarà il m5s (stampella del potere), il quale conquisterà la maggioranza relativa dei voti ma non quella assoluta, di midi da potete apportare la solita scusante per le mancate promesse elettorali fatti. Così mentre il fattore ( il movimento 5s) continuerà a tenere ferma la vacca (il popolo), il toro (le élites euro atlantiche) continueranno, imperterrite a fotterlo.

  46. Rimembro ancora quando su questo blog un commentatore scrisse “altrimenti la soluzione ci sarebbe……. basterebbe votare il cattivone Salvini”. La provocazione era fine a se stessa, dato che oggi sappiamo che Federico, nonostante evitò intenzionalmente di replicare a quel suggerimento, la pensava diversamente dal commentatore.

  47. Peccato che l’Ue non abbia appoggiato il movimento indipendentista e che Rajoy ha elogiato l’Ue per non essere intervenuta.

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