L’Unione Europea s’aggrappa alle procure

La lunga attesa dei “populisti” è quasi conclusa: a metà marzo le legislative olandesi avvieranno la serie di elezioni chiave che ridisegneranno l’Europa, seppellendo nelle urne l’eurozona e le istituzioni di Bruxelles. L’ansia e l’impotenza dell’establishment sono rispecchiate dalla frenesia della magistratura: perso il controllo della politica, si ripiega sulle procure nella vana speranza di aggiustare nei tribunali la traiettoria delle elezioni. La strumentalizzazione della giustizia è tanto spudorata quanto maldestra in Francia, dove la manovra per defenestrare François Fillon si sta trasformando in un paradossale rafforzamento di Marine Len Pen. Ma anche in Italia, dove l’inchiesta contro l’ex-premier Renzi, mirata a scongiurare le elezioni anticipate, alimenta paradossalmente le forze anti-sistema.

L’establishment spara (sui propri piedi) le ultime cartucce: gli assalti della magistratura

Il finale di partita si avvicina e gli ultimi minuti scivolano via portandosi con sé anche regole, convenzioni ed etichette: il gioco si incattivisce, i falli diventano più marcati e la volontà di “aggiustare” il risultato sempre più palese. È uno spettacolo poco edificante, che indebolisce ulteriormente l’istituto della democrazia già piuttosto malconcio, ma non certo sorprendente: dopo la lunga e sanguinosa scia di attentati gestiti dalla DGSE che ha inaugurato con largo anticipo le presidenziali francesi (le prime a svolgersi in pieno stato d’emergenza dai tempi della guerra in Algeria) ed episodi sintomatici come l’omicidio della deputata Jo Cox, era scontato che l’establishment euro-atlantico desse fondo al suo arsenale in vista delle cruciali consultazioni del 2017.

Sta infatti per entrare nel vivo “l’anno della frattura”, con le legislative che si svolgeranno il 15 marzo in Olanda: se il Partito della Libertà di Geert Wilders dovesse affermarsi come prima forza politica, sarebbe l’inizio di quell’onda che, ingrossandosi elezione dopo elezione, sommergerà l’Europa, trascinando via con sé l’euro e le istituzioni di Bruxelles. Di fronte a questa marea “populista”, l’oligarchia euro-atlantica, sempre più arroccata ed inquieta, spara le ultime cartucce: perso il controllo della politica con la scomparsa della fittizia dialettica tra socialisti e popolari e l’emergere del reale scontro tra “mondialisti” e “sovranisti”, persa la capacità di influenzare l’opinione pubblica con la completa esautorazione dei media, perso in sostanza il controllo della democrazia, non le resta che intervenire a gamba tesa nell’agone politico, azzoppando questo o quel candidato. Come? Ricorrendo al già rodato strumento delle inchieste giudiziarie, anche a costo di logorare definitivamente il potere giudiziario ed alimentare ancora di più lo sfaldamento delle istituzioni democratiche.

La spudoratezza con cui la magistratura sta intervenendo sulla scena politica in queste settimane è sintomo della crisi ormai irreversibile in cui versa il sistema: la giustizia ad orologeria è così maldestra e volgare che parlare di “complotti” è persino superfluo, come è ridicola quella stampa che tenta di negare l’evidenza (si veda, a questo proposito, l’editoriale di Lucia AnnunziataLa nemesi del complotto” pubblicato sull’Huffington Post il 4 marzo1). Non solo però le manovre della magistratura non sortiscono gli effetti sperati, ma addirittura producono esiti opposti. Verrebbe allora da dire: lasciamoli fare! Lasciamo che sguinzaglino la magistratura in Francia come in Italia, perché così accelerano la loro fine: più i tribunali intervengono fallosamente nella campagna elettorale e maggiore sarà l’impeto dei populisti nelle urne.

L’effetto boomerang della giustizia a orologeria è evidente in Francia, dove la frenetica attività del circuito mediatico-giudiziario ha impresso nuovo slancio alla “populista” Marine Le Pen, sempre più vicina all’Eliseo proprio grazie alle schizofreniche manovre della magistratura.

Se l’iter democratico avesse seguito il suo corso naturale la vittoria del Front National non sarebbe stata facile: si prefigurava un ballottaggio tutto a destra dello schieramento politico, tra Marine Le Pen ed il candidato dei repubblicani, François Fillon. Si presentava però un problema: Fillon è considerato un “filorusso” ed il suo nome è emerso alle primarie contro ogni previsione ed auspicio, perché il candidato su cui puntava l’establishment era l’europeista e filo-atlantico Alain Juppé. Anziché lasciare che la campagna elettorale proceda sui suoi naturali binari, si sceglie così di azzoppare il candidato dei repubblicani. Parallelamente si lancia un terzo candidato, centrista e slegato dai vecchi partiti, con l’obiettivo di contrapporlo a Marine Le Pen al ballottaggio del 7 maggio: è l’ex-banchiere di Rothschild ed ex-pupillo di Jacques Attali, Emmanuel Macron, già ministro dell’Economia sotto la presidenza di Hollande.

Contro François Fillon si mette quindi in moto la solita macchina del fango: a gennaio il settimanale satirico “Le Canard Enchainé” accusa la moglie di aver usufruito per anni di un impiego fittizio al Parlamento e prontamente la procura di Parigi apre un’inchiesta per appropriazione indebita e abuso di ufficio, avviando le prime perquisizioni negli uffici dell’Assemblea nazionale. Fillon è sottoposto ad un violentissimo fuoco mediatico nella speranza che getti la spugna: fallito il primo assalto, ai primi di marzo la magistratura torna alla carica, spostando le perquisizioni dal Parlamento alla sua abitazione privata2. Complice anche la diffusione di sondaggi sempre più neri3 e la defezione di un numero crescente di notabili del partito, si cerca di mettere il “filorusso” Fillon nell’angolo e reinsediare quel Juppé uscito sconfitto dalle primarie: solo con cui, assicurano i media di centro-destra, è possibile conquistare l’Eliseo. Fillon però non demorde: parla esplicitamente di “assassinio politico” e, per disinnescare le manovre di Palazzo, mobilita la propria base che invade il Trocadero il 5 marzo. “En appelant au rassemblement du Trocadéro, Fillon franchit la barrière qui le séparait du populisme” scrive scandalizzato Le Monde: Fillon ha imboccato la pericolosa strada del populismo, appellandosi direttamente al popolo contro la magistratura.

La necessità di defenestrare Fillon in piena campagna elettorale, quando mancano ormai meno di due mesi alle presidenziali, nasce quasi certamente dalla costatazione che il candidato centrista, l’ex-banchiere di Rothschild Emmanuel Macron, non dispone di quel vantaggio che i sondaggi gli attribuiscono ossessivamente: creato in laboratorio ed espressione degli stessi poteri finanziari che a suo tempo si raccolsero dietro Matteo Renzi, Macron non ha nessuna certezza di accedere al ballottaggio, nonostante la martellante campagna di media a suo favore e la complicità degli istituti demoscopici. Ne deriva quindi l’urgenza di segare le gambe a Fillon e di installare ai vertici del partito repubblicano un candidato su cui l’establishment possa fare pieno affidamento.

L’intera operazione mediatico-giudiziaria si profila però come un clamoroso autogol per il sistema: è vero infatti che anche il Front National è oggetto delle inchieste della magistratura francese per un’analoga vicenda di rimborsi fittizi al Parlamento di Strasburgo, ma non c’è alcun dubbio che sia proprio Marine Le Pen la principale beneficiaria delle faide che stanno dilaniando il centro-destra. Dimezzato dalle inchieste, abbandonato da buona parte del suo stesso partito, concentrato sulla difesa di se stesso anziché sul programma elettorale, sottoposto all’infamante convocazione dei giudici a poco più di un mese dal primo turno4, François Fillon, se anche dovesse salvare la sua candidatura all’Eliseo, arriverebbe comunque esausto alle elezioni: peggio ancora sarebbe se fosse costretto a gettare la spugna ed il partito repubblicano ripiegasse su un “piano B” a poche settimane dal voto.

La strategia degli assalti giudiziari, che tante soddisfazioni ha regalato durante questi ultimi 70 anni di “democrazia liberale” (si pensi ad esempio a Tangentopoli ed all’eliminazione violenta della Prima Repubblica), rischia di costare così carissimo all’oligarchia euro-atlantica, a riprova di un sistema consunto e decrepito, ormai incapace di leggere la realtà: è la stessa élite che aveva puntato tutto su Matteo Renzi ed aveva concepito per lui, con scarsa lungimiranza e molta alienazione dal contesto sociale ed economico, un percorso di riforme costituzionali in chiave super-maggioritaria, poi conclusosi col disastroso referendum del 4 dicembre scorso e la conseguente caduta in disgrazia del premier.

Già, l’ex-premier Matteo Renzi: incensato dai media, decantato dalla cancelliere estere, gonfiato da sondaggi artificiali simili a quelli che oggi proiettano Emmanuel Macron all’Eliseo, il presidente del Consiglio ha commesso l’errore di credere alla propria propaganda. Ha creduto, in sostanza, di essere un politico di razza, accidentalmente infortunatosi il 4 dicembre 2016: come se fosse l’artefice delle proprie fortune, il protagonista di una scalata in solitaria dalla provincia di Firenze a Palazzo Chigi, e non fosse stato accompagnato alla presidenza del Consiglio mano nella mano da quegli stessi poteri che gli hanno poi dettato l’agenda.

Con l’invito a votare “no” al referendum, The Economist e con cui lui l’oligarchia atlantica avevano già scaricato il premier, considerato ormai come una causa persa: la priorità è assicurare la stabilità del governo, scongiurare cioè a qualsiasi costo le elezioni anticipate così da non turbare i delicatissimi appuntamenti elettorali in Francia e Germania. Se l’ex-premier avesse prestato più attenzione alla parole di Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella, i massimi rappresentanti italiani dell’oligarchia atlantica, avrebbe avuto un’altra conferma dell’ostilità a qualsiasi ipotesi di interruzione prematura della legislatura: conscio che ogni giorno del governo Gentiloni equivale ad un’erosione di consensi e convinto di disporre di una certa autonomia, Renzi però scalpita. Ai primi di febbraio si parla apertamente di elezioni entro l’estate5. Immediatamente il differenziale tra Btp e Bund rialza la testa e Massimo D’Alema profetizza: “Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora lo spread va a 400”6. Più chiaro di così è impossibile.

Come neutralizzare definitivamente Renzi e le sue velleità di elezioni anticipate? Ricorrendo come in Francia alla solita magistratura. Con la riapertura dell’inchiesta Consip ferma da mesi, si mettono nel mirino il padre dell’ex-premier ed il suo braccio destro, l’ex-sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, lasciando che il solito Gruppo l’Espresso lanci sinistri messaggi: “Inchiesta Consip, una domanda a Matteo Renzi: fu tutto a sua insaputa?”7. Gli stessi poteri che nel febbraio 2014 crearono il mito del “premier rottamatore” a distanza di tre anni decidono di annientarlo ed i giornali di Carlo De Benedetti, che ruotano sempre attorno allo stesso sole, sia adeguano prontamente alla linea.

Come nel caso francese, la manovra mediatico-giudiziaria ai danni di Renzi si profila però come un clamoroso boomerang: infangare l’ex-premier a suo tempo presentato come “l’ultima salvezza dell’élite italiana”, trascinare fino al 2018 l’effimero governo Gentiloni, lasciare marcire il Paese in un clima di abbandono e lacerante attesa, non farà che alimentare ulteriormente le spinte anti-sistema, pronte ad tracimare alle prossime elezioni.

Ma in fondo all’oligarchia euro-atlantica forse neppure interessa: “l’anno della frattura” è vissuto in funzione delle presidenziali francesi e davanti alla vittoria di Marine Le Pen tutto il resto passerà in secondo piano, comprese le sorti del governo Gentiloni e dell’Italia.

 

1http://www.huffingtonpost.it/lucia-annunziata/la-nemesi-del-complotto_b_15157870.html

2http://www.leparisien.fr/politique/perquisition-au-domicile-des-epoux-fillon-a-paris-02-03-2017-6727212.php

3http://www.europe1.fr/politique/sondage-juppe-qualifie-pour-le-second-tour-fillon-en-chute-libre-et-elimine-2994932

4http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2017/03/01/fillon-annulla-visita-voci-ritiro_6c96557e-f169-4d4c-9af7-b519e97df133.html

5http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/02/06/pd-renzi-pronti-a-ogni-confronto-nel-rispetto-delle-regole_7e2fadb6-87ea-4d62-ab8d-9c1d22ac33b7.html

6http://www.repubblica.it/politica/2017/02/09/news/d_alema_siamo_seduti_su_una_polveriera_se_si_vota_ora_lo_spread_va_a_400_con_le_coalizioni_torna_la_destra_-157893468/

7http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/03/02/news/una-domanda-a-matteo-renzi-fu-tutto-a-tua-insaputa-1.296439

80 Risposte a “L’Unione Europea s’aggrappa alle procure”

  1. l’ assoluta’ necessità di eliminare un (comunque) “sistemista” ( e libbberista) fillon può solo significare che e’ quel (supposto) “filorusso” che preoccupa di lui tanto il sistema , e quindi che la priorità sistemica resti la “guerra alla russia” che avrebbe pure il sottoprodotto dello “stato di emergenza” con cui ingessare l’ intera politica europea.

  2. In effetti ora come ora l’unica vera soluzione per le elite atlantiste (ma potrebbero essere catalogate anche in base alla loro genia) è quella di pervenire in qualche modo allo scontro militare co la Russia. Anche se il rischio di trovarsi contro pure Cina, India e tanti altri è molto concreta e di conseguenza assai pericolosa, oggi non hanno altra via d’uscita.
    È un grosso problema per gli attuali detentori del potere nel mondo perché ho idea che i loro piani fossero di arrivare al grande scontro solo tra qualche hanno e cioè solo dopo aver completato la costruzione di un esercito di robot…..Al contrario si trovano a dover mobilitare dei popoli che oltre a non essere più convinti della direzione scelta per loro dai vertici non appaiono più preparati ad affrontare una guerra di vaste proporzuoni

    1. Hanno un esercito di baldi giovanotti già a disposizione però: basta mettergli in mano un fucile, e promettergli una futura cittadinanza europea. Sembrano del tutto disposti a farsi portare ovunque gli si promettano mari e monti, un po’ stile Pinocchio con l’omìno di burro.

  3. Come il passato ci insegna il nostro Paese è sempre stato alla finestra quando si è trattato di prevenire le particolari situazioni di cambiamenti storici.
    Abbiamo sempre subito i processi di tali avvenimenti, seguendo con fortune alterne, il solco tracciato dalle decisioni altrui.
    Molto probabilmente avverrà così anche con il progetto eurista.
    Noi rimarremo come al solito alla finestra, seguendo con il fiato sospeso rispettivamente le elezioni in Olanda, Francia e Germania, facendoci trasportare dal flusso degli eventi.
    E forse, riflettendo sul nostro reale potere di resilienza agli shock economici, per adesso è meglio così.

  4. L’ Italia non e’ alla finestra , e’ paralizzata. Salvini ha il carisma di un autista del trasporto pubblico( e anche la capacita’ dialettica), Meloni sarebbe un ottima cassiera di supermercato e Grillo… C’e’ altro da aggiungere ? Avessimo anche noi una Marine, invece di Marina Berlusconi,o Simona Craxi o Piersilvio o qualsiasi specie di tipo umano la nostra nazione riesce ad esprimere, il nostro popolo sarebbe in grado ,ancor piu’ del multirazziale popolo francese, di uscire dal pantano in cui e’ stato immerso dalla unione marxista europea. Mancano i capi ,non il popolo.

    1. ..e a parte direi che manca un leader sufficientemente indipendente, la squadra che lo assecondi e lo protegga e un movimento senza mortadella sugli occhi…

    2. Si,si tu aspetta un Benito Mussolini (magari senza programma) e intanto ritira le buste verdi dell’ufficiale giudiziario che ti sequestra i beni!
      Salvini non sarà un fulmine di guerra,ma ha programma,squadra,e coerenza(sopratutto vuole uscire subito dall’euro) indicando modi e tempi(seguiti Borghi),poi se i nasi all’insù del ceto intellettuale-consapevole ,vogliono tutto il film perfetto come stà nelle loro teste,mi sà che tornerà un renzi qualsiasi. Non c’è tempo per cavillare.

      1. E quale sarebbe sto squadrone di Salvini, a parte Borghi?
        Scommetto quel che vuoi che se i globalisti propongono l’Europa a due velocità, e il Nord che si stacca dal Sud e va con la Germania, il 90% della base leghista corre a festeggiare per le strade.

        1. Se segui la lega leggendo i rotocalchi,vedi solo quello che hai detto,poi il tuo pregiudizio sulla secessione non calza neanche ai tempi dell’addomesticato bossi,figurati ora. Poi io non sono l’incaricato,ma se segui la conmunicazioe vedi che ci sono molti potenziali incaricabili anche non leghisti Siri,Barra Caracciolo ..perfino Bagnai e decine di volti meno noti che hanno le competenze.

        2. Non ho alcun pregiudizio, né tantomeno leggo i giornali.
          Però ritengo che l’elettorato leghista, in gran parte, non abbia capito come mai il terrone ora sia diventato il buono e il tedesco il cattivo, quando per vent’anni gli hanno detto il contrario. Capisciamme…

        3. In questo purtroppo hai ragione…
          La Meloni e Salvini mi sembrano persone ragionevoli, ma soprattutto quest’ultimo, all’interno del suo partito detiene personaggi che aspettano solo un suo passo falso per tornare al vecchio stupido refrain dell’indipendentismo.

          Anche se ciò potrebbe risultare politicamente complicato (e forse anche inutile), Salvini deve rompere con le vecchie idee leghiste del passato ed affermare che la sovranità è per tutto il Paese, come la storia recente ce lo ha consegnato.

          Alternative? La fusione con Fratelli d’Italia ed altri in un nuovo movimento sovranista, ma ciò mi sembra ancora fantapolitica.

          Per questi motivi continuo a ribadire che ad oggi, possiamo solo restare alla finestra e sperare sulla Le Pen.

        4. In trent’anni il mondo è cambiato moltissimo, anche i partiti se vogliono risolvere devono adeguarsi. Fintanto che l’italia aveva sovranità monetaria e economica,si puntava sul federalismo per responsabilizzare il sud che volutamente era mantenuto dalla classe dirigente ,centrale e locale in combutta,nella condizione di elemosinare e vendere il voto. Comunque il tutto era compensato da pesanti trasferimenti dal nord,che permettevano al sud di consumare sopratutto prodotti del nord il quale si giovava ,anche ,di una moneta più debole di quella che avrebbe dovuto avere e riusciva a esportare molto(come fa ora la germania con il sud europa,ma senza avere l’onere dei trasferimenti… pensa che pacchia!).
          Ora essendo nella camera della morte della tonnara,sia noi che il sud,se non ci uniamo, dimenticando chi ha dato del cornuto all’altro,non riusciremo a vincere nessuna elezione che promuova la ritrovata sovranità ,passo indispensabile per risolvere poi il problema dello sviluppo del sud(per il quale Borghi ha ipotizzato adirittura una seconda valuta per non perpetuare lo schema assistenziale precedente).
          Come vedi ,se per primi quelli che capiscono qualcosa ,non si tolgono pregiudizi e rancori,finiscono ,di fatto ,a fare il gioco del nemico che lavora col sempreverde dividi et impera.

      2. The Roman ha purtroppo centrato in pieno la situazione: Salvini resti a fare il segretario e ad urlare, la Meloni si candidi pure al Comune di Roma, avrà pù tempo per fare la mamma.
        Piaccia o no, qui bisogna ammettere che Berlusconi ci ha visto giusto: Zaia candidato premier del centrodestra. È fermo e determinato, ma soprattutto non è rozzo. Uno come Salvini -con tutto il rispetto- può prendere i voti di quelli che passano il tempo a chiacchierare al bar (anzi, nemmeno tutti, visto che conosco un barista di destra che di Salvini ne dice di cotte e di crude..), ma non riuscirà mai a trascinare alle urne gli indecisi più moderati e istruiti.
        Al ministero dell’Economia ci vedo bene un ritorno di Tremonti (non a caso è stato uno dei pochi invitati italiani all’insediamento di Trump), Borghi al massimo ce lo vedo sottosegretario.

        1. Guarda che berlusconi ,appoggerà renzi o chi per esso sempre. Se indica Zaia è perchè vuol seminare zizzania,se volesse-potesse fare qualcosa di buono per l’italia non avrebbe affossato la meloni,ora spingerebbe per le elezioni ,non direbbe che l’euro non si tocca,non avrebbe prestato la pattuglia di verdini ecc…
          Poi non lo so che mestiere fai tu,ma concedere a Borghi al massimo un sottosegretariato…complimenti per la determinazione.
          A volte è proprio l’istruzione il problema.

  5. All’elite euroatlantica interessa ricreare un clima di tensione e di scontro con la Russia, quindi allo scopo basta la NATO.
    Probabilmente il fatto che gli Stati europei tornino a dividersi e ad usare monete diverse non disturba più i padroni del vapore.
    E’ sufficiente che ogni Paese fornisca il suo contributo di denaro e di uomini al moloch militare americano.

    1. Non è mica così facile, far fare tutto quello che vuoi a 28 paesi liberi o semi-liberi economicamente…nel momento in cui non li puoi ricattare con :spread,chiusura banche,trattati capestro…se tutto viene messo in discussione,anche l’obbedienza lo sarà. Poi è chiaro,come le mignotte,in un mondo barbaro ,si deve avere un protettore che ti salvi nei momenti più drammatici.

  6. In Italia chi gestirà una eventuale vittoria dei populisti? Salvini e Meloni non si decidono a prendere una decisione netta nei confronti di Berlusconi tarpando così le ali ad un reale progetto alternativo alla falsa opposizione di Berlusconi.
    In realtà pensano che siano importanti i suoi voti, ma non considerano che l’alleanza con forza Italia li ancora al vecchio sistema mondialista (forza Italia fa parte del PPE non scordiamolo).
    Su Grillo e i 5 stelle si è già detto molto, inoltre il fatto che in parlamento europeo abbiano votato a favore della revoca dell’immunità alla Le Pen, la dice lunga sulla quale parte dello schieramento abbiano scelto.
    Insomma, in Italia non abbiamo alternative al sistema, almeno allo stato attuale.

    1. Caro Cinà,i muri si fanno con i mattoni che hai in cantiere….non è che Salvini non si decide di mollare berlusconi, è che ,visto la consistenza del “movimento manciuriano 5 stelle” ,non hanno alternative se non tentare di stanare “chiù pilu per tutti” fino all’ultimo. Sapendo che questi è sotto ricatto e irrecuperabile,quindi fondamentalmente è una manfrina,nella speranza e attesa che si sgonfi” mr. manciuria” e che la situazione euro diventi insostenibile o si rompa per mano di Marine.
      Rispondendo sopra a chi diceva del carisma di Salvini,ricordo che ha preso un movimento al 3% e ,secondo giornali inglesi ,l’ha portato al 18%,nonostante la presenza del movimento manciuriano.(provateci voi)
      Si è circondato di persone più valide di lui(parole sue) vedi Borghi,Siri ecc; Ha puntato su Trump in largo anticipo; La Le Pen,che tutti i “mr. l’isola che non c’è”,voterebbero a quattro mani,ha pari pari tradotto e stampato in un milione di copie il manualetto che l’incarismatico Matteo,ha commissionato a Borghi tre anni fa,unica vera azione divulgativa nell’argomento.
      Ieri l’altro ha stipulato con il partito di Putin,un accordo ,come quello che ha con il Fron National,su valori e programmi(penso sovranità-famiglia-valori) e ,cosa inusuale ha incontrato Lavrov per una chiacchierata di lavoro…..
      Quindi se a Mosca,Parigi,Amsterdam lo hanno individuato come soggetto su cui puntare ,sarà anche ora che gli esigenti intellettuali italiani(che spesso sono entusiasti per il nostro movimento manciuriano)aprano gli occhi e tornino sulla terra per costruire “con i mattoni che ci sono”!

      1. Caro Maurizio Sorrentino, pur riconoscendo i meriti di Salvini sul piano internazionale, mi riferisco alla sua decisa scelta di campo con la Le Pen e adesso con “Russia Unita” (anche Berlusca è amico di Putin!), continuo a non capire la ricerca ossessiva dell’alleanza con Berlusconi. I voti non si sommano. I 5 stelle avanzano proprio perché dall’altra parte non vi è una presa di posizione chiara e netta rispetto al satrapo di Arcore; perché dovrei fidarmi di tizi che predicano l’uscita dall’euro e poi fanno comunella con la corte dei miracoli di Berlusconi e il PPE? (possibilmente imbarcando l’innominabile Alfano e altro pattume politico del genere?)
        Questo è il problema: non sono credibili! Nella speranza di sommare i voti al bolso stallone di Arcore, in realtà danno l’impressione di non credere a ciò che dicono e predicano. Mi dispiace non si può stare con due piedi nella stessa scarpa!!

      2. Sono d’ accordo sul fatto che Salvini sia quanto di meglio la politica possa offrire all’ Italia. La mia constatazione riguardo al suo scarso carisma va contestualizzata alla supposta irrilevanza del popolo italiano , paragonato al francese. E’ chiaro a tutti coloro che hanno seguito la leader del FN , che la statura di Marine Le Pen e’ quella di una statista di prima grandezza. Sono convinto che se l’ Italia avesse una personalita’ di questo livello , gli italiani primeggerebbero in Europa e si offrirebbero come esempio nel mondo. Maurizio Sorrentino ha ragione nel suo costruttivo realismo, ma io non seguirei Salvini in una guerra, ma seguirei Marine anche all’ inferno….. se fossi francese.

        1. Maurizio, tra la merda che ci soffoca e Salvini , scelgo lui. Ma senza entusiasmo. Questo e’ quanto intendevo comunicare nei miei precedenti commenti.

        2. Certo l’ho capito,anche perchè si possono fare tutti i distinguo che vogliamo e dividerci dopo essere usciti dalla casa che brucia.
          Se nell’incendio ,uno ti propone di unirsi a lui e sfondare la porta(euro), e tu cominci a guardare le sue analisi del sangue….di fatto decidi di morire bruciato e di fatto ,ti allei con i Diavoli che ti dicono:”Ma,stai qui dentro,non uscire,non sai che inferno ti aspetta là fuori!

  7. Due sono le considerazioni che mi sento di fare al samizdat, del sempre ottimo, Dezzani:

    1) Stupisce e preoccupa la diffusione massiva della “rete di affiliati/servi” della elite euro-atlantica morente. Un primo assaggio lo si era avuto durante le ultime elezioni Usa, fra i candidati Trump/Clinton. Pressochè l’intera impalcatura dei mass-media internazionali (occhio “internazionali” e quindi, non solo americani…qui si parla di “mondo” ), si sono schierati palesemente e “disgustosamente” a favore della Clinton e contro Trump ( molti ricorderanno l’assurdo teatrino della Botteri https://www.youtube.com/watch?v=3LX49OF5VGs ). Trump solo grazie, al “forte vento populista interno” ed ai voti dei grandi elettori è riuscito a vincere.

    Oggi, in Europa, il compito di “servire il potere” spetta ad una fitta rete di magistrati, probabilmente, anch’essi, affiliati agli stessi gruppi di potere. Anche in questo caso, il sistema si muove, su scala internazionale, coinvolgendo, centinaia, spesso migliaia di professionisti, che dovrebbero rispondere ad un eitica e ad un protocollo professionale di equidistanza, giustizia ed equilibrio che non lascerebbe adito a dubbi.

    2) La seconda cosiderazione, di cui la prima ne è prodromo, riguarda la domanda che tutti dovremmo farci, ovvero:” Qual’è la rete che ha legato e lega ancora oggi, evidentemente, , tutti questi professionisti, in giro per il mondo ?

    Qual’è la rete che lega i direttori delle principali testate occidentali, delle principali TV, dei principali network globali, delle Procure più importanti, che lega Giudici, Magistrati, Avvocati di grido, Giornalisti di rilievo, Direttori di Agenzie di comunicazione etc.

    Se una rete di “tale portata” esiste, come è possibile, anche solo immaginare, di “vivere in Democrazia ?”. Quale Democrazia ? Neppure uno spettro lontano di una tale nobile “impalcatura sociale”. Come è possibile, alla luce di quanto sopra paventato, chiedere ad un cittadino CONSAPEVOLE di fare impresa, quando gli basterebbe mettersi contro, anche casualmente, solo un “affiliato di questa rete” per poter finire nel tritacarne, essendo i suddetti, detentori di, pressochè tutto il potere mediatico, giudiziario e forse politico ?

    Se le mie considerazioni fossero vere (e temo lo siano) , credo che tutti i lettori di questo blog, i cittadini italiani liberi, tutti i cittadini europei, americani, del mondo e lo stesso Donald Trump, dovrebbero porsi la domanda:

    ” Cosa possiamo fare per cambiare questo modello di società, tenuto conto che vivere in un tale “sistema, per coloro che non ne fanno parte, è un azzardo giornaliero ?

    Qual’è la “rete” che lega il potere mediatico, giudiziario e politico a livello globale ? “.

    * Quesiti vitali che implorano risposta. Nell’attesa che il dubbio sia dipanato, la cosa migliore che si possa fare oggi, a mio modesto avviso, è supportare con ogni forza Marine Le Pen, Trump e tutti coloro che a suddetto sistema, si sono opposti nei fatti e si stanno opponendo.

      1. Già Guidino ! Proprio così !

        * Approfitto del tuo commento per riportare, un simbolo costantemente ripetuto da Trump, nei suoi comizi, ovvero il 6 fatto con pollice ed indice e le tre dita in alto a ripeterlo tre volte, quindi 666. Parteggio per Trump, eppure questa sua simbologia ripetuta costantemente, mi aveva lasciato un mare di dubbi. Ho cominciato a cercare su internet ed ho trovato questo video https://www.youtube.com/watch?v=H3Sd858Awvg

        Tu cosa ne pensi ?

  8. La possibile dissoluzione del sistema politico e monetario europeo è il risultato di una frattura all’interno dell’elite internazionale.
    L’ipotesi più probabile è che, dopo anni in cui il blocco di potere mondiale aveva mantenuto una certa coesione e unità d’intenti, sia subentrata una crisi profonda in seguito alla crisi finanziaria del 2007-08.
    Il fallimento della Lehman’s Brothers deve aver significato qualcosa di grave e di non più rimediabile per i membri dell’establishment transnazionale.
    Da quel momento il processo di globalizzazione è entrato in crisi, anche se alcuni elementi dell’elite, come ad esempio Soros e la sua rete di clienti, dai Clinton ad Obama etc., hanno cercato fanaticamente di proseguire il progetto.
    I contrasti interni si sono manifestati in modo chiaro nella scelta dello sfidante di Marine Le Pen, quando i candidati dei vari spezzoni del potere mondiale sono stati impallinati da scandali e accuse.
    E’ in atto una guerra tra bande di gangsters, o meglio di banksters, che rischia di precipitare l’area atlantica nella confusione più completa.

  9. io credo che tutti i blog tipo quello del dezzani dovrebbero porre al primo posto dei loro obiettivi la lotta al ddl gambaro,senno tra un anno non saremo piu qui a parlare di questi temi…per far questo bisogna agganciare per forza 5 stelle e lega,forze,almeno a parole, sovraniste…coma far capire a salvini,cioè,che se passa tale ddl,i sovranisti non avranno piu voce in capitolo?senza un web libero allora si che restaurano tutto…capito,caro dezzani?…non vorrei sembrare ossessionato dal ddl gambaro ma la vedo brutta.

    1. Stiv de biasio, puoi dire quello che vuoi ma, cortesemente, evita, almeno sul blog di Dezzani, di “avanzare proposte melliflue” sul Movimento Cinque Stelle, dipingendolo come “l’unica forza in cui riporre le proprie speranze”….l'”unica forza davvero sovranista”…eccetera eccetera, con bugie e falsità varie.

      Il movimento cinque stelle, il suo ruolo abominevole, la sua natura orribile, il suo compito doppio-giochista, è stato ben descritto da Dezzani qui http://federicodezzani.altervista.org/m5s-la-stampella-del-potere/ e qui http://federicodezzani.altervista.org/renzi-vuoto-lultimo-colpo-canna-lm5s/

      Il mio augurio – considerato che non solo, si sono rivelati i peggiori ma anche che hanno approfittato e stanno approfittando della “buona fede” e della ignoranza, di molti italiani – è che siano anche, quando arriverà il conto da pagare, quelli che pagheranno di più .

  10. Ho letto su MegachipGlobalist un articolo di S.Santini “Immunità di Marine Le Pen. Un’analisi dei fatti” scritto a discolpa del M5S sulla votazione di autorizzazione a procedere del parlamento europeo su richiesta della magistratura francese. Chiunque voglia leggere l’articolo si renderà subito conto di come si voglia discolpare il M5S dalla sua gravissima colpa nel avere concesso l’autorizzazione alla magistratura francese. I parlamentari europei erano completamente liberi di votare contro senza che alcuno potesse condannarli per ciò, non averlo fatto mi induce ora a credere che Dezzani avesse ragione da vendere affermando che il M5S è una delle tante organizzazioni create ad arte dai globalisti per distrarre l’opinione pubblica europea.

  11. Scusi Dezzani ma già nel titolo….
    L’establishment spara (su propri piedi) le ultime cartucce: gli assalti della magistratura
    (SUI propri piedi)…

      1. a giudicare dai suoi strafalcioni lei no.
        e mi riferisco ai molteplici errori di ortografia e grammatica commessi anche nei suoi saggi che prima di essere venduti come e-book dovrebbero essere riletti e corretti (magari da qualcun altro diverso da lei)

        1. Caro Mario, i suoi scritti evidenziano chiaramente enormi complessi di inferiorita’ nei confronti di Federico Dezzani.
          Le consiglio di parlarne con uno specialista che potra’ certamente aiutarla a superare le sue difficolta’ nei confronti di Dezzani e a trovare quel minimo di serenita’ che le consentirebbe di vivere in maniera dignitosa.

        2. Caro Mario, i suoi scritti evidenziano chiaramente enormi complessi di inferiorita’ nei confronti di Federico Dezzani.
          Le consiglio di parlarne con uno specialista che certamente potra’ aiutarla a superare le sue difficolta’ con Dezzani e a trovare quel minimo di serenita’ che le consentirebbe di vivere in maniera dignitosa.

        3. Il giorno in cui la maestra spiegò che dopo il punto ci vuole la lettera maiuscola, doveva però avere il morbillo…
          Ma si parla degli anni ’50.

        4. Giudicare la validita’ e la profondita’ delle analisi di Dezzani sulla base dei suoi errori di ortografia (dovuti probabilmente al fatto che scrive da dispositivo mobile). Questo mi ricorda il proverbio cinese: “Quando il saggio indica la luna lo sciocco guarda il dito”.

        5. @Mario Borghi: Dezzani avrà fatto un errore di ortografia, ma ha senz’altro ragione quando rinfaccia il suo (non)uso della punteggiatura.
          “Scusi (,) Dezzani (,) ma già nel titolo….” 4 punti, non 3, nessuna virgola.
          “a(A) giudicare dai suoi strafalcioni (,) lei no.” Maiuscola, virgola.
          “mi riferisco ai molteplici errori di ortografia e grammatica commessi anche nei suoi saggi (,) che (,) prima di essere venduti come e-book (,) dovrebbero essere riletti e corretti (magari da qualcun altro diverso da lei) (.)
          Anche le virgole sono diventate opzionali o aveva il morbillo in tutte le lezioni dove la maestra le ha spiegato la punteggiatura?

        6. Il “colonnello” Dezzani ha pochi soldatini che lo difendono…
          complimenti per le analisi.

        7. Qualcuno indica la luna ,qualcun altro guarda il dito
          Ma ci son pure quelli capaci di guardare se il dito ha l’unghia pulita
          Questa per loro è la vera questione

  12. Approfitto di questo articolo per chiedere a Dezzani (ma anche a voi che leggete e commentate) un parere su questi due aspetti.

    1) Sono d’accordo con Dezzani. E’ evidente la volontà di azzoppare Fillon.
    Immagino che, senza le inchieste giudiziarie, probabilmente si sarebbe arrivati ad un ballottaggio Le Pen / Fillon. Così facendo, con le inchieste giudiziarie, è molto più probabile un ballottaggio Le Pen / Macron.
    Però, è vero che con queste inchieste la Le Pen ne esce avvantaggiata (la le Pen ha maggiori chance contro Macron piuttosto che contro Fillon), ma in un certo senso, l’obiettivo di evitare un ballottaggio comunque sgradito è stato raggiunto.
    Insomma….tra zero possibilità (ballottaggio Le Pen / Fillon) e qualche possibilità (Le Pen /Macron), il “banco” è chiaro che preferisca la seconda ipotesi…..mettendo anche in conto il rischio di rafforzare la Le Pen.

    2) Argomento populisti.
    Ho letto da qualche parte un’analisi che potrebbe avere un senso. Chiedo a Dezzani (e a voi) cosa ne pensate.
    In pratica l’autore diceva che oggi nel mondo si stanno combattendo due “ali” di poteri forti e globaliste. Uno un pò più “nazionalista” che potremmo chiamare gli Stati profondi, l’altro più liberal.
    Vabbè, chiedo scusa, se non sono molto preciso nel delineare i confini di queste due “ali”, ma si confondono tra loro.

    Ciò che importa è che l’autore sostiene che la frattura tra i due è iniziata con la caduta rovinosa di Lehman Brothers che hanno lasciato fallire. Da lì è iniziata una sorta di guerra intestina e di vendette trasversali e ripicche varie.
    Oggi, dopo anni di crisi sistemica, il “banco” sarebbe consapevole della frattura tra popolazioni ed élite al comando e dell’esasperazione delle popolazioni con conseguente rigurgito nei confronti della globalizzazione.
    Quindi, il Sistema in tutte le sue componenti è perfettamente cosciente di questa situazione, che egli stesso ha generato, ma, un ala di questo (l’ala diciamo Obamiana, Clintoniana, per semplificare), non vede alcuna ragione per cambiare una squadra che tiene le redini del potere mediatico, finanziario, culturale e politico, mentre l’altra ala starebbe giocando e un gioco più sottile, secondo il quale lascerebbe che un certo numero di movimenti populisti prenda il potere nei paesi in prima fila nel rifiuto della globalizzazione, in modo da far ricadere su di loro la responsabilità della crisi finanziaria, della quale si rinvia la scadenza, creando artificialmente delle masse monetarie virtuali, tanto a Francoforte, quanto a New York o a Tokyo.
    Insomma, i populisti prenderebbero il potere (Usa, Francia (?) Italia (?)), il bubbone finanziario sarà fatto scoppiare e i populisti verrebbero travolti.

    Per me questa analisi ha un senso, Dezzani e voi che ne pensano?

    1. Credo tu ti riferisca al commento di Learco del 7 marzo 2017 a 12:11.

      Eh però, il finale dell’analisi l’hai scritto tu e non Learco eheh.

      Ad ogni modo, fare ipotesi (molto fantasiose) di questo tipo, non fa altro che fare il gioco della elite euro-atlantica morente. Così come credere che il “banco”, ovvero il potere, nel mondo, sia monoblocco. Questo, per natura è impossibile. Certo, la folta schiera di “servi” facenti capo ai “neocon, soros, l’asse obama/clinton, ovvero i cosiddetti GLOBALIZZATORI” è nutrito e difuso a livello planetario. Non di meno, il blocco che gli si contrappone, ovvero quello dei SOVRANISTI è altrettanto forte, feroce ed ostile.

      I pronostici, almeno per ora, danno favoriti i secondi 10 a 1

      1. No no, quale commento di Learco (a parte che sarei un rincoglionito a non ricordarmi un commento di poche ora prima)….
        L’analisi che dicevo, l’ho letta qui

        http://sakeritalia.it/europa/francia/perche-il-sistema-puo-giocare-la-carta-marine-le-pen/

        ….e il finale l’ha scritto l’autore non io.

        Ad ogni modo, ci sarebbe scritto l’esatto contrario di un “Sistema monoblocco” , come sembra hai inteso tu, ma di un sistema attraversato anche da faide interne.
        Lo stesso Dezzani in questo blog descrive qualcosa di simile
        http://federicodezzani.altervista.org/lestablishment-precedente-richard-nixon/

        Comunque la mia impressione è che l’analisi di cui sopra ha un senso e fila. Ciò non significa nè che sia necessariamente così, ma nondimeno che i “populisti” siano una stampella del potere (l’autore ipotizza che il sistema “lascerebbe” vincere i populisti piuttosto che abbatterli).
        Invece i 5 stelle (per me) si, lo sono stampella.
        L’ho sempre sospettato, gli articoli di Dezzani sul tema hanno cementato la mia convinzione, gli ultimi fatti (primo fra tutti il divorzio dal gruppo di Farage) mi hanno fornito la certezza.
        In Italia i 5 stelle hanno reso inoffensiva qualsiasi opposizione di massa, ha veicolato la protesta rendendola inoffensiva e sotto controllo, ha impedito che il voto di protesta (di destra) andasse verso o potesse essere l’humus di una formazione politica di destra post finiana prima e berlusconiana dopo.
        Insomma all’Italia hanno servito un bel 15, 30, 45, set, game e match

        1. …con formazione politica di destra post finiana e berlusconiana intendevo….che potesse nascere dalle macerie lasciate da Fini (prima) e Berlusconi (poi)

    2. Potrebbe essere che vogliano liquidare tutti i movimenti sovranisti in un colpo
      Solo a suon di collassi bancari e sommosse di dementi LGBT e no Border
      Con l ausilio di rivolte nelle banlieue e altre amenità ,quindi occhi aperti
      E contanti sotto il letto ,ma questo lo vedo più probabile per la Francia
      Da noi ci sono i rintronati del club onestaaaaaaa!!!
      Grillo ,docet ,made in Sassoon. Capito,da noi niente roba dalla casa madre(Rotschild)
      Una bella false flag inventata da un subappaltatore, e tutti abboccarono felici e contenti.
      Alla fine la magistratura da noi finirà per avvantaggiare proprio Grillo
      Il pd dopo il congresso(vinto da Renzi) subirà un ulteriore scissione , Berlusconi e Verdini a quel punto andranno ufficialmente a casa Renzi
      Meloni e Salvini resteranno in brache di tela
      E stai a vedere che sarà proprio Grillo ,ad avvantaggiarsene,
      Che poi ci dirà che il problema del paese non è il recupero della sovranità,ma onestaaaaaaa!!!!
      E Rotschild sghignazzando si complimentera’ col cugino Sassoon per la stupidità
      deglii italiani.

    3. Buongiorno Giuseppe,
      Direi di lasciare perdere le varie ipotesi che lei propone. Molto brevemente, le posso dare una chiave di lettura a livello macroeconomico ed è quella della lotta per l’affermazione delle grandi rotte commerciali per via terrestre (portata avanti da Russia e Cina) a discapito delle grandi rotte oceaniche (che spiega anche il travaglio medio orientale).

  13. Tacito, lei che nelle Gallie nacque quando scriveva in latino, avrà visto la fiera e ironica Marine chiamare in aula parlamentare il finto presidente della sua ex Repubblica ‘vice cancelliere’. Ecco. Divenuta presidente della nuova repubblica francese, come tratterà il nuovo governo italiano che emergerà dal caos dell’imminente caduta della ridicola quanto devastante moneta, dopo che questi votarono per privarla dell’immunità? Ecco.
    Si preparano in molti a lasciarlo, il vostro paese.

  14. E quando non gli bastano gli attacchi della magistratura, ecco che vanno a ravanare se qualche eurodeputato (stranamente nessun vero europeista ha fatto errori più o meno gravi, tali da essere nominato pubblicamente con la relativa sanzione pecuniaria, o magari mi è sufggito oppure è sfuggito ai media mainstream) ha fatto qualche cavolata da meritarsi la reprimenda. Farage e Le Pen, in mezzo a plebei anche italioti (la risposta della Comi è da persona incapace di intendere e di volere).
    Non riesco a arrivare al puntino successivo, i leaks di Wikileaks sui metodi di spionaggio di “massa” della CIA (il di massa è quello che descrivono i MSM, tuttavia il team di ingegneri di UMBRAGE sviluppa software che si indirizzano su cellulari individuali per essere sorvegliati, il che suggerisce che non sta tentando di infiltrarsi cellulari in massa). Perchè adesso questo leaks? Appare evidente che le capacità di hacking della CIA superano i poteri legali dell’agenzia stessa. Un ramo secondario della CIA, l’Umbrage Group, potrebbe aver utilizzato metodi di hacking di hacker esterni, anche russi, e così facendo la CIA avrebbe potuto mascherare la propria identità, utilizzando questo particolare tipo di metodo durante lo spionaggio. Così la CIA poteva fare attacchi informatici e poi far sembrare che fosse la Russia la responsabile. Una forte competenza a fare false flag.

  15. “La strumentalizzazione della giustizia è tanto spudorata quanto maldestra in Francia, dove la manovra per defenestrare François Fillon si sta trasformando in un paradossale rafforzamento di Marine Len Pen. Ma anche in Italia, dove l’inchiesta contro l’ex-premier Renzi, mirata a scongiurare le elezioni anticipate, alimenta paradossalmente le forze anti-sistema.”
    maldestri? siamo sicuri? Non è che, invece, è tutto voluto?
    Saluti
    Gianni Palumbo

    1. Certo Gianni,

      era anche previsto sin dal 2014 che Matteo Renzi si schiantasse contro il referendum del 4 dicembre scorso. E’ tutto un calcolo cabalistico.

      1. Magari il tiro si aggiusta cammin facendo…. sai, le inchieste giudiziarie, come da te abilmente evidenziato nei 2 articoli precedenti, sono servite a indirizzare la politica (e l’economia) verso determinati binari. Attualmente le inchieste giudiziarie chi stanno toccando?
        Piccolo p.s. Pensare che determinati gruppi di potere siano così maldestri da darsi la zappa sui piedi è quantomeno inverosimile. Poi per carità, felicissimo se ciò accadesse.
        Un caro saluto.
        Gianni Palumbo

        1. Pensare che siano onnipotenti è altrettanto inverosimile. Anche i globalisti sono infestati da incompetenti, lecchini, raccomandati e spie, come qualsiasi altro gruppo di potere. Inoltre, è in corso una feroce guerra al loro interno.

          Faranno un sacco di altri errori, e vedremo tanti altri comportamenti contraddittori, prima che si arrivi al redde rationem.

  16. Grazie! La leggo da un po’ con vera ammirazione. Rarissimo in questo paese, qualcuno che scriva con intelligenza ed onesta’, come negli ultimi due post “Alle radici della infamante seconda repubblica”. Tutto assolutamente vero. Siamo governati da morti viventi, ma e’ un piacere vedere questi maghetti neri in Italia e in Europa, in stato confusionale…Certo, la congrega dei Piani Alti, quella nascosta, quella dei soliti noti, ride del caos di questa umanita’ condotta verso un livello sempre piu’ sub-umano. Ma non sempre questi piccoli “dio” nascosti, possono scrivere il Finale…Non bastano squadre e compassi…E non bastano neppure, come si vede, i “TSO” dei media, del cinema, della propaganda, dei quali le combriccole si avvalgono con gli oscar i nobel e tutto il baraccone dei “creativi” della modernità’. Grazie anche a chi, come lei, contribuisce a svelare, togliere il velo, alle menzogne e ai tradimenti abominevoli di questo tempo.

  17. Concordo con Max.
    Gli articoli del Dezzani sono i migliori di tutto il settore controinformazione del web: lineari e acuti, e soprattutto ben documentati, ogni volta che ne leggo uno rimango sempre sbalordito.
    Unico appunto: dovresti scrivere più spesso, comunque chapeau!

    1. Assolutamente d’accordo con Learco e con Max. Gli articoli di Dezzani hanno un solo difetto: SONO POCHI!!! Ma forse è la famelicità con cui li divoriamo a farci parlare…

  18. Unica soluzione sovranisti in campo monetario ,e politico
    Via UE via euro ,federalismo nella gestione del 50%della tassazione
    Clandestini sui c130 o su i traghetti requisiti e via a casa loro
    Accordo con la Cina ,o smette con i brand falsi o tutti i cinesi entrati irregolarmente via di qui
    Via dalla nato.
    Recupero controllo dello stato su Bankitalia
    Il resto pezze calde
    Ma se vedete una forza politica che proponga ciò vi prego di segnalarmelo
    Che forse ero distratto

  19. Intanto negli USA si preparano a affondare Marine Le Pen.

    Washington non ha mai sostenuto i governi delle altre Nazioni che mettono gli interessi dei loro popoli davanti agli interessi USA.

    E Trump purtroppo sta vacillando, trovandosi circondato da falchi atlantici (McMaster, Mattis, e Fiona Hill) e sta dimenticando che voleva riappacificare i rapporti con la Russia (motivo: meglio andare d’accordo con chi ha significativa potenza termonucleare , del tipo per distruggere il Pianeta). La classe operaia USA che ha votato Trump non vede risposte alle sue giuste richieste, Trump pensa solo di abbassare le tasse alle Corporate. Sono almeno 32 i Paesi dove gli USA hanno “democraticamente” rovesciato il governo. Dal dopoguerra.

    Washington si oppone al cambiamento democratico con un pugno di ferro. Lo ha sempre fatto. Egitto e Ucraina le più vicine e recenti.

    Ora Marine Le Pen, il candidato favorito per la presidenza della Francia alle prossime elezioni, è in procinto di essere distrutta da Washington.

    I motivi sono:
    1) parla di interessi francesi, non di quelli di Washington o almeno dei servi della UE;
    2) si oppone al partenariato transatlantico, quello che darebbe alle multinazionali USA l’immunità alle leggi francesi per quanto attiene agli OGM, alle norme sul lavoro francese, alle norme sulla sicurezza e alle norma e standard ambientali;
    3) supporta una larga opinione francese che dice i francesi sono francesi e non “europei” e vuole la Francia fuori dall’Unione europea;
    4) e, fatto ancora più grave, vuole la Francia fuori dalla NATO, per non essere utilizzata come strumento di aggressione USA verso altri Paesi.

    Qui il discorso (tradotto) della Le Pen, fatto come candidato alla presidenza.
    http://sakeritalia.it/europa/francia/la-politica-internazionale-della-francia/

    Washington intanto attacca Marine con i MSM filoatlantici della stampa francese e del governo e dell’UE: il risultato è stato di annullare la sua immunità parlamentare per aver postare foto VERE. A ciò si è aggiunta l’accusa di “uso improprio dei fondi comunitari.” Una montatura, ma potrebbe servire per far passare la Le Pen come “fascista” quando invece è “nazionalista”, solo perchè è fedele al proprio Paese (erano nazionalisti Craxi e Andreotti?).

    La parola “nazionalista” è stata fusa con “fascista”. Come fece la Commissione Warren, dopo l’omicidio di Kennedy, che sfornò il termine “cospirazionista” come sinonimo di “fonte e pensiero inaffidabile”, quindi per rintuzzare chi avesse idee diverse. Ci sono riusciti.

    La CIA non permetterà a Le Pen di diventare Presidente della Francia, perchè è una minaccia per l’impero di Washington. Quindi o accetta di piegarsi (come Trump) o accetta di essere distrutta da scandali artefatti e false accuse (come Dominique Strauss-Kahn) oppure c’è la soluzione Kennedy.

    “Perché morire per l’egemonia di Washington”, si chiede Marine Le Pen. Una domanda che, se gli europei dovessero (finalmente) acquisire la consapevolezza della follia di Washington, crescerà.

    I milioni di rifugiati musulmani, provenienti da guerre fatte e volute da Washington e che stanno inondando l’Europa con moltissimi problemi di gestione ma anche di giustizia, sono il cancello da cui passeranno ulteriori privatizzazioni a favore delle elite e che l’indifferenza dei popoli europei nemmeno si accorgerà di subire. Matrix è qui.

    La legge del saccheggio sarà l’unica legge ammessa e la maschera di (falsa) benevolenza di Washington si sta disgregando, rivelando il suo vero volto, quello avido e maligno.

    Altro che “minaccia russa”…

    In Italia, per profonda amicizia e servilismo estermo verso l’impero USA, ci stiamo israelizzando e nessuno ne parla.
    http://www.solonews.eu/2017/03/07/manlio-dinucci-la-ministra-pinotti-ha-un-sogno-un-pentagono-italiano/

    Deve crescere la consapevolezza nei popoli europei, la consapevolezza che la minaccia di una guerra termonucleare è direttamente proporzionale alle follie delle elite dell”impero di Washington. E dei suoi folli servi.

    L’UE che si aggrappa alle procure è la longa manus USA. L’UE è solo servilismo.

    1. ho invece la sensazione che proprio marie le pen sia stata designata proprio dagli usa quale loro preferita all’eliseo. Stranamente (?) tutti gli avversari della sua parte politica o si ritirano o sono coinvolti in scandali. Dall’altra parte non ne parliamo, non ce n’è uno neanche ricordabile. Per non parlare del vento delle “invasioni” di extra comunitari che altro non fanno che rafforzare la Le pen. Quelli che stanno venendo fuori sono gli ex potenti dell’epoca di reagan, banchieri e petrolieri reazionari vogliono far fuori i progressisti che hanno affossato le vecchie fonti energetiche a favore di energie rinnovabili. Progressisti contro Reazionari, è l’eterna lotta. E tra questi (progressisti) anche papa bergoglio. Basta guardare il gabinetto di Trump. Siamo nella padella, finiremo nella brace?
      Saluti
      Gianni Palumbo

      1. Gianni, Marine Le Pen designata dagli americani per sfasciare le loro creature euro, EU, NATO? Se proprio volessero farlo non potrebbero farlo da soli? Questo è pressapochismo nelle analisi, e qualunquismo nel giudizio.

        1. Carissimo Andrea, le cose non sono immutabili. Se oggi creo un progetto che tra vent’anni si rivela fallimentare, oppure si rivela un qualcosa che mi potrà mettere il bastone tra le ruote perchè ha preso troppa autonomia, allora proverò a sfasciarlo per crearne uno nuovo. Bisogna vedere se ne ho la forza e se quel progetto che mi si è ritorto contro non è diventato abbastanza potente da crearmi intralci. Facciamo un esempio estremo: hitler e lenin da chi erano finanziati e sostenuti? Inutile dirlo, Wall Street. Tutti e due. Chiedere al nostro amico Willy Muenzenberg. E poi come è finita? Ecco, pensare che un progetto creato da qualcuno rimanga fisso e immutabile è anche questo, permettimi, pressapochismo nelle anali e qualunquismo nel giudizio. Un saluto
          Gianni Palumbo

        2. pressapochismo delle analiSI e qualunquismo nel giudizio. Scusa per l’errore!!
          Saluti
          Gianni Palumbo

  20. Allora, sarà interessante vedere come si risolveranno le cose nei Paesi Bassi ( Wilders potrebbe anche vincere ma so che li solo una coalizione può fare un governo e nessuno pare intenzionato ad allearsi con l’Angelo Biondo). Secondo me Marine Le Pen ha già la Francia nelle sue mani. AdD probabilmente non vincerà le elezioni, quindi ci ritroveremo l’attuale zugfuhrer Martin Schulz a capo del IV Reich. E noi? Insomma chi ci difenderà nel braccio di ferro tra la Le Pen e Schulz, Grillo ? Salvini ? Gentiloni ?
    Signori andrà male, anzi malissimo. Forse la Le Pen salverà la Francia ma naturalmente i tedeschi per non prendersi le proprie responsabilità scaricheranno tutto il peso dello smantellamento dell’eurozona su di noi… possiamo dire addio alle nostre case, al nostro oro, ai nostri risparmi e alla nostra dignità.

    1. Anch’io non condivido tutto questo entusiasmo per la Le Pen. Nel caso di un disfacimento dell’Europa, come ho scritto alcune volte, noi siamo quelli che pagheranno un prezzo salatissimo. Ed è tragico e preoccupante questo refrain storico per cui gli italiani, quando va male, scendono da un carro per salire subito su un altro. Come quando prima erano tutti fascisti (almeno il 90%) e poi invece il contrario. E’ doveroso ripeterlo, ma la storia di una nazione non si fa solo sul materialismo storico, ma anche tenendo presente il carattere del suo popolo. Se non si voleva l’euro, per esempio, bastava rifiutarlo sulla base di una semplice e banale constatazione: tutte le volte che nella sua storia l’Italia si è alleata con i tedeschi ha sempre avuto la peggio. Comunque, sono più che certo che non vincerà la Le Pen, (per le nostre industrie sarebbe il colpo di grazia finale). Anche se può non piacere è molto meglio trattare con i Fillon o i Macron. Aggiungo che, conoscendoli bene, trattare con i francesi non è facile. E la nostra classe politica non ha gli attributi giusti non solo in termini di cultura politica e di etica, ma anche solo di conoscenza delle lingue, necessaria per trattare con i grandi stati-nazione europei. E la maggior parte degli italiani sono istupiditi da decenni di televisione spazzatura, dalla superficialità e dalla leggerezza che è un po’ un nostro tratto distintivo.

    2. Scusamimi puoi, con pazienza,spiegare cosa sono “i costi di smantellamento dell’eurozona”? Cosè quartiere da demolire? In cosa consisterebbero le azioni della germania contro di noi? Perchè dovremmo dire addio alle nostre case,oro,risparmi e dignità? …Queste cose le vediamo ora ,mentre la rete dell’euro ci stà pian piano incaprettando! Nel momento in cui ci stacchiamo e riprendiamo il controllo di banca centrale e moneta,salutiamo con la manina e quelli ci possono sparare qualche salva vendicativa ,ma niente di mortale! Hanno già venduto i nostri titoli per lo spread,e se vendessero ancora: se li ricompra tutti la banca d’italia a metà prezzo(dimezziamo il debito) ,se dovessero attaccare la nostra valuta:meglio diventiamo più competitivi! Ciao.

  21. Per quanto riguarda l’Italia (e a proposito di M5*) ma anche in generale negli altri paesi europei, la lotta politica post-UE sará tra “chi” vuole approfittare di questa “rottura” per svincolarsi dal servilismo “usa” (per semplificare) e “chi” vuole rimanere “fedele” ai propri cari “padroni”; ….. la prima dobbiamo “construirla” e credo che un po’ di “humus”, anche se parecchio sparpagliato, si intravede.

    Complimenti Dezzani per il lavoro che sta svolgendo.

    1. L’Italia ha tutto da guadagnare dal nuovo corso americano. Trump e’ ostile ai grandi paesi esportatori come la Cina e la Germania , che guarda caso sono quelli che hanno affossato la nostra economia. L’industria automobilistica statunitense e’ complementare a quella italiana con il gruppo FCA capace di con efficacia in tutti i continenti. anche nel settore dell’avionica e della industria bellica esistono delle forti sinergie tra l’Italia e gli Usa, con il nostro paese in grado di ben operare in mercati quasi persi per gli Usa. Con un protezionismo aggressivo degli Usa ,anche la nostra nazione potrebbe avere le sue opportunita’ di riscatto economico.

  22. “The Roman” dire che Cina e Germania, sono i responsabili dell’affossamento della economia italiana e’ in falso storico ed una offesa all’intelligenza. Proprio Dezzani nei suoi scritti ha sottolineato come la Germania ed in particolare la sua cancelliera, Angela Merkel, sia stata e sia tuttora, la più “fedele pedina” dell’élite globalista euro-atlantica, anglo-americana. Riguardo alla Cina, ricordo ch il suo ingresso nel Wto nel 2001, che segnò l’inizio della nostra fine industriale, fu propugnato con forza, proprio dall’Italia ed in particolare, dai suoi politici di allora. I veri responsabili della devastazione del nostro paese ce li abbiamo in casa e dovranno pagarla cara, anzi carissima.

    1. La germania esporta come esporta perchè ha l’euro moneta sottovalutata,noi non esportiamo più perchè abbiamo l’euro ,moneta sopravvalutata! Chi ci ha fatto entrare in questa camicia di forza e chi non ci vuol far uscire è responsabile del disastro(a proposito rispondo al signore sopra entusiasta di Tremonti: L’hai mai sentito pronunciarsi per l’uscita dall’euro?….come Berlusconi).
      La cina lavora con persone a 100 euro al mese e vende senza dazi.

      1. Maurizio ha risposto al mio posto. Aggiungo che la germania di Kohl pretese come precondizione l’adesione dell’Italia alla moneta unica. I traditori italiani che firmarono i trattati per la nostra adesione sono i diretti responsabili dell’attuale disastro economico, ma e’ la Germania il primo beneficiario del nostro ancoraggio all’euro. Cosi’ come e’ la Cina con i suoi prodotti a bassissimo costo di produzione il primo beneficiario del globalismo. A me sembra evidente che se Trump, come promette, dovesse attuare una politica protezionista, ne sarebbero colpiti soprattutto questi due paesi. La politica del fair trade,che il presidente americano vorrebbe perseguire,prevede l’annullamento degli immensi surplus commerciali di quei paesi e una forte incentivazione dell’industria domestica. Le elite globaliste che sostengono Merkel e i cinesi ovviamente non sono dello stesso avviso. Eventuali “intelligenze ” non se ne abbiano a male. Sono solo opinioni senza valenza offensiva.

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