Escalation del terrorismo, preludio di sei mesi mesi cruciali

Si apre una fase cruciale per il sistema euro-atlantico: il periodo che intercorre tra il referendum inglese sulla permanenza nella UE e le presidenziali statunitensi sarà decisivo per le sorti dell’impalcatura“occidentale”, sempre più scricchiolante sul versante americano come su quello europeo. La carneficina di Orlando è l’inizio della strategia della tensione che accompagnerà i prossimi, convulsi, mesi. A distanza di nemmeno 48 ore è la volta dell’ennesimo attentato dell’ISIS in la Francia, peso massimo europeo in piena crisi, attraversata da proteste e disordini sempre più accesi. L’escalation di violenza è sintomo che le oligarchie hanno perso il controllo della situazione.

Sei mesi decisivi per l’egemonia atlantica

L’Occidente è entrato in una fase cruciale per il suo futuro. O meglio, considerato che l’Occidente in termini geografici sopravviverà imperturbabile fino alla notte dei tempi, è l’attuale architettura politica che controlla i due lati dell’Atlantico ad essere entrata in una fase cruciale: il sistema euro-atlantico, d’ora in avanti, lotta per la sua sopravvivenza.

L’angoscia che attanaglia le élite atlantiche è per certi versi simile a quella vissuta dalla classe dirigente europea tra la prima e la seconda guerra mondiale: si avverte chiaramente come un’epoca stia finendo ed un mondo, ancora funzionante dal punto di vista formale, sia in realtà in rapida decomposizione. Capita così che il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, uno dei massimi alfieri dell’atlantismo, evochi con riferimento alla Brexit la fine della civiltà occidentale, un tema già sviluppato dal filosofo tedesco Oswald Spengler tra gli anni ’20 e ’30 del XX secolo. Sono affermazioni, quelle di Tusk, del tutto autoreferenziali, perché il collasso dell’Unione Europea e dell’Alleanza Nord Atlantica implicherebbe la fine solo delle oligarchie cui appartiene l’ex-premier polacco, non certo dei popoli europei che, al contrario, potrebbero finalmente rifiatare e riacquistare spazi di manovra.

La crucialità del momento nasce dall’accavallarsi di una molteplicità di consultazioni elettorali e dal concomitante deteriorarsi dell’economia, negli USA come nell’eurozona: si comincia con il referendum inglese sulla permanenza nella UE e si termina con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, mentre il rialzo del tassi da parte della FED è procrastinato sine die e l’eurozona si dibatte ancora nella deflazione, a distanza di 15 mesi dall’avvio dell’allentamento quantitativo della BCE. Una vittoria dei anti-europeisti alla referendum inglese, un successo di Donald Trump alle presidenziali, il ritorno dell’eurozona in recessione, rischiano di infliggere il colpo di grazia alla già traballante impalcatura atlantica.

Le contromisure adottate dall’establishment in questi frangenti, benché apparentemente molto diverse fra loro, sono riconducibili ad unico, comune, denominatore: incutere paura. Si minaccia l’opinione pubblica inglese di recessione e pesanti sacrifici economici nel caso cui il Regno Unito uscisse dalla UE, si assaltano i mercati finanziari europei per scongiurare l’eventualità che altri Paese indicano referendum analoghi, si dipingono scenari a tinte fosche qualora si affermassero  i candidati “populisti”.

Gli effetti sull’elettorato sarebbero però modesti senza l’apporto dell’ingrediente più esplosivo: il terrorismo. Bombardando l’opinione pubblica con notizie, immagini e video di stragi compiute nei luoghi della quotidianità (aeroporti, stazioni ferroviarie, discoteche, stadi, quartieri della movida, etc. etc.) si ottiene un duplice risultato: si distoglie l’attenzione dalle criticità economiche e si genera domanda di normalità e sicurezza, a discapito delle formazioni anti-establishment ed a vantaggio dei partiti tradizionali, difensori dell’ordine vigente.

Non è quindi un caso se l’inizio di questa fase delicatissima sia stato scandito da due attentati compiuti a distanza di nemmeno 48 ore l’uno dall’altro, il primo negli Stati Uniti ed il secondo in Francia, entrambi perpetrati ufficialmente allo Stato Islamico. Dire “ISIS” equivale a dire “servizi israeliani ed angloamericani” e sul perché Tel Aviv, Washington e Londra svolgano un ruolo così attivo nella strategia della tensione che sta insanguinando l’Europa, già ci soffermammo in occasione degli attentati di Bruxelles: l’Unione europea rappresenta il “contenitore geopolitico” dentro cui è racchiuso il Vecchio Continente e la sua sopravvivenza è di vitale importanza per piegare i 28 membri ad unica volontà (quella atlantica), come hanno dimostrato in questi anni i casi delle sanzioni economiche all’Iran ed alla Russia.

L’attentato dell’11 giugno (firma inequivocabile) al locale omosessuale di Orlando, Florida, è la sanguinosa ouverture della strategia della tensione che accompagnerà l’Occidente per i prossimi mesi. Omar Mateen, cittadino 29enne americano di origine afgane, persona “non stabile” secondo l’ex-moglie, inserito dall’FBI in una lista di possibili simpatizzanti dell’ISIS, figlio di un predicatore estremista, già guardia giurata per la società di sicurezza G4S, chiama il 911 asserendo di aver giurato fedeltà all’ISIS, quindi, armato di una pistola e di un fucile mitragliatore AR-15, irrompe in una discoteca, seguendo il copione già sperimentato al Bataclan lo scorso novembre. Muoiono 50 persone, la peggiore strage con armi da fuoco negli Stati Uniti (il rapporto 7 attentatori per 130 vittime del Bataclan -1:18- raggiunge così l’incredibile livello di 1:50) e, distanza di poche ore, l’immancabile SITE diretto dall’israeliana Rita Katz scova la rivendicazione dello Stato Islamico.

orlando

Da un’analisi più superficiale si ricaverebbe l’idea che la strage sia un assist al candidato populista Donald Trump, finito alla ribalta internazionale per aver proposto di proibire l’immigrazione mussulmana. Sono però sufficiente poche ore perché l’accento dei media sia posto sulla facilità con cui le armi da fuoco sono acquistabili negli Stati Uniti, anche da cittadini instabili e pericolosi come Mateen: il dito è così puntato contro lo sfidante repubblicano, che gode dell’appoggio della National Rifle Association, e si porta acqua al mulino di Hillary Clinton, favorevole a norme più restrittive in materia di armi. “Orlando shooting sparks gun control, language debates” titola la CNN, evidenziando i risvolti politici della strage di Orlando incentrati sul porto d’armi.

Per inquadrare l’attentato in una cornice più ampia, per ricondurlo a quello stato di angoscia vissuto dalle oligarchie atlantiche, è fondamentale la lettura dell’editoriale “Orlando and Trump’s America” apparso sul New York Times il 13 giugno e firmato da Roger Cohen. Il giornalista si fa interprete delle paure che attanagliano le élite, allarmate per la valanga degli eventi (il Brexit, la vittoria alle presidenziali di Trump, l’ingresso all’Eliseo di Marine Le Pen) che rischia di sommergerle. Secondo Cohen, la strage di Orlando ed i crescenti consensi raccolti da Trump e dalla Le Pen germogliano nello stesso humus: il malessere economico, la rivolta contro le élite e la frustrazione sociale, sono le cause che spingono l’elettorato verso pericolosi salti nel vuoto ed i lupi solitari ad imbracciare i fucili. Scrive Cohen1:

Omar Mateen, the Florida shooter who had pledged allegiance to the Islamic State, just ushered Donald Trump to the White House, Britain out of the European Union, Marine Le Pen to the French presidency, and the world into a downward spiral of escalating violence. (…) But there is no question that the largest mass shooting in American history comes at a time of particular unease. In both the United States and Europe, political and economic frustrations have produced a groundswell against the status quo and an apparent readiness to make a leap in the dark. Washington and Brussels have become bywords for paralysis. (…) I hope for the best but fear the victory of the politics of anger in America and Europe.”

L’esplicito richiamo alla Francia è profetico: a distanza di meno di 48 ore dall’attentato ad Orlando, la strategia della tensione sorvola l’Atlantico e torna a materializzarsi in Francia, la più grande minaccia al sistema atlantico sul versante europeo, seconda solo ad una vittoria degli anti-europeisti all’imminente referendum inglese.

Sulle condizioni critiche in cui versa l’Esagono, sulla sua capacità di innescare l’implosione della UE/NATO e sul terrorismo di Stato adottato per sedare l’opinione pubblica sempre più vicina al punto di ebollizione, non abbiamo lesinato analisi in questi ultimi mesi: iniziammo con l’articolo “Turbolences en France: danger mortel pour l’euró!2, per poi dare ampia copertura agli attentati del 13/11, evidenziando il ruolo della DGSE nella carneficina ed il nesso tra i terroristi dell’ISIS ed i servizi segreti d’Oltralpe. Nel recente articolo “Il nuovo maggio francese3 abbiamo evidenziato come fosse tutto, fuorché casuale, che l’esecutivo socialista avesse atteso la promulgazione dello stato d’emergenza per affrontare la riforma del mercato del lavoro: conscio della combattività dei sindacati nazionali, della tremenda esperienza vissuta da Nicolas Sarkozy in concomitanza alla riforma delle pensioni, e dello spietato braccio di ferro già in corso con alcune categorie, personale di Air France in primis, il governo auspicava che la cappa di terrore facilitasse l’introduzione di quelle norme neoliberiste tanto care alla Troika.

Concludevamo affermando, con un riferimento alla minaccia di nuovi attacchi terroristici: obbiettivo Francia, Euro 2016? Ci siamo, purtroppo, sbagliati di poco.

L’ISIS, la stessa organizzazione che russi, iraniani e siriani hanno quasi smantellato in Medio Oriente, torna a colpire nella notte tra il 13 ed il 14 giugno, a Magnanville, comune alla periferia nord-occidentale di Parigi.

Larossi Abballa, cittadino francese 25enne, già incriminato per reati comuni, condannato a tre anni di carcere nel 2013 per “association de malfaiteurs en vue de préparer des actes terroristes4, accusato di aver reclutato jihadisti da inviare in Pakistan ed Afghanistan (profilo, insomma, identico a quello di Mohamed Merah, dei terroristi di Charlie Hebdo, del 13/11 e dell’aeroporto Zavantem e corrispondente al classico “infiltrato” o “collaboratore” della DGSE) uccide a coltellate un poliziotto davanti alla sua abitazione, poi si barrica all’interno dove ferisce a morte la moglie della vittima, anch’essa impiegata del Ministero degli Interni. Il finale non si discosta dal solito copione: le teste di cuoio isolano il quartiere e freddano in un conflitto a fuoco l’attentatore , non prima che questi abbia proclamato su Facebook la sua fedeltà all’ISIS e promesso che l’Euro 2016 “sera un cimetière”, sarà un cimitero5.

L’agenzia Amaq, organo ufficiale di stampa dell’ISIS (munita di ottimi tecnici informatici che le permettono di sfuggire alla contromisure dell’NSA), può così pubblicare la rivendicazione dell’attentato, prontamente diffusa urbi et orbi da Rita Katz.

SITElesmureaux

A suo tempo evidenziammo l’assenza di una rivendicazione dell’ISIS nel disastro aereo del volo Egyptair, definito all’unanimità come un attacco terroristico dai servizi segreti occidentali e russi: ex-post, possiamo fornire una spiegazione. Solo gli attentati perpetrati in Francia, con l’assenso dei servizi segreti francesi ed il contributo decisivo di quelli israeliani ed atlantici, sono etichettati “Stato islamico”: l’abbattimento dell’Airbus esula da questa categoria e si inserisce nello scontro senza esclusione di colpi sul dossier libico, dove i francesi sostengono gli egiziani ed il generale Haftar, mentre gli angloamericani sostengono gli islamisti di Tripoli ed il governo di Al-Serraj.

Non c’è alcun dubbio, infatti, che il duplice omicidio di Magnanville targato ISIS sia una vera e propria ciambella di salvataggio lanciata a François Hollande: il presidente (che ha recentemente stabilito un nuovo record in termini di impopolarità, con l’83% dei francesi che esprime un giudizio negativo sul suo operato6), coglie la palla al balzo e convoca martedì mattina, 14 giugno, l’ennesima unità di crisi all’Eliseo, rilasciando poi ai trepidanti giornalisti la dichiarazione7:

“C’est un acte terroriste à la fois parce que son auteur, qui a été neutralisé par les forces de sécurité, avait voulu lui-même voulu que son acte puisse être reconnu comme terroriste, et l’organisation dont il se réclamait a elle aussi revendiqué l’acte (…) La France est confrontée à une menace terroriste de très grande importance. Le risque est partout très élevé.

L’attenzione dei media e dell’opinione pubblica è così dirottata sull’attacco del “Califfato”, proprio quando a Parigi, nelle stesse ore, è in programma la nuova mobilitazione dei sindacati contro la riforma del lavoro, una prova di forza con cui la Confédération générale du travail e le altre sigle sindacali di sinistra voglio spingere l’esecutivo socialista alla capitolazione, costringendolo a ritirare la riforma El Khomri.

Journée de mobilisation du 14 juin contre la loi travail : la CGT espère faire mieux que le 31 mars” aveva scritto pochi giorni fa Le Monde, evidenziando la sicurezza degli organizzatori di poter superare i numeri della precedente manifestazione. Già, perché nel frattempo, la protesta è cresciuta per estensione e profondità: dopo le raffinerie, i treni, le metropolitane, i porti ed il personale di Air France, agli scioperi hanno aderito anche gli addetti alla raccolta dei rifiuti a Parigi. La strategia di Hollande di applicare il divide et impera,elargendo benefici alle singole categorie in cambio dell’assenso riforma, si è rivelata infruttuosa e, per la prima volta, si è parlato in questi giorni di “réquisitions”, ossia di precettazione dei lavoratori, extrema ratio per evitare la paralisi del Paese8.

E così, nonostante lo stato d’emergenza, nonostante il freno inibitorio della minaccia terroristica, nonostante l’attenzione dei media sia concentrata sull’attentato di Magnanville, la mobilitazione del 14 giugno si svolge imperturbabile, superando i numeri del 31 marzo9 (125.000 persone a Parigi secondo le autorità, 1,3 milioni secondo gli organizzatori) e rafforzando la volontà dei sindacati a continuare gli scioperi ad oltranza.

L’efferatezza della strage di Orlando, il susseguirsi a distanza di meno di 48 ore dell’attacco a Magnanville, l’organizzazione approssimativa degli attentati ed il concomitante crollo delle piazze finanziarie, sono segnali dell’impotenza e dello stato confusionale in cui versa l’establishment euro-atlantico, conscio di quanto l’intera impalcatura su cui è costruito il suo potere sia vicina al collasso.

La prossima, decisiva, tappa è il referendum inglese sulla permanenza nella UE. L’esplosione del terrorismo internazionale a distanza di pochi giorni dalla consultazione corrobora l’ipotesi che le forze anti-europeiste siano in testa, proprio come il “venerdi nero dell’ISIS”, la serie di attentati che insanguinò Tunisia, Francia, Kuwait, Tunisia e Somalia il 26 giugno 2015, preannunciò la vittoria “dell’oxi”al referendum greco del 5 luglio.

C’è ne occuperemo nel prossimo articolo, a meno che qualche colpo di scena non modifichi ancora la nostra agenda: ipotesi tutt’altro che peregrina di questi tempi.

tensionemedia

1http://www.nytimes.com/2016/06/14/opinion/orlando-omar-mateen-pulse-florida-donald-trumps-america.html?_r=0

2http://federicodezzani.altervista.org/turbolences-en-france-danger-mortel-pour-leuro/

3http://federicodezzani.altervista.org/il-nuovo-maggio-francese/

4http://www.lemonde.fr/police-justice/article/2016/06/14/qui-est-le-meutrier-des-policiers-a-magnanville_4949931_1653578.html

5http://www.lemonde.fr/police-justice/article/2016/06/14/la-revendication-des-meurtres-de-magnanville-a-eu-lieu-en-direct-sur-facebook_4950310_1653578.html

6http://www.20minutes.fr/politique/1850919-20160524-popularite-francois-hollande-manuel-valls-touchent-encore-fond

7http://www.franceinfo.fr/fil-info/article/couple-de-policiers-tue-magnanville-bernard-cazeneuve-denonce-un-acte-terroriste-abject-797759

8http://www.lefigaro.fr/politique/2016/06/09/01002-20160609ARTFIG00366-hollande-et-valls-ont-echoue-a-trouver-la-sortie-de-crise-avant-le-debut-de-l-euro.php

9http://www.lefigaro.fr/politique/2016/06/09/01002-20160609ARTFIG00366-hollande-et-valls-ont-echoue-a-trouver-la-sortie-de-crise-avant-le-debut-de-l-euro.php

61 Risposte a “Escalation del terrorismo, preludio di sei mesi mesi cruciali”

  1. Esatto. Le élites occidentaliste stanno premendo sull’acceleratore della strategia della tensione perché hanno fretta.
    La guerra psicologica a base di splatter e iniezioni di paura è ormai diventata più importante della guerra guerreggiata.
    Due a mio avviso gli obiettivi:
    – compattare l’Occidente attorno ai suoi ‘valori’ (del capitalismo terminale) scalzando ciò che ancora resta del passato;
    – erigere una barriera di diffidenza, rifiuto e rigetto tra lo stesso Occidente e non solo o non tanto l’Islam ma ciò che si richiama alla tradizione e potrebbe costituire un antidoto all’imposizione globale dei suddetti ‘valori’. Da qui la creazione di un Islam macchiettistico-hollywoodiano e l’alleanza col settarismo wahhabita.
    In questo vedo un’analogia con lo scenario della II Guerra Mondiale – peraltro molto diverso. La mobilitazione contro Hitler, il nazionalsocialismo e il blocco fascista non venne fatta tanto per sconfiggere un avversario delle dottrine liberalcapitaliste o marxiste, quanto per farla finita con l’intero mondo della civiltà tradizionale, che bene o male ancora permeava lo spirito degli Europei. Le élites che stanno dietro alla politica usarono questi tre attanti scatenando una lotta all’ultimo sangue non tanto contro il più ‘pericoloso’ per loro (avrebbero potuto benissimo limitarsi a contenere Hitler concedendogli una sua nicchia come poi con Franco, Pinochet, ecc. Hess dimostra che ancora nel 1941 c’erano le possibilità per un grande accordo in tal senso), quanto contro tutto un mondo di valori associato a Hitler (arbitrariamente, perché Hitler era innovatore e anti-tradizionale tanto quanto i comunisti – benché in salsa bruna piuttosto che rossa – o i liberali). La mobilitazione contro Hitler è in realtà un potente volano contro la famiglia, il concetto di autorità, la fede autentica, ecc. Un’occasione da cogliere al volo per compiere un repulisti ideale che, dopo il punto fermo del 1945, abbisognerà di ulteriori episodi di accelerazione (il 68; le televisioni commerciali; l’11 settembre e la guerra infinita agli ‘oscurantisti’). La Tradizione doveva venire eradicata dal cuore degli europei, e Hitler allora diventò il pretesto perfetto.
    Oggi, l’Islam macchiettistico di Al-Qaeda e dell’ISIS è l’ultimo grande pretesto per finire il lavoro. Ogni bomba e ogni mitragliata dell”ISIS’ è mirata a stringere i cuori degli europei e degli occidentali attorno a Omo-Olo-CocaCola-Hollywood.

    1. attenzione! “HITLER WAS A BRITISH AGENT”….altro che ‘contenerlo’…. i soldi gli arrivarono dai grandi Potentati dell’estremo Occidente…altro che!

      1. Non e’ corretto definire Hitler British Agent, meglio definirlo “massone” o “contro-iniziato” . In questi ultimi secoli le forze che realmente governano i paesi sono “occulte”. Sono loro che tirano le fila. Non mi sembra di leggere da nessuna parte circa l’inaugurazione del tunnel del San Gottardo. Ma l’avete vista? C’erano i 600 potenti d’Europa, Merkel, Hollande… tutti in piedi (o meglio proni) ad applaudire.
        E questo caos e’ chiaramente voluto, la missione e’ il nuovo ordine e per ottenerlo occorre sangue, la terza guerra mondiale, come indicato da Mazzini.

        1. No, il caos è la risposta al fallimento di un progetto geopolitico: USA+UE+Russia subordinata= egemonia globale. Quelle di Mazzini e Pike sono solo leggende.

  2. Buongiorno Dezzani.

    Lei scrive : L’efferatezza della strage di Orlando, il susseguirsi a distanza di meno di 48 ore dell’attacco a Magnanville, l’organizzazione approssimativa degli attentati ed il concomitante crollo delle piazze finanziarie, sono segnali dell’impotenza e dello stato confusionale in cui versa l’establishment euro-atlantico, conscio di quanto l’intera impalcatura su cui è costruito il suo potere sia vicina al collasso.

    Non è possibile invece che il crollo delle Borse sia dovuto alla azione dei poteri forti finanziari al fine di manipolare la cosiddetta ” opinione pubblica ” ???

    Grazie.

    1. Sì, ma se avessero sotto controllo la situazione, non dovrebbero creare panico sui mercati.

      1. la spiegazione sta nell’ “istinto predatorio” di “chi comanda” gia’ visto ll’ opera in tutte le altre precedenti sceneggiate ( vedi 9/11) . Nella sostanza “chi sa” non puo’ trattenersi dal cogliere personali vantaggi anche se potrebbero danneggiare “lo spettacolo” ( vedi il crollo del Wc7)

        1. Non a caso vedi l’Adelphi come ‘pompa’ proprio l’istinto predatorio animalesco con IL CACCIATORE CELESTE di Calasso od ELEMENTI ANIMALI di Hillman… auspicano il ritorno al Regresso delle Aquile e dei Giaguari di latin-america memoria…

  3. Poiché la strategia della tensione compie in Europa ormai quarantacinque anni e in tutto questo tempo si è aggiornata soltanto per aspetti marginali, possiamo ricordare come ancora attuale la definizione che ne diede molti anni fa l’ex presidente della Democrazia cristiana.

    «La c.d. strategia della tensione ebbe la finalità, anche se fortunatamente non conseguì il suo obiettivo, di rimettere l’Italia nei binari della “normalità” dopo le vicende del ‘68 ed il cosiddetto autunno caldo. Si può presumere che Paesi associati a vario titolo alla nostra politica e quindi interessati a un certo indirizzo vi fossero in qualche modo impegnati attraverso i loro servizi d’informazioni …. Fautori ne erano in generale coloro che nella nostra storia si trovano periodicamente, e cioè ad ogni buona occasione che si presenti, dalla parte di [chi] respinge le novità scomode e vorrebbe tornare all’antico.»
    (dal Memoriale di Aldo Moro)

    1. Vero, ma come nel caso della Francia col volo Egyptair, c’era anche la volontà di reprimere un certo attivismo tra Medio Oriente e Russia, impensabile per un Paese sconfitto come l’Italia. Piazza Fontana segue di tre mesi il golpe anti-britannico di Gheddafi…

      1. La maretta – residua del mare di scaduta – sciabordava contro l’opera morta, affilata, solo leggermente a V, degli incrociatori di Sua Maestà Britannica, che tenevano compagnia alle due portaerei, dondolanti tutti pigramente, sonnocchiosamente immersi nella bruma, nella baia di Tobruk precisamente alle 14 e 37 del 12 dicembre 1968.

        La flotta d’assalto imperiale – secondo l’antico ed accla-rato motto ‘ Britannia Rules the Waves and Breaks the Rules ’ – attendeva lo svolgersi delle sorti in Libia e so-prattutto del suo leader maximo, il Colonnello Muham-mar Gheddafi.
        Il telefono in plancia di comando squillò ma non si trat-tava questa volta di uno dei tanti telefoni di servizio pre-senti nelle unità di combattimento ma bensì de ‘Il Tele-fono’, quello che serviva a collegare direttamente l’Ammiraglio in capo con un oscuro paese in Inghilterra – precisamente a Tavistock – e parlare direttamente con un Maggiore del Psychological Warfare Department del-le Forze Armate inglesi che stava rintanato nella Reale Biblioteca della Piscina del locale Istituto di Psicologia Militare.
        Dall’altro capo del telefono – dopo essersi consultato animosamente con uno della Fondazione Pini di Venezia – una voce a metà di sigaro, a metà di Speyburn Aged 10 Years Highland Single Malt, e rivoltante puzza di garlic fritto, condito con fish & cheaps a josa, scandiva una li-tania che suppergiù faceva così:

        ► “Sir, you have kindly to let down any aggressiveness and play in the background with the utmost subtle mili-tary understatement. Many thanks in advance.”
        Una voce incomprensibile suggellava come un’anonima firma lo statement dittatoriale quanto instantaneo.
        Si trattava di un ordine militare impartito dal Governo inglese a non proseguire nessuna azione militare contro la Libia e soprattutto contro l’insediarsi del regime gheddafiano, caporione di una Loggia massonica dei Senussi, insediato stabilmente anche e soprattutto grazie all’aiutino del Servizio Investigativo Militare italiano, che sortiva a difendere gli interessi di autonomia ed ap-provigionamento energetico fortemente caldeggiati dalla figura di Enrico Mattei che soleva dire: “Una Nazione senza autonomia energetica non è e non può essere una Nazione ove ci sia la democrazia” !

        Ma le linee telefoniche a Tavistock divennero bollenti appena messo giù col Supremo Comando della sua Marina Militare appostato nella baia: appostato sì ma invano…
        Stavolta la ricevente era un’utenza in territorio italiano a cui la stessa identica voce di prima pronunciò un forse più icastico commento, sarebbe meglio dire a posteriori, un’autentica sentenza, che risuonò pressappoco così:

        ► “Madame,
        the way ahead must have its green light to starboard and its red light to portboard: the navy can safely enter in the harbor.”

        Pareva uno scarno messaggio tipico della Marina Mer-cantile: difatti rassicurava che la nave in transito vedeva la luce di via verde a dritta e quella rossa a sinistra segno inequivocabile – in mare- che l’entrata del porto stava senza pericoli davanti a sé.

        Chi era all’altro capo del telefono – in Italia – (donna ? Uomo ? O chi ? un androgino pareva dalla voce …) non perse tempo e chiamò – usando un normalissimo cellulare con una normalissima scheda telefonica ma che era del tutto anonima in quanto fornita dalla SIP direttamente a quelli del Dipartimento senza nessuna registrazione – un altro numero, questa volta in territorio nazionale dicendo seccamente:

        ► “ I sette treni devono partire ed arrivare nelle stazioni. ”

        L’altro, all’altro capo del filo, riabbassò senza né con-fermare, né smentire, né accennare a nessuna reazione a quel sintetico messaggio (o un ordine forse ?) .

        ***

        Non era passata nemmeno un’ora piena da quando si era svolto il confronto inglese telefonico che un tassì veniva fermato a Milano con un gesto della mano e vi saliva un ballerino di tip-tap con una borsa di vinilpelle ? o era pelle per davvero ? scura … marrone ? nera ? appariva nera perché non ci si vedeva ?


        Il ballerino. Aveva il perfetto physique du rȏle per essere propagandato poi come il Personaggio-Perfetto-dello-Scenario-Sapientemente-Allestito .
        Scese nei pressi della Banca Nazionale dell’Agricoltura. Vi entrò e depositò fugacemente una borsa con dentro una cassetta metallica di quelle che si usano per portare i gioielli.
        Il tassista benché la corsa fosse stata breve (ma allora perché il tassametro sentenziò una cifra così alta ?) ne rimase con un’impressione svanita, come sotto l’effetto di una canna … era o non era quel figuro un uomo, per intenderci, un maschio ? … dallo sbirciare fugace nello specchietto retrovisore – in quell’epoca del giorno Mila-no appariva, il 12 dicembre a ½ pomeriggio, come di già nell’imbrunire inoltrato, la luce virava al buio, e gli parve di scorgere una donna, anzi no … un’effeminato magari paludato da macho, da tombeur de femmes, ma pur sempre un invertito…
        E che cappotto indossava … anche quello pareva sfumato … un eskimo verde militare consunto ? un cappotto con la redingote col dentro una fodera lisa e sgualcita ? O un cappotto spinato ?

        Il ballerino . Perfetto genotipo per quelli del Dipartimento ?
        Era un doppiatore ma non sapeva di esserlo. Non che fosse nell’ambiente artistico un traslatore di linguaggi di divi cintematografici, ma dentro un altro milieu, anche questo, per così dire, in qualche maniera ‘artistico’, lui stesso non era conscio di fare il Doppiatore.
        Lui uno e ‘un altro’, suo sosia, suo gemello senza volerlo, senza saperlo, senza esser nato all’unisono con lui. Difatti pochi istanti prima, con mirabile sincronia … ah ! quando gli Astri stanno dalla tua Parte !, un altro mecco era entrato proprio nella stessa identica banca, sì, era proprio la stessa !, ed aveva anche lui ‘dimenticato’ una borsa di … non si sa di che cosa …, anche lui proprio sotto lo stesso bancone centrale. Anche questa con un’identica cassetta metallica portavalori.

        Alle 16 e 37 gli orologi della Banca Nazionale dell’Agricoltura, quel 12 dicembre del 1968 cessarono di battere. Un’onda d’urto come un cratere scavò una buca vermiglia, come se qualcuno più in alto di tutti, 3.000 leghe sopra il cielo, avesse dato la stura ad un immenso lavatoio, tolto di mezzo e d’improvviso il ‘Katechon’: facendo apparire tutto_d’un_colpo un immanente Maelström di carne, sangue, frattaglie, ossa, e via di seguito – come se stesse stappando una bottiglia Magnum – che partiva dal centro del bancone dello stanzone: lì stavano, comparsi in un batter d’occhio, una dozzina di cadaveri e dozzine e dozzine di feriti.
        Una nuvolaia di sapori spruzzata, quasi, nell’aria circo-stante ? Orzata da bottiglie colla superficie di vetro butterata, di quella da due lire, spaccate ? Ma chi mai sarebbe andato in banca con la sporta piena di orzata ? No, sapore di mandorle amare andate a male, marcite ! ? Gelignite ? Binitrotoluolo ?

        Poche settimane prima in Inghilterra così titolava un quotidiano very british, a caratteri cubitali, ovviamente Times New Roman, “The Observer”:

        “Si teme la Strategia della Tensione in Italia”

        1. “usando un normalissimo cellulare con una normalissima scheda telefonica ma che era del tutto anonima in quanto fornita dalla SIP direttamente a quelli del Dipartimento senza nessuna registrazione”

          quegli anni purtroppo me li ricordo…
          e il cellulare ancora non si usava…
          però esistevano le manifestazioni, quelle sì e abbastanza virulente,soprattutto fra dx e sx(ALLORA ESISTEVANO)…con i celerini in mezzo…

          e tra golpe paventati, bombe, estremismo politico di dx e sx, la strategia della tensione,specie dopo i fatti di piazza della loggia a Bs ebbe una sorta di effetto “calmante”…la massa aveva paura…e le br servirono a calmarla e anzi a spezzare ogni velleità di cambiamento con l’eliminazione successiva di aldo moro.

          MA ATTENZIONE…come dimostra la strage di bologna, la strategia della tensione aveva due filoni che seppure simili perseguivano due scopi diversi:
          1….MAI il pci al governo in un paese nato E QUESTA FASE SI CHIUDE CON L’OMICIDIO MORO,,i primi pentiti e buffonate varie…tra i br eterodiretti e i br della prima ora,quelli di curcio e franceschini per intenderci..

          e infatti proprio in quel periodo un comunista “migliorista” avrebbe tentato un altra strada,quella del tradimento del suo popolo dei suoi valori,e per questo omaggiato qualche anno dopo di una sorta di potere MONARCHICO..tanto da potere fare e disfare governi dalla sera alla mattina in barba a quella costituzione sulla quale ha impunemente e giudaicamente(da giuda) giurato per ben due volte.FOTTENDOSENE DEL PARLAMENTO E DEL PECORUME CHE L’HA VOTATO, solo per compiacere i suoi veri padroni..e farne gli interessi..

          2,,,LA PRIVATIZZAZIONE DEL DANARO
          nel dicembre 1969,in italia sarebbero dovute scoppiare altre bombe presso almeno 3 istituti bancari…una sola però fece i danni che purtroppo sappiamo..
          diciamo,col senno del poi che quell’evento caratterizzò i due filoni della strategia della tensione che nel corso degli anni hanno condizionato la politica del nostro paese(e non solo)..

          ricordiamo per correttezza che la banca d’Italia era l’unico ente ad emettere danaro e quindi finanziare il debito pubblico..(e lo farà fino al 1981)
          INTANTO NEL 1973 LA BANCA DI FRANCIA DIVENTA PRIVATA..
          nel senso che essa stampa sì danaro,ma a favore delle banche private,,e lo stato per finanziare il suo debito deve ricorrere allo strozzinaggio privato.
          Sarebbe dovuto avvenire anche in Italia.
          MA IN ITALIA ALL’EPOCA C’ERA UNA SINISTRA MOLTO FORTE E COESA CAPACE DI RACCOGLIERE -SOLO IL PCI- OLTRE IL 30% DEI VOTI..

          Si dovranno aspettare degli anni…ovvero la fine di ogni possibile ascesa al potere del pci , e cioè il 1980-1981, quando dopo la morte dell’alleato del pci(moro) il timone della” convergenza a sinistra”lo raccoglierà il psi di craxi
          (NON QUELLO DI NENNI o DEMARTINO..ATTENZIONE)
          E LA BANCA D’ITALIA finalmente SI PRIVATIZZA.
          ..O MEGLIO ANCHE LO STATO ITALIANO comincia a FINANZIARE LA SUA SPESA RICORRENDO AL PRESTITO DI ATTORI PRIVATI…PAGANDO CIOè INTERESSI DI MERCATO…

          (infatti fino al 1980 il debito pubblico italiano viaggiava intorno al 50%.del pil..
          e nel volgere di 10 anni si è triplicato…diventando la zavorra,il giogo che ancora oggi ci imbriglia..e.,,ALMENO-per difetto-il 50% di questo debito è costituito dalla spesa per gli interessi..che oggi sono bassi..ma negli annni 80 e 90..viaggiavano a 2 cifre)

          mA anche con il psi e senza il pci in Italia in quegli anni, molti erano contrari al cambio di statuto di bankitalia….
          Anche perché i maggiori istituti di credito erano pubblici e quindi non vi era una spinta interna forte al punto di fare una tale scelta…

          che avverrà guarda caso dopo la strage di bologna..dell’agosto 1980..

          infatti il cosiddetto terrorismo sia di dx che di sx si era dissolto con l’affare moro..e lo abbiamo appurato quasi subito col tana liberi tutti..di quella manovalanza assassina che addirittura oggi scrive sui giornali,scrive libri o peggio FANNO GLI EDUCATORI.
          e il colmo è che certi ex br,,lavoravano pure per le cooperative di carminati che negli anni di piombo stava sul fronte opposto…a dimostrazione del fatto che TUTTI SONO STATI MANOVALANZA….
          UNA COLONNA INFAME,TRADITRICE AL SODO DI INTERESSI STRANIERI..

          E dopo il 1980, dopo la strage di bologna, del cosiddetto terrorismo rimane solo qualche sigla, UTILE però A LEVARE DI TORNO INFLUENTI ECONOMISTI,,studiosi come bachelet ruffilli tarantelli etc fino a biagi..
          gente che era cresciuta pontificando lo stato sociale e CHE MAI AVREBBE ACCETTATO DI DEMOLIRLO COME STA SUCCEDENDO DAL 1990 IN POI..

          cioè da quando il fantasma dell’urss,del comunismo è definitivamente alienato.

    2. LA STRATEGIA DELLA TENSIONE è l’epifenomeno del ’68: quest’ultimo è il preludio agli Anni di Piombo

  4. Piuttosto vorrei rilevare che ante stavolta pur essendo in un epoca iperconnessa abbiamo una “strage senza immagini”. Ormai si tratta di una costante che credo derivi dai problemi di “coerenza narrativa” evidenziati dalla lettura critica delle ( allora) numerosissime immagini relative ‘ all'”iperspettacolo” messo su l’ 11/9.
    Insomma “le favole “e ‘ sempre meglio ” narrarle” che “farle vedere” 🙂

    1. Capiamo che non è affatto facile associare concetti quali Oligarchia, Finanza, Crimine, Satanismo, Nichilismo, Iniziazione e Tecnocrazia in un tutt’uno fortemente ‘assiemato’ come noi andiamo o tentiam di andar descrivendo in questa trilogia. Per questo ci colpisce quanto riferito da Peter Levenda, un autore americano che nel suo vero e proprio sequel bibliografico annovera testi che seppur farraginosi, magmatici, zeppi di tanti riferimenti che li rendono refrattari ad una qualsiasi sintesi, sono di un interesse unico. La tesi di fondo è che l’assassinio soprattutto se è ‘gratuito’ e qui ci ricordiamo del sangue effuso innocentemente nei plurimi atti di terrorismo, è un’opera d’arte suprema agli occhi e nei pensieri degli Olimpici, delle Oligarchie di cui sopra. In particolare ne riportiamo un passo estremamente chiarificante al riguardo: «Gradualmente [capiamo] l’attrazione che il satanismo esercita sulla sfera criminale. […] la devozione a Satana automaticamente assicura l’accettazione degli stili di vita del criminale. La prospettiva Satanica accoglie l’uso di droghe; ogni aberrazione sessuale con ogni partner, volente o nolente, di ogni tipo e con atti di ogni natura; la soppressione di ogni dissenso; l’aggressiva schiavizzazione del debole. Satanismo non riguarda tanto la sua adorazione quanto il Potere nudo e crudo […], Peter Levenda, Sinister Forces. A Grimoire of American Political Witchcraft, Book Three; the Manson Secret, TrideDay, USA, 2006, p. 222.»

      1. Strano però, come ho detto io leggo e vedo solo internet, ma mio marito ieri mi ha parlato di immagini viste in tv sulla strage, di corpi morti addirittura fuori la discoteca…che si sia sbagliato o qualche messa in scena? Boh

        1. Era sul web scusate, ora mi ha riferito, anche se io non riesco a trovare niente in sincerità…

  5. se guardiamo ai media di casa “nostra”, ancora peggio: ieri pomeriggio facevo notare che sul sito del Corsera non veniva nemmeno citata la manifestazione in corso a Parigi, mentre nel taglio alto della pagina titolone per Renzusconi operato…

    saluti

    1. L’Italia, purtroppo, non è più nemmeno all’avanguardia in fatto di agitazioni: declino a tutto campo!

        1. Tieni duro! Tra non molto fa fallimento RCS e soprattutto… i suoi azionisti!

  6. Proverei a focalizzare l’analisi anche sui rapporti di forza all’interno delle élite occidentali. Con la vicenda ‘Strauss-Khan’ iniziava lo scontro interno di cui ha fatto le spese il ‘progetto globale occidentale. Le risorse per sviluppare questo tipo di capitalismo stavano finendo e parte di coloro che sosteneva la globalizzazione ha cercato di mantenere le posizioni in un contesto in cui per la crisi e la crescita degli emergenti la torta da spartire si riduceva.

    Di solito vengono distinti tre gruppi.

    1. La parte dell’élite che non può rinunciare al sistema finanziario basato sull’espansione monetaria: le grandi banche e istituzioni finanziarie, la burocrazia globale e quella finanziaria, la parte politica delle élite degli Stati nazionali vassalli degli Usa.

    2. L’élite nazionale degli Usa, che progetta una zona di libero scambio tra Usa e Ue, che escluderebbe il resto del mondo per gettarlo nel caos. Così in teoria si potrebbe mantenere il tenore di vita del ’mezzo miliardo d’oro’ (Stati Uniti e alcuni paesi dell’Europa occidentale, con l’esclusione di quelli “latini” tra cui l’Italia) trasferendo alla classe media Usa le risorse dei cittadini della classe media Ue e proteggendo il modello sociale e politico Usa.

    3. La parte dell’élite finanziaria mondiale che non è direttamente collegata agli USA. La sua base è la parte finanziaria della ex impero britannico normalmente associabile ai Rotschild. Questo gruppo sarebbe convinto che l’opzione “Occidente fortezza chiusa” non funzionerebbe, e comunque sarebbe penalizzato dalla fine della globalizzazione. Manterrebbe quindi tra l’altro contatti con l’establishment militare e di sicurezza russo per riprendere il progetto di cui era incaricato Strauss Khan: unità di conto globale con un certo consenso e Russia partner dell’Occidente come cerniera nei rapporti con la Cina.

    Per lei ora, sull’orlo del collasso, le forze in gioco sono sempre queste? Il terzo gruppo anche se è il più forte sembra il meno attivo (usando il metro della cronaca). Sarà davvero così? Dobbiamo pensare che abbiano deciso di lasciar strada al secondo gruppo e che come Soros si stiano buttando tutti sull’oro e magari sul bitcoin? Hanno secoli di esperienza e moltiplicano la loro ricchezza proprio in queste situazioni, non credo siano in preda al panico.

    1. Eppure queste élite dovettero subire anche lo smantellamento dell’impero britannico… Qualcosa di molto simile sta avvenendo oggi: lo smantellamento dell’impero angloamericano.

      1. BEH, attenzione…lo smantellamento dell’Impero ci fu ma passò da un suo proprio dominio fittizio ad un dominio reale. Il fittizio consisteva nel fatto che c’era un totalitarismo basato su “ti punto il fucile in faccia e tu obbedisci”, quello reale è il capitalismo della seduzione dove sono gli stessi schiavi-dominati a volere la globalizzazione ed a partecipare attivamente al proprio dominio/subordinazione. Tant’è vero che i British hanno mantenuto l’impero de facto con altri mezzi, vedi Colonia Italia, vedi i British Invisibles che li legano a doppia mandata con Israele, con poi la segmentazione del Medio Oriente sino alle rivoluzioni colorate odierne in Nord Africa…..

      2. dal punto di vista della “elite bancaria” inglese “l’ impero non e’ mai stato “stato smantellato … 🙂

  7. Questo non si discute, però la mia preoccupazione è che smantellino anzitutto noi per far cassa nel breve. Il secondo gruppo che indicavo è assai avanti in questo progetto. Poi, in generale, è chiaro che dipenderà molto dai nostri anticorpi, se batteranno un colpo.

    1. Sì, la risposta immediata è fomentare il caos all’estero così da mantenere una supremazia relativa, processo ben visibile in giro per il mondo. Devono essere gli altri attori ad adottare contromisure.

  8. Buongiorno,
    leggo che molto dipenderà dai risultati del referendum sul Brexit; ora, essendo questo così importante, quante possibilità ci sono che, qualora il popolo votasse per l’uscita britannica dall’unione europea, questa effettivamente avvenga? Nel senso che sarebbe molto più pratico, facile e comodo falsare i risultati, (vedi elezioni in Austria) far rimanere l’inghilterra nell’unione europea, bombardare mediaticamente la gente con i soliti espertoni che raccontano quanto saggia ed intelligente sia la gente ad aver votato per restare? In tal modo si otterrebbe un triplice risultato: si lascerebbe invariato lo status quo, si darebbe l’illusione alla gente di essere stata partecipe di un eventuale cambiamento e si lancerebbe un monito per futuri referendum analoghi (“Visto? noi eruditi avevamo detto che non si poteva uscire dall’eurozona, la gente lo ha capito e ci ha seguito, quindi la prossima volta fate come vi diciamo noi e tutto andrà per il meglio”).
    E complimenti per gli articoli, tutti dettagliati e veramente chiari, Grazie!!

  9. Quando si legge l’acutezza della analisi di siti come questo si capisce PERFETTAMENTE come 1 direttore dei maggiori quotidiani nazionali venga retribuito vicino al milione di euro annui per NON DIRE NULLA. Se uno scendesse sotto casa al Bar dello Sport sentirebbe esattamente le stesse IDENTICHE cose che legge nei quotidiani. Solo che almeno ti bevi un bicchierino….. e sei certo che tutta la collettività NON paga per sostenere il Bar come fa invece per sostenere questi fonti della NULLITA’ + ASSOLUTA!

  10. “Il capitalismo della seduzione dove sono gli stessi schiavi-dominati a volere la globalizzazione ed a partecipare attivamente al proprio dominio/subordinazione” evidentemente ha qualche limite come strumento di potere. Non si spiegherebbe se no come molti Paesi che 30 ani fa erano terzo o quarto mondo ne abbiano potute trarre così tanto giovamento.

    I rapporti di forza dell’Occidente, in Asia soprattutto, sono cambiati per sempre. La globalizzazione ha dato accesso a reddito, informazione, contatti, mobilità, esperienze che hanno consentito ai singoli e ai gruppi di scegliere se farsi sedurre e dominare oppure se a loro volta diventare anche seduttori e crearsi un proprio spazio.

    Dispiace che in Italia non ne abbiamo saputo approfittare, come seduttori normalmente siamo più bravi degli altri. Per il resto, adesso, non saranno certo le 10 portaerei, i network di news globali, la finanza truccata e le teorie del prof. Brzezinski a poter cambiare tutto questo. Ed è giusto e sano che sia così.

    1. Certo che ha limiti ma al di fuori della sua sfera: entro la Sua dimensione ha raggiunto una forza spaventosa TOTALITARIA. E l’aveva raggiunta anche extra moenia quando faceva saltellare certi pupazzi come Gorbaciov come voleva e divideva il coffee table con Mao con l’algida presenza di Kissinger…. Mao era un tutt’uno con quell’Estremo occidente, basti vedere che il rapporto del Club di Roma era la versione occidentale della maoista ciotola di riso per il popolo….solo che poi son caduti un po’ di sassolini proprio dall’Heartland sognata da Brzezinski … ad esempio una Russia che ambisce ad incarnare il sogno della Terza Roma ove le seduzioni iper-liberiste, pro LGBT e via di seguito non trovano calde accoglienze per usare un eufemismo e in Cina si è andati ad un ipersviluppismo totalmente contrario al nihilismo stile Kash, la rovina come Fede…

  11. E in tutto ciò Valls si permette di dire che la “guerra” (al terrorismo? ai lupi solitari? alle marionette? bo….decidete voi) durerà almeno una generazione. Solo per una dichiarazione del genere che rientra nella strategia della paura sarebbe da mettere in galera come complice. E su questo invito a leggere qualche articolo che si trova in giro che parla di un Brexit fondamentalmente voluto: e se veramente ci sia un piano per portare 20 anni di guerra nel super stato Europa da cui l’Inghilterra si vuole proprio che sia tirata fuori per salvarla? A livello geopolitico, di flussi di persone, di alleanze Nato, un’Inghilterra fuori UE cosa porta in uno scenario di escalation di violenza in Europa?

  12. Fatto sta che in 15 anni svariati miliardi di persone sono passati dal niente ad avere accesso attivo ad un mercato gigantesco, col progetto cinese che comincia a dare al tutto autosufficienza, prospettiva e proiezione. Buon per loro. L’idea di rinchiuderci dentro il “castello” del Ttip è patetica e mostra la spaventosa forza totalitaria che l’Occidente può sviluppare sui propri pensionati.

  13. Buongiorno Federico,sempre puntuale e comprensibile,grazie. La aspettavo con un commento sulla morte dell’europarlamentare Buonanno,credo vittima del suo post su facebook ,dove annunciava di voler leggere in parlamento europeo un messaggio affidatogli dal Generale Haftar da lui incontrato nel suo bunker, durante la recente visita in Libia. Buonanno non troverà appassionati complottisti,credo perchè non della sponda “corretta”,anche se Lattanzio di Aurora ,si è già pronunciato in questo senso.Per quanto riguarda i fatti “in odore si servizi ” sono veramente diversi: 1-l’annuncio su facebook di questo messaggio del generale Haftar che avrebbe letto il giovedì successivo a Bruxelles. 2- La prima versione della notizia parlava di tre auto coinvolte e di un investimento fuori dall’auto ,le foto provano che c’era il corpo a terra sull’asfalto,le successive versioni dicono di due auto e che è morto sul posto di guida ….dei due turisti inglesi ,con autista comasco della prima versione, non vi è più traccia. La targa dell’auto Mercedes c (da una ricerca fatta da un blogger) risulterebbe rubata a Napoli e non corrisponderebbe all’auto(visibile nelle foto diffuse) .Lancio di diverse notizie fuorvianti ,tipo che esisterebbe un filmato dove si vede dentro l’abitacolo il Buonanno chinato a raccogliere il telefono(cosa molto difficile)….e gli inquirenti confermano che ci sarebbe l’ultima chiamata senza risposta… La procura ha frettolosamante chiuso il caso definendolo incidente per malore o distrazione….tutto funziona troppo precisamente per essere vero!

    1. Grazie Maurizio per l’interessante commento!
      Devo ammettere che sull’incidente mi sono documentano poco, benché mi ricordassi che Buonanno era in buoni rapporti con Haftar: ricordo uno scatto fotografico dei due. Anch’io ho notato la presenza dei turisti inglesi fermi sul ciglio della strada. Mi documenterò e, se c’è del materiale valido, scriverò un pezzo. Mi mandi qualche articolo a proposito.

    2. Di questo “incidente” non sono nemmeno riusciti a creare una “versione ufficiale” , ma perche’ darsene fatica in un paese tanto asservito ?
      Ma in aggiunta io vorrei rimarcarne anche l’ effetto “ammonimento” sicuramente esercitato sugli esponenti della LN ; d’altronde perche’ fare gli eroi in un paese di servi ?

  14. Buonasera,ho cercato e ricercato il blogger che aveva fatto la ricerca al PRA della targa e pubblicava tutte le variabili possibili della targa della mercedes c euro 6(mancavano dalla foto le prime due lettere) e dopo tutte le esclusioni sopratutto in base alla classe di inquinamento e lettere non ancora uscite,rimaneva la targa rubata a Napoli tempo addierto. Inoltre diceva di aver ingrandito l’immagine e di aver scorto una sovrapposizione di due targhe. Questa comunque è una ricerca che si può rifare e mi sembra il campanello d’allarme più rumoroso…auto con tre inglesi,spariti,con targa rubata…
    Poi è un insulto alla statistica :tutti i populisti muoiono in incidente stradale!
    Continuo la ricerca…

  15. Buongiorno Federico,ho ritrovato l’interessante elenco delle “possibili targhe” derivanti dalle due lettere mancanti della targa della mercedes c tamponata dal Bonanno ,con a bordo i due tre inglesi della prima versione poi scomparsi nelle successive,e risulterebbe rubata a una lancia y a Napoli…è lo stesso Marcianò a produrre un aggiornamento al primo video, allego il link:http://video.attivotv.it/quello-che-si-e-scoperto-sullincidente-di-buonanno-e-inquietante.
    Ps. Noto uno scroscio di “sciacalli” e “contro-complottisti” attivi a otto mani per sminuire o dileggiare la versione dell’omicidio, di per sé,già questo è sospetto! Tra l’altro nessuno, dico nessuno, collega l’accaduto al famoso messaggio del Generale Haftar da leggere a Strasburgo…strano no?

  16. Alcuni titoli:

    QUESTO è VERO TERRORISMO:

    “John Kerry: la pazienza Usa verso Russia e Siria sta finendo. Assad must go. “

    “La NATO intima alla Russia di ritirare le truppe dall’Ucraina”.

    “Truppe tedesche sono giunte il 14 giugno nel nord della Siria, e hanno preso posizione presso la città strategica di Manbij. L’esercito francese sta allestendo una base militare presso Kobani”.
    http://www.maurizioblondet.it/euro-oligarchia-nel-panico-incorreggibile/

    1. In effetti la storia del filmato che riprende con precisione un occupante della vettura intento a cercare un cellulare è incredibile. Anch’io avevo notato che dalle foto non si intravedono gli airbag esplosi, come solitamente avviene. La magistratura avrebbe dovuto far luce a partire dai contrastanti resoconti giornalistici, ma si sa…

  17. Resta sempre però il dubbio del perché inscenare un incidente in modo così maldestro quando è semplicissimo uccidere “di morte naturale” in modo da occultare l’omicidio perfino ad una autopsia regolare.

  18. Deputata inglese Jo Cox uccisa, guarda caso paladina del remain, pare che l’assassino abbia gridato Britain first. Il messaggio è lanciato: i fanatici assassini ci vogliono portare fuori dall’Europa, i bravi europeisti che tengono tanto alla pace e ai conti della GB vengono brutalmente assassinati dai primi.
    Ma chi è il regista di una simile tragedia ….

  19. E niente, ormai leggendo determinati blog, parlo del tuo, quello di Blondet, o Come don Chisciotte per citarne alcuni, si diventa anche bravi a prevedere determinati fatti. Vivo a Londra da qualche mese, e qui domenica come ben sai si vota per il Brexit. Nei giorni scorsi mi chiedevo cosa avrebbero potuto combinare per convincere gli indecisi, pensavo a un attentato o qualcosa del genere. Ero perfino arrivato a pensare di prendermi uno o due giorni di ferie per evitare i mezzi pubblici oggi e domani. E invece ecco cos’hanno escogitato: facciamo fuori nientemeno che un deputato, magari non di primissimo piano, per mano di un “fanatico” di destra che gridava, ma guarda un po’, “Britain first”.
    Ammetto che iniziare a prevedere certi accadimenti mi fa perfino un po’ paura.

  20. Segnalo l’editoriale con cui The Guardian esprime la propria visione sull’omicidio Cox:

    ” The Guardian view on Jo Cox: an attack on humanity, idealism and democracy” – Editorial

    ed in particolare la conclusione, in cui si qualifica implicitamente come “barbaro” chi abbia opinioni critiche verso l’Unione Europea e tutto l’apparato dogmatico con cui essa riveste le proprie deliberazioni.
    “The idealism of Ms Cox was the very antithesis of such brutal cynicism. Honour her memory. Because the values and the commitment that she embodied are all that we have to keep barbarism at bay.”
    Link: http://www.theguardian.com/commentisfree/2016/jun/16/the-guardian-view-on-jo-cox-an-attack-on-humanity-idealism-and-democracy

    Contemporaneamente The Guardian ha sospeso il dibattito sul forum relativo alla sezione che fornisce in diretta gli aggiornamenti sull’omicidio Cox:

    “Guardian Pick – Comments on this live blog have been suspended while the circumstances surrounding the shooting of Labour MP Jo Cox remain unclear.”

    Link: http://www.theguardian.com/politics/live/2016/jun/16/eu-referendum-live-osborne-brexit-budget-leave-tories

    Dato il profilo della vittima direi che il colpo alla causa della Brexit è stato assestato nel modo più efficace possibile.
    Lo sapevamo ma giova ricordarlo: non si fermano davanti a niente, sono veramente pericolosi.

  21. QUESTA è FRESCA:
    http://www.repubblica.it/esteri/2016/06/17/news/omicidio_cox_brexit-142208183/?ref=HREA-1

    omicidio cox…
    speriamo che ad ogni omicidio eccellente in uk il brexit perda parecchi punti,,
    ALTRIMENTI DOBBIAMO ASPETTARCI UNA STRAGE DI ALBIONICI…

    Federico si vede che è giovane e come me non è cresciuto nel dubbio e nel pensare male…
    Secondo lei basta una brexit o una vittoria di trump per fermare questi pazzoidi???
    QUESTI HANNO LE MANI IN PASTA DAPPERTUTTO….

    io ero rimasto ancora al pnac…
    quello che nel 2000 scriveva o meglio paventava che sarebbe occorsa un altra pearl harbor per…invadere e sfasciare il medio oriente..
    invece si sono rinnovati:
    http://www.cnas.org/

    basta solo scorrere la lista dei “donatori”…..
    e l’intento:
    PIGLIARSI IL MONDO!!!!!

    questi sono pazzi sul serio…
    ragionano come se russia cina corea del nord iran…fossero armati di clave..
    fossero popoli arretrati da sottomettere come all’epoca coloniale….

    MENTRE NON C’è GIORNO CHE SUI LORO ORGANI DI STAMPA METTANO IN BELLA MOSTRA I LORO ARSENALI DI ULTIMA GENERAZIONE..
    specie i cinesi,straincazzati perchè gli stanno sobillando contro l’asean e in pochi mesi trasformano un scoglio nel pacifico in una basa militare superarmata..che i pazzoidi ci sono rimasti male…al punto di minacciare la cina di “AGGRAVAMENTO”….

    Eppure ci deve essere un modo per far ragionare almeno qualcuno di questi pazzoidi!!!!!!!!!!!!!!!

    ps.anche se resto dell’idea che il pecorume occidentale,in special modo quello italiano, SI MERITA TUTTO IL PEGGIO….
    critichiamo chi ci governa, ma noi al posto loro cosa avremmo fatto????
    Noi italiani che la democrazia è diritto..
    perché tanto il dovere spetta sempre all’altro!!!!

    1. Si basta una Brexit, perché il sistema è alla frutta: ma l’ha letto l’articolo?

  22. di certa stampa caro federico leggo perlopiu solo i titoli..
    sono diventati cartaccia da sfogliare mentre si è in coda dal barbiere..

    il link l’ho comunque messo, per costruire una battuta idiota..
    convinto che la strategia della tensione in uk funzionasse con lo stesso impatto
    che ha nel nostro pecorume….

    però leggendo qua e là mi convinco sempre di piu di una cosa:
    considerato che importanti tabloid inglesi sono per la brexit..
    NON FOSSE IL CASO DI RAGIONARE SUL FATTO CHE UNA CERTA ELITE INGLESE IPERCONSERVATIVA VOGLIA LA BREXIT PER NON FAR FINIRE IL PAESE NELLA TRAPPOLA DEL TTIP???

    ci rifletta federico, in fondo la costruzione dell’ue,la cessione di sovranità, LA COMMISSIONE CHE SEPPURE NON ELETTA DA ALCUN VOTO..decide fa e disfa di regole leggi..e trattati senza l’avallo dei parlamenti nazionali…il tutto per arrivare alla legittimazione della nato economica e cioè il ttip???

    poi rileggendo il discorso di cefis nel 1972…DIVENTA TUTTO COSì PALESE..EVIDENTE…
    (spero abbia avuto il tempo di leggersi il pezzo di cefis,e ricordi bene..DEL PATTO TRANSATLANTICO SE NE INIZIò AD AVERE NOTIZIE NEGLI ANNI 90…quindi…)

    e oggi la brexit si prefigura come una possibilità di indipendenza da parte di una nazione che bene o male ha vinto parecchie guerre ed è stata impero….e che quindi non ha alcuna volontà di farsi assoggettare da un accordo capestro quale è il ttip—-

    ci rifletta…e se può ,considerato che conosce le lingue eviti di riportare le veline dei nostri cosiddetti giornali…
    e quando leggo puttanate del genere:

    Washington Post, Trump-Putin: coppia tra legami finanziari e lusingheWashington Post, Trump-Putin: coppia tra legami finanziari e lusinghe
    Reportage del quoditiano statunitense: “Una vasta ragnatela di affari lega il candidato repubblicano alla Casa Bianca e la Russia”
    dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI
    © Riproduzione riservata 18 giugno 2016
    http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/primarie2016/2016/06/18/news/trump_putin_legami-142276029/?ref=HREC1-13

    mica me la prendo con chi le ha scritte..ma con me stesso che ho perso del tempo a leggerle..e pure catalogarle….

  23. POST DHAKA.
    Scusi Dezzani, non capisco… Ma Isis (qualunque cosa sia) non era interessato a Iraq e Siria?? Da Damasco a Dhaka sono 5000 km. Non vedo per quale motivo i ‘sostenitori’ (chiamiamoli così…) di un sedicente e fantomatico califfato debbano fare un gesto del genere laggiù: capisco, diciamo così, arrivare fino all’Afghanistan e al Pakistan in chiave anti-sciita, via, ma in Bangladesh? Quello è già un paese sunnita. Cosa ci guadagna? E contro italiani??

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