Attacco “al cuore della UE”: lo stragismo di Stato è diventato routine

Martedì 22 marzo, l’ennesima strage attribuita allo Stato Islamico, questa volta a Bruxelles, sede del quartiere generale della NATO e dei palazzi dell’Unione Europea: due attentati, a distanza di circa un’ora uno dall’altro, hanno mietuto più di trenta vittime ed un centinaio di feriti. Non c’è nessuna sorpresa perché da tempo, specie da parte francese, erano stati preannunciati (minacciati?) nuovi attentati terroristici, strascichi dello “stato di guerra” in cui vive l’Europa. L’establishment euro-atlantico, man mano che l’eurozona affonda nella deflazione e si invigoriscono le spinte centrifughe, mostra il suo volto più sanguinario ed efferato: si mantiene così l’opinione pubblica in una condizione di eterna prostrazione, si invoca una politica estera comune tra i 28 membri della UE e si pongono le premesse per bloccare i flussi migratori che rischiano di travolgere Angela Merkel. I servizi israeliani hanno ricevuto “in appalto” la strategia della tensione che sta insanguinando l’Europa.

Europa sotto assedio: solo nausea, nessuna sorpresa

Non c’è sorpresa nel leggere notizie che arrivano da Bruxelles sull’ennesima strage del fantomatico “Stato Islamico”. La reazione è quella di chi tocca un bricco da caffè bollente: i riflessi condizionati ritraggono istintivamente la mano e magari si impreca, ma non c’è stupore, né paura, perché la mente associa al bricco da caffè l’alta temperatura e sa che ustionarsi rientra nel novero delle possibilità: lo stesso accade con la strage di Bruxelles del 22 marzo.

C’è ovviamente una naturale reazione di indignazione e rammarico, ma né spaesamento né sgomento: nell’attuale Unione Europea il terrorismo fa parte della cassetta degli attrezzi della politica e, da circa un anno (il primo caso fu la strage di Charlie Hebdo), si ricorre sempre più spesso, e con meno remore, al suo utilizzo. Arrivati a questo punto, è ormai chiaro che il ricorso al terrorismo di Stato, od alla “violenza politica”, è direttamente proporzionale all’aggravarsi delle crisi che stanno sgretolando l’Unione Europea: ad un incancrenirsi dell’economia, ad un accentuarsi della deflazione, ad una crescente cacofonia tra i 28 membri della UE su qualsiasi dossier, corrisponde una vampata di terrorismo. Si noti: terrorismo di Stato, perché sebbene nessuno qui neghi le criticità delle periferie parigine o brussellesi, la dinamica e le finalità degli attentati degli ultimi 15 mesi non lasciano dubbi circa la presenza di una regia che non può che essere quella di un’organizzazione governativa o simile.

È inutile sviscerare ora gli attentati: l’opera di analisi minuta, indispensabile per avvalorare la tesi dello stragismo di Stato (a suo tempo la compiemmo con l’assalto alla redazione di Charlie Hebdo e poi con la mattanza del 13/11 che colpì il venerdì sera parigino) deve essere compiuta quando le acque si sono parzialmente calmate, la grancassa della propaganda mediatica tace e si dispongono di dati certi. In questa fase è rilevante invece capire il contesto in cui sono maturati gli attentati ed a quali obbiettivi ottemperano.

La cronaca del sanguinoso martedì 22 (11+11, si noti l’elemento cabalistico) marzo, parla di due esplosioni all’aeroporto brussellese di Zaventem (14 vittime stimate) attorno alle otto di mattina ed un’ulteriore esplosione, a distanza di un’ora, presso la stazione Maelbeek della metropolitana (20 vittime stimate). I due attentati sono avvenuti, rispettivamente, uno a poca distanza dal quartiere generale della NATO ed uno nei pressi dei palazzi dell’Unione Europea: il teatro per le operazioni scelto dai terroristi è quindi, sulla carta, tra i più ostici ed impenetrabili d’Europa.

Immancabilmente il famigerato Stato Islamico, lo stesso che sta combattendo per la sua sopravvivenza a Raqqa, in Siria, ha rivendicato la paternità della strage attraverso l‘Amaq News Agency: si tratterebbe di una rappresaglia per le disfatte infertegli in Medio Oriente. Un secondo filone ricostruttivo sostiene invece che l’attentato sia frutto di una “cellula” locale, in risposta al recente arresto di Salah Abdeslam, il presunto terrorista sopravvissuto alla strage del 13/11: si tratterebbe in quest’ottica anche di un’azione preventiva per sfuggire all’imminente cattura.

A corroborare la pista dello Stato Islamico è l’immancabile SITE Intelligence Group, fondato e gestito dall’israeliana Rita Katz. Bisogna ricordare che senza il SITE, impegnato nel certosino lavoro di vagliare la tanto copiosa quanto misteriosa propaganda jihadista in rete, l’ISIS non avrebbe mai acquistato dell’aurea di ubiquità ed onnipotenza che rende oggi il Califfato (quando non è impegnato a contrabbandare petrolio con Ankara od a combattere l’esercito siriano per conto di Riad) l’organizzazione terroristica più temibile a livello globale, nonostante, si noti, i suoi possedimenti territoriali si siano rapidamente sfaldati dopo l’intervento militare russo.

sitebruxelles

Fuori discussione è l’ennesimo, tragico, sospetto e altamente equivoco fallimento delle forze di sicurezza: il piccolo regno belga è assurto, a partire dalla strage di Charlie Hebdo per arrivare alla mattanza del 13/11, a base operativa dei più efferati miliziani dell’ISIS, capaci di entrare ed uscire dal Paese (è il caso di Abdelhamid Abaaoud, il regista dell’ultima carneficina parigina) più volte e senza mai incappare in nessun controllo, o di portare il terrore nel cuore di Bruxelles, a due passi dagli uffici della Commissione Europea, in un momento per giunta di massima allerta.

L’attentato rievoca i recenti fantasmi del 13/11 francese, tanto che il primo ministro Manuel Valls può facilmente ribadire l’eccezionalità del momento che vivono la Francia e l’Europa:

“Nous faisons face à une menace particulièrement élevée. Nous sommes en guerre. Nous subissons en Europe depuis plusieurs mois des actes de guerre.”

Il premier francese, forse anche a giustificazione dello stato d’emergenza prorogato recentemente di altri tre mesi1, da sempre non lesina allarmismi, finendo così per essere quasi profetico. Risale infatti alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di metà febbraio la sua (minacciosa) esternazione, rivelatasi ex-post corretta:

“Nous devons cette vérité à nos peuples: il y a aura d’autres attaques, des attaques d’ampleur, c’est une certitude. Cet hyperterrorisme est là pour durer, même si nous devons le combattre avec la plus grande détermination (…) Nous sommes entrés, nous tous le sentons bien, dans une nouvelle époque caractérisée par la présence durable de l’hyperterrorisme. Un hyperterrorisme qui se trouve à la confluence d’un pseudo-messianisme religieux et de l’usage de la terreur de masse”

Anziché chiedere le dimissioni dei fallimentari ministri degli Interni, rivoltare come un calzino gli impotenti servizi di sicurezza ed azzerare i vertici delle forze dell’ordine, sembra che le più alte cariche dello Stato accettino con rassegnazione e malcelata soddisfazione l’attuale ondata terroristica, senza perdere il sonno nel tentativo di sventare nuovi attacchi: anche per gli attentati di Bruxelles, come per quelli del 13/11, è già emerso che i servizi d’informazione belgi sapevano ed avevano lanciato un’allerta ma, ahi noi, non sapevano con precisione il luogo, la data e le modalità dell’operazione.2 Sorge però spontaneo il dubbio perché nessun abbia rafforzato i controlli all’aeroporto di Zaventem, considerato che gli scali aerei sono un obbiettivo tra i più amati dai terroristi sin dagli anni ’70: Attacco a Bruxelles, l’esperto: -L’aeroporto era incomprensibilmente sguarnito-” titola la Stampa3 e sulla questione, decisiva, torneremo tra poco.

Bisogna, a questo punto, porsi l’interrogativo: perché ora?

La strage del 13/11, parallelamente alla necessità di incrementare la presenza della NATO in Medio Oriente in un momento critico per l’ISIS, ottemperava all’esigenza di risollevare le fortune del presidente François Hollande, ai minimi storici in termini di gradimento, in vista delle elezioni regionali del dicembre successivo: obbiettivo sfumato, considerato che al primo turno il Front National, anti-euro ed anti-NATO, si è affermato come primo partito di Francia. E nel caso degli attentati di Bruxelles, quali fattori sono la causa scatenante? Abbozziamo una lista, in ordine crescente d’impellenza per chi ha architettato la strage:

  1. l’economia dell’eurozona ed il settore bancario, specie nell’Europa del sud, versano in condizioni critiche: l’unione monetaria è tornata in deflazione a febbraio mentre le sofferenze bancarie in Italia crescono senza sosta;
  2. le recenti elezioni tedeschi hanno sancito nei Land dove si è votato, la netta sconfitta di Angela Merkel, a causa delle politica delle porte aperte agli immigrati: urge quindi un pretesto per arrestare i flussi, evitando alla cancelliera un clamoroso dietrofront;
  3. la crisi migratoria, inizialmente alimentata dalla UE/NATO, ha prodotto esiti opposti a quelli sperati (“meno Europa” e non “più Europa”), tanto da causare la sospensione de facto degli accordi di Schengen. Occorre quindi serrare le fila per evitare il tracollo.

L’Unione Europea è, in sostanza, dilaniata da forze centrifughe sempre più virulenti, tanto che lo speculatore George Soros, a lungo prodigatosi per strappare i Paesi dell’Est europeo alla zona d’influenza russa per annetterli alla UE, è costretto ad ammettere: “The EU Is on the Verge of Collapse4.

Con le stragi di Bruxelles, portate “nel cuore dell’Europa”, nella “capitale dell’Europa” si tenta in extremis di invertire, o perlomeno rallentare, il processo di disintegrazione dell’Unione Europea, evocando “più Europa”, questa volta in materia di sicurezza, difesa e servizi d’informazione. Illuminante è, a questo proposito, il commento a caldo del premier Matteo Renzi:

“L’Ue vada fino in fondo, serve una struttura unitaria di sicurezza e difesa. È dal 1954 che si litiga sulla sicurezza comune. Ci vuole un patto europeo. L’Unione europea vada fino in fondo questa volta. (…) I nonni hanno sconfitto il nazismo e il fascismo, i genitori terrorismo, i fratelli più grandi la mafia. Noi abbiamo davanti una sfida inedita e tipica del nostro tempo ma che non è elemento originale per l’Italia e gli italiani. Come l’Italia ha saputo sconfiggere terrorismo e mafia così l’Europa sconfiggerà il terrorismo jihadista.”

Se l’Unione Europea è agonizzante, Schenghen si sgretola ed i 28 membri della UE sono sempre più in collisione, chi supervisiona la strategia della tensione che sta insanguando l’Europa? Forse il lavoro sporco è stato appaltato dall’establishment euro-atlantico a chi ha una lunga esperienza in materia di terrorismo ed attentati falsa bandiera, ed ha sia l’interesse a salvare la UE (per ragioni di politica estera) sia a fomentare l’odio occidentale verso l’islam e le comunità arabe (per ragioni di politica interna). Ma sì, alludiamo ai servizi israeliani.

La strategia della tensione appaltata ai servizi israeliani?

Il rapporto tra lo Stato d’Israele e l’Unione Europea, o meglio ancora la loro comune genesi nell’humus della finanza anglofona, richiederebbe una lunga trattazione che esula dalla nostra analisi: in questa sede ci è sufficiente dire che nel primo dopoguerra la famiglia Rothschild figura sia come rappresentante degli interessi sionistici nella dichiarazione Balfour del 1917, primo passo verso la nascita dello Stato ebraico, sia come finanziatrice del movimento Paneuropa animato dal conte Richard Coudenhove-Kalergi, “padre nobile” dell’attuale Unione Europea.

Per Tel Aviv la salvaguardia dell’Unione Europea e la sua potenziale evoluzione negli agognati Stati Uniti d’Europa sono questione di sicurezza nazionale: accentrando la politica estera dei 28 membri a Bruxelles, sottraendola così alla discrezione dei parlamenti nazionali ed assoggettandola agli interessi della grande finanza transnazionale, lo Stato d’Israele ha la migliore garanzia che i suoi interessi siano tutelati, narcotizzando così le pulsioni di quegli Stati, in primis l’Italia ed in parte la Francia, naturalmente inclini, per motivi economici e di vicinato, ad una politica filo-araba. Nessun caso è più illuminante delle sanzioni all’Iran imposte agli Stati europei attraverso Bruxelles: senza le strette maglie della UE, sarebbe stato difficile ingabbiare l’Italia nella rete delle sanzioni, più probabile invece un loro netto rifiuto considerati gli stretti legami economici con Teheran.

Lo stesso presidente israeliano, Shimon Peres, ha recentemente ribadito la necessità per l’Europa di rimanere unita di fronte alla crisi migratoria (generata dal progetto di balcanizzazione del Medio Oriente caldeggiato da Tel Aviv), evidenziando quando stiano a cuore all’élite israeliane le sorti della UE5:

“È la dimostrazione di quanto breve sia la distanza fra lo gettare nella disperazione una persona e invece, quando aveva perso le speranze, aprirgli le porte di un destino migliore. L’Europa resti unita, perché la tragedia è di proporzioni talmente immense che nessuno può affrontarla da solo. Non può l’Italia, che sta facendo cose grandiose nei salvataggi in mare, e non può la Germania. L’Europa se è unita può farcela, ha risorse economiche e morali per risolvere la crisi”.

L’urgenza di sedare le spinte centrifughe che stanno svuotando la UE, è così sentita a Tel Aviv da indurla a mettere generosamente i propri servizi segreti a disposizione della strategia della tensione che sta martoriando l’Europa, ottenendo così un duplice risultato: da un lato, si creano nuove emergenze per frenare l’implosione dell’Unione Europea, dall’altro si alimenta l’odio verso la comunità mussulmane ed il mondo arabo, creando così un sentimento di affinità con il piccolo Stato d’Israele, “baluardo dell’Occidente” minacciato dai fedeli di Maometto.

Nella strage di 13/11 Israele compare più di una volta, specialmente attorno alla sala da concerto Bataclan dove si consuma la cruenta mattanza di 93 persone: il locale era stato venduto il precedente 11 settembre dallo storico proprietario, subito emigrato in Israele6, e stando alle dichiarazione del cantante degli Eagles of Death Metal, Jesse Hughes (sul palco quando iniziò la carneficina) la sicurezza del locale era a conoscenza in anticipo di quanto sarebbe accaduto. Nell’articolo “Eagles of Death Metal Frontman: Security Might Have Been in on Paris Attacks” si legge7:

“During an interview with the FOX Business Network’s Kennedy, Jessie Hughes, the lead singer of the band Eagles of Death Metal opened up about a terrorist attack on his band and concertgoers that took place at a Paris concert, and he alleges that security guards at the venue may have been involved.

Nell’orbita dell’israeliano SITE Intellegent Group, ruotava anche “la mente” della strage del 13/11, quel Abdelhamid Abaaoud libero di viaggiare indisturbato tra la Francia ed la Siria, nonostante fosse tra i massimi ricercati d’Europa, e reso una “celebrità” nella galassia dell’ISIS dai macabri filmati scovati in rete dall’inafferrabile Rita Katz. Il defunto Abdelhamid Abaaoud era anche amico di quel Salah Abdeslam, pesce piccolo che sguazzava mondo del narcotraffico, che avrebbe dovuto farsi esplodere allo Stade de France il 13/11 ed è stato invece catturato il 18 marzo alla periferia di Bruxelles: Abdeslam è il primo terrorista ad essere preso vivo dalla strage a Charlie Hebdo e c’è da chiedersi quante scomode verità e quante inconfessabili collusioni potrà rivelare se non si imbatterà prima nel Jack Ruby della situazione.

E nella strage di Bruxelles del 22 marzo, dove si nasconde lo zampino dei servizi israeliani? Come nel caso degli attentati del 13/11 occorre focalizzare l’attenzione sui locali chiusi e sottoposti ad una rigida sorveglianza (in un caso il Bataclan e nell’altro lo scalo aereo), perché lì è più facile incappare nella connivenze che hanno permesso l’attacco, che si sarebbe potuto altrimenti sventare con facilità.

Le due esplosioni che hanno sventrato la hall dell’aeroporto di Zaventem sono avvenute a fianco del banco della American Airlines8: la compagnia aerea statunitense è tristemente nota alla cronache perché due suoi voli (American Airlines Flight 11 e American Airlines Flight 77) furono dirottati quel fatidico Undici Settembre per schiantarsi rispettivamente contro la Torre Nord ed il Pentagono (sebbene in quest’ultimo caso non sia stato rinvenuto nessun detrito attribuibile ad un Boeing 767). Due degli aerei dirottati, tra cui il sullodato American Airlines Flight 11, si alzarono in volo dall’aeroporto Logan di Boston, dove la sicurezza era garantita dalla società olandese ICTS International9, creata e gestita da ex-personale dei servizi segreti israeliani.

Facciamo un salto temporale e torniamo all’aeroporto di Zaventem, martedì 22 marzo 2016, quando due ordigni deflagrano nei pressi del banco dell’American Airlines. Ebbene, da una veloce ricerca su internet, emerge non solo che la ICTS International garantisce tuttora la “sicurezza” della compagnia aerea statunitense10, ma addirittura che la sede belga della ICTS è proprio di fronte all’aeroporto di Zaventem, dove è ubicato un “centro operativo” della società degli ex-agenti dello Shin Bet.

Scorrendo la lunga lista di attentati “islamisti” ad aeroporti o voli aerei dell’ultimo decennio, ci si imbatte quasi sempre nella ICTS International: l’attacco allo scalo aereo di Zavantem, il colpo “al cuore dell’Europa”, non fa eccezione.

13

ICTS

ICTS2

1http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/francia-prorogato-stato-emergenza_2160655-201602a.shtml

2http://www.agi.it/cronaca/2016/03/22/news/bruxelles_intelligence_aveva_allertato_attacco_imminente_-632742/

3https://www.lastampa.it/2016/03/22/esteri/e-il-colpo-di-coda-del-network-jihadista-del-bataclan-aUS2JVJiJKAaEjc9wCHiNJ/pagina.html

4http://www.nybooks.com/articles/2016/02/11/europe-verge-collapse-interview/

5http://www.repubblica.it/esteri/2015/09/07/news/shimon_peres_la_germania_ha_dato_prova_che_il_nazismo_non_si_ripetera_-122368723/

6http://fr.timesofisrael.com/les-anciens-proprietaires-juif-avaient-recemment-vendu-le-bataclan/

7http://www.foxbusiness.com/features/2016/03/09/eagles-death-metal-frontman-security-might-have-been-in-on-paris-attacks.html

8http://www.repubblica.it/esteri/2016/03/22/news/esplosioni_aeroporto_bruxelles-136033299/

9https://en.wikipedia.org/wiki/ICTS_International

10http://www.ictseurope.com/clients

67 Risposte a “Attacco “al cuore della UE”: lo stragismo di Stato è diventato routine”

  1. Interessante. Su una cosa però ho qualche perplessità: che gli attentati in Europa avvicinino l’opinione pubblica a Israele. Israele non gode più di molte simpatie in Europa, ormai da tempo; soprattutto, nessuno che abbia un minimo di attenzione agli eventi internazionali ha potuto fare a meno di notare come l’Isis se la prenda con tutti tranne che con gli israeliani. Hanno ucciso persino giapponesi e coreani, ma non hanno mai toccato e neppure vagamente minacciato Israele, come se per loro fosse tabu.
    Anche agli occhi dell’europeo meno attento e più simpatizzante con Israele, poi, l’Isis non ha nulla a che vedere con gli israeliani, vittime semmai degli Hezbollah (che contro l’Isis invece combattono).
    Per cui se è possibile che i servizi di sicurezza israeliani abbiano in mano certi “appalti”, lo scopo non è però quello di destare simpatie. Più facile invece che desiderino fermare il flusso degli immigrati anche se, a ben ricordare, gli attentati dell’11 settembre ebbero in USA l’effetto di stimolare l’integrazione musulmana “buona” distinguendola da quella terrorista.
    In Europa si stanno combattendo due forze opposte secondo me, ed entrambe probabilmente contro i nostri interessi. Da leggere il pesantissimo post della Annunziata sull’Huffington, ricalcato stasera anche da Luttwak in TV. Mi sa che gli USA stanno mollando Arabia, Qatar e Turchia al loro destino. Non è detto che ciò non sfoghi in una guerra allargata agli Stati del Golfo… i quali francamente da tempo meritano un bel ripulisti.

    1. Applicano la “politica del carciofo”: quando il gioco diventa insostenibile, getti via le prime foglie (Riad ed Ankara), senza mai intaccare il cuore (Londra, Tel Aviv e Washington).

  2. Ti aspettavo con ansia caro Dezzani, grazie! Però, che desolazione tutto ciò, che tristezza e orrore. Quanto altro sangue innocente deve scorrere per riuscire a tenere questa Europa ormai a pezzi? Da una parte, c’è chi desidera la fine dell’Europa Unita, ma dall’altra, se questo contesto porta a questi crimini, la cosa diventa intollerabile. In cosa dobbiamo sperare?

    Un abbraccio

  3. Commoventi gli israeliani come Peres : elogiano l’ Europa perchè va a raccattare in mare sedicenti profughi ma non ci spiega perchè in Israele non sbarca mai nessuno.

    In Israele l’ immigrazione NON è un fatto naturale.

    I confini ed i muri sono la norma : chilometri e chilometri.

    La separazione razziale pure.

    E dire che sono ” lunicademocraziadelmedioriente ! ”

    Eh ! Eh !

  4. Un’altra cosa volevo chiederti Federico. All’Italia è scomoda l’Europa unita per i vari interessi esteri col mondo arabo, quindi, le parole di Renzi, scritte su, della serie: più Europa ecc., sono false, è costretto a dirle giusto?

  5. Ma il punto è: cosa ci serve sapere tutto questo?
    Ormai anche i sassi sanno come stanno veramente le cose, più che di informazione c’è bisogno d azione. Ma si sa, il popolo è bue, o meglio pecora. Ci stanno semplicemente preparando al prossimo futuro, il mondo 2.0

    1. Noi non possiamo fare proprio niente caro signore. L’informazione serve da conforto e conoscenza passo passo per capire le prossime azioni. Il caos, la confusione, non fa altro che portare la gente al baratro emotivo, e non è vero che tutti sanno. I più sono convinti che lo stato islamico sia il terrore unico e religioso e che non ci sia alcuna connessione con altri stati occidentali, quindi è fomentato, come i media vogliono, l’odio verso gli islamici tutti. Questo è ciò che si respira socialmente parlando. Pochi leggono questo sito, pochi s’informano, e pochi credono a ciò che è scritto. C’è gente convintissima che l’Occidente non c’entri nulla e ciò fa molto mi creda, divide, crea razzismo inutile, deprime o aizza aggressività verso il nemico sbagliato. Le informazioni servono!

    1. (Non farti tirare in mezzo da questi Federico, ora arriveranno come le mosche. Non rispondergli e non lasciare che i lettori rispondano, o ti devastano il blog)

      1. Mi scusi ma non capisco. A me pare che le foto ci siano e mi sembra corretto informarne la persona che gestisce questo sito, che mi pare apprezzi la completezza delle informazioni. Poi se lei vuole dire che quelle foto sono dei falsi, io non ho certo la possibilità di dimostrarle il contrario.

        1. Spiacente, ma “l’atterraggio” del Boeing nella facciata del Pentagono è il punto più debole dell’intero 9/11. Non a caso è stato fatto sparire dai ciclici reportage.

        2. Detriti che non appartengono sicuramente ad un Boeing. Ci vuole poco a dare una mano di vernice ad un velivolo.

        3. E allora se non capisci la differenza fra la verità e una balla torna da Attivissimo e fai l antibufalo senza inquinare i blog altrui.

  6. Buon giorno Federico, quale sarebbe secondo te il ruolo di Salah in tutto questo?
    Io parto dal presupposto che questo amante della cannabis non sia ovviamente la “mente” di alcunché e conseguentemente non possa rivelare nulla di determinante, mi sembra invece tu abbia un opinione diversa in proposito, cosa te lo fa pensare?
    Credo che se questa persona fosse seduta su informazioni sensibili non sarebbe mai arrivata viva al 16 marzo, ne sarebbe stata permessa la sua cattura, credo inoltre che se di rivelazioni si può parlare queste non possono andar oltre a quelli di altri pesci pesci piccoli che gli ruotavano intorno, non sicuramente di infiltrazioni di intelligence o tanto meno di mandanti.
    Una seconda domanda, cosa ne pensi del massacro mediatico dei servizi e della polizia belga che imperversa su tutte le televisioni da parte di tutti gli “esperti” da 24 ore a questa parte?

  7. Sarà la Russia a darci una mano contro l’ anglo-sionismo ? O per sfuggirlo definitivamente dovrò veramente trasferirmi là ?

  8. c’è qualcosa che mi sfugge.
    La merkel dopo aver dichiarato che l’integrazione in germania è stato un fallimento, si lancia nella politica folle dell’accoglimento scriteriato, e nonostante la disapprovazione dell’elettorato dichiara che continuerà comunque nei programmi stabiliti (da lei o altri).
    Ora mettiamo la strategia della tensione nella lista delle motivazioni in cui non manca il salvataggio della merkel che rischia molto a causa di queste scelte.
    L’establishment teme la deriva nazionalista perchè va contro i progetti di dominio planetario , ma in Ucraina la favorisce per farne un avamposto nordatlantico davanti alla porta della Russia.
    Sono io che sono confuso?
    Sembra un progetto proprio verso la spinta definitiva per una connotazione nazi-fascista globale del nuovo mondo.
    Quello della merkel è solo un teatrino per spingere, primi tra tutti, la germania verso un nuovo nazismo che i tedeschi vedrebbero con orrore.
    In effetti la pochezza della classe politica europea sembra essere stata messa lì giusto per provocare disgusto nelle masse, spingendole a desiderare infine l’uomo forte.

  9. Questo articolo non ha alcun senso logico. Chi ha architettato la strage? Non si dice precisamente. E perchè? Si delineano delle problematiche, ma che non si capisce come questo evento possa risolvere, nè tanto meno in favore di chi.

    Ecco le ragioni ipotizzate:

    “l’economia dell’eurozona ed il settore bancario, specie nell’Europa del sud, versano in condizioni critiche: l’unione monetaria è tornata in deflazione a febbraio mentre le sofferenze bancarie in Italia crescono senza sosta;”

    e quindi? questa strage forse risolleva la condizione europea? qui prodest? Mario Draghi? Ma non c’era una cospirazione per tenerci tutti poveri? Quindi sono stati i cittadini europei?

    ” le recenti elezioni tedeschi hanno sancito nei Land dove si è votato, la netta sconfitta di Angela Merkel, a causa delle politica delle porte aperte agli immigrati: urge quindi un pretesto per arrestare i flussi, evitando alla cancelliera un clamoroso dietrofront;”

    se è per questo anche Salvini vuole vincere le elezioni e pure la Le Pen e tutti i partiti di questo tipo. Quindi sono stati la Merkel, Salvini e la Le Pen? Ma aspetta… all’inizio dell’articolo si diceva che il primo di questi attentati era stato fatto per rafforzare Hollande contro la Le Pen. E allora potrebbero essere stati Salvini, la Merkel e la Le Pen insieme. No?

    “la crisi migratoria, inizialmente alimentata dalla UE/NATO, ha prodotto esiti opposti a quelli sperati (“meno Europa” e non “più Europa”), tanto da causare la sospensione de facto degli accordi di Schengen. Occorre quindi serrare le fila per evitare il tracollo.”

    Ma chi le serra ste fila? Di che stiamo parlando?

    Ah già è vero, è successo il 22 marzo (11+11=22) 22/3/16, 6+1 = 7, come il numero dei sette nani. Dev’essere stata Biancaneve

      1. Questa sì che è un’obiezione logicamente fondata.
        Nome omen dice lei. Ad ominem dico io.
        La fallacia logica che hai scelto di usare questa volta.

        1. Ringrazio molto Federico per l’articolo, ma più in generale per il blog.
          Periodo soffocante veramente, reso ancor più asfissiante dalle inutili quanto
          innumerevoli trasmissioni e quant’altro che ci propinano ad ogni attentato.
          Manca solo che invitano gli stessi identici ospiti (ci sono quasi) e basterebbe
          una trasmissione del dopo Parigi per sentire le stesse identiche cose.
          Quindi spengo la tv (parola mia che non ho visto nemmeno un minuto di tg ieri) e mi rifugio in questo, come in altri blog, dove almeno si respira.

          Quindi grazie Federico

          Detto questo….cui prodest caro Mah.
          Lei dice che anche Le Pen, Salvini etc si possono “avvantaggiare” per questo
          stato di tensione. Non lo so!
          Aspettiamo le rispettive elezioni e vediamo…io ho i miei dubbi.
          Se gli “ordini di scuderia” sono “Ci vuole più Europa”, “Da soli non possiamo fare
          nulla”, “Ci vuole il Super Ministro o il Super Poliziotto”, ritengo probabile che,
          a dispetto di tutto quanto possa dire la Le Pen della situazione in campagna
          elettorale, l’esito delle elezioni convergerebbe verso forse “europeiste” e se
          col sistema elettorale nessuna forza singolarmente presa (come è il caso degli
          “euroscettici) avesse i numeri per governare, in uno stato di tensione (sociale o
          economico) si convergerebbe verso la solita grande coalizione.

          Quindi signor Mah, suggerirei di non dare nulla per scontato.
          Senza offesa la sua contro disamina mi sembra molto superificiale

        2. ma scusi Giuseppe M. che ragionamento è? Dal futuro esito delle elezioni dovrebbe capirsi se questa accusa è vera oppure no? L’esito delle elezioni sarà sicuramente influenzato da questi eventi, ma dire che per questo la cosa funziona a ritroso, cioè che questi eventi sono causati dall’esito delle elezioni non ha senso. E, prima di sapere l’esito delle elezioni, nel dubbio, si crede a questa teoria – nemmeno ben chiara?
          Ma poi… dei geni del crimine quali sarebbero questi ignoti, non potrebbero semplicemente falsare le elezioni piuttosto che una serie di attentati terroristici, risparmiando soldi, vite umane, e, soprattutto, rischi di essere beccati?

          La mia disamina sarà pure superficiale ai suoi occhi, ma mi pare che le domande “chi?”, “per quali motivi?” e “in base a quali elementi?”, che non trovano alcuna risposta, siano piuttosto fondamentali. Non crede?

          E caro Max… si mi è partito un “qui prodest” con una q di troppo di cui mi sono accorto appena riletto il messaggio ormai spedito e non modificabile. Chiedo venia!
          Certo che il suo darmi dell’ignorante e impartirmi degli ordini non depone in favore della sua posizione, qualsiasi essa sia.

  10. ancora mezza dozzina di attentati dei ” ribelli moderati ” e avremo quello che in Francia è in vigore dalla sera stessa del 13/11 ( Hollande esce dallo stadio e senza che ancora siano state comemsse le stragi, firma la riedizione della legge antiterrorismo del 56 guerra di algeri, sti cazzi che tempismo ) e sarà presto in vigore in Belgio, poi toccherà ai Paesi più recalcitranti a cedere sovranità alla UE, ovvero il Patriot act in salsa franco-europea : arresti preventivi – detenzione per almeno 72ore senza avvocato – perquisizioni senza mandato – intercettazioni senza autorizzazione – divieto di riunirsi,protestare,manifestare.
    Cosi caro MAH quando andremo in piazza a protestare contro una legge che condanna al carcere chi si esprime in Latino ( o magari per protestare contro l’EURO – contro il TTIP ) saremo passibili di arresto senza reato.
    Cinicamente mi complimento con Brezinsky ed i suoi compagni di Loggia, ci stanno conducendo nel mondo di Orwell ( che ben conosceva il progetto ) e quelli come te saranno ancora a stigmatizzare la fallacia della logica.

    1. Già è forse entrerà a gamba tesa per salvare i popoli?( Europei leggi le élite ) la famosa superpolizia europea la benemerita EUROGENDFOR beh caro mha un piccolo tassello andrà al suo posto saluti

  11. Caro Federico, ma non puoi fare in modo che il commento si possa scrivere senza vederlo troncato con la riga a capo, diventando così poco agevole alla lettura?
    Non capisco quando mi conviene andare a capo se col tasto invio o scrivendo di continuo

  12. Mah scrive:
    … e quindi? questa strage forse risolleva la condizione europea? qui prodest? Mario Draghi?

    Qui prodest? Sbagliato!

    La locuzione latina esatta è
    “Cui prodest” = “ A chi giova?”

  13. La massima cazzata Europea l’hanno firmata pochi giorni fa, sei miliardi alla Turchia per sponsorizzare
    ISIS, e nessun visto per entrare in Europa, in pratica prepariamoci alla guerra civile qui in Europa, non
    vedo altro nel futuro.

    1. Ma… a preoccuparsi dovrebbero essere specialmente i tedeschi: la Merkel in questi ultimi 6 mesi ha fatto entrare un po’ di tutto.

      1. bene… approfitto del “bug” per infiltrare la trama!
        …pensi anche tu che la merkel stia seguendo una logica, per quanto contorta, nelle sue scelte di questi ultimi mesi riguardo i migranti…o credi che sia semplicemente rincoglionita? …i casi sono due…anzi no, è uno: non riesco a spiegarmi, (verdammt nochmal…come dicono i crucchi)

  14. Di false flags – supportati da prove documentali inoppugnabili – ve ne sono a decine nel panorama storico internazionale.

    Ma, stavolta, c’è qualcosa che mi suona male e mi sfugge .

    LiveLeak ha narrato di militanti islamici Daesh che offrono dolci ai bambini siriani in segno di giubilo per la strage di Bruxelles ma il video allegato mi sembra “fake” per la totale assenza di mamme al seguito.

    In “Veterans Today” (ove abbondano autori in stretto collegamento con le agenzie di intelligence) vi è disparità di pareri .

    L’unico indizio che – a mio parere – depone a favore della strage di stato è il comunicato stampa di

    Una prova indiziaria a favore di un possibile false flag potrebbe essere il comunicato stampa rilasciato da Ricardo Baretzky (presidente di ECIPS = The European Centre for Information Policy and Security) il quale ha dichiarato testualmente:
    « Invitiamo tutti gli europei ad essere solidali, parimenti siamo certi che sosterranno tutti gli sforzi fatti per portare avanti insieme la nostra nazione: la nazione d’Europa nel suo complesso »

    È evidente il lancio della serie ”hastag/European Union” dedicato ai governanti europei.
    Ciò in aggiunta alle incredibili indolenza e negligenza della polizia e dei servizi segreti belgi e della menzionata ECIPS/CYBERPOL.

    Bruxelles = false flag Gladio 2?
    Può darsi ma servirebbero prove certe.

    1. Può darsi ma servirebbero prove certe.
      Sui “maneggi” degli stati si possono avere ” seri indizi ” ma niente ” prove certe” al di fuori dei materiali che essi lasciano nei loro archivi …
      Ma chi mai lascerebbe nel suoi archivi le “prove certe” di un proprio crimine ? 🙂

  15. WS ,

    circa i false flags, è accaduto in passato che non solo siano state reperite e/o esibite le prove ma anche che essi siano stati ammessi dagli esecutori o dai mandanti delle istituzioni deviate.

    Che io sappia, sono ad oggi ben 53 i false flags “confessati”.

    http://www.washingtonsblog.com/2015/11/the-first-question-to-ask-after-any-terror-attack-was-it-a-false-flag.html

    Circa la strage di Bruxelles, trovo molto sconcertante che il presidente turco Erdogan ne fosse venuto a conoscenza in anteprima al punto da preannunciarla pubblicamente.
    Da chi l’ha saputo? Dalla NATO di cui la Turchia fa parte?

    Se ciò corrispondesse al vero, prenderebbe vigore l’ipotesi della strage pianificata dai servizi deviati del tipo Gladio 2.

    È già accaduto in Italia col Gladio 1: perché escludere a priori tale tipo di ipotesi?

    Ovviamente, “l’ammonimento/minaccia” insito nella strage sarebbe rivolto – in tale contesto – non ai comuni cittadini ma ai governanti europei, soprattutto a quelli più riottosi e pronti a rottamare l’Unione europea.

    Un’ulteriore riprova potrebbe consistere nell’annuncio che il prossimo obiettivo sarebbe l’UK, ove si terrà il referendum del 23 giugno “pro/anti UE”.

    Se prevarrà il “Brexit”, bye bye UE: il sogno imperiale di Bruxelles finirà nella spazzatura.

    Non credo infine ad un attacco terroristico di ISIS/Daesh, anche se non l’escludo del tutto.

    ISIS è stata ridotta ai minimi termini dalla Russia per cui reputo già un miracolo se il resto dei suoi militanti riesca a salvare la pelle.

    E poi, la strategia dei musulmani (sono oltre 10 milioni quelli presenti in Europa) è quella di colonizzare l’Europa e di far finta di integrarsi per divenirne un’importante fetta dell’elettorato attivo, onde sovvertirne dall’interno l’identità e gli ordinamenti.

    1. le “inchieste” e le “dichiarazioni” assai “postume” possono solo definire “pesanti indizi” utili solo al “tribunale della storia” … che pero’ viene scritta sempre e solo da chi ha vinto ” 🙂
      Quindi la lezione strategica e’ semplice: “conoscere” e’ fondamentale per non essere sconfitti direttamente nel nostro cervello … ma quello che veramente conta e’ “vincere” sul campo.

  16. La versione a senso unico degli attentati a matrice islamica (o denunciata come tale) non mi convince.
    L’Islam fanatico in Europa non é una invenzione usa-giudaica ma una tragica realtà.
    Inviterei tutti i lettori di questo blog VIVAMENTE all’ascolto in podcast della trasmissione di Oscar Giannino del 23 marzo:
    Le enclave musulmane d’Europa

    Oltre 700 (settecento) tra cittadine e quartieri nella sola Francia dove vige la sharia. Sono chiamate pudicamente da noi morituri no go zones.
    E poi ci sono Ingjilterra, Olanda, Belgio in condizioni simili.

    E sopratutto ascoltate l’ultima frase dell’intervistato da Oscar.

    A me pare che al momento il fanatismo islamico, al pari delle ns. Brigate Rosse del tempo, é al servizio di 2 padroni che hanno motivazioni e finalità differenti.
    Ma in mezzo ci siamo noi ed é a mio avviso, parteggiare per l’una parte o per l’altra è da stupidi perchè é la ns. sopravvivenza anche fisica , in gioco.

    1. Inviterei tutti i lettori di questo blog VIVAMENTE all’ascolto in podcast della trasmissione di Oscar Giannino del 23 marzo:

      questa da te non me lo aspettavo , perche’ dovrebbe essere ormai evidente che giannino e’ solo uno dei tanti ” tromboni si sistema”
      Perche’ e’ chiaro che qui si tratta solo di “strategia della tensione” (come quella che abbiamo visto noi nei ’70 ) e non di “autoattentato” ( come l’ 11/9) , e nella strategia della tensione DEVONO esistere “vitali” degli “ismi” la cui cretina manovalanza viene poi manipolata dai “servizi” nella “giusta direzione”.

      1. Giannino è un disgraziato millantatore di lauree, che campa servendo il Potere.

    1. Fa parte del gioco. Le reazioni più violente le ho finora incontrate toccando il M5S e temi etico-sociali come la natalità: quest’articolo non ha scatenato particolari putiferi, sintomo che la gente ha parecchi dubbi.

      1. ma allora perchè non ci dici chiaramente
        1) chi è stato
        2) per quali ragioni – che beneficio ne trae
        3) gli elementi che puntano in quella direzione
        4) gli elementi che provano come sbagliata la versione “ufficiale” (con tutte le dovute e comprensibili ombre)

        1. E’ tutto nell’articolo e nel blog. Se comincio a rispondere ad ogni provocatore o perditempo, rimango paralizzato.

        2. No, nell’articolo queste informazioni non ci sono. Ci sono giri di parole, insinuazioni con note di riferimento che però non hanno nulla a che fare con l’affermazione di dubbia fondatezza in questione. Numeri, frasi, dati, ma nessun ragionamento o connessione logica che li unisca uno all’altro. Non sono un provocatore, e mi spiace sempre dover discutere o criticare il lavoro altrui. Ma questa è una situazione importante, è una cosa seria. Chi si mette a fare disinformazione, a lucrare sull’incapacità di ragionamento dei più è complice di chi impedisce di trovare una soluzione.

        3. Il dominio della mia mail e il nick che uso non sono affar tuo. Tanto più che la mia email non dovresti andare a leggerla. Quello che conta sono i contenuti. E nei contenuti non hai voluto rispondere nel merito, usando, di nuovo, la stessa fallacia logica usata precedentemente per attaccare me piuttosto che le mie critiche. Linkare un editoriale, come se fosse palese un nesso logico che invece è solo un’assunzione nella mente di chi deve vederci quello che già crede, non migliora la situazione. Posso solo sperare che ti ravvederai, e ti metterai a fare lo scrittore di spy story, visto che le doti ci sono indubbiamente. Sarà magari più impegnativo e meno facile avere successo, ma alla lunga penso sarebbe meglio per tutti. Un caro saluto

  17. @Mah
    “ma alla lunga penso sarebbe meglio per tutti”… Una persona meno equanime di me, potrebbe leggerla come una minaccia.

  18. Sarebbe istruttivo alternare ai notiziari sulle stragi di Bruxelles documentari sulle bestialità perpetrate, ad esempio, dal colonialismo franco-belga in Congo, giusto per ricordare che tanto stinchi di santo non siamo nemmeno noi europei. Tanto per giustificare a pieno le lacrime di una Mogherini o Boldrini di turno.

    1. Oppure i 4 milioni di musulmani uccisi dal 2001 a oggi tra Iraq e Afganisthan…
      No… ma quelli non contano….

  19. “Questa democrazia così perfetta fabbrica da sé il suo inconcepibile nemico, il terrorismo. Vuole infatti essere giudicata in base ai suoi nemici piuttosto che in base ai suoi risultati. La storia del terrorismo è scritta dallo Stato; quindi è educativa. Naturalmente le popolazioni spettatrici non possono sapere tutto del terrorismo, ma possono sempre saperne abbastanza da essere convinte che, rispetto al terrorismo, tutto ilresto dovrà sembrar loro abbastanza accettabile, e comunque più razionale e più democratico.” (Guy Debord, Commentari sulla società dello spettacolo)

  20. Putin sarà in grado di dare una mano all’ Europa ? Una mano a liberarsi da questo dominio del male ? Magari piano piano dovrebbe riuscire a farlo ed il farlo sarebbe anche suo interesse , non solo nostro. Più volte si è espresso sull’ Italia governata da incapaci , e ci ha anche invitati a reagire ed uscire dall’ euro.
    Federico Dezzani , vorrei una risposta in merito per cortesia.

    1. Ma, ognuno pensa a salvare la sua di pelle. Non vedo francamente perchè Putin dovrebbe salvare la nostra: rimbocchiamoci le maniche!

      1. detto, fatto, Dezzani.
        Per par condicio:
        Thank you for your generous contribution to Bernie Sanders’ campaign for president.Your contribution from 25 March 2016
        Reference #: AB26382495
        Bernie Sanders $15.00
        Tip to ActBlue: $1.50
        Total: $16.50
        Please note that on your credit card statement, this transaction will appear as one or more charges to ACTBLUE*BERNIE.SANDERS.
        We’d like to add a special thank you for your contribution to ActBlue. You make what we do possible. We very much appreciate your support.

        Beh, Bernie parte da una soglia più alta (15 $) e ti chiede anche la mancia (gli ho dato il 10%) e ci prova a farsi dare un “settimanale”! Oltre a curiosare su chi sei, dove vivi e cosa fai (dev’essere un difetto di sinistra: ricordo che i trotzkisti italiani schedano chi entra alle loro conferenze!).
        Naturalmente, così come per Trump…….
        By clicking “Contribute” I certify that the following statements are true and accurate: This contribution is made from my personal funds and is not drawn on an account maintained by a corporation, labor union, or national bank, and I am a U.S. citizen or lawfully admitted permanent resident and this contribution will not be reimbursed by another person. $2,700 is the maximum amount an individual may give for the PRIMARY election to Donald J. Trump for President, Inc. $5,400 is the maximum amount a couple may give combined for the PRIMARY election to Donald J. Trump for President, Inc. If a joint contribution is made, both individuals must be listed as account holders or both must sign the check.
        Contributions to Donald J. Trump for President, Inc are not tax deductible as charitable contributions for federal income tax purposes.
        Donald J. Trump for President, Inc can also take contributions for the general election at this time. An individual may give $5,400 combined for the primary and general elections. A couple may give $10,800 combined for the primary and general elections….. si deve politicamente affermare d’essere solidale con i portoricani o le truppe stanziate nelle basi all’estero, così per Sanders viene chiarito che:
        CONTRIBUTIONS AND GIFTS TO BERNIE 2016 ARE NOT TAX DEDUCTIBLE. BY DONATING, I AGREE THAT: This contribution is made from my own funds, and funds are not being provided to me by another person or entity for the purpose of making this contribution. I am making this contribution with my own personal credit card and not with a corporate or business credit card or a card issued to another person. I am not a federal contractor. I am at least eighteen years old. I am a U.S. citizen or lawfully admitted permanent resident (i.e., green card holder)…… si deve essere solidali cogli immigrati che hanno faticato o vinto alla lotteria (sic!) la “green card”.
        Chi era dell’opinione che tutti i cittadini mondiali dovrebbero poter votare per scegliere l’amministrazione dell'”unica superpotenza rimasta”? Beh, inutile filosofare. Facciamolo. Let’s do it. Right.
        Non saremo Goldman Sachs o gli altri “masters of the universe”, che come il Banco delle case da gioco vince sempre, finanziando tutti i tavoli ( http://www.wsj.com/articles/SB10000872396390444752504578024661927487192# ) però almeno ci abbiamo provato. Un diritto-dovere civico svolto.
        Buona Pasqua a tutti

        1. ah, ci sei! anche di venerdì santo. non sei partito per le vacanze, ancora. allora, facciamo così. d’istinto ti risponderei “abbiamo già dato”.
          ma se vuoi la mia opinione rude: beneficenze pelose, accattonaggi e volontariati sarebbero da ABOLIRE. tutti i LAVORI devono avere la loro MERCEDE. forse avevo già scritto che si può anche “…passare per reddito di cittadinanza E lavori di cittadinanza…”. dopo le feste se vuoi ti spiego. ma mi faresti mettere in piazza i miei pensieri privati. ci devo pensare.
          sempre coi migliori auguri

      2. Da soli , atlantisti d’ acciaio come siamo , caro Dezzani possiamo rimboccarci anche le mutande , non solo le maniche , ma non ce la faremo mai. Che poi la Russia abbia già i suoi problemi da risolvere questo è anche vero ma ha anche interessa ad estendere lentamente la sua presenza economica in Europa. E’ in previsione un accordo economico tra Gazprom e l’ azienda petrolifera austriaca OTV. Le trattative sono a buon punto. E’ una piccola cosa ma è un primo passo. Putin si muove piano. E l’ Austria non è nella NATO ed ha sempre avuto e mantenuto buoni rapporti con la Federazione Russa.

      3. Si , ci rimbocchiamo le maniche io e Lei e quei quattro gatti che La leggono vero ? Perchè con un m5s funzionale al sistema e un salvini che è quello che è ( squallido cialtrone ) chi sarebbe veramente in grado di cambiare qualcosa concretamente ? Se mi sono riferito a Putin è perchè lì è l’ unica possibilità , qualcuno che si sta battendo per salvare ancora i valori fondamentali dell’ essere umano , almeno così mi sembra. E’ chiaro che non può agire direttamente ma spesso ha commentato la situazione tragica dell’ Italia governata da incapaci , ha detto e ci ha anche invitati ad uscire dall’ euro ! Ma uscire dall’ euro senza uscire dal blocco atlantico ha poco senso purtroppo.

      1. Nessuno censura, caro Maurizio. Le consiglio però di trasferirsi in Russia: prima che i quattro gatti cambino le cose ci vorrà oggettivamente tempo…

  21. Credo che la cosa evidente sia venuta dalla bocca di Renzi e da quella di Walls.
    L’Europa deve restare unita, detta a cadavere caldo, dal solito Walls- neo stregone profetico degli attentati. Eco da Rensi, che muove la seconda pedina: Occorre una direzione unitaria nei servizi segreti.
    Se mettiamo insieme queste due cose, abbiamo un altro passo per la “confezione” della nuova Europa a trazione anglo-atlantica. Cioè : formiamo un quadro di leggi da cui sia impossibile o quasi tornare indietro. La democrazia imbelle europea è ormai diffusa in tutte le nazioni, che non aspettano altro che calarsi le brache e togliersi dai problemi, restando al tavolo delle prebende. tutti lieti di prendere aerei, benefit milionari, e bghellonare da un evento all’altro dell’Euopa in resort esclusivi e bene protetti, tipo Bildenberg.
    Quand la maglia legislativa sarà intessuta, nessuno riuscirà a slegarla. La minaccia è che le elezioni prossime rompano l’equilibrio raggiunto, e spoltronino sia Hollande (facile), che Merkel (probabile). Perciò è adesso che occorre chiudere le norme legislative . Poi si farà a meno anche di Hollande e Merkel.
    Circa Israele, ha due interessi attigui per il mantenimento della UE: primo quello politico già evidenziato nel post, per restare la democrazia nel medio Oriente su cui appoggiarsi , e l’altro strettamente industriale, perchè produce sistemi di sicurezza di altissimo livello, che vengono anche ( ironia) testati sulle stragi da loro stesse organizzate per mano del supermarket dei “martiri” islamici, allevati nell’ultimo trentennio da Arabia Saudita, che, guardando la storia, non si fida degli USA e delle sue “primavere democratiche”. Ci vuole nulla a perdere il potere…Perciò finanzia il terrorismo e lavora anche lei nel supermarket,…Non divaghiamo più, perchè ci sarebbero anche Qatar, Turchia, Iran, Siria…ognuno col suo piccolo interesse…

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